Il NYT commenta così il numero delle morti a Gaza
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_nyt_commenta_cos_il_numero_delle_morti_a_gaza/8_51800/
Nel momento in cui scriviamo Israele e Hamas stanno trattando: sia sulla liberazione di altri ostaggi e di altri prigionieri palestinesi che sul prolungamento della tregua, ma anche su altro e più segreto, come rivela la dichiarazione di Netanyahu sulla promessa che i leader di Hamas residenti in Qatar non verranno assassinati (Jerusalem Post). Probabile che in questi giorni di tregua si stia trattando su possibili scenari di Endgame successivi alla seconda ondata (possibile che la promessa di incolumità di Netanyahu sia legata a una analoga rassicurazione sul suo destino, dal momento che rischia la morte politica, e non solo).
Hamas si è detto disponibile allo scambio di ulteriori prigionieri e
al prolungamento della tregua, opzione sostenuta anche da Biden che sta
facendo pressioni in tal senso sulla leadership israeliana, la quale
appare propensa, ma ha avanzato riserve sulle persone da scambiare. Un
esito positivo è nell’aria, ma le cose possono precipitare d’improvviso.
Il numero delle vittime è spropositato
Nel frattempo, e nella esilissima speranza che le ostilità cessino del tutto, segnaliamo un articolo di
Così il sottotitolo: “Anche con una valutazione prudente del numero delle vittime di Gaza si rileva che il tasso di morti causato dall’attacco israeliano ha pochi precedenti in questo secolo, dicono gli esperti”.
Nell’articolo si legge: “Non si tratta solo della quantità degli attacchi: Israele ha affermato di aver colpito più di 15.000 obiettivi […]. È anche la natura delle armi” usate.
Infatti, “l’uso indiscriminato da parte di Israele di armi molto potenti in aree urbane densamente popolate, tra cui le bombe da 2.000 libbre di fabbricazione americana che possono radere al suolo un condominio, è sorprendente, dicono alcuni esperti”.
“Tutto ciò va oltre qualsiasi cosa abbia mai visto nella mia carriera”, ha affermato Marc Garlasco, esperto di problematiche militari dell’organizzazione olandese PAX ed ex analista dell’intelligence del Pentagono.
“[…] Stanno usando armi estremamente potenti in aree densamente popolate”, ha detto Brian Castner, un esperto di armamenti di Amnesty International. “È la peggiore combinazione possibile di fattori”.
Israele giustifica l’uso di queste bombe con la necessità di colpire i tunnel di Hamas, ma resta lo sconcerto. “[…] “Quelle bombe sono ‘davvero potenti”’ ha detto Garlasco […]. Israele, ha aggiunto, ha in dotazione anche migliaia di bombe più piccole, provenienti dagli Stati Uniti e progettate per limitare i danni in aree urbane densamente popolate, ma gli esperti di armamenti dicono di aver poche prove sul fatto che vengano utilizzate con frequenza”.
Da qui il numero di vittime spropositato di questa breve guerra, che sta raggiungendo o ha raggiunto, se non superato, il numero di vittime registrato in conflitti durati anni, come la guerra in Afghanistan e altri.
Peraltro, il tentativo di screditare il calcolo delle vittime da parte delle autorità palestinesi, consumato a diversi livelli (Casa Bianca compresa), perché realizzato da organi controllati da Hamas e quindi inattendibili, è fallito miseramente.
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