Finale di partita in Ucraina (Previsioni)
di Luciano Lago
La
Russia sta uscendo in modo inaspettato dall’assedio dell’occidente e
dal conflitto istigato dalle potenze anglosassoni in Ucraina: vittoriosa
sul campo di battaglia, con un numero crescente di paesi alleati e in
incremento di sviluppo economico, nonostante le sanzioni.
La
Federazione Russa sta dimostrando di avere risorse sufficienti per
continuare la guerra fino alle estreme conseguenze e mantenere il suo
tasso di crescita, anche se il conflitto dovesse procedere verso una
escalation inaspettata.
L’economia russa sta crescendo
nonostante le sanzioni e le ostilità attive, Mosca realizza la creazione
di corpi regionali per affrontare le minacce della Nato dalla Polonia e
dalla Finlandia, la Russia affronta lo stato di assedio nel Baltico ed
alle sue frontiere, prosegue le attività militari in appoggio della Cina
nel Pacifico. Di certo la situazione potrebbe cambiare nel caso di
incremento dell’intensità delle ostilità e con sviluppi imprevedibili
per un aumento dei partecipanti attivi al conflitto, nel caso che le
ostilità diventino più intense e qualora si aggiungano altri paesi,
allora sarebbe possibile altre opzioni tra cui ulteriori ondate di
mobilitazione. Tuttavia, con il corso attuale della guerra, è sicuro che la Russia ha le risorse con cui potrà arrivare fino alla fine.
L’
Occidente si è reso conto di aver sottovalutato le capacità russe e di
aver perso la corsa armamentistica in Ucraina di fronte al complesso
militare industriale russo. Nell’arco di due mesi la capacità
del complesso militare industriale russo arriverà ad un livello molto
superiore rispetto alla capacità dell’occidente di appoggiare Kiev,
questo ormai lo hanno compreso e si sta preparando il terreno per le
conversazioni di pace (e scaricare Zelensky).
Le fabbriche militari
degli USA stanno aumentando la loro capacità ma solo possono caricare la
produzione esistente al massimo ma non hanno intenzione di investire e
non hanno come obiettivo un confronto a grande scala.
Gli esperti
militari calcolano che, con lo stesso ritmo attuale di forniture a Kiev
di armamenti, artiglieria, missili droni e quant’altro, la Russia avrà
un vantaggio schiacciante arrivando a metà dell’autunno. Per l’Ucraina
la continuazione del conflitto diventerà insostenibile.
L’opzione
per la Nato è quella di mantenere la stessa linea di sostegno
all’Ucraina e di confronto militare per non perdere la faccia, ma questo
non sarà risolutivo.
D’altra parte sembra certo che, dopo una probabile vittoria militare della Russia in Ucraina, si dovrà ridisegnare la mappa della sicurezza in Europa arrivando ad un nuovo trattato di pace,
un qualche cosa di simile a quello che fu il trattato di Helsinki del
1975 che pose fine al confronto nucleare fra USA e URSS in Europa
durante la guerra fredda. Era quello l’obiettivo di Mosca e in
quella sede si dovrà trattare per la neutralità di quello che rimarrà
dell’Ucraina, a cui certamente saranno sottratte le regioni già annesse
alla Russia, che piaccia o no a Zelensky.
Zelensky con capo di stato maggiore
Non
ci saranno altre opzioni disponibili, visto che gli Stati Uniti, alla
vigilia di nuove elezioni, non possono rischiare una guerra nucleare con
la Russia e hanno fretta di dedicare le loro attenzioni alla questione
della Cina, con Taiwan che rimane il pretesto per contrastare Pechino.
Il
destino dell’Ucraina, possiamo fare una previsione, sarà quello di
essere abbandonata e scaricata da Washington, come accaduto altre volte
nella storia agli alleati degli USA, dal Vietnam del Sud,
all’Afghanistan, utilizzati e poi scaricati quando non servivano più.
Naturalmente
troveranno delle formule per salvare la faccia del presidente Biden e
del suo staff di guerrafondai, diranno che hanno difeso l’Ucraina ma che
allo stesso tempo hanno salvaguardato la pace.
Le colpe saranno
attribuite a Zelensky ed al regime di Kiev che, con molta probabilità,
sarà sacrificato e sostituito da una giunta di transizione che dovrà
dedicarsi a salvare il paese dalla bancarotta, se mai ci riuscirà.
Le
conseguenze di questo conflitto saranno enormi e disegneranno il nuovo
assetto internazionale che sarà multipolare, con un gruppo sempre più
numeroso di paesi che si raduneranno intorno alla Russia ed alla Cina,
rifiutando l’egemonia degli Stati Uniti e dell’occidente. Questo
è un processo già in corso dal Medio Oriente, all’Asia ed all’Africa e
le potenze anglosassoni non saranno in grado di fermarlo.
Il
prestigio della Russia sarà molto accresciuto da questo conflitto e la
credibilità degli Stati Uniti e dei loro alleati (l’Europa in primis)
sarà in grande caduta. Se lo saranno cercato le classi dirigenti europee
e ne dovranno rispondere, prima o poi.
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