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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

La Russia adotta la nuova dottrina navale, che ne potenzierà l'efficienza per la difesa delle acque di propria competenza e disporrà dei missili ipersonici Zircon, non intercettabili

 La strategia navale russa - Difesa Online

La nuova dottrina navale della Russia



https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_nuova_dottrina_navale_della_russia/27922_47008/

In occasione dell'anniversario della Marina russa, il presidente Vladimir Putin ha presentato la nuova dottrina navale, che mira a garantire i mezzi per la difesa del territorio, mentre considera gli Stati Uniti e la NATO i suoi principali nemici a causa delle loro ambizioni espansionistiche.

La cerimonia si è svolta presso il Museo di Storia dello Stato di San Pietroburgo, nella Fortezza di San Pietro e Paolo, poco prima dell'inizio della parata della Giornata della Marina.

La nuova dottrina navale della Russia, promulgata per decreto dal presidente Putin, consentirà di espandere il suo potenziale in mare anche se, si legge nel testo, non sarà finalizzata al confronto.

Tra le altre cose, accelererà la mobilitazione delle risorse della Marina, che includerà le navi civili e i loro equipaggi, nonché l'uso delle infrastrutture marittime in tempo di guerra.

Durante il suo discorso di apertura della parata navale, il leader russo ha spiegato che la nuova dottrina marittima definisce i confini e le zone degli interessi nazionali del Paese eurasiatico. "Abbiamo tracciato apertamente i confini e le zone degli interessi nazionali della Russia, sia economici che vitali e strategici. Innanzitutto, si tratta delle nostre acque artiche, di quelle dei mari Nero, di Okhotsk e di Bering, del Baltico e dello stretto di Kuril. Li proteggeremo con fermezza e con tutti i mezzi".

Putin ha sottolineato che la Russia garantirà con fermezza la difesa dei suoi confini marittimi con tutti i mezzi e ha aggiunto che la Marina russa è pronta a rispondere con velocità fulminea a chiunque voglia invadere la sovranità e la libertà russa."La flotta è in grado di rispondere con velocità fulminea a chiunque decida di invadere la nostra sovranità e la nostra libertà", ha dichiarato, aggiungendo che la flotta svolge con onore compiti strategici ai confini del Paese e in qualsiasi parte degli oceani del mondo, ha un alto grado di preparazione per le operazioni attive e viene costantemente migliorata.

"La situazione attuale ci impone di intraprendere un'azione appropriata, rapida e decisiva. Sono convinto che l'attuale generazione di marinai e ufficiali sia un pilastro affidabile e indistruttibile della Patria. Per tutti noi, la Patria è un concetto sacro e la sua difesa è l'alto dovere e il senso della vita di ognuno di noi". Il capo di Stato ha anche indicato che il benessere delle famiglie dei marinai rimane una priorità assoluta.

La necessità di modificare la dottrina navale

La necessità di modificare la dottrina navale è stata espressa lo scorso maggio dall'allora vice primo ministro Yuri Borisov, il quale indicava che il documento deve tenere conto dell'evoluzione della situazione geopolitica e strategico-militare nel mondo.

L'alto funzionario evidenziava che è fondamentale per la Russia rafforzare le proprie capacità di garantire e proteggere gli interessi nazionali negli oceani del mondo e che le nuove disposizioni della dottrina riguardano l'addestramento e la preparazione alla mobilitazione nel campo delle attività marittime. Queste misure garantiranno l'introduzione di navi ed equipaggi civili nella Marina e il funzionamento dell'infrastruttura marittima in tempo di guerra.

Allo stesso tempo, Borisov ha sottolineato che la nuova versione della dottrina non mira al confronto, ma a migliorare la sicurezza nazionale nella sfera delle attività marittime e a ridurre significativamente la dipendenza di tutte le sfere delle attività marittime da influenze e circostanze esterne.

10 punti della nuova dottrina

Il quotidiano russo Komsomolskaya Pravda ha evidenziato quelli che vengono definiti i 10 punti più importanti delle nuova dottrina navale di Mosca. 

1. Gli interessi nazionali di Mosca si concentrano principalmente su: zona marina costiera; nel Mediterraneo orientale; Mar Nero, stretto del Baltico e delle Curili, rotte del commercio mondiale dell'acqua. 

2. Il desiderio degli Stati Uniti di dominare l'oceano minaccia la sicurezza nazionale della Russia.

3. La dipendenza dal commercio marittimo crea rischi.

4. Ma non ci sono molte alternative - ora la maggior parte del commercio internazionale avviene via mare, quindi la Russia costruirà nuovi porti e nuove navi.

5. Gli spazi nell'Artico non sono stati definitivamente divisi: ciò può anche minacciare difficoltà, poiché altri paesi sono pronti a sfidare il controllo sulla rotta del Mare del Nord.

6. Allo stesso tempo, la crescita della popolarità dei trasporti nel nord è un obiettivo statale.

7. La Russia è decisa a lavorare il pesce pescato a livello domestico e non venderlo all'estero.

8. In Estremo Oriente appariranno cantieri navali in grado di costruire grandi rompighiaccio e portaerei.

9. E sul Mar Nero si svilupperà il turismo nautico.

10. Per l'Artico, Mosca inizierà a costruire navi portacontainer a propulsione nucleare in grado di navigare attraverso il ghiaccio. 

I nuovi missili ipersonici Zircon

La Dottrina Navale è solo un documento di pianificazione strategica che definisce e mira le aree prioritarie della politica marittima nazionale verso l'indipendenza e l'autosufficienza della Federazione Russa nel campo delle attività marittime, ma nel discorso di Putin c’è stato un punto che ha provocato una certa apprensione nelle sedi di governo occidentali. 

Il presidente russo ha infatti affermato che “la flotta è in grado di rispondere con velocità fulminea a chiunque decida di invadere la nostra sovranità e la nostra libertà”. Il riferimento di Putin è abbastanza chiaro: la Marina russa riceverà missili ipersonici Zircon capaci di raggiungere una velocità di oltre 10mila chilometri all'ora. La fregata "Admiral Gorshkov" sarà la prima nave ad assumere il servizio di combattimento con questa formidabile arma a bordo. 

Secondo quanto osservato dall’analista Douglas Patience sul Mirror, le navi da guerra con missili ipersonici saranno un grosso problema per l’esercito britannico: “Queste armi ipersoniche possono viaggiare nove volte la velocità del suono e nell'ultimo anno la Russia ha condotto numerosi lanci di prova dello Zircon da navi da guerra e sottomarini. A una velocità così elevata, Zircon raggiungerà Londra in circa cinque minuti”. 

Secondo alcuni esperti militari cinesi l’entrata in servizio degli Zircon causerà il panico anche negli Stati Uniti. Per la prima volta nella loro storia, infatti, non hanno alcuna difesa valida contro queste armi non essendo ancora riusciti a sviluppare missili capaci di intercettare le armi ipersoniche già in possesso di Russia e Cina.

Il golpe bianco eseguito da Mattarella: con le elezioni anticipate creare un Parlamento senza opposizione al Draghistan.

 Mattarella e Draghi a Pescara e L'Aquila nello stesso giorno - L'Aquila -  Il Centro

Il golpe bianco finale: un Parlamento senza opposizione al Draghistan?

 
 
 
Un tempo si sarebbe detto "divide et impera", ma il termine non è più in voga. Creare e incentivare conflitto orizzontale è la loro strategia. 
 
In questi due anni hanno diviso i cittadini in categorie calderone si-vax e no-vax, aizzandoli l'uno contro l'altro, distraendoli dai reali problemi, facendo passare il concetto che un diritto è un premio, un credito sociale, concesso dal sistema per aver rinunciato alla propria autonomia critica, al sano esercizio del dubbio, all'autodeterminazione.
 
Divisi, isolati, stigmatizzati e quindi succubi e incapaci di individuare e lottare uniti il vero nemico.
 
È stato fatto sì che si perdesse irrimediabilmente la fiducia nelle istituzioni e nella ricerca scietifica, nel diritto stesso alla salute pubblica, attraverso l'imposizione arrogante e ricattatoria di illogiche scelte politiche e sanitarie contraddittorie, in questa scellerata gestione pandemica che non ha eguali nel mondo.
 
Un governo di regime che ha totalmente esautorato il ruolo del parlamento, impedendo a colpi di fiducie l'espressione democratica di una sana opposizione, che è stata censurata mediaticamente, nascosta, denigrata.
 
La stessa strategia vincente è stata portata avanti stigmatizzando come filo putiniano chiunque avanzasse dubbi sulla co-belligeranza dell'Italia a favore dell'Ucraina, chiunque si permettesse addirittura di ricostruire gli 8 anni di violenza dell'Ucraina contro gli abitanti del Donbass, chiunque affermasse che inviare armi all'Ucraina e sanzionare la Russia avrebbe prolungato il conflitto, causato più morti, scatenato una crisi energetica e un'inflazione catastrofiche.
 
A quella stessa opposizione, oggi, che ha lottato in modo impari in parlamento e nelle piazze, con un golpe bianco eversivo, si vuole impedire di rappresentare le istanze dei cittadini.
 
Quelli veri.
 
Non quella compagine corporativista che ha chiesto a Draghi di restare.
 
Draghi è scappato davanti alle conseguenze del disastro che lui e il suo governicchio dell'assembramento di tutti i partiti del sistema hanno creato.
Lui in fondo voleva essere il nonno disponibile per la presidenza della Repubblica con cui chiudere in bellezza la carriera e i partiti di sistema non glielo hanno permesso.
 
Il colpo di coda è stato il vero capolavoro: Mattarella scioglie le camere in pieno luglio e indice le elezioni politiche il 25 settembre, costringendo a raccogliere le firme in pieno agosto.
 
Praticamente effettua un golpe bianco per impedire ai soggetti formatisi per contrastare le misure draghiane, in parlamento come nelle piazze, di rappresentare i cittadini, sia quelli discriminati e vessati dal regime del lasciapassare sia quelli che non vogliono entrare in un'economia di guerra, di razionamento, che sono contrari all'invio di armi all'Ucraina e che sono la maggioranza.
 
Un capolavoro: creare sfiducia nelle istituzioni e quindi stimolare la leva dell'astensionismo.
 
Creare conflitto orizzontale tra le forze antisistema impedendo loro di unirsi e raccogliere le firme a ferragosto, senza neppure la visibilità mediatica di una campagna elettorale solo televisiva.
 
La strategia è sempre la stessa: creare conflitto orizzontale con un similare bacino elettorale,  metterci gli uni contro gli altri, perché spazi e tempi sono strettissimi, creare spaccature e confusione nella corsa alla formazione delle liste e alla raccolta di firme certificate per ogni collegio.
 
Ci vogliono trasformare in squali dentro una angusta piscinetta.
 
Vogliono distrarci dalla capacità di tenere sempre presente chi e cosa è il vero nemico.
 
Non cascateci.
 
È sempre la stessa road map. La stessa, ormai prevedibile, strategia.

La Moldavia rischia di disgregarsi ulteriormente, oltre alla Transnistria ora rischia di secedere la Gagauzua che non vuole "occidentalizzarsi" ma riunirsi alla Federazione Russa.

Map of Moldova with Transnistria y Gagauzia marked (see online version... |  Download Scientific Diagram 

La Moldavia potrebbe perdere la Gagauzia perché la sua popolazione non accetta l’occidentalizzazione

Gli eventi che si stanno verificando nella Gagauzia moldava ricordano sempre più i recenti avvenimenti nel Karakalpakstan dell'Uzbekistan.

Fonte: Come Don Chisciotte

https://comedonchisciotte.org/la-moldavia-potrebbe-perdere-la-gagauzia-perche-la-sua-popolazione-non-accetta-loccidentalizzazione/

 
di Lyuba Lulko

pravda.ru

La Presidente della Moldavia, Maia Sandu, risponde “Siamo persone oneste!” agli incontri con la gente, se qualcuno le pone domande acute. Tuttavia, questo non funziona più, soprattutto in Gagauzia, dove Sandu ha ricevuto il sostegno di solo il 2% della popolazione.

Con l’arrivo al potere in Moldavia del governo filo-romeno di Sandu, che ha puntato all’esistenza in campo europeo, la vita della popolazione moldava, che comprende l’Autonomia territoriale gagauza, è peggiorata rapidamente. Il prezzo della benzina si avvicina a 33 lei al litro (1,7 dollari), mentre il gasolio ha superato i 29 lei al litro (1,5 dollari).

Sotto il presidente socialista Igor Dodon, i prezzi del carburante erano la metà. Il prezzo del gas è quintuplicato, passando da 4,80 lei (0,25 dollari) per metro cubo a 22,26 (1,1 dollari) per metro cubo. Il responsabile di Moldovagaz ha confermato che il prezzo a cui la società ha acquistato il carburante dalla Federazione Russa è superiore a quello consentito per le vendite ai consumatori. Sembra che spetterà alla popolazione pagare la differenza quando si accumulerà.

Lo stipendio medio in Moldavia varia da 2.000 a 6.000 lei (100-300 dollari). La siccità di quest’anno ha reso la situazione nella regione agricola della Gagauzia ancora più complicata. Gli agricoltori affermano di essere in attesa di aiuti da parte delle autorità, aiuti che però non arrivano.

La scorsa settimana si sono tenute manifestazioni popolari a Comrat, Ceadir-Lunga e Vulcanesti. Nella risoluzione finale, i residenti locali hanno annunciato la loro intenzione di bloccare i lavori del parlamento, del governo e della residenza presidenziale e hanno chiesto ai rappresentanti delle autorità moldave di recarsi a Mosca per negoziare i prezzi del gas come hanno fatto Ungheria e Serbia.

Alcuni hanno chiesto le dimissioni del governo perché si presume che il governo ignori l’autonomia gagauza.

Il 7 luglio, il Parlamento della Gagauzia ha avvertito Chisinau che continuerà a lavorare attivamente allo sviluppo dell’indipendenza politica ed economica dell’autonomia, che Chisinau sta cercando di limitare.

“La retorica non diplomatica e ostile degli alti funzionari dello Stato nei confronti della Russia, i discorsi sulla necessità di ritirarsi dalla CSI, il richiamo dell’osservatore moldavo dall’UEEA, la retorica aggressiva nei confronti della Transnistria e degli accordi internazionali sulle forze di pace nella Zona di sicurezza – tutto questo può portare la situazione in Moldova e nella regione ad un livello critico”, si legge nella dichiarazione adottata dall’Assemblea popolare.

Il 23 luglio si terrà il Congresso costituente del nuovo movimento socio-politico Gagauz Halk Birlii/Unione Popolare della Gagauzia. L’obiettivo del movimento è quello di rafforzare il ruolo della Gagauzia nella risoluzione delle questioni socio-politiche a livello repubblicano. Di fatto, si tratta dello sviluppo di una nuova idea nazionale.

Sui social media, gli abitanti della Gagauzia chiedono a Putin di prenderli sotto l’ala della Russia:

Vladimir Vladimirovich Putin, portaci nella Federazione Russa! Maia Sandu ci sta uccidendo… La Gagauzia non ha votato per lei!

Il blogger gagauzo Nikolai Kostyrkin, già detenuto con l’accusa di essere un guerrafondaio e per incitamento all’odio etnico, ritiene che la Moldavia, come molte repubbliche sovietiche, non sia stata in grado di affermarsi come Stato indipendente. Pertanto, il Paese non è in grado di sostenere lo sviluppo economico isolandosi dall’economia della Russia.

Secondo lui, dopo il completamento dell’operazione speciale, la Moldavia potrebbe diventare parte della Federazione Russa, che si sta liberando dall’oppressione coloniale.

“Tra qualche tempo, la Moldavia dovrà adottare l’esperienza della Russia che si è liberata dal giogo occidentale”, ha dichiarato Nikolai Kostyrkin in un videomessaggio.

La popolazione delle repubbliche post-sovietiche si oppone all’occidentalizzazione
La Gagauzia è una nazione ortodossa di lingua turca. I bolscevichi la assegnarono alla Moldavia. Il 12 novembre 1989 si è tenuto un Congresso straordinario dei rappresentanti del popolo gagauzo, durante il quale è stata proclamata la Repubblica socialista sovietica autonoma di Gagauzia.

Il 19 agosto 1990, il I Congresso dei deputati del popolo della steppa a sud della RSS moldava adottò la “Dichiarazione sulla libertà e l’indipendenza del popolo gagauzo dalla Repubblica di Moldova”, proclamando la Repubblica di Gagauzia come parte dell’URSS. Questo Stato è esistito de facto su parte del territorio dell’ex URSS moldava dal 1990 al 1994.

Nel dicembre 1994, la Gagauzia e la Moldavia hanno firmato un documento sull’ingresso della Repubblica in Moldavia sotto forma di ampia autonomia con il diritto di secessione dalla sua composizione. La Gagauzia ha i propri simboli statali: parlamento, presidente (bashkan) e tre lingue statali, tra cui il russo.

La Gagauzia ricorda il Karakalpakstan (1) in Uzbekistan, dove recentemente si sono svolte sanguinose proteste.

L’analogia suggerisce la forzata occidentalizzazione dello spazio post-sovietico, a cui la popolazione locale si oppone strenuamente.

Sullo sfondo dell’impoverimento della popolazione, le autorità moldave cercano di privare la Gagauzia della sua autonomia, laddove la maggioranza dei residenti, come in Karakalpakstan, spera in un percorso comune con la Federazione Russa. Protesteranno con veemenza contro la rottura dei legami con la Federazione Russa e la vendita della loro sovranità agli “investitori” occidentali.

Nel referendum del 2014, il popolo gagauzo si è schierato contro l’adesione all’Unione Europea ed ha espresso il proprio sostegno all’indipendenza in caso di perdita della sovranità della Moldavia.

Note:
(1) https://english.pravda.ru/news/world/152742-uzbekistan_protests/

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Articolo originale di Lyuba Lulko: https://english.pravda.ru/world/153224-gagauzia/

Traduzione di Costantino Ceoldo

Sabato le forze armate ucraine hanno lanciato sulla città di Donetsk numerose mine antiuomo vietate a livello internazionale. Continuano a commettere crimini di guerra.

 Guerra in Ucraina, dagli Usa un altro pacchetto di aiuti da 100 milioni-  Corriere.it

 

L’Ucraina ha lanciato numerose mine antiuomo vietate a livello internazionale contro i quartieri popolati di Donetsk.

Fonte: ControInformazione

https://www.controinformazione.info/lucraina-ha-lanciato-numerose-mine-antiuomo-vietate-a-livello-internazionale-contro-i-quartieri-popolati-di-donetsk/

 

Sabato le forze armate ucraine hanno lanciato numerose mine antiuomo PFM-1, vietate a livello internazionale, sulla città di Donetsk.

Le mine, che cadono a terra inesplose ed esplodono al contatto, sono state lanciate da più sistemi di lancio di razzi, secondo i rapporti.
Le mine sono state trovate in diverse strade della città, dopo di che il centro di Donetsk è stato chiuso in modo che i genieri potessero lavorare sul posto.

È stato riferito che almeno due auto sono state danneggiate dopo l’esplosione di mine . Al momento, non è noto se gli incidenti abbiano lasciato vittime.


Intanto il sindaco di Donetsk, Alexei Kulemzin, ha chiesto ai residenti di non uscire nelle ore di buio, perché “le mine sono praticamente invisibili”
Le piccole mine antiuomo PFM-1 a forma di farfalla sono vietate ai sensi della Convenzione di Ottawa del 1997, di cui Kiev è parte. All’inizio di questa settimana, dalla Repubblica popolare di Donetsk hanno denunciato la scoperta di queste miniere in diverse strade della parte nord-occidentale della capitale.

Fonte: RT Actualidad

Traduzione: Luciano Lago

Riprende il conflitto in Kosovo. Gli albanesi cercano di espellere i serbi dalla regione. La NATO è presente da oltre 20 anni e fomenta il conflitto contro il serbi perché alleati ella Russia.

IL FUTURO DELLE ATTIVITÀ MILITARI SERBE -


 

Diversi militari serbi sono rimasti feriti nei bombardamenti al confine con il Kosovo

Fonte: ControInformazione

https://www.controinformazione.info/diversi-militari-serbi-sono-rimasti-feriti-nei-bombardamenti-al-confine-con-il-kosovo/

 

Diversi cittadini serbi hanno ricevuto ferite da arma da fuoco durante le rivolte al confine con il Kosovo. In precedenza era stata annunciata un’allerta aerea nella regione.

Testimonianze oculari riferiscono che detonazioni di spari al confine sono iniziate ad arrivare domenica sera, dopodiché è stato annunciato un allerta di raid aereo nella regione. Le truppe serbe sono state messe in allerta. Successivamente, i media hanno confermato il ferimento di diversi cittadini del Kosovo al checkpoint di Yarinje.

In precedenza, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato alla stampa che le forze di sicurezza del Kosovo intendono scatenare un’operazione nel nord della regione a mezzanotte.


Zakharova: il Kosovo sta deliberatamente provocando uno “scenario forte” per l'”espulsione dei serbi”

Il Kosovo ha compiuto un altro passo verso l’espulsione della popolazione serba dalla provincia, pienamente consapevole che ciò porterà a uno “scenario forte” per lo sviluppo del conflitto. Lo ha affermato la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Pristina capisce che i serbi non rimarranno indifferenti, perché qui si può già parlare di un attacco diretto alle loro libertà. Qui è legato anche l’Occidente, che sta cercando di neutralizzare Belgrado con le mani degli albanesi del Kosovo.

“La decisione delle “autorità” di Pristina di iniziare dal 1 agosto ad applicare “regole” discriminatorie irragionevoli sulla sostituzione forzata dei documenti personali e dei numeri di registrazione dei serbi locali è un altro passo verso l’espulsione della popolazione serba dal Kosovo, l’esclusione delle istituzioni serbe del Kosovo da lì che garantiscono la protezione dei diritti dei residenti serbi dall’arbitrarietà dei radicali di Pristina guidati dal “primo ministro” A. Kurti”, ha detto Zakharova.

Il diplomatico ha chiesto a Pristina di fermare le provocazioni e di iniziare a rispettare i diritti dei serbi. Questo sviluppo degli eventi è anche un’altra prova del fallimento della missione di mediazione dell’Unione europea, ha aggiunto.

Fonte: Ria Fan.ru

Trduzione: Mirko Vlobodic

Pelosi ha deciso di annullare la sua visita a Taiwan. Nonostante sia ultrottuagenaria non vuole rischiare di morire da martire abbattuta da un missile cinese

 I media cinesi contrari al viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan • TAG24

 

Missili schierati dalla Cina hanno “dissuaso” Nancy Pelosi dal volare a Taiwan – visita annullata

Fonte: ControInformazione

https://www.controinformazione.info/missili-schierati-dalla-cina-hanno-dissuaso-nancy-pelosi-dal-volare-a-taiwan-visita-annullata/

 

Pelosi ha deciso di annullare la sua visita a Taiwan. Dopo che le autorità cinesi hanno minacciato conseguenze disastrose per qualsiasi tentativo di visita non programmata del presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan, si è saputo che Pelosi si era rifiutata di visitare l’isola.
Con ogni probabilità, ciò è dovuto al fatto che la Cina ha minacciato non solo di attaccare l’aereo Pelosi se fosse entrato nel suo spazio aereo o nello spazio aereo taiwanese, ma anche di colpire la stessa Taiwan e il gruppo d’attacco della portaerei americana se avessero tentato di intervenire nel situazione.

Stamattina è decollato dopo la scorta l’aereo della Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi, tuttavia, nonostante al momento sia impossibile rintracciare l’aereo della Pelosi, è noto che nell’ambito di una visita in Asia, la Presidente della La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi non visiterà Taiwan.

Al momento, le tensioni vicino ai confini della Cina rimangono estremamente elevate. In particolare, è noto che gli aerei da combattimento della PLA Air Force sono quasi costantemente in cielo nell’area di Taiwan e di notte la Cina ha lanciato circa 30 attacchi missilistici sullo Stretto di Taiwan utilizzando missili guidati PHL-16 MLRS.

Gli esperti ritengono che si eviterà un conflitto tra Cina e Stati Uniti, tuttavia, vista l’imprevedibilità delle azioni di Washington, è prematuro fare ancora delle previsioni.

Fonte: Agenzie


La guerra cinetica avviene in Ucraina ma quella meno visibile ma altrettanto importante avviene in tutti i paesi che possono influire sulle sue sorti

 Crisi del Mar Nero: la Russia non cerca la guerra, solo di sopravvivere

Il fianco della guerra, di: George Friedman

 
 
FONTE: ITALIA E IL MONDO, GEOPOLITICA E STORIA

 

https://italiaeilmondo.com/2022/07/31/il-fianco-della-guerra-di-george-friedman/

 

Pensieri dentro e intorno alla geopolitica.

L’arena della guerra russo-ucraina è ovviamente l’Ucraina. Ma come nella maggior parte delle guerre, l’arena principale non definisce la guerra nel suo insieme. Questa guerra non è iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina. È in corso da anni come basso livello di pressione. Ha iniziato a intensificarsi nel 2020.

Come abbiamo affermato, l’obiettivo principale della Russia è creare barriere geografiche che proteggano il suo nucleo dagli attacchi, in particolare lungo le linee storiche di invasione. Non è sempre necessario raggiungere fini politici – e tutte le guerre hanno fini politici attraverso l’uso diretto della forza. I fini politici possono essere raggiunti anche economicamente, attraverso azioni segrete o minacce. C’è un principio di base della guerra: attaccare un nemico sui fianchi. La forza principale è solitamente concentrata al centro delle linee. La parte posteriore è difficile da raggiungere. Ma i fianchi del nemico sono probabilmente punti vulnerabili in cui un attacco, se riuscito, può spezzare la forza avversaria.

I fianchi non sono solo tatticamente significativi. Possono essere strategicamente critici, proteggendo la nazione stessa eliminando una linea di attacco; per l’attaccante creano una linea di attacco, costringendo alla dispersione delle forze in difesa e creando aperture. Per la Russia, il primo attacco di fianco si è verificato a seguito di elezioni contestate e proteste a metà del 2020 in Bielorussia, lungo il confine settentrionale dell’Ucraina, con il confine occidentale che bloccava la pianura nordeuropea. Significava quindi che qualsiasi attacco dalla Polonia, ad esempio, sarebbe stato bloccato dalla Russia con la forza in Bielorussia, deviando l’attacco attraverso l’Ucraina. Va sottolineato che uno stratega prudente schiera le forze non sulla base di un apprezzamento delle intenzioni del nemico al momento, ma piuttosto sulla base di possibili azioni. E per la Russia, un attacco da o dalla Polonia era considerato possibile, e chiudere quella linea di attacco imperativo. La soluzione è stata un intervento morbido per aiutare a sedare le proteste antigovernative. I russi hanno cementato il presidente Alexander Lukashenko e hanno ottenuto l’opportunità di attaccare il fianco settentrionale dell’Ucraina.

La seconda area in cui i russi hanno cercato di proteggere i loro fianchi era nel Caucaso meridionale. Il Caucaso meridionale era una linea di attacco utilizzata dalla Turchia nel corso dei secoli. La Russia ha bloccato l’area assicurandosi un accordo tra Armenia e Azerbaigian che ha portato le forze di pace russe dispiegate nella regione, proteggendola dalle minacce immediate.

Gli Stati Uniti stanno ora contrastando la difesa del fianco meridionale della Russia. La mossa russa si basava sulla fine del conflitto azerbaigiano-armeno e sul diventare l’arbitro tra di loro. Con la Russia preoccupata per l’Ucraina, questa settimana, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha visitato sia l’Armenia che l’Azerbaigian, offrendo di mediare i problemi esistenti tra di loro e ovviamente discutendo di energia in Azerbaigian. La Georgia è già ostile alla Russia e relativamente vicina agli Stati Uniti. Gli Stati Uniti stanno chiaramente cercando di creare un solido blocco filoamericano nel Caucaso meridionale e di costringere i russi a preoccuparsi per il Caucaso settentrionale e possibilmente dirottare le forze lì. Dal momento che questo era un percorso di invasione in una volta e poiché gli Stati Uniti hanno il potenziale per agire su di esso, la Russia non può ignorare il suo fianco meridionale.

Allo stesso tempo, la Russia sta cercando di costruire un fianco a sud-ovest dell’Ucraina in Moldova. La Moldova è un paese indipendente di lingua rumena. La sua politica è complessa e imprevedibile. La Russia ha cercato di creare una Moldova filo-russa per un po’ di tempo, ma in generale non è riuscita a spostare l’allineamento della Moldova. Ora i russi stanno pressando più forte, vedendo una possibile manovra di fianco in cui potrebbero minacciare l’Ucraina da sud, in un’area in cui la conquista significherebbe il taglio delle linee di rifornimento ucraine. Il trucco è eleggere un governo filo-russo, magari offrendo alla Moldova un pezzo di Ucraina che ridurrebbe la vulnerabilità e la dipendenza della Moldova dalla Romania come incentivo. Ciò creerebbe una minaccia per l’Ucraina difficile da tollerare. La Romania, alleata degli Stati Uniti, ha cercato di gestire la Moldova dalla caduta dell’Unione Sovietica in un ambiente in cui non c’era una guerra significativa in corso. Ora, la Russia ha un motivo fondamentale per cercare di prevalere e gli Stati Uniti hanno un motivo schiacciante per bloccarlo. Questa manovra di accompagnamento è sufficientemente significativa per un grande sforzo russo, mentre distoglie Ucraina e Stati Uniti da richieste di risorse più immediate, semplicemente per mantenere lo status quo.

La guerra in Ucraina iniziò con un tentativo della Russia di allearsi con la Cina e distogliere l’attenzione americana dall’Europa. Il tentativo di forzare gli Stati Uniti su un fianco asiatico è fallito. Una delle cose interessanti delle manovre di accompagnamento negli affari internazionali è che le intese su larga scala tendono a fallire perché la scala dei poteri è così ampia da essere piena di complessità. Affiancare è una manovra che richiede agilità. Una grande potenza può tentare di manovrare; una potenza minore può al massimo allearsi con una potenza maggiore, ma raramente può manovrarla nella posizione desiderata.

Ci sono, naturalmente, molti altri tentativi fatti per reclutare nazioni da entrambe le parti in guerra. Ma la manovra di fiancheggiamento è diversa. In primo luogo, si cerca una posizione geografica, in modo che i paesi in questa discussione siano tutti vicini o vicini al confine ucraino. Rappresentano una minaccia di un’azione militare che potrebbe influenzare la realtà militare all’interno dell’Ucraina. La stessa minaccia rappresentata dalla manovra di fiancheggiamento – la possibilità di un attacco – potrebbe costringere uno dei combattenti a ridistribuire le forze necessarie per il combattimento in una posizione statica, indebolendo la forza nel suo insieme. Le normali alleanze possono rafforzare materialmente una parte o l’altra, ma a meno che non siano contigue non possono minacciare direttamente l’altra parte. Fare in modo che l’Iran o la Nuova Zelanda dichiarino il loro sostegno potrebbe essere soddisfacente e forse significare l’acquisizione di alcune attrezzature, ma non cambierebbe nulla.

La guerra sembra essere statica in questo momento, anche se può cambiare in qualsiasi momento. E quando le guerre diventano statiche, cambiare la forma del campo di gioco diventa importante. In questo momento sia gli americani che i russi sono impegnati in manovre di fiancheggiamento che potrebbero cambiare la forma del campo di battaglia e mettere una parte in svantaggio. Più a lungo durerà la guerra, più la battaglia per i fianchi avrà importanza.

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In una dittatura i dirigenti statali continuano a ripetere gli stessi errori senza responsabilità. La popolazione non ha alcuna influenza e la la burocrazia parassitaria domina incontrastata

La ricetta del Draghistan: meno servizi, più spese militari – Visione TV

Quella dittatura “chic” che tanto piace agli intellettuali

ITALIA: il più illiberale regime antiCovid (con i peggiori risultati certificati) che ha incontrato il minor grado di resistenza della popolazione al mondo. Un popolo di servi ignoranti.

Convivium – Per un piatto di lenticchie - Radiobase Mantova

Volevate Rousseau? Eccovelo servito popolo di servi!

 

di LUIGI MARCO BASSANI

La politica si è ormai strutturata su ultrasemplificati canoni rousseauiani, ossia come una serie di costrizioni nei confronti dell’individuo in vista di conclamati benefici collettivi. Con il vantaggio dell’automatismo istituzionale: non occorre credere alla volontà generale per obbedire alle leggi, basta un minimo di prudenza.

Ma proprio questo immaginario scambio fra libertà individuale e benessere di tutti – che ridisegna le nostre convivenze dal Settecento in poi – spiega l’inesistenza di qualunque formazione che chieda voti per ampliare la sfera delle libertà individuali. Sarebbe come giocare a poker senza soldi.

Dal punto di vista politico e culturale ciò che è accaduto in questo non Paese negli ultimi due anni – in breve, il più illiberale regime antiCovid (con i peggiori risultati certificati) che ha incontrato il minor grado di resistenza della popolazione al mondo – è semplicemente paradigmatico di un’accettazione profonda delle mitologie politiche correnti. Vi sono le più alte tasse sul pianeta, viviamo di debiti e abbiamo i servizi più scadenti? La colpa è degli evasori, ossia di chi antepone il proprio interesse al bene collettivo.

Lockdown durissimo con molti contagi e moltissime vittime? In parte demografia e in parte indisciplina popolare.

Popolazione più mappinata e più contagiata al mondo ed emergenza infinita? Non c’entra Speranza, tu mettiti la FPP2 per salire sul pullman che ti porta in spiaggia e non rompere troppo.

L’analisi della realtà avviene sempre con le lenti fabbricate dalla politica stessa, ossia fatte proprio per celare la realtà effettuale della cosa.

Le mitologie politiche giacobine ammannite a popolazioni nei secoli molto servili hanno prodotto un paese bello e spazioso dove scorrono fiumi di latte e miele. Ma solo per la classe al potere con tutti i suoi manutengoli e il proprio aiutantato parassitario

USA e NATO stanno cercando di convincere anche la Romania a spingere l'acceleratore nella guerra in Ucraina, promettendo una porzione nella spartizione del territorio ucraino

 

La Grande Romania emerge dalle ceneri di Stalingrado

 

 

https://www.databaseitalia.it/la-grande-romania-emerge-dalle-ceneri-di-stalingrado/

 

I sogni della Grande Romania, della România Mare sono per i fannulloni, non per i popoli che cercano di vivere la propria vita in pace sulle acque del Don, del Dniester e del Danubio

Mentre la campagna ucraina della NATO prosegue, lo spettro della Grande Romania, România Mare, perseguita ancora una volta la Transilvania, la Bucovina, la Bessarabia, il Banato, la Crișana, il Maramureș e, naturalmente, la Moldova, dove gli agenti della NATO, insieme ai loro lacchè irlandesi, sono stati particolarmente attivi .

Se gli irredentisti romeni avranno la meglio, l’Ucraina cederà la Bucovina settentrionale e la Moldova cederà la Bessarabia e manderà i suoi di lingua russa a fuggire verso est verso Odessa, che la 4a armata rumena assediò nel 1941 prima di farsi strada con i loro amici della Wehrmacht in una piccola città sulla il Volga chiamata Stalingrado. Incoraggiata da Hitler, che aveva bisogno di proteggere i giacimenti petroliferi della Romania, l’ avanzata della 4a armata attraverso la Transnistria incontrò solo una resistenza simbolica prima di assediare Odessa in quello che può essere descritto solo come un caos totale.

Se la storia si ripete solo come una farsa, ci si chiede cosa ci riserva ora la Grande Romania, che ha rivendicazioni territoriali su Moldava, Ucraina e Ungheria, che hanno tutte le proprie rivendicazioni territoriali di Grande Moldova/Ungheria/Ucraina. Se l’Ucraina è la nostra metrica, possiamo aspettarci che la Romania venga nuovamente dissanguata mentre la NATO continua a incoraggiarla a unirsi all’Ucraina nel mordere le calcagna della Russia. La Romania semplicemente non può permettersi queste sciocchezze indotte dalla NATO. Come l’economia tedesca, anche le esportazioni rumene verso la Germania, il principale partner commerciale della Romania e, sebbene ampiamente autosufficiente in cibo e gas, la Romania non ha le riserve finanziarie per intromettersi ulteriormente nel pantano ucraino della NATO.

Molto meglio prendere un foglio dal manuale ungherese e pagaiare con la propria canoa piuttosto che continuare a sovvenzionare le industrie americane e tedesche delle armi. Se gli angloamericani e i loro lacchè tedeschi vogliono remare con la Russia in Ucraina, la Romania dovrebbe lasciarli lì e starne fuori poiché hanno già percorso quella strada senza una buona fine.

In quanto România Mare è una delle vittime della storia, la colpa è del Trattato di Versailles che ha deliberatamente distrutto la pace e la tranquillità dell’Impero austro-ungarico, e non di tutte le vittime di quell’ignominioso trattato.

La Romania è una terra ricca di risorse e, come la vicina Moldova, storicamente ricca di leader corrotti. Se la Moldova deve fondersi con la Romania in una moderna România Mare, allora lasciate che le persone di quelle regioni e non, come in Ucraina, i loro leader corrotti, si propongano a vicenda e firmino i voti nuziali; che i popoli della Romania e della Moldova siano capitani delle proprie navi. Se, come è probabile, la NATO sta incoraggiando România Mare a creare lo stesso tipo di problemi in Transnistria per le forze russe di stanza lì come Hitler voleva che la 4a armata rumena portasse i sovietici a Odessa e Stalingrado, allora i rumeni dovrebbero stare attenti perché non può finire bene.

Ma i rumeni non devono tornare così indietro. Devono solo guardare oltre la recinzione in Ucraina per vedere come sono andate le fantasie dell’intermarium di Kiev in città come Mariupol, dove i suoi più ferventi seguaci sono stati alimentati nello stesso tipo di tritacarne che in precedenza masticava la 4a armata rumena a Odessa e Stalingrado.

E, se ci deve essere un matrimonio, viene da chiedersi, come con la Galizia e la Polonia, quale sarà la dote. La Moldova è il paese più povero d’Europa; non solo dipende totalmente dalla Russia per tutto il suo fabbisogno energetico, ma l’inflazione è fuori controllo. Sebbene l’UE stia gettando qualche briciola ai leader corrotti della Moldova, circa 600 milioni di euro in vuote promesse per sfamare i 500.000 ucraini, un misero 1200 euro a pezzo, che si sono rifugiati lì, la Moldova, con o senza l’adesione all’UE, sarà un paniere caso per i decenni a venire.

Se le forze armate russe si spingessero verso Odessa e quindi verso la Transnistria, allora quelle aree, che sono prevalentemente filo-russe, sarebbero in pace e molto probabilmente prospererebbero. La Moldova, al contrario, manterrebbe la sua industria del vino, la sua tratta di esseri umani, la sua massiccia emigrazione e i suoi sogni vuoti di salvezza dell’UE.

Il falco di guerra americano Robert D Kaplan vede le cose in modo diverso. Scrivendo nel controverso Washington Post di Jeff Bezos , ci racconta come la NATO ha trasformato la Romaniain un paradiso moderno, segnato solo dalla presenza dei russi in Transnistria, nell’Ucraina orientale e persino nella stessa Russia, che è troppo vicina alla Romania per i gusti di Kaplan. Kaplan è semplicemente un caso in cui lo sciocco della NATO non sa che lo sciocco della NATO non lo sa. Dato che le tattiche di shock e timore reverenziale della NATO non hanno mai risolto alcun problema, non hanno nulla di positivo da contribuire all’Ucraina, alla Romania e ai dintorni, che hanno sfidato le soluzioni dei grandi e dei buoni per oltre un secolo e che non saranno risolte dai vagabondi americani falchi di guerra che lavorano per i media dell’oligarca più ricco del mondo, incastonati nel centro nevralgico della NATO a Washington. La soluzione, come sempre è nel dialogo.

I sogni della Grande Romania, della România Mare sono per i fannulloni, non per i popoli che cercano di vivere la propria vita in pace sulle acque del Don, del Dnestr e del Danubio liberi dagli intrighi di Kaplan, Bezos e degli altri complottisti egoistici del Potomac.

Articolo di Declan Hayes per Strategic Culture