Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996


"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

Ignoranti, prepotenti e supponenti, sono le caratteristiche della leadership americana e di molti suoi stati satelliti



Il breve articolo che vi propongo, tratto dal sito l'Antidiplomatico, sembrerebbe una barzelletta, una sceneggiatura cabarettistica, ed invece descrive un evento reale, che ha coinvolto l'ambasciatrice USA all'ONU, quella che ha recentemente minacciato in gergo mafioso gli stati "satelliti e colonie" degli USA di votare secondo il loro diktat e che è stata inevitabilmente sbeffeggiata, perché nella diplomazia e nella politica internazionale ci sono regole minime da rispettare, e gli USA le infrangono continuamente, provocando un sempre maggiore disappunto. L'arrogante e patetica signora Haley, che di diplomatico temo non possegga nulla, è cascata stupidamente in uno scherzo telefonico in cui ha fatto una figura penosa, da dimettersi immediatamente per la vergogna, dimostrando inoltre un'ignoranza spaventosa e conclamata (di cui forse va fiera), da far invidia all'indimenticabile ex Governatrice dell'Alaska Sarah Palin, che i repubblicani avevano addrittura candidata alla vicepresidenza degli USA (solo dopo si sono accorti di aver esagerato, l'ignoranza era veramente eccessiva). Non dobbiamo pertanto stupirci se anche i nostri politicanti, che prendono ordini dagli USA, per i quali svolgono ruoli subalterni da camerieri, valletti e nel migliore dei casi da maggiordomi, siano altrettanto ignoranti, inetti e supponenti, essendo dei cloni di seconda scelta, semmai per non far ombra ai loro signori e padroni si sforzeranno di esserlo anche di più, per captatio benevolentiae.
Buone festività a tutti.
Claudio Martinotti Doria

il video dello scherzo telefonico lo trovate qui:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=QeqctvDj-iw



Nel fantastico mondo di Nikki esiste un paese di nome Binomo... e la Russia sta interferendo nei suoi affari interni





Russkaja Vesna riporta la nuova impresa di “Leksus & Vovan”, i pranker russi Aleksej Stoljarov e Vladimir Kuznetsov, già in passato autori di scherzi simili ai danni del premier ucraino Grojsman, congressisti USA, a Lukašenko, Erdogan, Petro Porošenko, o al segretario NATO Jens Stoltenberg. L&V questa volta hanno preso di mira la rappresentante USA alle Nazioni Unite Nikki Haley, dopo lo schiaffo ricevuto da Washington al palazzo di vetro per la risoluzione su Gerusalemme.

Spacciandosi per il nuovo primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, Vovan ha intrattenuto Haley per circa venti minuti, senza che questa sospettasse di nulla, spaziando dalle preoccupazioni polacche per le armi americane a Kiev, dagli attriti tra Varsavia e Kiev sulla questione delle minoranze nazionali, dalla richiesta di appoggio a Saakašvili contro Porošenko, al voto polacco all'ONU favorevole alla risoluzione USA, parlando anche di “North stream-2”, Crimea e sanzioni alla Russia, Unione europea. Fino alle stilettate finali sul fantomatico stato di “Binomo” e le “rivelazioni” di Petro Porošenko sulle molestie sessuali subite da parte di Kevin Space.

Come già fatto mesi fa con la deputata del Congresso USA Maxine Waters, cui Leksus aveva dato a intendere di truppe russe in Gabon, in appoggio al regime di Ondimbu e di hacker russi che avrebbero influito sulle elezioni nel Limpopo, così da defenestrare il presidente Barmalej e mettere al suo posto la marionetta del Cremlino Ajbolit, così ora Vovan ha “informato” Haley sulla situazione nel “Binomo, non lontano dal Viet Nam, nel sud della Cina”, in cui si sarebbero tenute elezioni hackerate da Mosca. “Lei conosce il Binomo?” ha chiesto Vovan; ancora una volta, è stata confermata la preparazione geografica delle alte sfere yankee   USA: “Sì sì” ha esclamato Haley. “Cosa pensa del Binomo: Be-I-eN-O-eM-O? Lei capisce di cosa stiamo parlando” ha insistito Vovan. “Sì, sì; perfettamente”...

Qualche Ministra italica potrebbe tirare un sospiro di sollievo, pensando che forse anche ai genitori Sikh di Nikki Haley, in America, non hanno riconosciuto il titolo di studio del Punjab.


F.P.

Critica allo scientismo, religione della scienza ormai dominante

Quanto riportato circa mezzo secolo fa, una critica allo scientismo di Giuseppe Sermonti recensito da Julius Evola, due eminenti pensatori del novecento, è quanto mai attuale, e ci fa capire quanto pochi siano stati a pensarla come loro tra l'intellighenzia italiana, in questi decenni. Claudio

La religione della scienza


Lo “scientismo” è una specie di religione della scienza, della scienza moderna, la quale si suppone sia in grado di fornire un’autentica conoscenza della realtà e di risolvere anche, con le sue applicazioni tecniche, ogni problema umano e di condurre verso un radioso avvenire. Questa infatuazione fece la prima apparizione al principio del secolo, trovando perfino una espressione coreografica nel balletto “Excelsior” in cui si esaltavano le conquiste della scienza del tempo e si inneggiava alla vittoria della Ragione e della Scienza, strumenti del Progresso, sull'”oscurantismo”, vittoria che avrebbe avviato anche verso la fraternità universale.
Malgrado tutto ciò che è avvenuto nel frattempo e malgrado il sorgere di una critica immanente alla scienza, un simile atteggiamento persiste tuttora, in certi ambienti. Sebbene Ugo Spirito (già gentiliano e oggi comunista) come filosofo sia una nullità, pure egli ci offre un esempio caratteristico del perdurante scientismo. Secondo lo Spirito, la scienza prende il posto della metafisica e della filosofia, e siccome nei riguardi delle verità della scienza vi è un consenso universale, di là da ogni frontiera, così nella scienza si potrebbe ravvisare anche la base per l’unità dei popoli. È deplorevole che col titolo Tramonto o eclissi dei valori tradizionali? l’editore Rusconi abbia fatto uscire un libro in cui si dà la parola appunto allo Spirito, anche si vi si aggiunge una discussione critica di Augusto Del Noce. Il Del Noce in fondo si mette sullo stesso piano intellettuale dello Spirito e sembra saper poco circa i veri valori tradizionali. Secondo noi, in casi simili non si dovrebbe per nulla discutere, si dovrebbe opporre seccamente ciò che i francesi chiamano “une fin de non recevoir”: respingere e basta.
Presso lo stesso editore Rusconi è tuttavia uscito più recentemente anche un libro di Giuseppe Sermonti intitolato Crepuscolo dello scientismo. Forse il titolo non è del tutto adeguato, perché si tratta piuttosto di una “critica” dello scientismo; di un “crepuscolo” di esso, come si è accennato, oggi non essendo purtroppo il caso di parlare (va rilevato, fra l’altro, il valore dato al mito della scienza dal marxismo, dal comunismo e dalle ideologie “progressiste” in genere). Le critiche del Sermonti sono valide e pertinenti, sebbene non sempre originali, e si portano anche su dominî specializzati. Il libro merita di essere letto perché liquida molte fisime dello scientismo, che possono far presa sugli sprovveduti.
Due aspetti vanno considerati nella presa di posizione critica di fronte alla scienza moderna. Il primo riguarda il valore di conoscenza della scienza, il secondo riguarda le sue applicazioni.
Circa il primo aspetto, già da tempo è stato relativizzato il valore della scienza, per opera non di estranei ma di epistemologi, di un Poincaré, di un Boutroux e di un Le Roy al principio del secolo, poi da un Braunschwicg, da un Meyerson e da molti altri. Il Sermonti ha ripreso i loro argomenti, mettendo in chiaro due punti. La scienza moderna (specie come scienza della natura) si è costruita e si è sviluppata in base ad una scelta limitatrice (per non dire mutilatrice) operata nella realtà; nella realtà essa considera unicamente quel che è misurabile e traducibile in formule matematiche. Il resto – tutto ciò che ha un carattere qualitativo, irripetibile e legato a significati – essa lo considera inesistente, irrilevante, “soggettivo”, disturbatore. Il risultato è la creazione di qualcosa di astratto e perfino di inumano, a cui non può attribuirsi il valore di una conoscenza in un senso proprio, concreto e vivo: tanto che la scienza ultima, completamente algebrizzata, è divenuta incomprensibile fuor da una ristretta cerchia di specialisti.
Pertanto, tutto il sapere “scientifico” è staccato dall’esperienza umana, non è per nulla un’integrazione di essa. Il significato ultimo di ciò che io vedo, di ogni processo e fenomeno – luce, sole, fuoco, mari, cielo, piante che fioriscono, esseri che nascono e che muoiono – non ne è reso affatto più trasparente. Anzi, al contrario: perché a carico del sapere scientifico si deve mettere non soltanto questa dislocazione del pensiero in una sfera astratta, ma altresì la “desacralizzazione” in genere del mondo, l’oscuramento di quel che in esso può avere il carattere di un simbolo, di un significato, di riflesso di un ordine superiore. Chi ha avuto la mente riempita da nozioni scientifiche “positive” già nella scuola, non può non formarsi uno sguardo che vede sotto una forma disanimata e grigia tutto ciò che ci circonda e che quindi agisce in un senso distruttivo.
La realtà è che la scienza moderna, più che mirare alla conoscenza del senso integrale e tradizionale, è informata dall’esigenza pratica, dall’impulso a dominare il mondo e ciò già nei suoi procedimenti. Tutto il sistema della scienza – avemmo già a scrivere – «è una rete che si stringe sempre più intorno ad un quid che resta incomprensibile, al solo fine di poterlo assoggettare a scopi pratici». E lo scientismo trova il suo alibi preferito in tutto ciò che nelle sue applicazioni tecniche la scienza ha reso possibile; di fatto, oggi la scienza non interessa tanto come conoscenza, quanto come uno strumento efficace per aumentare il benessere, la ricchezza e la potenza materiale.
Ora, mettendo da parte alcuni settori, forse quelli della medicina e dell’igiene, qui s’impone però la considerazione delle responsabilità che ha avuto la scienza nella costruzione di una società la quale ha finito con l’avere il volto di una mera società consumistica e tecnologica che suscita ormai crescenti reazioni contestatarie. Nel suo libro il Sermonti considera anche questi aspetti. In fondo, non vi è nulla che non si paghi. Non si tratta degli aspetti più cospicui, e un po’ troppo spesso messi in risalto, delle eventuali catastrofi provocate da un uso non pacifico dell’energia termo-nucleare e delle molteplici contaminazioni che subisce la natura nell’aria, nelle acque e nel suolo. Sono anche da tener presenti processi interni, nel quadro di contributi dati dalla scienza e dalla tecnologia a sviluppi dell’economia i quali hanno preso la mano all’uomo. Alludiamo alla situazione nella quale non si creano tanto dei prodotti per i bisogni naturali dell’uomo, quanto si tende a suscitare e ad alimentare desideri nelle masse dato il moltiplicarsi dei prodotti sul mercato. Da ciò deriva un crescente condizionamento dell’uomo moderno (messo ben in risalto anche dal Marcuse), condizionamento, peraltro, che dalla maggioranza dei nostri contemporanei viene spensieratamente accettato, perché per essa rinunciare a date comodità e facilità è un prezzo troppo alto per assicurarsi un maggior grado di autonomia.
Quando il Sermonti rileva che di fronte a sviluppi del genere non si deve pensare quasi ad un fato tecnologico ma occorre richiamare l’uomo alle sue responsabilità, egli ha perfettamente ragione. E, secondo noi, egli non ha meno ragione nell’indicare in un nuovo gusto per la sobrietà e la semplicità il miglior mezzo per tornare ad un modo di vivere normale. Purtroppo dato il clima predominante, non si possono non riconoscere i lati utopistici di questa ragionevole soluzione. Anche di recente in Italia non abbiamo forse udito uomini politici ripetere sempre di nuovo che l’unico modo per superare la crisi economica è l’incremento della produzione (in base ad un incremento degli investimenti)? Ebbene, l’accresciuta produzione esige non la riduzione ma l’aumento dei bisogni, confermando il circolo chiuso dianzi accennato. Più valida sarebbe l’immagine di Werner Sombart, il quale ha paragonato la produzione e l’economia moderna esasperata dalla tecnologia come un “gigante scatenato” che bisognerebbe frenare, ad ogni costo, in nome di valori umani superiori.
Tornando al Sermonti ci sembra che le sue acute critiche alla scienza moderna e allo scientismo manchino però di una controparte positiva giustificatoria, che sarebbe l’indicazione di un diverso tipo di conoscenza (come ha fatto la scuola tradizionalista, ad esempio un Guénon, un Schuon, un Burckhardt). In secondo luogo, bisogna fare delle riserve quando il Sermonti accusa di un «despotismo totalitario esercitato sulla natura e sulla terra» e auspica che si «conceda un occhio di riguardo per esse», per non diventare «a lungo andare, loro ospiti poco graditi». Certo, un atteggiamento contemplativo contemperatore di contro alla brutale presa tecnica e sfruttatrice della natura corrisponde ad una esigenza giusta. Tuttavia bisognerebbe tenersi nel giusto mezzo, evitando di finire in un naturalismo idilliaco alla Thoreau, se non pure alla Rousseau.
* * *
Originariamente pubblicato sul quotidiano Roma, 1971. Ora in J. Evola, I testi del «Roma», Edizioni di Ar, Padova 2008.

I sospetti sul Bitcoin sono ampiamente giustificati, potrebbe essere una trappola sofisticata

Diffidente per esperienza, non mi sono mai iscritto ad alcun social network, come Facebook, e tanto meno ho mai acquistato criptovalute come Bitcoin (anche se mi era stato suggerito di farlo, da fior di economisti amici, fin dai primordi, quando costavano poche decine di centesimi). Coglione? Non credo di esserlo se non a livello fisiologici, semplicemente perseguo come valore primario la libertà, e per rimanere libero devo evitare i tranelli, le trappole, le mistificazioni, i diversivi, le tentazioni, le cose apparentemente innocue ma che tali non sono, ecc., tutti quei marchingegni sofisticati che possono tracciarti o peggio ancora truffarti, vincolarti e poi opprimerti. Centinaia di migliaia di persone nel mondo si suicidano proprio perché finite in queste trappole mortali, come gli agricoltori indebitati con le banche che gli confiscano tutti i beni perché i prezzi di mercato (artificiale) che impongono alle loro produzioni (inquinanti) non coprono neppure le spese, meno che mai la fatica del loro lavoro. Che dire quindi delle centinaia di migliaia di persone (meglio sarebbe definirli pecore o polli) che stanno acquistando i bitcoin negli ultimi mesi? Saranno i prossimi suicidi? alcuni probabilmente si, considerando che c'è chi si indebita per farlo, quindi non rischia solo risorse superflue, che si può permettere di perdere, ma rischia pure risorse non proprie, che dovrebbe restituire pagandoci sopra interessi bancari ed usurai. E lo fanno stoltamente e superficialmente seguendo il gregge ed il parco buoi, senza minimamente documentarsi, altrimenti dovrebbero venire a sapere che esistono alternative anche tra le criptovalute, decisamente più appetibili e con migliori prospettive di crescita e di durata. Come Ethereum, con la quale (criptovaluta) ogni transazione costa solo poche decine di centesimi, contro i circa 15 dollari del Bitcoin, ed impiega solo pochi secondi contro i circa dieci minuti del Bitcoin, quindi è anche meno energivoro (aspetto questo molto trascurato perché poco conosciuto dalla massa). Il Bitcoin in confronto ad Ethereum è un dinosauro del Giurassico, sarebbe come paragonare un'auto Balilla con una auto elettrica della Tesla di oggi, per di più a guida automatica, cioé senza bisogno di doverla guidare. Come ho già scritto in precedenti articoli, quello che avviene mi rammenta la follia della Bolla dei Tulipani della prima metà dell'600 in Olanda, quando si comprava un bulbo di tulipano pagandolo l'equivalente di 50 anni di stipendio di un operaio specializzato, ed oltre. Alla fine in mano rimase solo il bulbo, senza più alcun valore. In questo caso la follia è ancora più grave, perché potrebbe occultare un piano ordito a livello istituzionale internazionale per imporre una criptovaluta mondiale sostitutiva del denaro contante (che essendo privo di gold standard non possiede alcun contravalore a garanzia, si basa solo sulla fiducia). Se così fosse, come l'autore fa presagire con ipotesi tutt'altro che campate in aria e complottiste, allora voglio sperare che siano tanti coloro che non volendo seguire il gregge si siano dotati di oro e argento fisico, perché tornerà in auge, anche se verrà perseguitato dai governi mondiali, sarà la vera ed unica moneta riconosciuta a livello popolare nel mercato nero, che ach'esso tornerà in auge, perché nessun governo mondiale potrai mai imporre a miliardi di persone la propria volontà senza provocare reazioni, anche se solo di nicchia (tante nicchie), nessuno potrà impedire loro di commerciare, scambiare, barattare, contrattare, ecc., beni e servizi, nessuno potrà impedire loro di essere liberi. La maggioranza forse si adeguerà compiaciuta, ma non tutti. Non sono tutti stupidi e pusillanimi. Fortunatamente.
Claudio Martinotti Doria


L’evidenza indica che il Bitcoin è uno psyop della NSA per implementare la valuta digitale mondiale


autore Mike Adams

Parto dall’idea che i lettori che leggono questo articolo siano abbastanza bene informati da  non dover esporre tutta la storia dei cambiavalute internazionali e della loro aspirazione per la moneta mondiale. (Se non comprendi ancora l’obiettivo dell’impero bancario globalista e dell’imminente crollo del sistema monetario fiat, sei  indietro di almeno 5000 post dall’arrivo ).
Con questo, sul punto di partenza, sta divenendo sempre più evidente che Bitcoin potrebbe essere una creazione dell’NSA (National Security Agency)  ed è stato lanciato come un esperimento di “normalizzazione” per far conoscere al pubblico la valuta digitale. Una volta stabilito questo, le valute fiat del mondo saranno cancellate in un crollo del debito progettato (vedi sotto la sequenza degli eventi), poi sostituite con una criptovaluta approvata dal governo con il monitoraggio di tutte le transazioni e dei portafogli digitali da parte dei governi occidentali del mondo.
I matematici della NSA hanno dettagliato il “denaro digitale” vent’anni fa
Quali prove supportano questa nozione? Per prima cosa, dai un’occhiata a questo documento intitolato ” Come fare una zecca: la crittografia di contanti elettronici anonimi“. Questo documento, pubblicato nel 1997 – sì, venti anni fa – ha dettagliato la struttura e la funzione complessiva della criptovaluta Bitcoin .
Chi ha creato il documento? Cerca di non rimanere scioccato quando apprendi che è stato creato da “crittografi matematici presso il National Security Agency’s Office of Information Security Research and Technology“.
L’NSA, in altre parole, ha dettagliato gli elementi chiave del Bitcoin molto prima che Bitcoin sia mai esistito. Gran parte del protocollo Bitcoin è dettagliato in questo documento, incluse le tecniche di autenticazione delle firme, eliminando le contraffazioni di crittografia attraverso l’autenticazione delle transazioni e diverse funzionalità che supportano l’anonimato e l’impossibilità di tracciabilità delle transazioni. Il documento delinea anche il maggiore rischio di riciclaggio di denaro che è facilmente realizzabile con criptovalute. Descrive inoltre che  l'”hashing sicuro” (un algoritmo sicuro) deve essere “sia a senso unico che privo di collisioni“.
Sebbene Bitcoin contribuisca all’estrazione condivisa di un sistema di autenticazione di transazione, block-block peer-to-peer di questa struttura, è chiaro che la NSA stava effettuando ricerche sulle criptovalute molto prima che gli utenti attuali avessero mai sentito parlare del termine. Nota anche che il nome della persona accreditata con Bitcoin fondatore è Satoshi Nakamoto , che si ritiene abbia riservato un milione di Bitcoin per se stesso . Milioni di post e discussioni online discutono sulla possibile identità di Satoshi Nakamoto, e alcuni post sostengono addirittura che l’NSA abbia identificato Satoshi . Tuttavia, un’altra probabile spiegazione è che Satoshi Nakamoto è l’NSA, il che significa che sta lavorando per la NSA è un personaggio fantoccio creato dalla NSA per i fini di questo intero grande esperimento.
L’NSA ha scritto anche l’hash crittografico utilizzato da Bitcoin per proteggere tutte le transazioni
Oltre al fatto che la NSA ha creato un documento tecnico sulla criptovaluta molto prima dell’arrivo di Bitcoin, l’agenzia è anche il creatore dell’hash SHA-256 da cui dipende ogni transazione Bitcoin nel mondo. Come spiega The Hacker News . “L’integrità del Bitcoin dipende da una funzione di hash chiamata SHA-256 , progettata dalla NSA e pubblicata dal National Institute for Standards and Technology (NIST).” THN aggiunge:
” Se si presuppone che la NSA abbia fatto qualcosa per SHA-256, che nessun ricercatore esterno ha rilevato, ciò che si ottiene è la capacità, con un’azione credibile e rilevabile, di essere in grado di falsificare le transazioni. La cosa davvero spaventosa è che qualcuno abbia una modalità per trovare le collisioni di SHA-256 veramente veloce senza l’uso di forza bruta o di grandi lotti di hardware e quindi prendere il controllo della rete. ” Ha  detto il ricercatore di crittografia Matthew D. Green della Johns Hopkins University.
In altre parole, se l’hash SHA-256, che è stato creato dalla NSA, in realtà ha un metodo backdoor per craccare la crittografia, significherebbe che la NSA potrebbe rubare i Bitcoin di tutti quando vuole . (Chiamalo “Zero Day.”) Lo stesso articolo, scritto da Mohit Kumar, conclude misteriosamente: “Ancora oggi è troppo presto per trarre conclusioni su Bitcoin. Forse è stato progettato fin dal primo giorno come strumento per aiutare a mantenere il controllo delle risorse finanziarie del mondo. ”
E con questa affermazione, Kumar si è effettivamente imbattuto nell’obiettivo più grande in tutto questo: prendere il controllo sull’offerta di moneta mondiale mentre il sistema di moneta a corso forzoso si sgretola, viene sostituito con una moneta digitale mondiale controllata dai globalisti.
Pensi che la crittografia sia inattaccabile? Ripensaci…
Non pensare che la crittografia della criptovaluta sia sicura e inattaccabile, prendi in considerazione questo articolo di The Hacker NewsResearchers Crack 1024-bit RSA Encryption in GnuPG Crypto Library , che afferma: “L’attacco consente a un utente malintenzionato di estrarre la chiave crittografica segreta da un sistema analizzando il modello di utilizzo della memoria o le uscite elettromagnetiche del dispositivo che vengono emesse durante il processo di decodifica. ”
Nota, importante, che questo è un sistema di crittografia a 1024 bit . Si dice anche che la stessa tecnica sia in grado di decodificare la crittografia a 2048 bit. In effetti, i livelli di crittografia vengono crackati quotidianamente da hacker intelligenti. Alcuni di questi livelli di crittografia alimentano varie criptovalute in questo momento. A meno che tu non sia un matematico di altissimo livello, non c’è modo di sapere con certezza se una valuta criptata è veramente non hackerabile.
Infatti, ogni criptovaluta diventa obsoleta con l’invenzione del calcolo quantistico su larga scala. Una volta che la Cina riuscirà a costruire un computer quantico funzionante a 256 bit, può efficacemente rubare tutti i Bitcoin nel mondo (oltre a rubare la maggior parte dei segreti nazionali e commettere altri caos globali a volontà).

Dieci passi verso la cripto-tirannia: il “grande piano” dei globalisti (e come coinvolge Bitcoin)
In sintesi, ecco un possibile piano dei globalisti per ottenere il controllo totale sull’offerta di moneta, i risparmi, le tasse e le transazioni finanziarie mondiali mentre schiavizzano l’umanità. (E tutto inizia con Bitcoin.)
1) Distribuire il Bitcoin creato dalla NSA per far sì che il pubblico sia entusiasta di una valuta digitale.
2) Preparare tranquillamente una criptovaluta controllata dai globalisti per prenderne il suo posto. (JP Morgan, o qualcun altro?)
3) Avviare una massiccia operazione di falsa bandiera  (false flag) su scala mondiale che blocca i mercati del debito globale e mandi in fiamme le valute fiat. (Bufala di invasione aliena, falso attacco EMP della Corea del Nord, attacco terrorista della rete elettrica, ecc.)
4) Incolpare qualsiasi nemico conveniente sia politicamente accettabile (Corea del Nord, “i russi”, i piccoli uomini verdi o qualunque cosa occorra …).
5) Permettete alla piramide del debito in moneta fiat di crollare e covare fino a quando la pecora non sarà disperata (cioè la disperazione in stile venezuelano con le persone affamate che mangiano rifiuti nelle discariche).
6) Con grande clamore, annunciare una sostituzione con criptovalute sostenuta dal governo di tutte le valute legali e posizionare i governi mondiali come i SALVATORI dell’umanità. Consentire al pubblico disperato di scambiare le proprie valute legali con le criptovalute ufficiali.
7) Bandire i contanti e criminalizzare la proprietà dell’oro e dell’argento da parte di privati ​​cittadini. Tutto nel nome della “sicurezza“, ovviamente.
8) Criminalizzare tutte le criptovalute non ufficiali come il Bitcoin, facendo crollare il loro valore virtualmente durante la notte e incanalando tutti nella criptomoneta del governo mondiale, dove l’NSA controlla la blockchain. Questo può essere facilmente ottenuto incolpando l’evento di falsa bandiera (vedi sopra)  una nazione o un gruppo che si dice sia stato “finanziato con Bitcoin, la criptovaluta usata dai terroristi“.
9) Richiedere identificatori RFID o biometrici incorporati per tutte le transazioni al fine di “autenticare” le attività di valuta cripto digitale un mondo. Mark of the Beast  (il numero della bestia) diventa realtà. A nessuno è permesso mangiare, viaggiare o guadagnare un salario senza essere marchiati.
10) Una volta raggiunto il controllo assoluto sulla nuova moneta digitale mondiale, armata la blockchain tracciata dal governo per monitorare tutte le transazioni, gli investimenti e le attività commerciali. Confiscano una parte di tutta la criptografia con il pretesto della “tassazione automatizzata“. In caso di emergenza, il governo può persino annunciare tassi di interesse negativi in cui le partecipazioni diminuiscono automaticamente ogni giorno.
Con tutto ciò, i globalisti possono ora implementare un assoluto controllo totalitario su ogni aspetto della vita privata imponendo “blackout” finanziari a quegli individui che criticano il governo. Possono mettere in atto detrazioni automatiche per le violazioni del codice stradale, le tasse sulle targhe dei veicoli, le tasse di Internet e mille altre tasse opprimenti inventate dalla burocrazia. Con le detrazioni automatiche gestite dal governo, i cittadini non hanno alcun mezzo per fermare l’infinita confisca dei loro “soldi” da parte di burocrati totalitari e dei loro lacchè profondi.
Come lo vedi ora il Bitcoin?


http://sadefenza.blogspot.it/2017/12/levidenza-indica-che-il-bitcoin-e-uno.html