Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996


"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

Canone RAI in bolletta elettrica, ennesima estorsione legalizzata da parte di istituzioni parassitarie ed infami



di Claudio Martinotti Doria
In questo Paese fare prevenzione e cercare di anticipare i problemi è impresa impossibile, non c’è rimedio alcuno alle peggiori previsioni, che puntualmente si avverano, e per le persone intelligenti ed oneste lo spazio per vivere dignitosamente, senza subire penalizzazioni e vessazioni si riduce sempre più, fagocitati da parassiti e dementi, posti in tutti i gangli istituzionali e sociali, a partire dal vertice della piramide gerarchica.
L’argomento che vi propongo, emblematico di un paese allo stremo della decadenza e del degrado, è il Canone Rai addebitato nella bolletta energetica, che fin dagli inizi, in tutte le persone intelligenti ha fatto immediatamente suonare un campanello di allarme fregatura.
Come tanti italiani, proprio per cercare vanamente di evitare fregature, ero intervenuto preventivamente inviando il 16 febbraio 2016 due raccomandate AR, una all'Agenzia delle Entrate ed al nostro fornitore di Energia Elettrica GREENNETWORK, seguendo con precisione le indicazioni fornite dalle principali associazioni nazionali di utenti e consumatori, proprio per evitare che mi venissero addebitati due canoni RAI in bolletta, avendo due contatori, uno per piano nella stessa casa e famiglia, uno intestato a me ed uno a mia moglie. Semplice da capire in qualsiasi paese al mondo, ma non nel nostro.
Ovviamente non è servito a nulla, in qualsiasi altro paese del mondo occidentale le comunicazioni le avrebbero recepite ed avrebbero provveduto a cancellare mia moglie tra i destinatari del canone in bolletta, riconoscendo che solo io devo provvedere, come sempre fatto in precedenza, a pagare il canone RAI, ma non da noi, dove oltre all’inefficienza credo contribuisca la mala fede e l’estorsione legalizzata come modus operandi istituzionale. Loro ci provano a fare i finti tonti, tanto a rimetterci è sempre pantalone e sanno di poter contare sull’impunità. Quando mai qualcuno istituzionalmente è ritenuto responsabile e punito? Tutti gli sforzi e le energie profuse dall’utenza sono vane di fronte al menefreghismo più assoluto che caratterizza le nostre istituzioni parassitarie.
Infatti ho ricevuto le bollette con l'addebito del canone in entrambe, come fossero due famiglie e due case diverse, dando corpo ai peggiori timori, di aver cioè a che fare con dei lestofanti il cui scopo è solo incamerare denaro anche illegittimamente
Il fornitore di energia Greennetwork da me consultato telefonicamente ha rimbalzato la responsabilità alla Rai ed all'Agenzia delle Entrate, la responsabilità in Italia è sempre di qualcun altro e l'utente è costretto a parlare con dei call center dove gli operatori non sanno neppure parlare in italiano e svolgono solo un ruolo di temporeggiamento … invece alla Rai sanno parlare in Italiano ma rinviano al sito web per ogni comunicazione ... Da non credere!
Mi rendo conto che sono situazioni kafkiane (Kafka rivolterà nella tomba per non averle sapute immaginare neppure lui), cui ormai dovremmo essere abituati, ma per chi li subisce di volta in volta sono ferite vive ai neuroni, un ulteriore colpo all’intelligenza residuale che ancora aleggia negli italiani che insistono a risiedere in questo paese in stato di disgrazia e di sfiga perenne, nell'angosciante e continua attesa di qualche nuova fregatura partorita dalla casta al potere.
Nel frattempo io sono stato costretto a pagare impropriamente un secondo canone RAI (che ipocrita definire in tal modo, trattandosi di una tassa sul possesso di un televisore o altro apparecchio ricettivo), pur avendo un solo televisore in casa ed una sola famiglia. Questo è il metodo applicato dallo stato per sostenere la RAI e per colpire l’evasione, stando alle false intenzioni inizialmente dichiarate dagli apparati governativi.
Se esistesse ancora la vergogna dovrebbero sprofondare sotto terra, ma temo che non basterebbe neppure sputare loro in faccia per far loro intendere quanto siano disprezzabili ed ignobili.
Un paese che non ha alcun rispetto per i cittadini non merita a sua volta alcun rispetto e non ha alcun futuro.

Comunità chiuse come risposta residenziale al caos dilagante?



Le comunità chiuse e monitorate di cui accenna l’economista Benetazzo nel sottostante articolo non sono certo una novità neppure in Italia, nell’hinterland milanese ne esistono già da alcuni decenni, e da molto più tempo ne esistono, per evidenti ragioni di sopravvivenza, in paesi rischiosi e pericolosi come il Sudafrica, il Brasile, il Venezuela, ecc.. Poi ve ne sono per motivi turistici elitari come ad esempio l’Isola di Albarella nell’Adriatico, investimento della famiglia Marcegaglia, che avevo visitato nei primi anni ‘90 e credo sia stata la prima in assoluto in Italia (anni settanta) già con approcci culturali ecologici, è vietato circolare in auto al suo interno, se non con mezzi elettrici o meccanici, dotata di tutti i servizi primari, vigilata 24 ore su 24, ecc.. Le comunità chiuse non sono da confondere con le “città private” di cui scrissi alcuni anni fa, che sono di concezione libertaria e che sono molto meno numerose finora per gli evidenti problemi giuridici e politici che ne impediscono la costruzione, mentre in passato era ben diversa la situazione, prima cioè che la politica professionale prendesse il sopravvento sull’iniziativa privata. Si caratterizzavano e si caratterizzano tuttora per la maggior efficienza manutentiva e dei controlli, essendo gestite come fossero società di persone, quindi i residenti sono fortemente motivati a garantirne la continuità e funzionalità. Alcune di queste città private godono di diritti speciali con statuti autonomi che le rendono delle enclavi all’interno di stati che accettano una limitazione della facoltà di ingerenza, quasi come fossero sedi diplomatiche dotate quindi di immunità. Ma si contano sulle dita delle mani in tutto il mondo, perché gli Stati sono assai restii ad ospitarle, anche se la convenienza economica è fuor di dubbio, essendo generalmente abitate da persone facoltose che effettuano notevoli investimenti nel paese ospitante ed hanno un potere di spesa molto elevato. Probabilmente Benetazzo ha ragione a prevedere che ci sarà un’espansione di queste scelte residenziali, almeno per la classe benestanti, mentre le classi meno benestanti opteranno per gli ecovillaggi ed il cohousing et similia. Claudio


FORTEZZA WASP di Eugenio Benetazzo

http://www.eugeniobenetazzo.com/autoghettizzazione-unica-difesa/

pubblicato in data 21 Lug 2016

FORTEZZA

In un mondo in cui vi è stato imposto l’integrazione forzata con altre popolazioni profondamente diverse senza che mai il vostro governo vi abbia prima chiesto se effettivamente questa fosse la vostra più intima volontà, vi siete mai fermati a chiedervi qual’è invece il contrario dell’integrazione ? Ve lo dico io si chiama autoghettizzazione, ne sanno qualcosa gli americani che l’hanno inventata e implementata prima di tutti, alla faccia quindi che il diverso è bello e piace. Dopo l’ennesimo attentato terroristico di matrice islamica in Europa, a cui ne seguiranno purtroppo molti altri ancora, dopo l’escalation di disagio popolare che molte istituzioni faticano ormai a contenere, si perde ormai il numero di sindaci che respingono alle prefetture i cosiddetti finti profughi assegnati d’ufficio ai vari comuni italiani, qualcuno inizia a guardare avanti pensando a come difendersi o come fuggire da tutto questo. Purtroppo con una nazione drogata e plagiata da questa vile deriva aberrante di stampo cattocomunista, per la maggior parte della popolazione il futuro è tutt’altro che roseo. Ci sono lettori che mi scrivono chiedendo che cosa possono fare per i loro figli: pensate prima a voi stessi ed auspicate che la vostra discendenza sia dotata di geni atti a non farsi sopraffare; il titolo di studio, tranne qualche caso isolato, non servirà a nulla, anzi magari li schiaccerà ancora più in basso a dove si trovano ora. Ma ritorniamo sui primi passi, come dicevo l’unica soluzione fai da te che si può per adesso implementare per proteggersi e per proteggere la propria famiglia è l’autoghetizzazione ossia ritirarsi a vivere all’interno di comunità residenziali chiuse dal resto del mondo.
Detta così sembra stia parlando di un altro pianeta in realtà si tratta di aree residenziali molto peculiari, riservate ad una fascia della popolazione generalmente benestante che predilige uno stile di vita in cui determinate minacce, rischi e pericoli sono completamente assenti. Tecnicamente si chiamano gated community oppure anche walled community ossia nuclei residenziali recintati e monitorati. In Italia non sono ancora presenti in misura massiva, ma basta aspettare e lo diventeranno presto. Dopo due anni di valutazioni e considerazioni personali anch’io ho scelto di andare a vivere in una struttura residenziale di questo tipo. Esistono in tutto il mondo occidentale, si va dal Messico a Cipro, dalla Spagna agli USA: rappresentano complessi urbani solitamente molto distanti dalle aree metropolitane, caratterizzati da grandi spazi verdi e vegetazione lussureggiante, molti di essi anche per ragioni di marketing sono ubicati in prossimità di aree costiere, ma mai a ridosso del mare, questo per evitare la massa, il rumore o i tipici fastidi che si hanno quando si vive a stretto contatto con persone appartenenti alle fasce economiche più basse (low class people). Queste gated community che solitamente sono costruite all’interno di grandi campi da golf sono dotate di un servizio di vigilanza e polizia privata: per entrare o uscire dalla comunità si deve passare per un check point vigilato giorno e notte in cui vengono registrati e monitorati gli accessi dei visitors ossia gli ospiti dei residenti. Ogni residence community al proprio interno è molto simile ad un piccolo paesino all’italiana, è presente tutto quello che serve per vivere senza pensieri, supermercato, pub, palestra, ogni sorta di impianto sportivo, scuola primaria, clinica medica, veterinario, boutique, wine bar, sportello bancario, edicola, parrucchiera, estetista, un ventaglio di ristoranti ed in taluni casi anche una chiesa (cappella privata).
Le auto circolano all’interno della comunità al massimo dei 30km orari ed in ogni caso vige un sistema di telecamere interno per sanzionare eventuali infrazioni, ognuno ha il proprio parcheggio numerato e coperto davanti casa sotto le fronde di qualche salice o betulla cosi che non si impazzisce a cercare un posto in cui lasciare l’auto, tutta la community si sviluppa attorno a sentieri immersi nel verde e viali per piste ciclabili o passaggi pedonali di modo che tanto persone anziane quanto bambini possono girare liberamente senza angoscia per i rispettivi genitori. Non ci sono spacciatori, violentatori, scippatori o balordi per i viali interni. Qui viene il bello che dimostra quanto l’integrazione forzata sia la più grande menzogna di questo secolo propagandata in Italia dal PD & Company: chi se lo può permettere si autoghettizza ossia si ritira a vivere in queste tipologie di enclave residenziali in cui state certi non vedrete mai islamici, asiatici, diversamente bianchi o sovietici. Tasso di criminalità interno pari allo zero per cento. Potete lasciare la vostra mountain bike da mille euro in giardino o al parcheggio del supermarket interno senza catenaccio, tanto non ve la tocca nessuno. La notte potete dormire senza serrare la porta di ingresso tanto nessuno si sogna di entrare. La vigilanza gira (con molta discrezione) armata giorno e notte, non c’è posto al mondo in cui ti puoi sentire più sicuro. Tecnicamente siete in una fortezza wasp. Questo acronimo sta per white anglo saxon protestant ed era utilizzata un tempo per indicare un cittadino statunitense discendente dei colonizzatori originari inglesi, non appartenente quindi a nessuna delle tradizionali minoranze etniche (afroamericani, ispanici o asiatici). Oggi invece è utilizzata per indicare la cultura e il modo di vita di gruppi circoscritti di persone, generalmente bianchi cristiani benestanti di origine nord europea, conoscitori della lingua inglese, stanziatisi a vivere in altri paesi da quello loro nativo.
Molte di queste gated community che arrivano ad accogliere nella generalità dei casi oltre cinquemila persone possono anche essere sono concepite come retirement village ossia complessi residenziali per accogliere ed ospitare anziani pensionati autosufficienti: la Florida ha creato un business unico al mondo attorno a queste realtà. In Europa abbiamo il Portogallo, con la regione dell’Algarve che ha fatto copia e incolla. Le comunità sono chiuse su se stesse per definizione: per acquistare una proprietà immobiliare (villetta indipendente, appartamento, casa a schiera) dovete essere ammessi dal consiglio di amministrazione della community, presentare determinate credenziali personali e avere referenze professionali, questo con lo scopo di proteggere e tutelare chi ha già scelto di viverci prima di voi quanto chi ha deciso di effettuare eventualmente un investimento immobiliare. Cosi facendo si evita ad esempio che possano entrare come residenti in pianta stabile nella comunità persone generalmente non gradite alla moltitudine. L’approccio può sembrare discriminatorio o a sfondo razzista in realtà rappresenta tanto una forma di difesa quanto una espressione di libertà assoluta ossia voglio essere libero di scegliere con chi vivere e di chi avere a fianco come vicino di casa. Questa è la motivazione principale che spinge ad effettuare queste scelte di vita radicali. Come italiani invece siamo ormai da più di tre anni che abbiamo persone all’interno delle nostre farlocche istituzioni che decidono per voi proclamandosi detentori della verità assoluta ed obbligandovi ad accettare la ricchezza culturale (chiamiamola cosi) di genti disperate che arrivano nel nostro paese con la certezza di andare alla fiera della cuccagna. Molti lettori mi scrivono chiedendo dove possono andare a vivere via dall’Italia per scappare da questo contesto delirante, tuttavia la risposta non è data da una nazione in sé ma dal come vorrete vivere all’interno di quel paese prescelto. L’escalation di terrorismo islamico ed una voluta immigrazione/invasione non controllata sono appena all’inizio. In questi termini la gated community (leggasi fortezza wasp) specie se avete figli ancora in tenera età, vi potrà aiutare a superare questa epoca di follia generazionale nella consapevolezza che il futuro difficilmente potrà essere migliore di adesso.

Il colpo di Stato nell’età mediatica.





Il colpo di Stato nell’età mediatica.

A differenza di tanti autorevoli commentatori ed analisti di cui ho letto on line in questi giorni convulsi, anch’io la penso come Modigliani, che questo colpo di stato sia assai sospetto e favorisca solo Erdogan nella sua intenzione di accentrare su di sé il potere assoluto in Turchia eliminando tutta l’opposizione laica. In ogni caso come già sottolineato da Marcello Foa, direttore del maggior gruppo editoriale della Svizzera italiana, c’è un cambiamento nell’aria a livello politico militare internazionale, ed occorre fare il massimo sforzo di concentrazione per annodare i fili e le interconnessioni degli eventi per pervenire ad una interpretazione dei fatti, per quanto complessa, che sia verosimile e non mediaticamente indotta. Claudio
 

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di Sergio Di Cori Modigliani
Per poter comprendere che cosa stia accadendo in questo momento in Europa, sto tentando di strutturare le necessarie connessioni, altrimenti si rischia di perdere il filo conduttore dell’attualità.
Come mai avviene oggi il golpe in Turchia? A mio avviso è da collegarsi strettamente con il massacro nizzardo, figlio della Brexit, fratello maggiore di Dacca. La sconfitta militare di Daesh/Isis ha scombinato i piani dell’ala fondamentalista più estrema nel mondo islamico, che sta spostando la sua capacità d’impatto all’interno del mondo finanziario e lo vuole piazzare nel cuore dell’Europa sperando che si disgreghi quanto prima possibile. Non si può non ricordare che la Brexit è stata salutata con gloriosa eccitazione, enfasi e festeggiamenti su tutti i siti islamici legati al fondamentalismo. Un’Europa disgregata è il loro primo obiettivo, perché in tal modo si acuirebbe la crisi economica soprattutto in Italia, Francia e Spagna, ed essendo loro (intendo dire Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e i loro sostenitori) molto ben piazzati finanziariamente dentro queste tre nazioni, troverebbero un’autostrada compiacente per impossessarsi di questi tre paesi senza neppure aver bisogno di invaderli, eventualità troppo costosa, militarmente impossibile. In un ipotetico domani, con i pueblos ispano/franco/italiani dotati di forconi e bava alla bocca che affollano le piazze protestatarie, per qualunque governo al potere sarebbe davvero una manna gradita se qualcuno si presentasse con un assegno cash (really cash) diciamo di 250 miliardi, necessari e sufficienti per andare a metterci una gran bella pezza immediata. Soldi anonimi, ben organizzati dagli hedge fund degli emirati e dal ritorno dei derivati speculativi, che consentirebbe loro la possibilità di avere in pugno le leve reali del potere in queste tre nazioni. Anche in tempi brevissimi. Dunque, ciò che sta accadendo in queste ore in Turchia è fondamentale per il futuro dell’Europa, quindi anche per l’Italia. La finanza islamica fondamentalista è già molto presente e radicata nel nostro paese, anche perchè sa di poter contare mediaticamente su un vastissimo esercito di inconsapevoli agenti e soldati, gratis, che proliferano sempre di più. Ormai, il masochismo auto-distruttivo degli europei è arrivato al punto tale che davanti a un atto efferato come quello, la stragrande maggioranza delle persone finisce per prendersela (a seconda dei casi) con la polizia francese, con i servizi dell’intelligence europea, con Mario Draghi, con la consueta tiritera terzomondista che ancora alimenta la vecchia sinistra vecchia basata sul principio “noi siamo stati dei colonialisti imperialisti, perfidi e implacabili, quindi è giusto che adesso paghiamo”. Gli stessi argomenti sostenuti da Daesh/Isis, utili per il reclutamento. Penso che l’occidente abbia le sue responsabilità ma sta diventando ormai necessario cominciare a dire anche che la responsabilità del caos totale dentro al mondo islamico (circa 1 miliardo e mezzo di persone) è da attribuire alla dittatoriale, sanguinaria, efferata e criminale classe dirigente dei loro paesi che hanno usato e seguitano ad usare l’arma del “nemico esterno imperialista” per giustificare se stessi e seguitare a sfruttare, opprimere e vampirizzare i popoli arabo-sauditi, siriani, egiziani, catarioti, yemeniti, iraniani, iracheni, che non si ribellano avendo incorporato l’idea che è tutta colpa e responsabilità dei perfidi occidentali giudeo-cristiani. Se in Arabia Saudita l’1% della popolazione possiede la ricchezza collettiva del 94% dei residenti, non è colpa degli occidentali. Ritengo che il primo passo per tutti noi sia quello di darsi una regolata e, pur mantenendo alta la barra della denuncia costante della corruzione, delle inefficienze, delle storture e delle ingiustizie, la piantassimo un po’ tutti di descrivere l’Europa come un luogo infernale di acute sofferenze. Il secondo passo dovrebbe essere quello di recuperare l’orgoglio dell’immenso e insostituibile patrimonio culturale conquistato negli ultimi 2500 anni di lotte, fatiche, guerre, battaglie e darsi da fare per difenderlo, salvaguardarlo perchè considerato bene prezioso. E qui già diventa difficile la questione, perché oggi la Cultura non è considerata priorità assoluta da parte di molti (troppi) governanti europei. Purtroppo i nostri sono tra questi. La Germania investe ogni anno circa 100 miliardi di euro in “ricerca scientifica, innovazione tecnologica, cultura accademica, istruzione pubblica avanzata”. E non perchè se lo può permettere in quanto il paese con l’economia più forte in Europa. E’ esattamente il contrario. La Germania ha preso il potere in Europa perchè investiva quella cifra in cultura e nel welfare.
Meno di 24 ore dopo Nizza, si verifica il sanguinoso golpe turco (per il momento sembrano accertati circa 300 morti). In Europa non siamo più abituati ai colpi di stato. Ad eccezione della Russia e della Francia, dove la classe dei militari è fondamentale nell’equilibrio dei poteri e la Politica non può non tenerne conto, le altre nazioni hanno i militari sotto ferreo controllo statale. La Turchia ha una storia completamente diversa. Anomala. Da loro i militari si sentono depositari dei valori di Keman Ataturk, il fondatore della Turchia moderna nel 1923 (grande amico di Vladimir Lenin) il quale costruì una società laica, moderna e democratica e che già nel 1924 spiegava al suo popolo i pericoli strutturali del fondamentalismo islamico integralista. Questa classe militare, stanca della corruzione istituita dalla famiglia Erdogan, avvilita perché le promozioni e i privilegi all’interno dell’esercito escludono i laici e premiano i radicali musulmani integralisti, aveva già mostrato negli ultimi tempi segni potenziali di stanchezza e ribellione agli ordini di Erdogan. Alcuni tra gli alti vertici sostenevano addirittura apertamente che Erdogan aspira a identificare se stesso come l’unico e vero Califfo dell’intero mondo musulmano. E questa parte dei militari, per Erdogan, era ed è tuttora una spina nel fianco. Così questi militari – almeno ufficialmente- ieri fanno il golpe. In Turchia esistono dei precedenti: nel 1960 (prendono il potere in 20 minuti); nel 1969 (in quaranta minuti) nel 1971 (15 minuti) e nel 1980 (record assoluto: cinque minuti). Qualunque militare turco, tra gli alti ufficiali, avendo frequentato la scuola di guerra di Istanbul, conosce la storia, tradizione, modalità, tecnica e uso del suo esercito. Non sono come i boliviani o i paraguayani, amanti dei colpi di stato militare ma dotati di ridicoli eserciti fantoccio, proverbiali in tutto il Sud America perchè considerati folcloristici cialtroni. Non in Turchia. E invece, il golpe di ieri viene presentato dai media come un fallimento. E così viene certificato dall’intero pianeta. Ad esclusione di due nazioni, di due governi, di due persone: John Kerry e Sergei Lavrov; come dire, Barack Obama e Vladimir Putin. Entrambi sembrano pensare che si sia trattato di un auto-golpe per giustificare la mattanza dell’opposizione e l’eliminazione, anche fisica, dell’intera classe militare laica. E’ la versione russa espressa da Lavrov -il diplomatico più geniale attualmente in circolazione nel mondo- che il Pentagono sembra accreditare. Lo dimostra il fatto che oggi, sabato, Lavrov, a Mosca, insiste nel dichiarare “riteniamo che sia molto importante per i turchi evitare un bagno di sangue che potrebbe essere molto pericoloso”: un ammonimento minaccioso a Erdogan affinchè si dia una regolata: i russi non staranno a guardare passivamente. Mentre Lavrov così parla a Mosca, sottolineando di essere in contatto perenne con Washington, alla stessa ora, John Kerry dichiara formalmente e ufficialmente “che aspettiamo dal presidente Erdogan l’intera documentazione ufficiale che provi punto per punto ogni singolo aspetto e modalità del presunto colpo di stato”. Come dire, neppure gli Usa staranno a guardare. E’ la prima volta dal 1946 che una nazione europea, da sola, si mette contro Washington e Mosca contemporaneamente. Non trattandosi della Francia (grande potenza nucleare) è ovvio che devono essere ben sostenuti da qualcuno a livello internazionale che vuole dimostrare quanto poco contino ormai, sia gli Usa che la Russia, perchè a decidere le sorti politiche del mondo sono altri interlocutori. Chi?
Appunto.
Per oggi è tutto. Per il momento. Non credo affatto che la storia turca sia finita.
Anzi, questo è l’aperitivo. Siamo appena all’inizio.