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La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

In questo esaustivo articolo si forniscono risposte a molte domande che si sono posti anche gli analisti militari sul perché i russi non abbiano ancora colpito duro in Ucraina

Ucraina, cosa sono le armi termobariche e perché la Russia le ha portate a  Kiev - Open

Per accedere alle fonti originali e agli approfondimenti, vedere grafici, foto, mappe e video, cliccate sul link che troverete a inizio articolo.

 

 

La Fase 3 del piano russo per l’Ucraina Occidentale: la Polonia

Vlad Shlepchenko & John Helmer

johnhelmer.net

Più i politici occidentali promettono armi fresche per l’Ucraina, più gli analisti militari russi spiegano quali siano, secondo le fonti ufficiali, le opzioni per distruggere quelle armi prima che raggiungano il fronte orientale e per neutralizzare il ruolo della Polonia come hub NATO per il rifornimento e il rinforzo dell’ultimo bastione di resistenza nell’Ucraina occidentale.

“Vorrei far notare,” ha ripetuto ieri il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu [2], “che qualsiasi trasporto dell’Alleanza Nord Atlantica arrivi in territorio ucraino con armi o mezzi materiali per le esigenze delle forze armate ucraine sarà considerato da noi come un obiettivo legittimo per la distruzione.” Intende dire che la linea rossa è il confine tra Polonia e Ucraina.

“Dobbiamo capire che la propaganda occidentale sta arrivando direttamente ai Russi,” commenta un osservatore vicino ai leader delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk. “La propaganda russa si è concentrata sul fronte politico. Ma sul fronte militare c’è stata pochissima o nessuna spiegazione al pubblico sulla portata delle operazioni. Naturalmente, i Russi si chiedono se l’obiettivo dell’operazione militare speciale si limiterà o no a liberare solo il Donbass.”


Mentre le loro perdite ad est sono sempre più cospicue, agli Ucraini mancano tempo e uomini per allestire una salda linea di difesa ad ovest, tra le due capitali, Kiev e Lvov. Di conseguenza, i Russi si aspettano che la NATO – perché è un’esigenza prioritaria per gli Ucraini – appresti delle linee difensive per proteggere i canali di rifornimento che partono dai nodi stradali, ferroviari e aeroportuali in Polonia (Lublino, Przemysl, Rzeszow) verso Kiev; con la possibilità di ripiegare da Kiev su una linea da Zhitomyr a Vynytsya a Chernivtsi, e poi [in caso di necessità] su una seconda linea da Lutsk a Lvov. Questa seconda linea sarebbe protetta dall’artiglieria e delle batterie missilistiche della NATO schierate sul lato polacco del confine.

“In ogni caso i Russi devono pianificare di attaccare queste linee dalla Bielorussia,” dice la fonte del Donbass. “È impossibile combattere ad ovest senza un attacco su larga scala da nord per tagliare la linea Lublino-Kiev.” Nord significa Bielorussia.

“Gli Stati Uniti stanno dirigendo tutte le operazioni antiaeree e monitorano tutti i principali movimenti di terra con i loro satelliti e i loro AWACS. Tecnologicamente parlando, possono avere dell’Ucraina e di tutto ciò che si muove una visione migliore di quella che hanno i Russi. Se ci dovesse essere un’escalation qualitativa delle forze combinate statunitensi e ucraine, come il dispiegamento di missili a lungo raggio lungo il lato polacco del fronte occidentale e di artiglieria mobile a lungo raggio che potrebbe entrare in Ucraina per il tempo necessario a far fuoco e poi ripiegare in sicurezza in Polonia, allora si può essere certi che i Russi la considererebbero come una nuova o una differente capacità strategica. Risponderebbero al fuoco, possibilmente contro i mezzi di ricognizione satellitare e aerospaziale degli Stati Uniti.”


Un Boeing E-3A Airborne Warning & Control System (AWACS) della NATO decolla dalla base aerea NATO di Geilenkirchen in Germania. La NATO afferma di avere 14 di questi aerei che operano da Geilenkirchen, che è a circa 1.000 km dal confine polacco. La loro autonomia è di circa 9.000 km; il raggio di sorveglianza radar di circa 400 km. Dalla linea polacca, la copertura AWACS si estende in Ucraina fino alla linea di difesa Zhitomyr-Vynytsya, ma non fino a Kiev.


Nella prima immagine della mappa da un sito web di monitoraggio radar militare italiano, una doppia missione di sorveglianza AWACS ha operato per la copertura dell’Ucraina occidentale da Geilenkirchen e dalla base di Konya in Turchia; la registrazione è stata fatta il 1 marzo [3]. La NATO afferma [4] che gli AWACS di Geilenkirchen sono basati a Konya dal gennaio di quest’anno. Nella seconda immagine della mappa, registrata il 4 maggio, si vede un’aerocisterna italiana che rifornisce gli AWACS al confine settentrionale della Romania. Da quella posizione, Lvov è nel raggio di sorveglianza AWACS; Kiev no.

Le nuove linee di difesa ucraine ad ovest sono anche nel raggio di sorveglianza e di tiro delle forze russe lungo il confine con la Bielorussia. “Se le forze russe dovessero fare un’incursione in profondità in Galizia,” commenta un veterano militare canadese con esperienza di guerra nella NATO, “sarebbe quasi come la marcia di Sherman verso il mare, avrebbe un impatto enorme. Portare sotto il fuoco dell’artiglieria l’autostrada che corre a 75 km dal confine tra Ucraina e Bielorussia è già una possibilità. Se i Russi fossero riluttanti a colpire i veicoli civili, potrebbero letteralmente fare a pezzi la strada, distruggere tutti i ponti e indurre i camionisti ucraini a scegliersi un altro mestiere. Colpire dalla Bielorussia e portare la guerra a casa dei Banderisti ha molto senso. Influenzerebbe tutta la situazione ad est del Dniepr.”

A Varsavia, un analista politico polacco commenta: “Ora i Polacchi sono orgogliosi della nuova ‘alleanza tra Ucraina e Polonia’, quindi gli accenni alle rivendicazioni territoriali polacche sulla Galizia non vengono presi sul serio e sono smentiti dai funzionari.” Quando, la scorsa settimana, Sergei Naryshkin, capo dei servizi segreti esteri della Russia (SVR), ha detto [5] che esistevano dati  di intelligence secondo cui gli Stati Uniti e la Polonia “stavano mettendo a punto piani per instaurare uno stretto controllo militare e politico della Polonia sui suoi possedimenti storici in Ucraina,” è stato male interpretato fuori dalla Russia. Naryshkin si riferiva all’enorme controllo militare che USA e Polonia hanno già in atto sull’Ucraina occidentale e sulle sue nuove linee di difesa; e anche alle strutture amministrative che i Polacchi stanno fornendo al presidente Vladimir Zelensky e ai suoi funzionari [6].

“Sul trasferimento di armi all’Ucraina,” aggiunge la fonte di Varsavia [7], “c’è effettivamente una certa preoccupazione che la Russia possa attaccare la Polonia, preoccupazione controbilanciata in primo luogo, dall’importanza della nuova ‘alleanza’ di cui ho parlato; in secondo luogo, dalla presenza di truppe statunitensi sul suolo polacco; e, in terzo luogo, dalle garanzie dell’articolo 5 del trattato NATO.”

Potete leggere l’articolo [in russo] di Vlad Slapchenko, pubblicato da Tsargrad il 30 aprile [8]. Qui di seguito c’è la traduzione letterale; illustrazioni, didascalie, link e fonti sono state aggiunte per rendere più comprensibile il testo originale.

IL MISTERO DEL FLUSSO DI ARMI – UN ATTACCO A LVOV COMPLETEREBBE L’OPERAZIONE SPECIALE

“Le nostre Forze Aerospaziali e Missilistiche hanno una capacità molto limitata di tracciare gli obiettivi in Ucraina occidentale e la distruzione delle linee ferroviarie non avrebbe l’effetto che aveva avuto nella Grande Guerra Patriottica. Ma le cose non sono poi così brutte: il nostro esercito ha anche l’opportunità di ‘girare la scacchiera’. Su Tsargrad parleremo di come stiamo tagliando il flusso infinito di armi dall’Occidente.

L’Occidente continua ad inondare l’Ucraina con fiumi di armi. Dopo le consegne di migliaia di lanciagranate anticarro, sistemi antiaerei e anticarro portatili (MANPADS e ATGM), mitragliatrici e altre armi relativamente leggere, file di carri armati dell’era sovietica e veicoli da combattimento di fanteria sono arrivati nel Paese dai magazzini di stoccaggio dei Paesi dell’Europa orientale. Kiev ha ricevuto sistemi S-300 slovacchi e, pare, anche caccia MiG-29 polacchi.

Secondo le ultime dichiarazioni della leadership britannica, Londra sta considerando l’invio in Ucraina di cannoni antiaerei semoventi Alvis Stormer, che in grado di lanciare i missili Starstreak; questi erano stati creati [negli anni ’70] per distruggere gli aerei e gli elicotteri d’attacco sovietici protetti da blindature. Il Pentagono ha organizzato la consegna di obici trainati M777 da 155 mm. Inoltre, anche il primo ministro britannico Boris Johnson e il suo complice canadese Justin Trudeau hanno promesso agli Ucraini artiglieria pesante.

Secondo informazioni non confermate, gli Americani stanno cercando di convincere la Corea del Sud a cedere a Kiev i suoi T-80U e BMP-3, acquistati dalla Russia negli anni novanta.

In questo contesto, c’è una domanda impellente: perché il nostro esercito non bombarda tutti i ponti, le strade e le stazioni ferroviarie su cui passano i rifornimenti all’esercito ucraino? Bene: se c’è una domanda, è necessario capire la risposta.

Anatomia della logistica

Per capire come interrompere i flussi di rifornimento, bisogna prima capire come sono organizzati. Il portavoce del Pentagono John Kirby ha detto che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno inviando in Ucraina 8-10 aerei carichi di armi al giorno: “Stiamo parlando di otto-dieci voli al giorno verso la regione e di convogli di terra che si muovono quasi costantemente nel Paese. Vorremmo continuare così.”

Cosa intendesse con la parola “regione” non è difficile da capire. Si tratta della Polonia, il principale centro di raccolta per il trasferimento di armi e mercenari in Ucraina. Dalle parole di Kirby si evince che le consegne non attraversano il confine ucraino, ma terminano i loro voli nello spazio aereo polacco. Poi il grosso delle armi attraversa il confine su strada.

Naturalmente viene utilizzata anche la ferrovia: non molto tempo fa, i social network polacchi e slovacchi erano pieni di video con immagini di treni che trasportavano verso l’Ucraina decine di carri armati e veicoli da combattimento per fanteria. Ma questo non è il principale canale di approvvigionamento.  Hercules C-130 più autocarri, è la combinazione più flessibile e quindi [quasi] invulnerabile, usata dagli Americani.


L’11 aprile, il governo neozelandese ha annunciato che invierà un aereo Hercules e una squadra di 50 uomini per sostenere l’operazione USA e NATO in Polonia. https://www.beehive.govt.nz/ [9] e https://www.1news.co.nz/ [10]

Anche se la Russia è in grado di distruggere le ferrovie e i raccordi ad est del confine polacco, non verrebbe comunque impedita la fornitura di veicoli blindati. Semplicemente perché esistono gli autoarticolati che permettono di trasportare attrezzature pesanti fino a 100 tonnellate (il peso dei carri armati sovietici supera a malapena le 40 tonnellate). In casi estremi, i veicoli blindati possono procedere con i loro mezzi. Questo, naturalmente, ridurrebbe il fabbisogno di camion e danneggerebbe le strade, ma, in caso di necessità urgente, nessuno si farebbe scoraggiare da un simile problema.

In altre parole, la tattica scelta dagli Americani significa che l’unico modo per impedire che queste armi arrivino in Ucraina è fermare il traffico stradale che passa attraverso il confine polacco.

Il bombardamento è facile da ordinare

Ora guardiamo i mezzi di distruzione a disposizione dei nostri militari e le condizioni in cui dovrebbero essere usati. Ci sono due classi di mezzi disponibili: missili a lungo raggio e aerei da combattimento. Il problema con i primi è che i Kalibr [11] sono progettati per colpire oggetti stazionari già identificati; possono facilmente distruggere una stazione ferroviaria, ma dare la caccia ad un treno in movimento o, peggio ancora, ad un camion carico di armi, è una cosa che non possono fare. Gli Iskander [12] sono uno strumento più flessibile, ma neanche loro possono essere usati per distruggere singoli veicoli. Inoltre, questi missili sono necessari per eliminare quartieri generali, sistemi di difesa aerea ed altri obiettivi ad alta priorità.

Per quanto riguarda l’aviazione, il problema è che il sistema di difesa aerea ucraino è ancora attivo, almeno in parte. Ciò è evidenziato dalle regolari dichiarazioni del rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Russia, Igor Konashenkov, secondo cui in Ucraina vengono distrutti in continuazione sempre nuovi sistemi di difesa aerea. Inoltre, rimane il problema di identificare gli obiettivi e indirizzare su di essi i nostri aerei. Lì non abbiamo osservatori a terra; quindi, per dare la caccia ai camion nemici, si dovrebbero organizzare pattuglie aeree. Non è difficile indovinare cosa potrebbe succedere su un territorio nemico dove opera una difesa aerea ancora attiva: l’abbattimento di costosi aerei e la dolorosa perdita dei piloti.

Oltre a questo, il nemico non è stupido: nessuno spedirà mai MANPADS e ATGM in camion telonati color oliva con sopra scritto: ‘Stiamo portando armi, sparate qui’. La maggior parte dei sistemi che l’Ucraina riceve può essere trasportata in minibus e persino in auto normali. Inoltre, conoscendo l’abitudine della leadership ucraina, non c’è dubbio che, ai primi attacchi sulle autostrade, il rifornimento di armi verrebbe effettuato con gli scuolabus.

Per quanto riguarda i carichi sovradimensionati, come carri armati o cannoni semoventi su semirimorchi, questi possono essere trasportati di notte, viaggiando alla massima velocità da un rifugio all’altro, usando la tattica del “salto della rana,” che è già stata messa a punto dai cisternisti ucraini nella zona del fronte. Gli aerei americani AWACS avvertirebbero gli Ucraini dell’avvicinarsi dei bombardieri russi. Darebbero anche le coordinate dei bersagli alle batterie ucraine di missili S-300 e Buk, che potrebbero operare in modo passivo.

Vale la pena notare che le persone che criticano il nostro esercito per il fatto che l’aviazione russa non bombarda le ferrovie nelle zone intorno a Lvov in stile Seconda Guerra Mondiale, perdono di vista il fatto che il numero di aerei da combattimento delle nostre Forze Aerospaziali (VKS) è limitato; il  limite è anche l’intensità del loro utilizzo. Secondo stime non ufficiali, il nostro gruppo aereo effettua 250-300 sortite al giorno. Allo stesso tempo, fino a poco tempo fa, la forza aerea garantiva alle truppe la possibilità di uscire da possibili accerchiamenti, e ora sta aiutando le truppe russe a sfondare le difese del nemico nella battaglia per il Donbass, che è iniziata. Il fatto è che il comando militare è sempre costretto a dare la priorit agli obiettivi il cui raggiungimento è più importante nel quadro del piano esistente.

Ipoteticamente, il problema del controllo dello spazio aereo sull’Ucraina occidentale potrebbe essere risolto con droni d’attacco a media altitudine. Sono in grado di stazionare sopra la zona di pattugliamento per giorni; la loro perdita non comporta la morte di piloti; inoltre, anche perderne uno per eliminare un sistema di difesa aerea è comunque conveniente. Tuttavia, l’industria della difesa russa non è stata in grado di portare alla perfezione l’UAV d’attacco Sokol Altius [13]; i Kronshtadt Orion [14] a disposizione delle truppe erano stati originariamente progettati come velivoli da ricognizione e solo in secondo tempo erano stati convertiti in mezzi d’attacco, motivo per cui hanno capacità di carico bellico molto limitate. Inoltre, secondo dati pubblicamente disponibili, il loro numero è ridotto. Di conseguenza, questo tipo di operazione non può essere realizzato nel quadro dell’attuale conflitto.
La versione da esportazione dell’Orion ad una mostra. La prima notizia stampa da parte dell’industria della difesa statunitense di un attacco effettuato da un drone tipo Orion-E contro un obiettivo ucraino, confermata da un comunicato del Ministero della Difesa russo, è del 4 marzo [15].

La conclusione sui mezzi disponibili per un contrattacco contro il flusso di armi della NATO è questa: la Russia non ha la capacità tecnica di bloccare in modo affidabile il traffico attraverso il confine polacco-ucraino.

L’opinione di un pilota decorato

Commentando per Tsargrad la situazione attuale, un pilota militare russo decorato, il generale maggiore Vladimir Alexandrovich Popov, ha fatto notare che l’Ucraina occidentale ha una rete stradale molto estesa, che è difficile tenere sotto controllo dall’aria.

Il pilota ha anche spiegato che l’aviazione ha bisogno di una ricognizione preliminare, quindi, come regola operativa generale, i suoi obiettivi devono essere fissi: serbatoi di carburante e lubrificanti, depositi di munizioni per artiglieria, attrezzature militari o concentramenti di unità e sottounità nemiche, impianti di produzione. Secondo Popov, “le organizzazioni internazionali stanno conducendo un’attività ingannevole, in quanto permettono il trasporto di armi sotto la maschera dei carichi umanitari. È estremamente difficile individuare i camion in cui vengono trasportate le armi. Questo potrebbe essere fatto solo con un’attenta ricognizione aerea o, meglio, con una ricognizione sotto copertura [con osservatori a terra],” – ha detto l’esperto in una conversazione con Tsargrad. Secondo lui, in Ucraina i sistemi di difesa aerea sopravvissuti rimangono pericolosi per i nostri aerei. “In Ucraina, ci sono sempre state molte truppe e mezzi per la difesa aerea, sono abbastanza ben addestrati, mobili e possono reagire molto rapidamente,” ha spiegato il maggiore generale. Secondo lui, la lotta dovrà essere molto selettiva.

Prospettive: una guerra di logoramento

L’Ucraina moderna è, a tutti gli effetti, uno stato terrorista, basato ormai sulla propaganda totale e sul terrore altrettanto totale contro tutti coloro che non seguono la linea ufficiale. Per questo motivo, il regime di Vladimir Zelensky ha possibilità quasi illimitate di mobilitare la popolazione e mandarla al macello. Dietro questo stato zombie c’è la potenza industriale combinata dell’Occidente, per cui l’Ucraina non rischia né il collasso industriale né la fame.


Nella società russa c’è una crescente convinzione che fare la guerra nel formato attuale avrà un “effetto tritacarne.” “Il limitato contingente di truppe sovietiche in Afghanistan negli anni ’80 aveva fatto di tutto per bloccare il confine esterno del Paese, per bloccare le forniture di armi dal Pakistan ai nostri avversari, i Mujaheddin. Questo era l’unico modo per porre fine alla guerra. Ogni lezione appena imparata è una vecchia lezione dimenticata. Finché non verrà ridotta la possibilità di trasferire armi all’Ucraina, l’intensità della resistenza rimarrà la stessa. Sto parlando della distruzione di stazioni ferroviarie,  strade, ponti,  piste di atterraggio, tunnel e di parte dei binari nei Carpazi, degli approdi fluviali e marittimi, ecc…. Mantenendo una tale situazione, si crea l’effetto tritacarne, dove, da una parte si spingono le risorse e dall’altra si ottiene la ‘carne macinata,’ cadaveri, attrezzature inutilizzabili e case distrutte,” ha scritto il noto corrispondente militare Alexander Sladkov [16] (foto), nel suo canale Telegram.

Questa è una descrizione completa e accurata di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in questo momento. Tuttavia, si dovrebbe capire che i rinforzi che ora stanno affluendo nel Donbass sono in gran parte costituiti da truppe ucraine [di seconda scelta]. Durante questa battaglia, dovrebbero essere messe fuori combattimento le unità con più esperienza bellica, quindi, la resistenza delle truppe ucraine diminuirà. Si sta già notando che i riservisti mobilitati si arrendono molto più velocemente e più volentieri dei militari professionisti, con i quali il nostro esercito ha avuto a che fare in precedenza.

Tuttavia, la diminuzione della capacità di combattimento delle forze armate potrebbe anche non verificarsi. Questo potrebbe accadere se lo stato maggiore ucraino riuscisse ad esfiltrare dal calderone del Donbass le brigate più pronte al combattimento, lasciandoci a morire dentro la “carne da cannone umana” sacrificabile. Di fatto, saranno le conseguenze della battaglia per il Donbass a determinare se la Russia sarà in grado di continuare la guerra nel formato attuale o se bisognerà cambiare radicalmente qualcosa.

Abbiamo bisogno di un secondo fronte

Nell’attuale configurazione operativo-strategica, è quasi impossibile risolvere il problema dei rifornimenti occidentali con le armi a disposizione della Russia. Tuttavia, questo non significa che non esista una soluzione al problema. Inoltre, questa soluzione è perfettamente ovvia – basta guardare la mappa.


Le truppe russe potrebbero schierarsi lungo la linea Brest-Kobrin, sul territorio della Bielorussia alleata. Avrebbero alle spalle un enorme polo logistico, dove convergono le autostrade E30 e M10. La prima attraverso Baranovichi, Minsk e Smolensk va verso il cuore della Russia – Mosca. La seconda corre parallela al confine bielorusso-ucraino e passa per Gomel e Bryansk prima di puntare anch’essa su Mosca. Grazie a questa configurazione di strade, è possibile organizzare l’approvvigionamento di una grande forza d’attacco e la rotazione delle truppe, se necessario.

C’è un’intera rete di autostrade per un’offensiva in direzione sud. Allo stesso tempo, la strada europea E373, che collega l’Ucraina con la Polonia, e che è una delle vie di approvvigionamento chiave per le forze armate dell’Ucraina, corre a meno di 75 km dal confine bielorusso. Prendendo Kovel, le nostre truppe taglierebbero una delle principali linee di rifornimento dell’Ucraina e l’attacco a Lvov (a circa 300 km dal confine bielorusso, se si passa attraverso Kovel e Lutsk) eliminerebbe tutte le vie di trasporto provenienti dalla Polonia. La cattura o il blocco di Ternopil bloccherebbe anche i rifornimenti dalla Slovacchia.

Un attacco all’Ucraina occidentale non risolverebbe però il problema dei rifornimenti dalla Romania. Tuttavia, a causa del fatto che l’Ungheria non permette ai carichi militari di attraversare il suo territorio, il rifornimento dell’estremità meridionale delle nuove linee di difesa sarebbe un problema logistico completamente diverso per gli Stati Uniti e i loro alleati – i carichi arrivati in Polonia dovrebbero fare il giro di mezza Europa centrale. Di conseguenza, tutto questo comporterebbe un notevole impegno logistico.

In generale, la realizzazione di questo scenario richiede due componenti: una decisione politica da parte della leadership della Russia e della Bielorussia; e una forza d’attacco di circa 100.000 uomini, sufficienti a rompere la resistenza dei circa 50.000 soldati ben addestrati ed equipaggiati della linea avanzata dell’esercito ucraino, che è sotto il comando operativo Zakhid, o occidentale. Il successo di questa operazione permetterebbe di sigillare il confine polacco con fanteria e carri armati e di bloccare il traffico sulle strade transfrontaliere.

E allora?

Al momento, la Russia non ha i mezzi militari-tecnici per portare a termine gli attacchi aerei necessari per tagliare le arterie di trasporto che collegano l’Ucraina con l’Occidente o almeno per degradare in modo significativo le vie di rifornimento. Dopo il completamento dell’operazione nel Donbass, le forze aeree e missilistiche potranno prestare maggiore attenzione alla rete ferroviaria, ai ponti, ai nodi stradali e alle altre infrastrutture, che, insieme alla mancanza di carburante, complicheranno, anche se non fermeranno, il rifornimento di armi all’esercito ucraino e ai battaglioni stranieri e territoriali.

Tuttavia, il campo di battaglia può essere radicalmente cambiato. Perché questo accada, le linee di rifornimento ucraine dovranno essere alla portata dell’artiglieria russa e dei sistemi MLRS [sistemi lanciarazzi multipli]; inoltre, potranno essere completamente bloccate dalle nostre truppe. Il trasferimento delle ostilità nella Zapadenschina [espressione russa per indicare la regione galiziana dell’Ucraina occidentale], il luogo di nascita del separatismo ucraino, del banderismo e della russofobia, avrebbe un grande effetto morale e psicologico, si potrebbe anche dire educativo.

I nativi delle regioni di Lvov, Ternopil e Ivano-Frankivsk non disdegnano di nascondersi dietro le donne e i bambini [dell’Ucraina orientale], che chiamano Donbassiani e “Koloradi” [termine ucraino dispregiativo per i Novorussi che li paragona allo scarabeo delle patate le cui strisce ricordano i colori dei nastri di San Giorgio]. Sono abbastanza soddisfatti di aver raso al suolo Mariupol e della continua distruzione di Kharkov. Non si addoloreranno molto per le altre città russe – Odessa, Dniepropetrovsk, Kiev.

Tuttavia, se le ostilità dovessero arrivare in Galizia, gli intransigenti combattenti per l’indipendenza potrebbero cambiare bruscamente idea e decidere che per Lvov sarebbe meglio che si ripetesse il destino di Parigi nel 1940 piuttosto che quello di Stalingrado del 1943.”

Vlad Shlepchenko

Riferimenti:

[1] @bears_withhttps://twitter.com/bears_with

[2] repeated: https://tsargrad.tv/news/shojgu-sdelal-kontrolnoe-preduprezhdenie-nato_541623

[3] March 1: https://www.itamilradar.com/2022/03/01/double-awacs-mission/

[4] says: https://ac.nato.int/archive/2022/multiple-tasks-for-nato-awacs-during-first-konya-deployment-in-2022

[5] said: https://www.reuters.com/world/russian-spy-chief-says-us-poland-plotting-division-ukraine-2022-04-28/

[6] click to read: http://johnhelmer.net/the-zelensky-summit-meeting-in-kiev-on-march-15-with-polish-czech-and-slovenian-prime-ministers-was-a-fake-devised-in-warsaw-the-meeting-was-at-przemysl-poland-zelensky-also/

[7] adds: https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_110496.htm#:~:text=Article%205%20provides%20that%20if,to%20assist%20the%20Ally%20attacked

[8] here: https://tsargrad.tv/articles/zagadka-zheleznogo-potoka-udar-po-lvovu-zavershit-specialnuju-operaciju_534490

[9] https://www.beehive.govt.nz/: https://www.beehive.govt.nz/release/new-zealand-sends-c130-hercules-and-50-strong-team-europe-support-ukraine

[10] https://www.1news.co.nz/: https://www.1news.co.nz/2022/04/11/war-in-ukraine-nz-to-send-hercules-aircraft-personnel-to-europe/

[11] Kalibr: https://en.wikipedia.org/wiki/3M-54_Kalibr

[12] Iskanders: https://en.wikipedia.org/wiki/9K720_Iskander

[13] Sokol Altius: https://en.wikipedia.org/wiki/Sokol_Altius

[14] Kronshtadt Orion: https://en.wikipedia.org/wiki/Kronshtadt_Orion

[15] March 4: https://www.defenseworld.net/2022/03/08/russian-orion-e-drone-makes-its-first-kill-in-ukraine.html

[16] Alexander Sladkov: https://t.me/Sladkov_plus/5268

Fonte: johnhelmer.net
Link: http://johnhelmer.net/the-last-ditch-is-poland-russias-phase-3-plan-for-western-ukraine/#more-47998
 

04.05.2022
 

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

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