Anatoly Chubais e la cartina di tornasole per giudicare il nuovo corso in Russia
di Laura RU*
La
cartina di tornasole per sapere se il governo russo sta orientando la
sua economia nella direzione giusta e' rappresentata dalle reazioni dei
dinosauri neoliberisti e filo-occidentali che accrebbero il loro potere
nell'era Yeltsin. Se un personaggio come Anatoly Chubais, che ora vive
in Israele, critica il nuovo corso, allora significa che e' quello piu'
favorevole per gli interessi nazionali della Russia. Chubais ha definito
un rischio il riorientamento verso i mercati degli Stati extraeuropei
in rapida crescita. Chubais preferirebbe in effetti la dipendenza
dell'economia russa da quella europea, dipendenza basata tutta
sull'esportazione di gas e petrolio che produceva profitti per una
minoranza di societa' del settore ma non faceva crescere
sufficientemente il mercato interno e non portava ad uno sviluppo
organico delle capacita' produttive del paese.
Chubais parla di
dipendenza dalla Cina. Ma le cifre lo smentiscono: se negli anni passati
circa il 90% delle esportazioni russe di petrolio e gas era destinato
all'Europa, oggi circa il 45% va alla Cina. Un po' meno va all'India. Il
resto è destinato ad altri mercati. In altre parole, stiamo assistendo a
una vera e propria diversificazione.
La Russia ha deciso di
scommettere sul mercato interno, sullo sviluppo delle capacità
produttive e, di conseguenza, sulla fine di un modello economico
primitivo (risorse naturali in cambio di valuta straniera per acquistare
prodotti finiti all'estero). Secondo Chubais, le sanzioni occidentali
sarebbero dannose per l'economia del Paese e per eliminarle è necessario
rinunciare alla sovranità e fare pace con l'Occidente a qualsiasi
condizione.
Eppure le sanzioni occidentali non si sono rivelate
cosi' dannose, anzi, stanno aiutando la Russia a sviluppare la sua
economia in modo piu' equilibrato.
Perché Chubais si è fatto vivo
all'improvviso con queste dichiarazioni? Ovviamente sta lanciando un
messaggio all'elite compradora che si e' arricchita proprio grazie ai
suoi traffici con l'Occidente ma che non ha investito nell'economia
reale del paese, preferendo investire i suoi profitti nei casino'
finanziari di Londra e New York.
*Post dal Canale Telegram: @LauraRuHK
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