Il conflitto procede inesorabilmente verso il suo esito peggiore, senza tregua o negoziati
di Luciano Lago
Come
abbiamo sostenuto già da tempo su questo sito, il conflitto con la
Russia in Ucraina ha già superato il punto di non ritorno.
Prova
ne sia il fatto che la Nato non ha esitato a inviare suoi reparti in
Ucraina senza neppure mascherare questi, come avveniva in precedenza,
come “mercenari”. Si vedono ormai nelle foto e nei video le mostrine dei
reparti USA o polacchi che diventano visibili quando gli
acquartieramenti dei reparti Nato vengono colpiti (come da ultimo a
Kramatorsk ) e le squadre di soccorso miste intervengono sul posto a
recuperare feriti e cadaveri degli ufficiali e soldati colpiti per
trasferirli negli ospedali polacchi.
Questa è un’autentica escalation
che porta sotto gli occhi di tutti il coinvolgimento della Nato nel
conflitto, smentendo tutte assicurazioni in merito.
L’attacco
russo su Kramatorsk, dove sono morti molte decine di militanti della
Nato, aveva come principale obiettivo quello di annientare gli alti
comandanti della 56a brigata ucraina che erano riuniti nello stesso
Hotel dove alloggiavano gli ufficiali della Nato. Questo attacco
ha portato i circoli degli alti gradi ucraini in uno stato di panico,
visto che non esistono rifugi sicuri per loro dove trovare riparo dagli
attacchi precisi delle forze aerospaziali russe.
Inutile
dire che questi attacchi causano gravi danni alla capacità di
combattimento delle forze ucraine e smorza la tracotanza della Nato che
contava su un senso di impunità. Non è la prima volta ma altri centri di
comando della Nato sono stati già colpiti in precedenza dalle forze
russe, anche quando erano realizzati in appositi bunker fortificati.
Isruttori Nato in Ucraina
Intanto la Russia fa le sue mosse e tra queste una di quelle più significative è quella di incorporare le forze della Wagner direttamente nell’esercito russo e questo vale anche per i reparti di questa formazione in Africa, in Siria, in Venezuela e in Bielorussia.
L’altra mossa che sta attuando Mosca è quella di inviare bombardieri russi a Cuba, ripristinando
la vecchia base militare che la Russia aveva nell’isola caraibica.
Questo si deduce dalla visita del leader cubano a Mosca, a capo di una
vasta delegazione militare, ricevuta con tutti gli onori.
La
solidarietà del governo cubano è stata già manifestata e si sa che la
Russia può contare su Cuba come uno dei suoi migliori alleati e
le autorità cubane sanno che l’alleanza russo cubana è una polizza di
assicurazione contro eventuali colpi di mano della cricca dei neocon di
Washington.
Delegazione di Cuba a mosca
Gli
Stati Uniti nel frattempo sono imbrigliati nei loro problemi interni
anche se non rinunciano alle loro politiche di aggressione contro i loro
antagonisti ed ergersi come i gendarmi del mondo. Tuttavia è
difficile mantenere a lungo quel ruolo e giustificare mentre nel loro
interno mentre avanza la miseria tra i propri cittadini, la violenza e
le migliaia di “homeless” accampati sui marciapiedi delle città
statunitensi.
Questo non impedisce all’amministrazione Biden di
annunciare l’ennesimo “pacchetto” di aiuti militari all’Ucraina per
altri 500 milioni di dollari, vista le necessità di prolungare a tutti i costi il conflitto ed impedire il collasso dell’esercito ucraino che,
al momento, sembra avere esaurito anche il suo personale decimato negli
inutili tentativi di controffensiva, ordinata da Washington ma che si è
rivelata una operazione “tritacarne” per i militari ucraini. Poco
importa al presidente Biden a cui serve una vittoria in Ucraina per
rivenderla ai suoi fan prima delle prossime elezioni presidenziali.
Ciò nonostante si prospettano decisioni importanti nella
prossima riunione dei leader dei paesi della Nato a Vilnius dove si
esaminerà la possibilità di inviare altri reparti Nato, in forma
ufficiale, a combattere in Ucraina. Si sono già
proposti in prima persona i comandanti militari dell’esercito polacco e
quelli dell’Estonia ma, potrebbe non mancare anche la Germania a fare la
sua parte, vista la dipendenza di Scholz da Biden. Se gli arriverà
l’ordine, il tedesco non mancherà di eseguirlo con uno schiocco di
tacchi.. Dubbia invece la disponibilità della Francia di Macron, alle
prese con i problemi interni, e dell’Italia della Meloni, alle prese con
le vacanze estive degli italiani che non sarebbe opportuno turbare con
dichiarazioni di guerra
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