Come BlackRock e JPMorgan stanno incatenando al neoliberismo l’Ucraina che verrà
21 Giugno 2023
Il tema della ricostruzione dell’Ucraina, una volta cessato il conflitto armato con la Russia, continua ad essere centrale per i grandi fondi d’investimento occidentali che hanno individuato in essa una nuova e ingente fonte di guadagno per il settore privato, oltre che un modo per legare economicamente e geopoliticamente Kiev alla sfera d’influenza occidentale. Già nel 2022, infatti, il governo ucraino aveva ingaggiato la più grande società d’investimenti al mondo, l’americana Blackrock, come consulente per pianificare la ricostruzione postbellica della nazione, accettando di sottoporsi a una serie di condizionalità tipicamente neoliberiste in cambio di prestiti. Recentemente i progetti per lo scenario postbellico si sono ampliati: come riporta il Finanzial Times, infatti, Blackrock e JPMorgan Chase – grande banca americana –stanno aiutando il governo di Kiev a dare vita ad una banca di sviluppo per indirizzare i capitali in progetti di ricostruzione. Quello che è stato chiamato Fondo di Sviluppo Ucraino è ancora in fase di progettazione e non sarà lanciato completamente prima della fine delle ostilità con la Russia.
La Banca Mondiale a marzo ha stimato che l’Ucraina necessita di 411 miliardi di dollari per la ricostruzione e i recenti attacchi russi alle infrastrutture hanno fatto aumentare la cifra. Per ora, non è stato fissato alcun obiettivo formale di raccolta fondi, ma fonti accreditate affermano che il Fondo sta cercando di raccogliere capitali a basso costo dai governi, da donatori e istituzioni finanziarie internazionali, sfruttandolo per attirare da cinque a dieci volte più investimenti privati. Secondo Blackrock, l’Ucraina ha bisogno di una banca di sviluppo finanziario per trovare opportunità d’investimento in settori come le infrastrutture, il clima e l’agricoltura, rendendoli attrattivi ai fondi pensione e altri investitori e prestatori a lungo termine. Tuttavia, gli investitori del settore pubblico e privato sono timorosi non solo per le perdite della guerra, ma anche per la guida della nazione, la mancanza di trasparenza e la mancanza di profondità del mercato dei capitali. Per superare le preoccupazioni degli investitori sulla governance, il Fondo dovrebbe dotare il proprio consiglio di amministrazione di rappresentanti di istituzioni finanziarie e governi internazionali e assumere professionisti degli investimenti. È quanto sostiene Brandon Hall, co-responsabile del braccio di consulenza sui mercati finanziari di Blackrock.
JPMorgan è stata contattata per la sua competenza in materia di debito e il ruolo che svolgerà nella ricostruzione dell’Ucraina approfondirà un rapporto di lunga data tra le due istituzioni: la banca, infatti, ha aiutato il Paese est europeo a raccogliere più di 25 miliardi di debito sovrano dal 2010 e ha guidato la ristrutturazione del debito da 20 miliardi di dollari della nazione lo scorso anno. Ufficialmente, sia Blackrock che JPMorgan stanno fornendo gratuitamente i loro servizi, ma nei fatti, stanno ponendo le basi per fare investimenti nella nazione. «Il fondo è stato istituito per offrire anche agli investitori del settore pubblico e privato l’opportunità di investire in progetti e settori specifici. Ci saranno diversi fondi settoriali che il Fondo ha identificato come prioritari per l’Ucraina. L’obiettivo è massimizzare la partecipazione dei capitali», ha detto Stefan Weiler, responsabile dei mercati dei capitali di debito di JPMorgan per l’Europa, il Medioriente e l’Africa.
Va da sé che in cambio delle consulenze e dei servizi finanziari delle più grandi società americane d’investimento sono richieste le famigerate riforme che prevedono anche la privatizzazione del patrimonio pubblico, secondo i dettami più classici del neoliberismo. L’Ucraina così non sarebbe solo distrutta dal punto di vista militare, ma anche economico e politico. Affidarsi, infatti, ai prestiti della finanza globale significa dover rispettare una serie di parametri macroeconomici e mettere in atto delle riforme che, oltre a far perdere la sovranità politica a Kiev, la legherebbero sempre di più all’orbita occidentale anche dal punto di vista delle strategia geopolitiche. Sebbene Kiev, dal 2014, sia già inserita nel quadro delle alleanze europee e statunitensi, l’impostazione di un fondo a cui partecipano Blackrock e JPMorgan contribuirà a consolidare ulteriormente la stretta occidentale su Kiev all’insegna dei dogmi neoliberisti, sui quali spicca la preminenza del mercato e il ridimensionamento del ruolo dello Stato che, tradotto, significa completa perdita di sovranità politica.
Al momento, il lavoro per la costruzione del fondo si focalizza sulla predisposizione della struttura, della governance e delle procedure pratiche, perché molti investitori vogliono aspettare la fine delle ostilità. Ma per i fondi d’investimento, la cosa importante è che l’Ucraina sia pronta a cominciare immediatamente il processo di ricostruzione una volta terminata la guerra sul campo.
[di Giorgia Audiello]
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