tag:blogger.com,1999:blog-9747561742750331272024-03-19T01:48:04.314-07:00Cavaliere di MonferratoCavaliere di Monferrato. Blog di Claudio Martinotti DoriaClaudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.comBlogger8879125tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-68358401140947558102024-03-18T09:34:00.000-07:002024-03-18T09:34:17.714-07:00la Russia stia conoscendo un’era di prosperità e di crescita mentre l’Europa una di declino morale, spirituale ed economico. Il merito è di Putin<div class="et_pb_section et_pb_section_0_tb_body et_section_regular">
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<div class="et_pb_text_inner"><h1><span style="font-family: verdana;">Le elezioni in Russia: l’era di Vladimir Putin ha cambiato la storia della Russia e del mondo</span></h1></div>
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<span class="et_pb_image_wrap has-box-shadow-overlay" style="font-family: verdana;"></span></div><div class="et_pb_module et_pb_image et_pb_image_0_tb_body"><span class="et_pb_image_wrap has-box-shadow-overlay" style="font-family: verdana;"></span></div><div class="et_pb_module et_pb_image et_pb_image_0_tb_body"><span class="et_pb_image_wrap has-box-shadow-overlay" style="font-family: verdana;"></span></div><div class="et_pb_module et_pb_image et_pb_image_0_tb_body"><span class="et_pb_image_wrap has-box-shadow-overlay" style="font-family: verdana;"></span></div><div class="et_pb_module et_pb_image et_pb_image_0_tb_body"><span class="et_pb_image_wrap has-box-shadow-overlay" style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-25134" height="344" src="https://www.lacrunadellago.net/wp-content/uploads/2024/03/putin-ragazzi.jpg" title="putin ragazzi" width="602" /></span>
</div>
</div><p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.lacrunadellago.net/le-elezioni-in-russia-lera-di-vladimir-putin-ha-cambiato-la-storia-della-russia-e-del-mondo/"><b>https://www.lacrunadellago.net/le-elezioni-in-russia-lera-di-vladimir-putin-ha-cambiato-la-storia-della-russia-e-del-mondo/</b></a> <br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;">di Cesare Sacchetti</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando Vladimir Putin pronunciò il suo discorso <a href="https://www.lacrunadellago.net/23-anni-di-putin-il-giorno-che-cambio-la-storia-della-russia-e-del-mondo/">quel lontano giorno di maggio del 2000</a> probabilmente non se lo aspettava nemmeno lui.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Non si aspettava che da quel momento in poi sarebbe iniziata una nuova era nella storia della Russia e del mondo intero.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Dietro di sé, c’era il cumulo di macerie ereditato da Boris Eltsin,
il presidente fantoccio gestito per conto dello stato profondo americano
e dei suoi consiglieri economici, <a href="https://www.lacrunadellago.net/23-anni-di-putin-il-giorno-che-cambio-la-storia-della-russia-e-del-mondo/">su tutti il famigerato Jeffrey Sachs</a>, americano di origini ebraiche, che oggi prova a rifarsi una verginità indossando i panni di critico della NATO.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">In quegli anni, la Russia era piombata in un vero inferno. Lo Stato
come tale non c’era nemmeno più. A governare erano i famigerati
oligarchi, quasi tutti askenaziti, che con il placet della superpotenza
americana avevano ridotto il Paese ad un’enclave occupata da clan locali
e stranieri dove la fame e la povertà erano all’ordine del giorno.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Se si parla con un russo che ha vissuto quegli anni, e non sono
pochi, si potrà avere un quadro ancora più esaustivo della dura vita che
il popolo russo conduceva in quell’epoca.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Gorbachev aveva fatto ciò che i suoi referenti dei vari circoli
Occidentali gli avevano chiesto di fare. Era giunto il tempo di
liquidare l’URSS e di accompagnarla sull’uscio della storia poiché
questa aveva abbondantemente servito gli scopi dei suoi creatori, i
bolscevichi, quasi tutti di origine ebraica, e<a href="https://www.lacrunadellago.net/la-rinascita-della-russia-e-il-mondo-multipolare-hanno-sconfitto-il-nuovo-ordine-mondiale/"> lautamente finanziati da banchieri quali Jacob Schiff e Max Warburg</a>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Allora era giunto il tempo di smantellare quell’impero per lasciare
il posto soltanto a quello americano che avrebbe avuto il compito
esclusivo di guidare, o meglio imporre, al mondo il dominio di
Washington e dell’atlantismo.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo è quello che accadde negli anni 90. La NATO, organizzazione
ipocritamente definita di contenimento all’URSS, avrebbe dovuto essere
sciolta poiché il suo scopo e la sua ragion d’essere erano entrambi
esauriti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Dall’altra parte del Muro, non c’era più il blocco comunista ma ciò non ha impedito all’organizzazione atlantica di espandersi e<a href="https://www.lacrunadellago.net/la-rinascita-della-russia-e-il-mondo-multipolare-hanno-sconfitto-il-nuovo-ordine-mondiale/" rel="noopener" target="_blank"> di annettere a sé diversi Paesi dell’Europa Orientale</a> fino ad arrivare alle porte dei confini russi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando si parla di “aggressione russa” viene da sorridere se si pensa
che negli ultimi 30 anni ogni singola guerra è stata provocata o dalla
NATO che arbitrariamente bombardava quei Paesi che non si conformavano
alla sua volontà politica, oppure dagli Stati Uniti che a sua volta
colpiva quei Paesi giudicati una “minaccia” per i poteri sionisti che
dominavano Washington.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">NATO e Stati Uniti, sono stati questi due poteri a scrivere la storia del mondo, in negativo, negli ultimi 30 anni.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La rinascita della Russia era quell’elemento che atterriva già in quegli anni questi ambienti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando i neocon, un’altra derivazione delle lobby sioniste,<a href="https://www.lacrunadellago.net/lallarme-del-new-york-times-il-ritorno-di-trump-e-la-fine-della-nato-e-dellue/" rel="noopener" target="_blank"> scrivevano nel 1997</a>
che occorreva sfruttare il vuoto di potere creato dalla caduta
dell’URSS per costruire un superimpero americano, esprimevano
indirettamente il timore che un domani l’orso russo si sarebbe potuto
rimettere in piedi.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">La rinascita della Russia e il contenimento del mondialismo</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ciò accadde quel giorno dI maggio del 2000 quando il testimone del Cremlino passò dalle mani di Eltsin a quelle di Putin.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Lì iniziò la rinascita. Iniziò la bonifica di una nazione e del suo
apparato statale profondamente infetto da agenti stranieri della CIA <a href="https://www.lacrunadellago.net/23-anni-di-putin-il-giorno-che-cambio-la-storia-della-russia-e-del-mondo/" rel="noopener" target="_blank">come ha ricordato in passato Putin</a>
che raccontò come i vari rappresentanti della intelligence americana
dirigessero gli uffici russi dalle loro scrivanie sulle quali sopra
c’era la bandierina americana.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Tale era la condizione della Russia. Da potenza a colonia. E il
viaggio iniziò lì. 24 anni dopo ci si trova di fronte ad una eredità ed
ad un’era, quella di Vladimir Putin, che ha cambiato il corso della
storia.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il risultato straordinario delle elezioni di domenica dimostrano come
un intero popolo ormai sia stretto al suo leader da più di 20 anni e
come non si abbia alcuna intenzione né da una parte né dall’altra di
recidere questa relazione tra il presidente e la sua gente.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando Putin stesso, quasi commosso, <a href="https://t.me/intelslava/56097" rel="noopener" target="_blank">ha ringraziato i russi</a>
per avergli dato il 90% dei suffragi affermando che “siamo un’unica
squadra” ha ribadito che il rapporto tra lui e il suo popolo è
indissolubile e non può essere sciolto da mani straniere e nemiche della
Russia.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Da questa parte del mondo Occidentale invece si è assistito al solito
esercizio di ipocrisia quando alcuni quotidiani del mainstream sono
arrivati a definire come una “farsa” le elezioni russe in quanto, a loro
dire, non c’erano concorrenti veri contro Putin.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Si è indecisi se trasecolare o mettersi a ridere. Coloro che
pronunciano queste frasi sono gli stessi che da anni in Europa
Occidentale propinano ai popoli europei la farsa, vera, della falsa
alternanza tra centrodestra e centrosinistra con le annesse falsi
opposizioni di turno, quali il M5S prima, la Lega poi, e da ultimi i
vari partitini satelliti di questo sistema, quali quello di Paragone,
Rizzo e gli altri.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Sono proprio questi personaggi a mettere il naso in caso della Russia e dire a questa come si fa una elezione “regolare”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’Occidente per anni ha accarezzato il suo fantoccio, ovvero Navalny,
al quale era stato assegnato il ruolo di vero oppositore a Putin, ma
anche quando questi si presentava nessuno lo votava.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">I russi, molto semplicemente, non sono interessati a seguire il
“modello” di democrazia occidentale e non si comprende perché dovrebbero
farlo.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">Il vero volto autoritario della democrazia liberale</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Cosa c’è da questa parte di così ricco e unico al quale non si può
rinunciare a tutti i costi? Chi ha vissuto in Europa Occidentale negli
ultimi tempi si è dovuto trovare a fare i conti con la peggiore
dittatura distopica che si è mai vista.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Non si poteva uscire di casa qualche tempo fa senza rischiare di
essere aggrediti o fermati illegalmente dalle autorità soltanto perché i
vari dpcm, illegali a loro volta, di Conte prima e di Draghi poi
avevano ristretto arbitrariamente la libertà personale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Non ci si poteva spostare da una parte all’altra dell’Italia senza
fare il test del PCR che è stato sviluppato senza nemmeno avere un
campione del virus isolato, ancora oggi assente, e che ha un margine di
errore del 97% come ha confermato <a href="https://nexusnewsfeed.com/article/geopolitics/msm-deathly-silent-as-pcr-test-legally-ruled-useless-to-test-for-covid" rel="noopener" target="_blank">persino una recente sentenza di un tribunale portoghese</a>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Non si poteva entrare in chiesa senza rischiare di essere aggrediti e
trascinati fuori dal luogo di culto come nemmeno il peggiore dei
criminali viene trattato.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questa è l’Europa e l’Occidente, per non parlare del sistema sociale
ed economico che da 30 anni tiene fermi i salari con l’euro, moneta
artificiale finanziaria senza Stato, e l’austerità che ha creato una
disoccupazione di massa.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La tanto decantata, solo dalla solita intellighenzia ormai, democrazia liberale non ha dato nulla ai suoi popoli.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ha tolto ai popoli prima il benessere economico consegnando l’Italia e
l’Europa agli oligarchi, spesso stranieri, che oggi hanno in mano le
risorse strategiche del Paese e poi ha tolto loro anche le libertà
personali, consegnando gli italiani e gli europei alla peggiore vita
possibile.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando questo accadeva, in Russia la vita scorreva normalmente.
Nessuno veniva inseguito per le strade perché privo di mascherine e
nessuno veniva messa al bando perché privo di vaccino.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Se c’è qualcuno che deve andare a lezione di diritti naturali, e
soprattutto smetterla di impartire tali lezioni, quella non è di certo
la Russia, ma proprio l’Europa Occidentale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La farsa pandemica ha trasmesso una grande lezione, per chi l’ha
voluta e saputa apprendere. La democrazia liberale è la vera dittatura
di questi tempi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo disfunzionale sistema concepito nel secolo dei lumi da
intellettuali francesi quali Voltaire e Rousseau, non a caso scelto dal
M5S per la sua piattaforma, entrambi iscritti alla massoneria è stato
partorito per proteggere esclusivamente gli interessi del liberalismo e
del capitalismo finanziario che governa il primo.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La democrazia liberale altro non è che il trionfo del capitale sullo
Stato e non deve sorprendere che oggi in Europa, soprattutto in Italia,
ci sia un generale rigetto dei vari partiti che periodicamente si
presentano alle lezioni.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Nessuno di questi sfida davvero lo status quo. Nessuno mette in
discussione il potere delle massonerie, dei rotariani, delle case
farmaceutiche, dell’alta finanza e di tutto quel grumo infetto che
costituisce il fulcro della liberal-democrazia.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">La Russia ha riportato in vita gli Stati nazionali</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo spiega perfettamente perché la Russia stia conoscendo un’era
di prosperità e di crescita mentre l’Europa una di declino morale,
spirituale ed economico.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La Russia non disconosce le sue radici cristiane ma le ricorda e le
difende. L’Europa ha preferito prostrarsi invece ai piedi del moloch
della secolarizzazione e della laicità e i risultati sono evidenti sotto
gli occhi di tutti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La civiltà europea viaggia verso l’abisso perché ha rinnegato sé
stessa e i popoli ormai disconoscono quei sistemi politici che hanno
prodotto questa profonda crisi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La Russia ha scelto un’altra via. Non quella del liberalismo e
nemmeno quella dell’unipolarismo per ciò che riguarda la politica
internazionale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Se nel mondo Occidentale tutto ciò che non fa gli interessi della
finanza e dei vari poteri che gestiscono l’Occidente è “autoritario”, in
Russia invece si ha rispetto per le culture e gli interessi altrui.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Non si entra nella casa altrui radendo al suolo qualsiasi cosa e non
si instaura un presidente fantoccio che esegue gli ordini di Washington e
Londra.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quello è il modello unipolare ed è il modello che ha messo a ferro e
fuoco il mondo intero pur di affermare la centralità della NATO, degli
Stati Uniti e più in generale del Nuovo Ordine Mondiale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La Russia ha detto no ad un destino dove si può essere soltanto
schiavi di questi apparati. Ha concepito il multipolarismo che, a sua
volta, ha un padre ancora più antico, <a href="https://www.lacrunadellago.net/aldo-moro-a-45-anni-dalla-morte-il-ricordo-del-padre-del-mondo-multipolare/" rel="noopener" target="_blank">come il presidente Aldo Moro</a>
che già negli anni 70 del secolo scorso voleva un altro destino per
l’Italia che non fosse quello di declino e sottomissione impostole dal
famigerato club di Roma.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questa è l’era che ha creato con pazienza Putin. Anno dopo anno, ha
costruito l’edificio del multipolarismo fino a costruire un blocco
alternativo alla NATO che oggi rappresenta la maggioranza dell’economia
mondiale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’Occidente voleva accerchiare e isolare la Russia mentre è oggi il primo che si trova ad essere accerchiato ed isolato.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’era inaugurata da Putin ha inevitabilmente cambiato non solo il percorso della Russia ma anche quello dell’Occidente.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando iniziò la farsa pandemica, si era giunti ad un punto molto vicino alla nascita di una società globale autoritaria.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il Leviatano del mondialismo è stato molto vicino a vedere la luce
del giorno. Soltanto l’opposizione della Russia, assistita anche
dall’America di Trump, ha impedito tale baratro.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">In qualche modo, anche gli europei hanno un debito nei confronti di
Putin e degli altri leader come Trump che hanno resistito al
totalitarismo mondialista.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Se non fosse stato per loro, a quest’ora il Grande Reset di Davos
sarebbe qui tra noi. Putin ha detto no al Nuovo Ordine Mondiale e al suo
braccio militarista della NATO.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questa è l’era politica che lui ha inaugurato. Una nella quale non
sono più i poteri transnazionali a dominare, ma gli Stati nazionali.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il XX secolo aveva ucciso le patrie. Il XXI le sta riportando in
vita. E se questo passaggio storico oggi sta diventando realtà lo si
deve indiscutibilmente a uomini come Vladimir Putin che sin dal primo
momento hanno cercato di difendere l’antico ordine della tradizione che
invece il liberalismo ha cercato in ogni modo di sopprimere.</span></p>
<span style="font-family: verdana;"><em></em></span><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"></span></p><p><span class="et_pb_image_wrap" style="font-family: verdana;"><span class="et-waypoint et_pb_animation_top et_pb_animation_top_tablet et_pb_animation_top_phone et-pb-icon et-animated"></span></span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-35222685255977856542024-03-18T09:07:00.000-07:002024-03-18T09:07:44.542-07:00Il ministro delle Finanze afferma che il quadro finanziario della Germania è disastroso, con un’esplosione del debito pubblico all’orizzonte <p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Intervista al Ministro delle Finanze tedesco Lindner: "Il Patto si può ..." class="p9uUc _2XfGj" height="311" src="https://s1.qwant.com/thumbr/474x287/9/1/f89bc06abf462049f9ae89f0d9d49664c2bf75d98d1df05b2377b6e2589b8f/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.I4d5QYOflvakakE89cwuaQHaEf%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="513" />Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner<span class="trail-end"></span></span>
</p><div class="row">
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<h1 class="entry-title font-headlines" itemprop="headline"><span style="font-family: verdana;">Berlino nella trappola… della propria tirchieria</span></h1>
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<span class="entry-author" itemprop="author" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/Person" style="font-family: verdana;"><a class="url fn n" href="https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/" itemprop="url" rel="author" title="Articoli scritti da Maurizio Blondet"><span itemprop="name">Maurizio Blondet</span></a></span><span style="font-family: verdana;">
<time class="entry-published updated" datetime="2024-03-18T10:38:00+01:00" title="lunedì, Marzo 18, 2024, 10:38 am">18 Marzo 2024</time></span></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-18T10:38:00+01:00" style="font-family: verdana;" title="lunedì, Marzo 18, 2024, 10:38 am"> </time></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-18T10:38:00+01:00" style="font-family: verdana;" title="lunedì, Marzo 18, 2024, 10:38 am"><a href="https://www.maurizioblondet.it/berlino-nella-trappola-della-propria-tirchieria/"><b>https://www.maurizioblondet.it/berlino-nella-trappola-della-propria-tirchieria/</b></a> </time>
<span class="comments-link" style="font-family: verdana;"></span> </div>
</header>
<div class="entry-content" itemprop="articleBody">
<p><span style="font-family: verdana;">Incredibili tragicomiche notizie arrivano dalla ex superpotenza della austerità che ha imposto a tutti noi:</span></p>
<h2 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">La Germania sta finendo i soldi e il livello del debito sta esplodendo, avverte il ministro delle Finanze</span></h2>
<p><em style="font-family: verdana;">Di John Cody di <a class="external external_icon" href="https://www.rmx.news/article/germany-is-running-out-of-money-and-debt-levels-are-exploding-warns-countrys-finance-minister/" target="_blank">Remix News</a></em></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner avverte il
proprio governo che le finanze statali stanno rapidamente sfuggendo di
mano e che il governo deve cambiare rotta e attuare misure di
austerità. Tuttavia, si prevede che la disputa sulla spesa non potrà che
intensificarsi, con i deficit di bilancio che causeranno scontri aperti
tra la coalizione a tre di sinistra liberale che governa il paese.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Con l’avvio dei negoziati per il bilancio 2025, la posta in gioco è
alta. Tuttavia, il quadro si è complicato dopo che la massima corte del
paese ha stabilito <a class="external external_icon" href="https://www.rmx.news/economy/with-germany-facing-e60-billion-budget-crisis-after-top-court-ruling-the-afd-party-offers-5-budget-cut-proposals/" target="_blank">che il governo non può spostare 60 miliardi di euro</a> di
denaro stanziati per la crisi del coronavirus ad altre aree del
bilancio, e la corte ha sottolineato che la mossa è incostituzionale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Da allora, il governo è in crisi e ha cercato di tagliare il bilancio
in diversi settori, anche nei confronti degli agricoltori del
paese. Questi tagli hanno già <a class="external external_icon" href="https://www.rmx.news/economy/farmer-protests-bring-german-government-closer-to-collapse/" target="_blank">scatenato proteste di massa,</a> dimostrando quanto delicata sia ancora la situazione per il gov</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Lindner, <a class="external external_icon" href="https://www.rmx.news/commentary/could-germanys-government-collapse-fdp-could-be-eyeing-early-exit-from-coalition/" target="_blank">il cui partito ha preso una batosta nei sondaggi</a> ,
è disperato nel tentativo di creare una certa distanza dai suoi partner
di coalizione e salvare il suo partito dal disastro elettorale. Il
ministro delle Finanze afferma che il quadro finanziario della Germania è
disastroso e che il deficit di bilancio non farà altro che aumentare
nei prossimi anni se non verranno adottate misure per contenere la
spesa.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“In uno scenario sfavorevole, i crescenti deficit finanziari
porteranno a lungo termine ad un aumento del debito in rapporto alla
produzione economica fino al 345% circa”, si legge nel rapporto sulla
sostenibilità pubblicato dal suo ufficio. “In uno scenario favorevole,
entro il 2070 il tasso salirà a circa il 140% del prodotto interno
lordo”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Secondo la legislazione europea che ha imposto agli altri paesi,
anchela Germania ha limitato il suo livello di debito al 60% della
produzione economica, il che richiede notevoli risparmi. Un fattore
importante è il rapido invecchiamento della popolazione tedesca, con
un’esplosione del debito all’orizzonte mentre sempre più cittadini vanno
in pensione mentre le entrate fiscali si riducono e il sistema di
assistenza sociale cresce – in parte a causa dell’esplosione della <a class="external external_icon" href="https://www.rmx.news/article/mass-immigration-to-germany-will-cost-taxpayers-up-to-e19-2-trillion-warns-top-academic-expert/" target="_blank">popolazione immigrata del paese</a> .</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">I partner di Lindner, i Verdi e i Socialdemocratici (SPD), sono
restii a tagliare ulteriormente la spesa, poiché ciò danneggerebbe le
loro possibilità elettorali. In effetti, il ministro del Lavoro Hubertus
Heil sta spingendo per un nuovo pacchetto pensionistico che aggiungerà
miliardi al debito del paese, cosa che, sorprendentemente, anche Lindner
sostiene.</span></p></div></article></main></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-17682880414582654292024-03-18T08:59:00.000-07:002024-03-18T08:59:52.343-07:00Le scomposte reazioni occidentali alle elezioni russe manifestano ipocrisia e disonestà intellettuale e politica. Da quale pulpito viene la predica?<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Elezioni Russia | affluenza alle urne online raggiunge il 90%" class="p9uUc _2XfGj" height="374" src="https://s2.qwant.com/thumbr/300x300/e/a/b2dd34c16489138e7fc8df8f06627455e5e2a22c5a02d775c7652478448d32/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIF.rNiiGfcgTil%252fUWYZfRYsCQ%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="374" /><a href="https://www.lantidiplomatico.it/news-mondisud/52961/" itemprop="item"><span itemprop="name"></span></a></span>
</p><div class="ts-grid-box content-wrapper single-post" itemscope="" itemtype="http://schema.org/NewsArticle">
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<ul class="post-meta-info mb-10"><li>
<a class="post-cat ts-orange-bg" href="https://www.lantidiplomatico.it/catnews-russia/54/" style="font-family: verdana;">RUSSIA</a>
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<span style="font-family: verdana;"><time datetime="2024-03-18" itemprop="datePublished">18 Marzo 2024 </time></span>
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<h1 class="post-title lg" itemprop="name"><span style="font-family: verdana;">Voto russo e ipocrisia occidentale</span></h1></div><span style="font-family: verdana;"></span></div></div> <div class="entry-content" itemprop="articleBody">
<p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-voto_russo_e_ipocrisia_occidentale/52961_53646/" target="_blank"><b>https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-voto_russo_e_ipocrisia_occidentale/52961_53646/</b></a><br /><br /><em>di Fabrizio Verde</em><br /><br /><br /></span></p>
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<div class="gs">
<div class="">
<div class="ii gt" id=":rm">
<div class="a3s aiL " id=":rl">
<div dir="ltr"><span style="font-family: verdana;">Le reazioni occidentali alle elezioni in Russia dove il
popolo attraverso le urne ha confermato massiccio sostegno all’azione
politica del presidente Vladimir Putin, sono una summa di luoghi comuni,
banalità, menzogne e ipocrisia.<br /><br />La Casa Bianca ha affermato che “le elezioni presidenziali in Russia non sono ovviamente né libere né giuste”.<br /><br />"Le
elezioni in Russia non sono state né libere né regolari e hanno
riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a
lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra
di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale", ha
scritto su X il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri
italiano Antonio Tajani.<br /><br />La Polonia ha bollato il voto
presidenziale russo come “non legale”. In una nota il ministero degli
Esteri di Varsavia ha aggiunto che le elezioni si sono svolte "in mezzo a
dure repressioni e nelle zone occupate dell'Ucraina in violazione del
diritto internazionale".<br /><br />A urne ancora aperte Berlino aveva
definito "nullo" il voto russo nelle regioni occupate dell'Ucraina. "Le
pseudo elezioni in Russia non sono né libere né corrette, il risultato
non sorprenderà nessuno. Il governo di Putin è autoritario, si basa su
censura, repressione e violenza", afferma una nota del ministero degli
Esteri della Germania.<br /> <br />In un post su X il ministro degli Esteri
britannico David Cameron ha sottolineato la "mancanza di scelta per gli
elettori e l'assenza di un monitoraggio indipendente da parte
dell'Osce".<br /><br />Proprio il commento di Cameron ci offre l’occasione
per sottolineare ipocrisia e disonestà occidentale. Da quale pulpito
viene la predica? Questa è la prima reazione alle accuse contro la
Russia, che poi sono le stesse rivolte contro ogni paese che non si
allinea ai diktat e all’agenda occidentale. Oggi è il turno della
Russia, domani lo sarà del Venezuela che va alle urne a luglio, così
come in passato i totalitaristi e fanatici liberali hanno attaccato i
processi elettorali in Iran, Nicaragua, Bielorussia o qualunque altro
paese non allineato.<br /><br />In Occidente c’è libertà di scelta?<br /><br />Mentre
molti paesi occidentali si vantano di essere democrazie con più partiti
politici, la realtà è che spesso manca una vera competizione tra di
loro. Questo fenomeno è stato soprannominato “falsa concorrenza” da
alcuni commentatori politici, poiché dà l’illusione della scelta mentre
in realtà soffoca la vera diversità politica.<br /><br />Innanzitutto nei
‘democratici’ paesi occidentali regna il denaro, che influenza
fortemente la politica. Le campagne politiche sono finanziate da ricchi
donatori e gruppi di interesse particolari, che possono conferire una
quantità sproporzionata di potere a determinati partiti o candidati. Una
situazione che rende estremamente difficile la competizione per partiti
nuovi o più piccoli, poiché non dispongono delle risorse finanziarie
per condurre campagne efficaci. Di conseguenza, gli elettori hanno
spesso scelte limitate quando si tratta di selezionare i propri
rappresentanti e determinare reali cambiamenti politici.<br /><br />Il
politologo britannico Colin Crouch utilizza il termine postdemocrazia
per descrivere quei sistemi politici liberali, formalmente regolati da
norme democratiche che vengono, però, svuotate dalla prassi politica.
“Anche se le elezioni continuano a svolgersi e condizionare i governi,
il dibattito elettorale è uno spettacolo saldamente controllato – scrive
il politologo nel suo libro «Postdemocrazia» – condotto da gruppi
rivali di professionisti esperti nelle tecniche di persuasione e si
esercita su un numero ristretto di questioni selezionate da questi
gruppi. La massa dei cittadini svolge un ruolo passivo, acquiescente,
persino apatico, limitandosi a reagire ai segnali che riceve. A parte lo
spettacolo della lotta elettorale, la politica viene decisa in privato
dall’integrazione tra i governi eletti e le élite che rappresentano
quasi esclusivamente interessi economici”.<br /><br />Poi nei sedicenti
paesi democratici spesso abbiamo sistemi bipartitici. Negli Stati Uniti,
ad esempio, i partiti democratico e repubblicano sono le uniche opzioni
praticabili per gli elettori. Sebbene esistano terzi partiti, essi sono
spesso emarginati e devono affrontare ostacoli significativi per
ottenere un reale potere politico.<br /><br />Un’altra questione che ha
sollevato dubbi sulla libertà elettorale in Occidente è la prevalenza
del gerrymandering. Questa pratica, in cui i distretti elettorali
vengono ridisegnati per favorire un particolare partito politico, può
distorcere i risultati delle elezioni e minare il principio di equa
rappresentanza. Il gerrymandering può anche ridurre la competizione
elettorale, portando a una mancanza di scelta per gli elettori.<br /><br />Inoltre,
i media svolgono un ruolo significativo nel plasmare l’opinione
pubblica e possono contribuire alla mancanza di alternative politiche in
Occidente. I media mainstream spesso si concentrano sui partiti
principali e danno loro la maggior parte della copertura, ignorando,
emarginando o addirittura boicottando gli altri partiti.<br /><br />La
mancanza di alternative politiche in Occidente può essere attribuita
anche alle strutture di potere radicate all’interno dei partiti
esistenti che spesso rispondono a interessi molto distanti dalle
esigenze e dalle richieste degli elettori.<br /><br />Tale situazione in cui
gli elettori sentono di avere solo scelte limitate alle urne, ha
determinato una profonda sfiducia nei sistemi politici, confermata dai
sempre più alti tassi di astensionismo alle elezioni e dalla mancanza di
fiducia nei governi e nei rappresentanti eletti ormai privi di
legittimità.<br /><br />Insomma, mentre in Occidente si sputano sentenze
dopo processi più che sommari contro il processo elettorale in Russia,
crescono dubbi e preoccupazioni sulla loro reale libertà, trasparenza e
mancanza di alternative politiche.<br /><br />A tal proposito l’Italia
rappresenta un ottimo esempio: nella cosiddetta Seconda Repubblica si
sono susseguiti diversi governi, ma politiche le politiche adottate sono
rimaste fondamentalmente le stesse. Neoliberismo e atlantismo due dogmi
immutabili.</span></div></div></div></div></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-66312018615045331312024-03-18T08:35:00.000-07:002024-03-18T08:35:47.370-07:00Ex generale Israeliano: l’esercito israeliano ha perso la guerra contro Hamas a Gaza, ha subito gravi perdite e perso moltissimi alleati<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">Ex generale Israeliano: l’esercito israeliano ha perso la guerra contro Hamas a Gaza</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">18 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/conflitto-in-palestina/" style="font-family: verdana;" title="View Conflitto in Palestina posts">Conflitto in Palestina</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/ex-generale-israeliano-lesercito-israeliano-ha-perso-la-guerra-contro-hamas-a-gaza/" style="font-family: verdana;"><b>https://www.controinformazione.info/ex-generale-israeliano-lesercito-israeliano-ha-perso-la-guerra-contro-hamas-a-gaza/</b></a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-103176" height="310" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Hamas-combattenti.jpg" width="551" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><strong style="font-family: verdana;">Un
ex comandante militare israeliano confessa che il regime occupante ha
perso contro Hamas nella guerra contro la Striscia di Gaza sotto
assedio.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">“Non si può mentire a molte persone per
molto tempo”, ha detto domenica Yitzhak Brick, un generale israeliano in
pensione, in un articolo pubblicato sul quotidiano in lingua ebraica
Maariv .</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">“Quanto sta accadendo nella Striscia di
Gaza e contro Hezbollah in Libano prima o poi ci esploderà in faccia”,
ha aggiunto l’alto ufficiale militare in pensione.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">“Questo è lo scandalo più grave dalla creazione dell’esercito. <strong>Abbiamo
già perso la guerra con Hamas (Movimento di resistenza islamica
palestinese) e stiamo perdendo anche i nostri alleati nel mondo a un
ritmo vertiginoso”, ha sottolineato l’ex generale israeliano.</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana;">L’esercito israeliano ha subito pesanti perdite nelle battaglie nel sud di Gaza<br />Ha
inoltre affermato che l’esercito israeliano “non è preparato per una
guerra regionale, che sarà migliaia di volte più difficile e seria della
guerra nella Striscia di Gaza”.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il generale in pensione
dell’esercito israeliano ritiene vuota la promessa di Netanyahu di
“annientare Hamas” e vede questo obiettivo lungi dall’essere raggiunto.</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">Giovedì
Brick ha definito vana la promessa del primo ministro del regime
sionista israeliano Benjamin Netanyahu di “annientare Hamas” e lo ha
definito ben lungi dal raggiungere questo obiettivo.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Israele
ha lanciato la sua brutale guerra genocida contro Gaza, appoggiata
dagli Stati Uniti, il 7 ottobre, dopo che i gruppi della Resistenza
Palestinese guidati da Hamas hanno effettuato un’operazione storica
contro l’entità usurpatrice come rappresaglia per le intensificate
atrocità del regime contro il popolo palestinese.</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">Nonostante
la crescente pressione internazionale, l’entità illegale si è rifiutata
di fermare la guerra nel territorio assediato, dove i combattenti
palestinesi tengono prigionieri dozzine di israeliani.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">“Se
non riusciamo a restituire alcuni di quelli catturati vivi, questa
guerra entrerà nella coscienza pubblica come il peggior fallimento nelle
guerre di Israele… sia a causa del terribile colpo che abbiamo subito
da Hamas il 7 ottobre 2023, sia a causa del doloroso fallimento dei
combattimenti nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto Brick.</span></p><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-102715" height="346" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Gente-Fugge-Gaza.webp" width="519" /></span></figure><p><strong style="font-family: verdana;">Negli
ultimi cinque mesi, il regime di Tel Aviv ha ucciso almeno 31.645
palestinesi, soprattutto donne e bambini, e ne ha feriti più di 73.676.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">Il
regime occupante ha inoltre imposto un “assedio totale” al territorio,
tagliando carburante, elettricità, cibo e acqua agli oltre due milioni
di palestinesi che vivono nella striscia e rischiano di morire per fame e
malattie.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">Nota: Questo comportamento delle
autorità israeliane ha suscitato una ondata di indignazione e di
condanna in tutto il mondo e la grande maggioranza dei governi dei paesi
del mondo ha ripudiato le relazioni con Israele. Soltanto i paesi del
blocco occidentale, Europa e Stati Uniti (con eccezione dell’Irlanda e
pochi altri) hanno continuato a mantenere le relazioni con Israele e
appoggiato le sue azioni genocide, sabotando le richieste di tregua
presentate all’ONU.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Fonte: <a href="https://www.hispantv.com/noticias/palestina/581449/ejercito-israeli-perdio-guerra-hamas-gaza">Hispan Tv</a></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Traduzione e nota: Luciano Lago</span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-75273651770682373422024-03-18T08:27:00.000-07:002024-03-18T08:27:28.280-07:00Le unità russe hanno ripulito un altro insediamento dai militanti ucraini. Procede inesorabilmente la strategia russa di logoramento<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">Le unità russe hanno ripulito un altro insediamento dai militanti ucraini</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">18 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/conflitto-in-ucraina/" style="font-family: verdana;" title="View Conflitto in Ucraina posts">Conflitto in Ucraina</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/le-unita-russe-hanno-ripulito-un-altro-insediamento-dai-militanti-ucraini/" style="font-family: verdana;"><b>https://www.controinformazione.info/le-unita-russe-hanno-ripulito-un-altro-insediamento-dai-militanti-ucraini/</b></a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-103179" height="305" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Offensiva-russa-Zaporiza.jpg" width="542" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><strong style="font-family: verdana;">Le
forze armate russe hanno preso il controllo del paese di Mirnoye nella
regione di Zaporozhye. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo.
Il dipartimento ha notato che le unità del gruppo di truppe Vostok si
sono distinte nell’assalto alla direzione sud di Donetsk.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Inoltre,
i combattenti hanno frenato il contrattacco del gruppo d’assalto della
72a brigata meccanizzata delle forze armate ucraine. Questo è accaduto
nell’area del paese di Vodyanoye nella Repubblica popolare di Donetsk.
Come risultato dei combattimenti, il nemico ha perso più di 120 militari
e tre veicoli.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il Ministero della Difesa rileva che nella
direzione di Avdiivka nelle ultime 24 ore i militanti ucraini hanno
effettuato nove tentativi di contrattacco. Gruppi d’assalto della 24a,
72a, 53a meccanizzata, 59a fanteria motorizzata, 3a d’assalto, 78a
brigata d’assalto aviotrasportata delle Forze armate ucraine hanno
cercato di prendere posizione nelle aree degli insediamenti di
Vodyanoye, Leninskoye, Shumy, Novobakhmutovka, Berdychi e Pervomayskoe
nel DPR.</span></p><span style="font-family: verdana;"><strong>Tuttavia,
nonostante i tentativi di attacco, non sono riusciti a compiere
progressi in questi settori. Il Ministero della Difesa ha osservato che
gli attacchi nemici sono stati respinti dalle unità del gruppo Centro.
Come risultato del lavoro coordinato, il nemico ha perso circa 380
persone.</strong></span><p><strong style="font-family: verdana;">Il 17 marzo il Ministero della Difesa russo
ha confermato ufficialmente il pieno controllo russo del paese di
Mirnoe nella regione di Zaporozhie. L’insediamento si trova a sud-ovest
della città di Gulyai-Pole. La vittoria russa potrebbe segnare l’inizio
di un’offensiva su larga scala in una nuova direzione.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Fonte: <a href="https://southfront.press/russian-army-took-control-of-mirnoe-in-zaporozhie-region-map-update-video/">Tsargrad</a></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Traduzione: Mirko Vlobodic</span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-89373356179183970762024-03-18T08:22:00.000-07:002024-03-18T08:22:41.657-07:00il popolo russo con l’87,14% dei voti ha confermato la fiducia al suo presidente. Le élite USA sono sull'orlo di una crisi di nervi<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">Dopo
il trionfo di Putin nelle elezioni e il fallimento dell’offensiva
ucraina, Biden, Blinken, Nuland e Burns sull’orlo di una crisi di nervi</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">18 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/russia-e-occidente/" style="font-family: verdana;" title="View Russia e Occidente posts">Russia e Occidente</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/dopo-il-trionfo-di-putin-nelle-elezioni-e-il-fallimento-delloffensiva-ucraina-biden-blinken-nuland-e-burns-sullorlo-di-una-crisi-di-nervi/" style="font-family: verdana;"><b>https://www.controinformazione.info/dopo-il-trionfo-di-putin-nelle-elezioni-e-il-fallimento-delloffensiva-ucraina-biden-blinken-nuland-e-burns-sullorlo-di-una-crisi-di-nervi/</b></a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-103188" height="318" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Nuland-Biden-Blinken.jpg" width="564" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><span style="font-family: verdana;">di Luciano Lago</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Gli
specialisti americani non se lo aspettavano in queste proporzioni,
mentre avevano riposto fiducia che le azioni aggressive e le
infiltrazioni di terroristi in territorio russo, durante le elezioni,
avrebbero “disturbato” la celebrazione elettorale.<br />Niente da fare, il
popolo russo, in percentuale schiacciante (Putin ottiene l’87,14% dei
voti, a spoglio completato) ha confermato la fiducia al suo presidente.
Le azioni aggressive pianificate dal Pentagono e dalla Cia in territorio
russo sono state un fallimento completo, lasciando a terra centinaia di
morti tra i gruppi che hanno tentato l’infiltrazione nelle zone di
frontiera russe.</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Tanto meno è servita la martellante
propaganda dei mega media occidentali e dei social nel convincere il
popolo russo a disertare o a votare scheda bianca.<br />Al contrario
quello di Putin è stato un trionfo che ha stabilito ancora una volta una
fiducia immensa della stragrande maggioranza del popolo russo in Putin e
nella sua politica di riaffermazione della Russia nel mondo.</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Adesso
i leader occidentali schiumano rabbia e parlano di “elezioni truccate”,
loro che hanno una lunga tradizione nel truccare o manipolare le
elezioni, oltre che nell’organizzare “rivoluzioni colorate”, ma in
Russia non gli è riuscito.</strong><br />Dalla Casa Bianca filtrano notizie secondo cui ci sono state riunioni a porte chiuse <strong>in
una sala dove erano riuniti il presidente Biden, il segretario di stato
Antony Blinken, la Victoria Nuland, l’addetto alla sicurezza Jake
Sullivan, ai quali si è aggiunto dopo il direttore della CIA William
Burns, convocato d’urgenza.</strong> Si sono sentite grida ed urla,
riferisce una fonte che ha richiesto l’anonimato e si è capito che era
in corso un “redde rationem” tra i vari responsabili per il fallimento
delle operazioni sotterranee fatte tra Ucraina e Russia.</span></p><span style="font-family: verdana;">La
Nuland ha appena presentato le dimissioni e Blinken si appresta a farlo
tra breve. Biden non sembra abbia compreso perché accanto a lui gli
altri urlavano, ha continuato a parlare a vuoto di “democrazia e
regole”, ma poi è intervenuta una assistente per spiegargli quanto stava
accadendo. Sembra che il direttore della CIA Burns si sia messo le mani
tra i capelli ed abbia accusato Blinken e la Nuland di incompetenza ed i
toni si sono accesi.</span><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Certo è che l’establishment
democratico USA non si trova in un buon momento, pressato dalla
necessità di celare per quanto possibile la sconfitta in Ucraina, </strong>angustiato
per la perdita di potere in Medio Oriente dove persino Netanyahu non fa
più caso agli ordini ricevuti da Washington e neppure i guerriglieri
dello Yemen hanno timore della macchina militare anglo americana e
sfidano nel Mar Rosso il blocco occidentale che sostiene Israele.</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>A questo si aggiunge l’imbarazzo dopo che sono filtrate notizie della presenza in Ucraina di reparti della Nato,</strong>
in precedenza sempre negata, con la necessità di rimpatriare le salme
dei caduti dei consiglieri americani e di altri paesi della Nato uccisi a
Odessa dall’ultimo attacco missilistico russo. Diventa sempre più
difficile occultare le perdite all’opinione pubblica.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Adesso
l’Amministrazione USA si trova di fronte al dilemma se proseguire
l’escalation del conflitto, impegnando truppe della Nato sul campo o se
richiedere una tregua che consenta agli ucraini di riorganizzarsi e
riprendere le fila, se ci riescono. Dovrebbero anche “scaricare” il
petulante ex comico Zelensky e toglierselo dai piedi, magari simulando
un attentato dei russi. A questo ci deve pensare Burns con la CIA, loro
sono specialisti nelle eliminazioni di personaggi scomodi.</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Si
stanno studiando varie alternative ma un nuovo fallimento in Ucraina,
dopo quello dell’Afghanistan, sarebbe fatale per l’amministrazione Biden
in vista delle elezioni presidenziali.</strong><br /><strong>Questo spinge i responsabili dell’amministrazione Biden a cercare possibili capri espiatori e decidere in fretta il da farsi.<br />Nel frattempo il consumo di tranquillanti, alla Casa Bianca, sicuramente si trova in crescita.</strong></span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-30289442469395719952024-03-18T08:13:00.000-07:002024-03-18T08:13:56.738-07:00Dopo la fine dell’Unione Sovietica, un'élite di paranoici si è impadronita della politica, finanza e dei media nell’illusione di governare il mondo.<p><span style="font-family: verdana;"> </span>
<span class="sb-icon-search" style="font-family: verdana;"></span>
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<h1><span style="font-family: verdana;">L'Occidente paranoico la guerra l'ha persa trentatre anni fa</span></h1>
<p><span style="font-family: verdana;">di Silvano Danesi - 18/03/2024</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-occidente-paranoico-la-guerra-l-ha-persa-trentatre-anni-fa"><b>https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-occidente-paranoico-la-guerra-l-ha-persa-trentatre-anni-fa</b></a> <br /></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><img alt="L'Occidente paranoico la guerra l'ha persa trentatre anni fa" class="preview post" src="https://www.ariannaeditrice.it/data/articoli/big/0/0-98154.jpg" /></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Fonte: Silvano Danesi</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Savino Di Scanno, ieri, sul Nuovo Giornale Nazionale, ha
scritto che non è vero che noi stiamo perdendo la guerra perché i russi
la stanno vincendo, in quanto è più corretto dire che i russi la stanno
vincendo perché noi l’avevamo già persa.<br />Quando l’abbiamo persa?
Quando dopo il crollo dell’Unione Sovietica qualche intelligente
paranoico ha pensato di avere in mano il mondo e di poterlo modificare a
piacimento.<br />L’Unione Sovietica è crollata nel 1991. Sono trentatre
anni che l’Occidente è diventato un manicomio gestito da paranoici che
producono pazzie.<br />Ha ragione Savino Di Scanno quando dice che i russi
fanno i russi, così, aggiungo, come i cinesi fanno i cinesi, gli
indiani fanno gli indiani, gli arabi fanno gli arabi.<br />A nessuno di
questi viene in mente di voler fare gli occidentali, così come vorrebbe
la follia americana, che ritiene il suo modello di vita come l’unico da
attuare sul pianeta.<br />E poi, quale modello di vita, dal momento che ci
sputiamo in faccia ogni momento, ritenendo la civiltà occidentale
talmente putrida e impresentabile da volerla cancellare? (Cancel
culture).<br />Siamo noi che non facciamo gli occidentali, perché siamo
entrati nel manicomio che va dalla Silicon Valley a Palo Alto, ai
radical chic della sinistra Usa e che ha il suo corrispondente europeo a
Davos, dove si tiene il World Economic Forum.<br />L’Occidente si è
trasformato in un manicomio green, woke, autolesionista, masochista,
animato da cupio dissolvi, corroso da ideologie demenziali, perché, dopo
la fine dell’Unione Sovietica, un mondo di paranoici si è impadronito
della politica, della finanza e dei media nell’illusione manicomiale di
governare il mondo.<br />Quando il mondo dice : “No”, i paranoici “danno da matti”, come si diceva un tempo.<br />Solo
che i paranoici, che istericamente si ribellano sui loro giornaloni
all’idea che tre quarti del mondo non ne voglia sapere di loro, anziché
rafforzare l’Occidente, essendo folli fino all’estremo, demotivano le
masse occidentali, in particolare europee, con manovre da rapina,
inducendo paura e rassegnazione.<br />Per i paranoici e i loro lacchè
tutto deve confluire in una sola direzione: la Grande Scimmia, la
finanza, custode della nuova religione di Mammona.<br />Va così, come
scriveva ieri Il Tempo, che “sono ben 40, anche prestigiosi, i fondi
sovrani di Paesi esteri che da anni guardano all’Italia come terra di
conquista e oggi, in concomitanza con il varo della Direttiva Casa Green
votata dal Parlamento Ue, hanno sferrato il loro piano d’attacco. Il
potenziale di fuoco di questi attori è devastante: si parla di 4500
miliardi di euro, qualcosa come 2,8 volte il Pil italiano. Il tutto
investito nell’immobiliare. Ma non più, attenzione, il patrimonio di
beni statali, che pure è stato adeguatamente saccheggiato, ma proprio il
mattone di proprietà individuale. La casa degli italiani, che per lo
più l’hanno costruita a prezzo di enormi sacrifici”.<br />E’ questo
l’Occidente che proponiamo? Un mondo dedito al furto con destrezza? Un
Occidente che avvia i propri cittadini alla povertà, ad essere senza
casa, senza un’automobile, nullatenenti in quanto la nullatenenza è la
base della felicità, come ci hanno spiegato le follie di Davos?<br />Il
fatto è che ce lo dicono e la fanno. Sono matti, autolesionisti,
affossatori di una civiltà, ma agiscono avendo come unica logica la
verticalizzazione del denaro e del potere all’interno del recinto
occidentale, mentre gli altri li mandano a quel paese e si attrezzano a
fare senza di loro. Anche con la guerra.<br />Prendiamo ad esempio i Brics?<br />Prendiamo un altro esempio: la sanità.<br />Da
quando i globalisti occidentali (leggi Big Pharma e Bill Gates) hanno
inteso sviluppare un Trattato Pandemico che permetterebbe all’OMS di
dettare le emergenze “potenziali”, controllando i lockdown, le
vaccinazioni e le restrizioni alla mobilità, alcune nazioni guidate
dalla Russia, hanno detto no.<br />A settembre 2013, 11 Nazioni (per lo
più africane) guidate dalla Russia, si sono opposte con una lettera
formale alla risoluzione per l’approvazione del Trattato Pandemico.
L’opposizione a un Trattato che elimini la sovranità nazionale è
crescente.<br />Prendiamo un altro esempio attualissimo.<br />Mercoledì
Vladimir Putin ha detto che la Russia rimane in uno stato di prontezza
al combattimento ed è pienamente pronta per una guerra nucleare.<br />Nell’intervista
ai media statali, Putin, che evidentemente pensava più che
all’Occidente agli elettori russi che si recheranno alle urne da oggi a
domenica, ha affermato che la Russia sarebbe pronta ad usare armi
nucleari se la sua sovranità fosse minacciata.<br />“Da un punto di vista
tecnico-militare siamo, ovviamente, pronti”, ha detto Putin alla
televisione Rossiya-1 e all’agenzia di stampa RIA Novosti in risposta
alla domanda se il Paese fosse davvero pronto per una guerra nucleare.<br />Il
leader russo ha ribadito che l’uso delle armi nucleari è esplicitato
nella dottrina nucleare del Cremlino, la cui politica stabilisce le
circostanze in cui la Russia potrebbe usare le sue armi.<br />Putin ha
però affermato che la Russia non ha mai avuto la necessità di utilizzare
armi nucleari in Ucraina, dove il conflitto infuria dal febbraio 2022.<br />Che non ci sia un immediato pericolo di uso della armi nucleari lo affermano anche gli Usa.<br />"Non
c'è nessuna indicazione che la Russia voglia usare l'arma nucleare
contro l'Ucraina". Lo ha detto ieri la portavoce della Casa Bianca
Karine Jean-Pierre a bordo dell'Air Force One che stava portando ieri
Joe Biden a Milwaukee”.<br />Al di là della propaganda, che è roboante da ambo le parti, qual è il messaggio di Putin?<br />Ai
russi Putin dice che nessuno può permettersi di attaccare la Russia, in
quanto, anche se mette la Nato nei Paesi Baltici, se l’Occidente osasse
andare oltre si troverebbe coinvolto in una guerra nucleare.
All’Occidente Putin dice che la Russia non accetterà mai di essere
sottomessa ed è disposta anche ad arrivare ad uno scontro nucleare. Più
chiaro di così.<br />Oggi siamo ben lontani da Hiroshima e Nagasaki,
quando l’atomica era monopolio degli Usa e gli Usa la usarono senza
alcun problema morale per incenerire due intere città giapponesi.<br />Oggi
l’arma nucleare è un deterrente. Il suo uso significherebbe
l’estinzione del genere umano e il ritorno alle caverne per pochi
sopravvissuti.<br />L’Occidente come risponde? Sollevando condanne contro
il dispotico zar di tutte le Russie, come se le condanne dei media
occidentali avessero qualche potere sul Cremlino. L’Occidente ha
incriminato, tramite la Corte dell’Aja, Putin per crimini di guerra e lo
ha indicato come ricercato da catturare. La logica è sempre la stessa:
l’Occidente è tutto e le sue istituzioni comandano il mondo. Non è così.
Putin se ne fa un baffo della Corte dell’Aia, così come se ne fa un
baffo dell’Onu uno che dell’Occidente è parte ed è stretto alleato degli
Usa: Nethanyahu.<br />Il rapporto dell'intelligence americana noto come
Valutazione annuale delle minacce di 2024 che l’Ufficio del Direttore
dell’Intelligence Nazionale ha pubblicato lunedì, afferma che “la
sfiducia nella capacità di governo di Netanyahu si è approfondita e
ampliata tra l'opinione pubblica rispetto ai livelli già elevati prima
della guerra, e ci aspettiamo grandi proteste che chiedono le sue
dimissioni e nuove elezioni".<br />Nel testo si afferma "un governo diverso e più moderato è una possibilità".<br />C’è
un piccolo particolare. Queste sono le speranze dell’Amministrazione
Biden e anche la propaganda della stessa, che sa benissimo che Biden
deve prendere i voti degli islamici americani.<br />Nella realtà Netanyahu
ha detto che andrà fino in fondo e gli Usa sanno bene che non possono
staccarsi da Israele, in quanto è il loro riferimento essenziale
nell’area mediorientale ed è l’attore che, a guerra di Gaza finita, darà
ombrello atomico ai Paesi arabi sunniti che, non a caso, protestano
debolmente per quanto avviene a Gaza.<br />Ombrello atomico contro l’Iran. Deterrenza.<br />I
russi fanno i russi, gli arabi fanno gli arabi e Israele fa Israele,
nonostante le lamentazioni, le minacce, le disapprovazioni di un
Occidente manicomiale che, mentre cresce nel mondo l’opposizione alle
sue strategie, si indebolisce indebolendo le proprie popolazioni,
sfiduciandole e opprimendole.<br />Ecco perché la guerra l’abbiamo persa trentatre anni fa. Perché al potere è arrivato il manicomio.<br />Possibile
cambiare. Sì. Alla svelta, di corsa, mandando a casa i matti e
ricostituendo il governo dei sani di mente. Sostituendo all’ideologia la
realpolitik.</span></p><span style="font-family: verdana;"><br /></span>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-33635702243774061102024-03-18T08:04:00.000-07:002024-03-18T08:04:10.902-07:00Nel febbraio del 2020, quando si registrarono i primi casi di Covid in Italia Agamben scrisse: L’invenzione di un’epidemia, aveva colto perfettamente nel segno <p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Opinion | Giorgio Agamben, the Philosopher Trying to Explain the ..." class="p9uUc _2XfGj" height="180" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x315/f/3/5395a59745680c17d008f948f111f6b676946be7e89692ed01d73b5422b2f7/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.PRDTI1MqXK15uERQEWilNwHaE7%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="270.85714285714283" /></span>
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<h1><span style="font-family: verdana;">L'invenzione di una epidemia</span></h1>
<p><span style="font-family: verdana;">di Silvio Dalla Torre - 18/03/2024</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-invenzione-di-una-epidemia"><b>https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-invenzione-di-una-epidemia</b></a> <br /></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><img alt="L'invenzione di una epidemia" class="preview post" src="https://www.ariannaeditrice.it/data/articoli/big/0/0-43147.jpg" /></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Fonte: Silvio Dalla Torre</span></p><span style="font-family: verdana;">
Nel febbraio del 2020, quando si registrarono i primi casi
di Covid in Italia e vennero isolati alcuni piccoli comuni del Veneto e
della Lombardia, Giorgio Agamben scrisse sul Manifesto un articolo dal
titolo significativo : L’invenzione di un’epidemia.<br />L’autore, che
fino al giorno prima era considerato uno dei più importanti filosofi del
pianeta, venne immediatamente isolato dall’intero mondo intellettuale
italiano, che lo trattò alla stregua di un rimbambito. Anche il giornale
su cui era apparso l’intervento prese le distanze dal suo prestigioso
commentatore. Il denigratorio epiteto di “negazionista” servì da
allora a qualificare chi esprimeva dei dubbi sulla narrazione ufficiale e
sulle politiche sanitarie messe in campo dal governo italiano (al
nostro misero paese era stato assegnato il compito di battistrada) e
poi, a ruota, da tutti gli altri governi dell’Occidente.<br />A distanza
di quattro anni dagli eventi risulta evidente che l’articolo di Giorgio
Agamben aveva colto perfettamente nel segno, soprattutto se diamo alla
parola “invenzione” non il significato di “narrazione fantastica”, ma
quello, etimologicamente più corretto, di “ingegnosa trovata”.<br />In
effetti, tutto, nella vicenda dell’epidemia, è stato costruito in modo
artificiale: il virus, che è stato realizzato in laboratorio e forse
deliberatamente rilasciato; le misure intraprese ( i lockdown, la
chiusura delle scuole e degli ospedali, l’uso delle mascherine, la
vaccinazione di massa), che avevano poco a che fare con la salute dei
cittadini e molto con l’ingegneria sociale; la mobilitazione del sistema
mediatico, che ha profuso terrore a piene mani, censurando in modo
ferreo ogni opinione divergente. Azioni di questo tipo presuppongono una
lunga preparazione e una accurata pianificazione. Il fatto che la
stragrande maggioranza delle persone abbia aderito sinceramente alla
narrazione ufficiale non la rende meno falsa ed artificiale ma dà
soltanto l’ennesima conferma che negli uomini alberga uno spirito
gregario pronto a manifestarsi nei momenti di crisi.<br />Si è trattato,
a conti fatti, di una delle intraprese più scellerate che la storia
dell’umanità ricordi. Rilasciare un virus nocivo, relegare in casa per
mesi milioni di persone, stravolgere il naturale corso della vita dei
bambini e degli anziani, promuovere sistemi di cura inefficaci o nocivi (
in primis la vaccinazione ) e proibire quelli efficaci, istituire
crudeli discriminazioni, estendere il controllo sulla vita dei singoli a
livelli impensabili: queste non sono barzellette, sono dei crimini
contro l’umanità. Oltre a provocare, in modo diretto o indiretto,
milioni di morti, lasceranno una traccia indelebile nella mente e nella
psiche di milioni di persone.<br />A distanza di quattro anni
dall’articolo di Agamben dobbiamo purtroppo prendere atto che gli
obiettivi di chi ha promosso questa terribile svolta sono stati
raggiunti. L’epidemia non ha soltanto velocizzato di due decenni il
processo di digitalizzazione che era gia in corso, ma ha avuto anche
altre conseguenze. Sono state sdoganate pratiche di governo, fino a poco
fa ritenute inaccettabili, come sospendere la libertà di movimento,
imporre col ricatto trattamenti sanitari, censurare preventivamente le
opinioni degli oppositori e bloccarne i conti bancari, sottrar loro il
lavoro, controllare elettronicamente gli spostamenti dei singoli,
calpestare il diritto allo studio e alla cura. Non dobbiamo farci
illusioni al riguardo. Per quanto si sia apparentemente tornati alla
normalità, nulla garantisce che in un prossimo futuro pratiche di questo
tipo, col pretesto di nuove emergenze, vengano reintrodotte.<br />In questo senso la svolta promossa dall’epidemia è stata di lunga portata.</span>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-30562882037953516462024-03-18T07:56:00.000-07:002024-03-18T07:56:27.575-07:00 a livello globale la fascia di età over 65 sarà il mercato che crescerà di più nei prossimi 15 anni. negli USA il 70% del reddito disponibile è detenuto da loro<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Cattura l'amore puro tra coppie di anziani e le immagini sono davvero ..." class="p9uUc _2XfGj" height="334" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x316/6/e/7a5fea361c3745cc029cd9e4218910bb33e798d4af1ec421a6b628e0b3148e/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.lHJwbmaBcg8BLzkH3XipDAHaE8%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="501" /></span></p><header class="entry-header clearfix">
<h1 class="entry-title"><span style="font-family: verdana;">L’economia dei vecchi. È il mercato degli over 65 il grande business</span></h1>
<div class="entry-meta"><a class="meta-author url" href="https://www.metallirari.com/author/rareadmin404/" rel="author" style="font-family: verdana;" title="Vedi tutti i post di Redazione"><span itemprop="author" itemscope="" itemtype="http://schema.org/Person"><span itemprop="name">Redazione</span></span></a><span style="font-family: verdana;"> <b><a href="https://www.metallirari.com/economia-vecchi-mercato-over-65-grande-business/">https://www.metallirari.com/economia-vecchi-mercato-over-65-grande-business/</a></b><br /></span></div> <aside class="clearfix" id="post-header-sidebar">
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</aside> <div class="post_excerpt"> <p><span style="font-family: verdana;">Le aziende si stanno
adattando all’invecchiamento della popolazione in tutto il mondo: nuovi
prodotti, nuove politiche del personale e nuove tattiche di marketing.</span></p>
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<p><span style="font-family: verdana;">Come ha detto <em>Giorgia Meloni</em>, il nostro paese è destinato a scomparire! Secondo i dati della <em>Banca Mondiale</em>, nel 2022, <strong>il 24% della popolazione italiana aveva 65 anni o più</strong>. Ma non siamo quelli messi peggio, visto che in <em>Giappone</em> questa percentuale è del 30%.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’<em>Organizzazione Mondiale della Sanità</em> prevede che la percentuale della popolazione mondiale con <strong>più di 60 anni quasi raddoppierà tra il 2015 e il 2050</strong>, raggiungendo 2,1 miliardi di persone. Un cambiamento ancora più accentuato in paesi come l’<em>Italia</em>.</span></p>
<h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">Sani e ricchi fino a 90 anni</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Dal punto di vista economico questi stravolgimenti anagrafici
generano un impatto stravolgente. Le aziende che si sono trovate a
lottare con la debole domanda di prodotti come pannolini e alimenti per
bambini stanno correndo ai ripari lanciando nuovi prodotti per
l’incontinenza e bevande proteiche per sostenere l’invecchiamento
dell’organismo. </span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Con <strong>sempre più persone che arrivano sane (e ricche) fino ai 90 anni</strong>,
la domanda per prodotti e servizi per anziani è in aumento. Dai viaggi
per anziani alla chirurgia estetica per rimuovere il doppio mento e le
rughe, fino ad arrivare ai servizi per incontri tra <em>over 65</em>, il mercato è in forte aumento.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Secondo <em>Ogilvy</em>, società pubblicitaria, a livello globale la fascia di età <em>over 65</em> sarà il mercato che crescerà di più nei prossimi 15 anni. Le economie sviluppate stanno già sperimentando l’<strong>enorme potere di spesa degli anziani</strong> e, anche in <em>Asia</em> non sarà diverso, pur se con qualche ritardo. Per esempio, già ad oggi, in <em>Cina</em> la fascia demografica in più rapida crescita è quella degli ultraottantenni.</span></p>
<h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">Il malloppo nazionale è nelle mani degli anziani</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Come ha rivelato <em>Global Coalition on Aging</em>, negli <em>Stati Uniti</em> <strong>il 70% del reddito disponibile è detenuto da persone di età pari o superiore a 60 anni</strong> ed è più o meno lo stesso in <em>Europa</em>, <em>Cina</em> e <em>Giappone</em>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Mentre in passato i consumatori più anziani venivano spesso ignorati
perché sopravvivevano con misere pensioni e non spendevano i propri
risparmi come i giovani, adesso questo quadro è <strong>cambiato radicalmente</strong>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Perciò le aziende si sono buttate su questo enorme e crescente mercato. Per facilitare lo<em> shopping online</em> aziende come <em>Easyfone</em> hanno introdotto una serie di modelli di telefoni <strong>cellulari progettati specificatamente per gli utenti più anziani</strong>, con volume più alto, <em>display</em> più grandi, interfacce più semplici e immagini opzionali al posto dei numeri per la chiamata rapida. La giapponese <em>Panasonic</em> ha prodotto uno <em>smart stick</em>, un bastone intelligente che aiuta a fornire assistenza per l’equilibrio e invia avvisi se l’utente cade.</span></p>
<h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">“Largo ai vecchi!”</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Una delle maggiori aree di crescita è il mercato dei <strong>prodotti nutrizionali mirati direttamente all’invecchiamento</strong>. <em>Abbott Laboratories</em> ha annunciato che dismetterà i suoi prodotti per l’alimentazione infantile in <em>Cina</em>, sostituendoli con prodotti per l’alimentazione degli adulti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Nel nuovo mondo che ci aspetta <strong>nulla sarà come prima</strong> e il <em>marketing</em> se ne è accorto da tempo. Il nuovo <em>slogan</em> per i prossimi decenni, per quanto triste e apparentemente contro natura, sarà uno solo: “<em>Largo ai vecchi!</em>“</span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-173064994211751942024-03-18T07:49:00.000-07:002024-03-18T07:49:03.207-07:00Il riciclo della plastica è una frode per ingannare i consumatori? Il riciclo su vasta scala ai produttori non conviene<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="In Italia solo il 43% della plastica raccolta viene riciclato - LifeGate" class="p9uUc _2XfGj" height="290" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x237/7/2/066420eeb3b50be1bbe61af3dd74682b9aa17a0ee363e0621e3d844bfcbfc1/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.ML7qnougIE8mxHZFtqNJaAHaDt%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="580" /></span></p><header class="entry-header clearfix">
<h1 class="entry-title"><span style="font-family: verdana;">Il riciclo della plastica è una frode per ingannare i consumatori?</span></h1>
<div class="entry-meta"><a class="meta-author url" href="https://www.metallirari.com/author/rareadmin404/" rel="author" style="font-family: verdana;" title="Vedi tutti i post di Redazione"><span itemprop="author" itemscope="" itemtype="http://schema.org/Person"><span itemprop="name">Redazione</span></span></a><span class="meta-date" style="font-family: verdana;"><time class="published" datetime="2024-03-15T09:00:00+01:00" itemprop="datePublished"> <b><a href="https://www.metallirari.com/riciclo-plastica-frode-ingannare-consumatori/">https://www.metallirari.com/riciclo-plastica-frode-ingannare-consumatori/<br /></a></b></time></span></div> <aside class="clearfix" id="post-header-sidebar">
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</aside> <div class="post_excerpt"> <p><span style="font-family: verdana;">Un recente studio
accusa le grandi compagnie petrolifere e i produttori di plastica di
condurre una campagna fraudolenta e ingannevole sul riciclo dei loro
prodotti.</span></p>
</div> </header>
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<p><span style="font-family: verdana;">È appena stato pubblicato un <em>report</em> internazionale (<em>The Fraud of Plastic Recycling</em>) sullo stato dell’arte del riciclo della plastica. Un duro <strong>atto di accusa ai produttori di plastica e alle grandi compagnie petrolifere</strong> che avrebbero condotto campagne fraudolente per ingannare i consumatori.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il <em>Center for Climate Integrity</em> (<em>CCI</em>), con sede negli <em>Stati Uniti</em>, accusa le società di combustibili fossili e altre società petrolchimiche di disinformare in mala fede il pubblico da decenni. <em>Big Oil</em>
e l’industria della plastica hanno ingannevolmente promosso il riciclo
come soluzione alla gestione dei rifiuti nonostante la conoscenza di
lunga data che <strong>il riciclo della plastica non è tecnicamente o economicamente fattibile su larga scala</strong>.</span></p>
<h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">Un grande inganno ai danni di consumatori, politici e regolamentatori</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Il <em>report</em> in questione afferma senza mezzi termini che le
aziende petrolchimiche hanno ingannato consumatori, politici e
regolatori sulla fattibilità del riciclo della plastica. Il motivo? Per <strong>assicurarsi la la possibilità di espandere la propria produzione</strong>
che, come è sotto gli occhi di tutti, ha portato ad una crisi di
rifiuti di plastica e inquinamento che sta colpendo numerose comunità
negli <em>Stati Uniti</em> e in tutto il mondo.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Secondo il <em>CCI</em>, i costi della gestione e della bonifica di
questo tipo di rifiuti sono in gran parte sostenuti dalle
amministrazioni locali o dallo <em>Stato</em> e si prevede che tali
costi aumenteranno in modo esponenziale nei prossimi decenni. Tutto ciò,
nell’illusione che sia possibile realizzare un’economia circolare con
il riciclo della platica, alimentata da pubblicità fuorviante e
ingannevole promossa dall’industria della plastica. In realtà, il
riciclo della plastica, sia che vengano utilizzate tecnologie
tradizionali che avanzate, <strong>viola i principi fondamentali della circolarità</strong>.</span></p>
<h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">La raffinazione e il riutilizzo della plastica non è fattibile su larga scala</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Di fatto, le aziende petrolchimiche non hanno intenzione di ridurre
al minimo l’estrazione delle risorse necessarie alla produzione della
plastica, ma piuttosto pianificano di espandere in modo significativo
l’estrazione per la produzione di resina vergine. Quello che ripetono è
che i sottoprodotti chimici ottenuti attraverso queste tecnologie
possono essere raffinati e utilizzati per produrre nuove plastiche e
prodotti. Tuttavia, ciò <strong>non si è dimostrato fattibile su larga scala</strong>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Sempre secondo il <em>CCI</em>, le società produttrici di combustibili fossili e le altre società petrolchimiche <strong>dovrebbero essere ritenute responsabili dei danni ambientali provocati dalla plastica</strong>, proprio come le società produttrici di tabacco.</span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-20263248076445409652024-03-17T09:20:00.000-07:002024-03-17T09:20:53.208-07:00Un recente studio dimostra che l’effetto serra provocato dalla CO2 sul quale si basa l’ipotesi del riscaldamento globale è fisicamente irreale.<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Il riscaldamento del nostro pianeta - lezioniignoranti" class="p9uUc _2XfGj" height="380" src="https://s1.qwant.com/thumbr/474x333/8/2/8ec877bd139dc374cf661896e2191633fd3b3b2b57dec9fce3a32b3cf253e2/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.leSKcjU6LXbBrJUo2HWBRwHaFN%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="541" /></span></p><h1 class="entry-title"><span style="font-family: verdana;">È ARRIVATA LA DIMOSTRAZIONE SPERIMENTALE CHE L’EFFETTO SERRA DELLA CO2 NON ESISTE!</span></h1><div class="entry-header"><div class="entry-meta">
<span class="posted-on" style="font-family: verdana;">Published on <a href="https://www.attivitasolare.com/e-arrivata-la-dimostrazione-sperimentale-che-leffetto-serra-della-co2-non-esiste/" rel="bookmark"><time class="entry-date published" datetime="2024-03-13T09:16:22+01:00">13 Marzo 2024</time></a></span><span class="byline" style="font-family: verdana;"> by <span class="author vcard"><a class="url fn n" href="https://www.attivitasolare.com/author/enzo/">Enzo Ragusa</a></span></span></div><div class="entry-meta"><span class="byline" style="font-family: verdana;"><span class="author vcard"> </span></span></div><div class="entry-meta"><span class="byline" style="font-family: verdana;"><span class="author vcard"><a href="https://www.attivitasolare.com/e-arrivata-la-dimostrazione-sperimentale-che-leffetto-serra-della-co2-non-esiste/"><b>https://www.attivitasolare.com/e-arrivata-la-dimostrazione-sperimentale-che-leffetto-serra-della-co2-non-esiste/</b></a> <br /></span></span></div></div><p><span style="font-family: verdana;">Del Professore Domenico Salimbeni – 7 Settembre 2023</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Mi
ha fatto veramente piacere scoprire che l’8 luglio 2023 Science of
Climate Change, rivista scientifica indipendente senza scopo di lucro
dedicata alla pubblicazione e alla discussione di articoli di ricerca,
brevi comunicazioni, e articoli di revisione su tutti gli aspetti del
cambiamento climatico, ha accettato, dopo la revisione, l’articolo del
membro dell’Accademia delle Scienza ungherese Ferenc Miskolczi
“Greenhouse Gas Theories and Observed Radiative Properties on the
Earth’s Atmosphere” (Teorie sui gas serra e sulle proprietà infrarosse
osservate dell’atmosfera terrestre).</span></p><p><span style="font-family: verdana;">L’articolo è il risultato di
una lunga ricerca che analizza lo stato di equilibrio radiativo medio
globale del sistema Terra-atmosfera già approfondito nell’ultimo
decennio anche con lo sviluppo di equazioni teoriche fondamentali. E ha
dimostrato che, utilizzando le leggi consolidate della fisica delle
radiazioni, i parametri climatici chiave del pianeta possono essere
dedotti teoricamente, da considerazioni puramente astrofisiche che
sfruttano anche plausibili ipotesi sulla composizione materiale della
superficie planetaria e sulla struttura dell’atmosfera. È stato inoltre
dimostrato che il sistema Terra-atmosfera è in equilibrio radiativo con
una <a aria-describedby="tt" class="glossaryLink" data-cmtooltip="<div class=glossaryItemTitle>Costante solare</div><div class=glossaryItemBody>Costante solare: L’energia radiante ricevuta dal Sole in direzione perpendicolare, per unità di area e tempo, all’esterno dell’atmosfera terrestre quando la Terra si trova ad una distanza media dal Sole. Il suo valore medio è di 1.37 KW/m-2 e può variare dello 0.1% circa anche da un giorno all’altro, in corrispondenza della possibile presenza di grossi gruppi di macchie solari in fotosfera.&lt;br /&gt;&nbsp;&lt;br /&gt;</div>" data-gt-translate-attributes="[{"attribute":"data-cmtooltip", "format":"html"}]" href="https://www.attivitasolare.com/glossario/costante-solare/" role="link" tabindex="0">costante solare</a>
teorica, e che tutte le componenti globali della densità di flusso
media soddisfano le aspettative teoriche. Ma soprattutto mi fa veramente
piacere la dimostrazione scientifica che la teoria dell’effetto serra
di Arrhenius sulla quale si basa la teoria del riscaldamento globale non
è coerente con l’esistenza di questo equilibrio radiativo. Un risultato
importantissimo, perché dimostra che l’effetto serra provocato dalla
CO2 sul quale si basa l’ipotesi del riscaldamento globale è fisicamente
irreale. E questo risultato sperimentale supporta e conferma quanto ho
recentemente scritto io nei seguenti tre post:</span></p><p><span style="font-family: verdana;">✓ SCOMODA VERITÀ n°
23 su GW/CC (Global Warming/Climate Change): IL RISCALDAMENTO GLOBALE È
“FISICAMENTE” IMPOSSIBILE! (15 aprile);</span></p><p><span style="font-family: verdana;">✓ SCOMODA VERITÀ n° 23bis
su GW/CC (Global Warming/Climate Change): IL RISCALDAMENTO GLOBALE
DESCRITTO DALL’IPCC È “FISICAMENTE” IMPOSSIBILE! (6 maggio);</span></p><p><span style="font-family: verdana;">✓
SCOMODA VERITÀ n° 27 su GW/CC (Global Warming/Climate Change): I CALCOLI
CHE UTILIZZA L’IPCC PER VALUTARE GLI EFFETTI DEL GLOBAL WARMING SONO
SMENTITI DALLA TERMODINAMICA! (15 maggio);</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Ma basandomi
esclusivamente sulle cognizioni elementari della Fisica, e in
particolare della Termodinamica, e forse facendo sorgere in qualche
amico il dubbio che avessi “bevuto”, nonostante gli avvertimenti di
Antonella Viola (ma sono totalmente astemio), e che stessi scrivendo
“sciocchezze” in contrasto con un “principio ormai assodato e non più
discutibile”. Cognizioni di cui, evidentemente, gli “esperti del clima”
non sono in possesso, pertanto non sono in grado di capire che:
l’effetto serra di per sé, e l’effetto serra della CO2 con l’ipotesi del
riscaldamento globale basata sui suoi effetti, sono un pericoloso
artefatto, politicamente ben motivato ma totalmente privo di qualsiasi
base teorica o empirica. Il nostro Pianeta, infatti, “obbedisce” alle
leggi fondamentali della fisica delle radiazioni, e dimostra in questo
modo di conoscere dette leggi, quindi di essere molto più “colto” degli
“esperti del clima”.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">L’articolo che ho citato ignora completamente
il problema dell’eventuale cambiamento della temperatura superficiale
della Terra, perché focalizza l’attenzione sulle questioni teoriche e
sperimentali dell’effetto serra ottenendo, e dimostrando, un risultato
importantissimo: il fondamento teorico della struttura radiativa
osservata dell’atmosfera terrestre.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il nostro pianeta “gode di un
clima globale stabile” perché il ciclo idrologico obbliga il sistema
climatico a mantenere l’umidità caotica dell’alta <a aria-describedby="tt" class="glossaryLink" data-cmtooltip="<div class=glossaryItemTitle>Troposfera</div><div class=glossaryItemBody>&lt;!-- wp:paragraph --&gt;
&lt;p&gt;Troposfera: La parte più interna dell’atmosfera terrestre, dal suolo fino alla stratosfera. Si estende per circa 13 Km.&lt;/p&gt;
&lt;!-- /wp:paragraph --&gt;&lt;br /&gt;&lt;!-- wp:image {&quot;align&quot;:&quot;center&quot;} --&gt;
&lt;div class=&quot;wp-block-image&quot;&gt;&lt;figure class=&quot;aligncenter&quot;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;/div&gt;
&lt;!-- /wp:image --&gt;</div>" data-gt-translate-attributes="[{"attribute":"data-cmtooltip", "format":"html"}]" href="https://www.attivitasolare.com/glossario/troposfera/" role="link" tabindex="0">troposfera</a>
e il campo dei venti, l’equilibrio della copertura nuvolosa e delle
precipitazioni, e sposta il calore latente fra i diversi serbatoi
geologici, come richiesto dal sistema planetario energetico. Il ruolo
dei gas serra non condensanti deriva dal fatto che non partecipando al
ciclo idrologico non possono contribuire alla produzione di entropia
(misura del disordine presente in un sistema fisico), ma possono
regolare la densità del flusso trasmesso al livello richiesto dalle
equazioni di Milne-Eddington. La terminologia dell’effetto serra dei
climatologi si riferisce alla differenza di temperatura, in regime
stazionario, fra la temperatura radiativa Ts della superficie del suolo e
la temperatura Ta di assorbimento del flusso solare (SW) planetario.
Tuttavia, la temperatura di cielo sereno e la relativa densità di flusso
sono costanti, perché non possono violare l’equilibrio radiativo
planetario e i principi di conservazione dell’energia: qualsiasi
perturbazione dello spessore ottico del flusso da parte dei gas serra
non condensanti forzerà il ciclo idrologico ripristinando lo stato di
equilibrio teorico.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Qualsiasi perturbazione dello spessore ottico
del flusso da parte dei gas serra non condensanti forzerà il ciclo
idrologico ripristinando lo stato di equilibrio teorico. Qualsiasi
fenomeno fisico previsto dalla teoria di Arrhenius dell’effetto serra
riferito alla concentrazione della CO2 è quindi incoerente con
l’esistenza del CRE (Equilibrio radiativo di tipo Chandrasekhar).
Pertanto, l’effetto serra della CO2 utilizzato nell’attuale ipotesi del
riscaldamento globale è impossibile! Dunque anche l’ipotesi del
riscaldamento globale basata sull’effetto serra determinato dalla
concentrazione della CO2 è un artefatto senza alcuna base teorica o
empirica (come lo schema allegato della NASA).</span></p><figure class="wp-block-image"><a href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=3712442735655819&set=a.3201554563411308&__cft__%5B0%5D=AZVoDLhHgnfPlm7AQgTT8PGBAbVIRpPxYhrYHPEWGPeIS3rcnW7oleR2GC08rVg2lI-cHHqWnRvGIkLqz3Ounkz6jAB0tdWxMuUTm1geaEXCk1UIiG-cxxlq_PtBU3KjNq_DLYMu0xPL6FooujvZKKTQGbvmhTYH9Q1dI7sppSp0UA&__tn__=EH-R" style="font-family: verdana;"><img alt="Nessuna descrizione della foto disponibile." class="lazy error" data-src="https://scontent.fmxp7-2.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/375333963_3712442732322486_5370948832880980388_n.jpg?_nc_cat=100&ccb=1-7&_nc_sid=5f2048&_nc_ohc=23H8HZEzz28AX8WilUX&_nc_ht=scontent.fmxp7-2.fna&oh=00_AfAaFkR_Z-wvdiBduyygPLniy6RmEIySwZfFLPg9N4bTyw&oe=65F4B7F5" data-was-processed="true" src="https://scontent.fmxp7-2.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/375333963_3712442732322486_5370948832880980388_n.jpg?_nc_cat=100&ccb=1-7&_nc_sid=5f2048&_nc_ohc=23H8HZEzz28AX8WilUX&_nc_ht=scontent.fmxp7-2.fna&oh=00_AfAaFkR_Z-wvdiBduyygPLniy6RmEIySwZfFLPg9N4bTyw&oe=65F4B7F5" /></a></figure><p><span style="font-family: verdana;">L’articolo
dimostra dunque che Michael Mann, il famoso autore principale del
grafico “Hockey Stick”, aveva ragione quando all’inizio di quest’anno si
è scagliato con veemenza contro i ricercatori (veri) Gianluca Alimonti,
Luigi Mariani, Franco Prodi e Renato Angelo Ricci con l’intento di
supportare la richiesta di cancellazione di un loro articolo pubblicato
da Springer Nature affermando: sono un esempio di scienziati provenienti
da “campi totalmente estranei” che applicano ingenuamente metodi
inappropriati a dati che non capiscono: lui conosce bene il significato
di quell’affermazione, infatti è uno dei primi esempi di scienziahti
provenienti da campi totalmente estranei alla Fisica (di cui la
climatologia è innegabilmente una branca) che hanno applicato
ingenuamente (io però sono convinto “in malafede”, come dimostra il
Climategate) metodi inappropriati (la teoria dell’effetto serra) a dati
(la concentrazione della CO2) che non capiscono! Seguito purtroppo negli
ultimi 25 anni da scienziahti del medesimo stampo che, pensando di
farsi credere all’avanguardia scientificah, continuano a trattare, loro
probabilmente davvero ingenuamente e per ignoranza, argomenti che non
capiscono.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Sarebbe opportuno pertanto che i Governi occidentali
prescrivessero per tutti coloro che si definiscono scienziahti
climatologi l’integrazione del ciclo di studi con almeno due anni di
Fisica e Termodinamica insegnate da professori certificati non
climatologi.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Invito quindi il ministro Giuseppe Valditara, che
sembra voglia rovinare la scuola tecnica professionale con direttive
copiate da quelle disastrose del ministro Luigi Berlinguer del 1996÷1999
il quale è riuscito a declassare le Facoltà di ingegneria italiane
dalla “serie A” in cui erano state classificate da una ricerca europea
sino alla “serie C” in cui erano state classificate le Facoltà di
ingegneria di Francia e Germania, nazioni che sono riuscite a bloccare
la pubblicazione ufficiale della ricerca per evitare la figuraccia che
meritavano, a non perdere tempo con le berlinguerate e prevedere
l’istituzione di un corso di studi di “recupero” per climatologi di
natura ovina.</span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-43495291808963564922024-03-17T09:10:00.000-07:002024-03-17T09:10:26.997-07:00Putin non è il Dottor Stranamore: l’isteria sulla minaccia nucleare russa è ingiustificata, basta studiare la dottrina militare russa<p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><div class="wrap " role="document"><div class="content"><main class="main"><div class="apertura single-apertura"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="Russia, Vladimir Putin osserva l'addestramento dell'esercito della marina militare russa" class="attachment-4k-no-crop size-4k-no-crop wp-post-image" height="314" src="https://media.insideover.com/wp-content/uploads/2020/12/Vladimir-Putin-2560x1789.jpg" style="height: 100%; object-fit: cover; object-position: center center; width: 100%;" width="503" /></span><div class="content_apertura d-flex align-items-end"><div class="container"><div class="col-lg-8 offset-lg-4"> <a href="https://it.insideover.com/guerra/putin-non-e-il-dottor-stranamore-listeria-sulla-minaccia-nucleare-russa.html" style="font-family: verdana;" title="Putin non è il Dottor Stranamore: l’isteria sulla minaccia nucleare russa"><h1>Putin non è il Dottor Stranamore: l’isteria sulla minaccia nucleare russa</h1> </a></div></div></div></div></main></div></div><header class="post-header"><div class="row"><div class="info-data col-7"><span style="font-family: verdana;"><b><a href="https://it.insideover.com/guerra/putin-non-e-il-dottor-stranamore-listeria-sulla-minaccia-nucleare-russa.html">https://it.insideover.com/guerra/putin-non-e-il-dottor-stranamore-listeria-sulla-minaccia-nucleare-russa.html</a></b><br /></span><p class="post-meta"> <a href="https://it.insideover.com/autore/roberto-vivaldelli" style="font-family: verdana;"> <span class="author_meta">Roberto Vivaldelli </span> </a></p><div class="post-header__date"> <time datetime="2024-03-15T14:53:05+00:00" style="font-family: verdana;">15 Marzo 2024</time></div></div></div></header><div class="entry-content"><p><span style="font-family: verdana;">Quando si parla di armi nucleari, ogni qualvolta un esponente del governo russo – sia esso il presidente russo <strong>Vladimir Putin</strong> o il vicepresidente del Consiglio di sicurezza <strong>Dmitrij Medvedev</strong>
– si esprime sull’argomento, in Occidente si scatena il panico. O
perlomeno, è ciò che traspare leggendo la stragrande maggioranza dei
media e dei giornali. A scatenare l’isteria generale è stato proprio
Putin, il quale ha recentemente ribadito che la <a href="https://www.ft.com/content/e04da727-ee9c-4e8c-94fa-2e7ad72bec24">Russia è “preparata” </a>per
una guerra nucleare qualora ci fosse una minaccia all’“esistenza dello
Stato russo” o un “danno alla nostra sovranità e indipendenza”, come
delineato nella dottrina nucleare russa. “Le armi – ha aggiunto Putin –
esistono per essere usate”.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il 28 febbraio scorso, <strong>Max Seddon del <em><a href="https://www.ft.com/content/f18e6e1f-5c3d-4554-aee5-50a730b306b7">Financial Times</a></em></strong> ha pubblicato un articolo nel quale menziona alcuni documenti segreti russi redatti tra il 2008 e il 2014. Secondo il <em>Financial Times</em>,
i documenti classificati descrivono una soglia per l’uso di armi
nucleari tattiche che è più bassa di quanto Mosca abbia mai ammesso
pubblicamente: i criteri per una potenziale risposta nucleare vanno da
un’incursione nemica sul territorio della Federazione a cause più
specifiche, come la distruzione del 20% dei sottomarini russi con
missili balistici strategici. Negli scenari ipotizzati da Mosca, anche
un piano per rispondere a un’invasione da parte della <strong>Cina</strong>.</span></p><h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">L’isteria sulle armi nucleari</span></h2><p><span style="font-family: verdana;">Senza minimizzare il potenziale rischio di un <strong><a href="https://it.insideover.com/dossier/lo-spettro-atomico" rel="noreferrer noopener" target="_blank">conflitto nucleare</a></strong>
che avrebbe conseguenze catastrofiche e inimmaginabili per il destino
dell’umanità, non c’è nulla di veramente sorprendente né nelle
dichiarazioni del leader russo, né nei documenti trapelati e citati dal <em>Financial Times</em>.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">A smontare il melodramma dei media è <strong>Nikolas K. Gvosdev</strong>,
direttore del Programma di sicurezza nazionale del Foreign Policy
Research Institute, think tank statunitense con sede a Filadelfia, in
Pennsylvania, in un’analisi pubblicata sull’illustre rivista <em><a href="https://nationalinterest.org/feature/russian-military-has-nuclear-plans-stop-invasion-china-209965">The National Interest</a></em>.
Innanzitutto, come osserva Gvosdev, va fatta una premessa che può
sembrare banale ma non lo è: le istituzioni militari di tutto il mondo
devono “prevedere e prepararsi a qualsiasi scenario”, per quanto
improbabile. Gli Stati Uniti, osserva infatti l’esperto, “hanno
mantenuto piani di guerra per un’invasione del Canada fino al XX
secolo”.</span></p><h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">Gli unici veri alleati di Mosca? “Il suo esercito e la sua marina”</span></h2><p><span style="font-family: verdana;">Gli stati sono consapevoli di agire in un sistema di <strong>anarchia internazionale</strong>
nel quale ogni nazione è impegnata a massimizzare la propria sicurezza.
Anche – se necessario – attraverso l’uso della forza. Per tale motivo
Moscia ha preparato un piano per affrontare un eventuale, per quanto
improbabile, invasione da parte della Cina. Oggi i due Paesi sono uniti
da una partnership strategica che mira a sfidare l’egemonia
statunitense, anche se non si tratta di un’alleanza e le due potenze non
hanno (del tutto) dimenticato i vecchi dissapori e la crisi
sino-sovietica degli anni ’60. In ogni caso, anche se i rapporti sono
notevolmente migliorati negli ultimi 30 anni, è normale che Mosca – e
Pechino – si preparino a qualsiasi tipo di scenario ed eventualità.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Come
nota Gvosdev, infatti, mentre i documenti top secret trapelati “sono
stati scritti tra il 2008 e il 2014, durante l’amministrazione Obama”,
lo Stato Maggiore russo “ha una visione a lungo termine. Gli attuali
partner di oggi – osserva – tra cui <a href="https://it.insideover.com/politica/nuovi-incontri-usa-russia-in-turchia-perche-istanbul-e-la-capitale-della-diplomazia.html" rel="noreferrer noopener" target="_blank"><strong>Turchia</strong> </a>e <strong>Cina</strong>,
sono stati in passato rivali strategici”. Pertanto, “l’establishment
della sicurezza nazionale russa rimane guidato dalla massima dello zar
Alessandro III, che osservava che gli unici veri e duraturi alleati
della Russia sono il suo esercito e la sua marina”.</span></p><h2 class="wp-block-heading"><span style="font-family: verdana;">La chiave è nella dottrina russa</span></h2><p><span style="font-family: verdana;">Non
solo: i documenti potrebbero essere stati fatti divulgare volutamente
per lanciare un messaggio ai rivali strategici in occidente – ma anche
agli “amici” di Pechino – che la <strong>Russia</strong> può utilizzare
armi tattiche nucleari in qualsiasi momento. Altro aspetto da
considerare, per quanto concerne invece le dichiarazioni di Putin: oltre
al fatto che il leader russo è in campagna elettorale e vuole dare
l’immagine del leader forte e pronto a tutto pur di difendere il proprio
Paese – per quanto l’esito delle elezioni sia scontato – il presidente
russo ha semplicemente ripetuto ciò che scrive nero su bianco la <a href="http://www.kremlin.ru/acts/bank/45562">dottrina russa</a>
in materia di armi nucleari. Non c’è nulla di nuovo o di veramente
rilevante nelle sue recenti dichiarazioni che hanno evocato scenari
apocalittici da <em>Dr.Stranamore</em>. Perché per quanto sia un ottimo tattico e un abile stratega, il leader russo sa essere anche piuttosto prevedibile.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">La
deterrenza nucleare, si legge all’articolo 9 della dottrina russa sulle
armi nucleari, in uno dei passaggi più rilevanti, “ha lo scopo di
garantire che i potenziali avversari comprendano l’inevitabilità della
ritorsione in caso di aggressione contro la <strong>Federazione Russa</strong>
e (o) i suoi alleati”. Inoltre, la Russia “si riserva il diritto di
usare armi nucleari in risposta all’uso di armi nucleari e di altre armi
di distruzione di massa contro di essa e (o) i suoi alleati”, così come
“in caso di aggressione contro la Federazione Russa con l’uso di armi
convenzionali, quando l’esistenza stessa dello Statè minacciata”. C’è
qualcosa di diverso da quello che ha detto Putin? Pare proprio di no. <br /></span></p></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-12141079862090983282024-03-17T08:50:00.000-07:002024-03-17T08:51:14.509-07:00Il sito americano “Politico” (contiguo CIA) attribuisce a Giorgia Meloni il progetto – tragicomico – di “guidare l’Europa e farsi amico Trump”<p><span style="font-family: verdana;"> </span><img alt="Meloni incontra il presidente statunitense Biden al G20: Continuiamo ..." class="p9uUc _2XfGj" height="438" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x415/6/9/b6599c62f38e417a7dd834a193eded8ee959e3ca316f54b8535558b01feac8/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.6dmK3uCN8pfeXt50BiwTbAHaGf%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="501" />
</p><div class="row">
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<h1 class="entry-title font-headlines" itemprop="headline"><span style="font-family: verdana;">“Attenzione a Meloni: si allea a Trump”</span></h1>
<div class="entry-byline font-secondary">
<span class="entry-author" itemprop="author" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/Person" style="font-family: verdana;"><a class="url fn n" href="https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/" itemprop="url" rel="author" title="Articoli scritti da Maurizio Blondet"><span itemprop="name">Maurizio Blondet</span></a></span><span style="font-family: verdana;">
<time class="entry-published updated" datetime="2024-03-16T21:39:58+01:00" title="sabato, Marzo 16, 2024, 9:39 pm">16 Marzo 2024</time></span></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-16T21:39:58+01:00" style="font-family: verdana;" title="sabato, Marzo 16, 2024, 9:39 pm"> </time></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-16T21:39:58+01:00" style="font-family: verdana;" title="sabato, Marzo 16, 2024, 9:39 pm"><a href="https://www.maurizioblondet.it/attenzione-a-meloni-si-allea-a-trump/"><b>https://www.maurizioblondet.it/attenzione-a-meloni-si-allea-a-trump/</b></a> </time>
<span class="comments-link" style="font-family: verdana;"></span> </div>
</header>
<div class="entry-content" itemprop="articleBody">
<p><span style="font-family: verdana;">Il sito americano “Politico” (contiguo CIA) attribuisce a Giorgia Meloni il progetto – nientemeno – di <b>“guidare l’Europa e farsi amico Trump”</b>,
in un gigantesco articolo tragicomico, nutrito, come si capisce, da
decine di interviste e sospetti – e allucinazioni- degli oppositori
interni del governo di area pd, ed odiatori della Meloni anche se
ultra-atlantica.. è pur sempre “fascista”. Sì, adesso Giorgia è tutta
per BIden e NATO, fa la prima della classe nel sostegno a Zelenski ma se
vince Trump si schiererà con lui. Peggio: le destre in UE possono avere
tanti voti da modificare la composizione del parlamento europeo in
senso “sovranista”, vicino all’odiato Orban</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Più che le intenzioni di Giorgia, il pezzo riflette le paure
americane ed UE del ritorno di Trump alla Casa Bianca. A questi terrori
ha risposto Macron qualche giorno fa: <b>“Per mie informazioni, non credo che Donald Trump diventerà presidente degli Stati Uniti”</b>. Poiché LeKul è interno alla banca Rotschild, possiamo credere più ai suoi informatori che a quelli di “Politico”:</span></p>
<p><i style="font-family: verdana;">Godiamoci tuttavia il pezzo:</i></p>
<h3 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">L’influenza della Meloni ha molto spazio per crescere</span></h3>
<p><span style="font-family: verdana;">A giugno, gli europei voteranno per un’elezione che probabilmente
porterà ad un allargamento del blocco di destra in Parlamento, secondo
il <a class="external external_icon" href="https://www.politico.eu/europe-poll-of-polls/european-parliament-election/" target="_blank">sondaggio dei sondaggi di POLITICO</a> . Il
primo ministro italiano è pronto a diventare il leader spirituale di
quel blocco, spingendo Bruxelles verso destra su tutto, dalla politica
migratoria al Green Deal, un ambizioso pacchetto di legislazione sul
clima che è diventato un sacco da boxe per la destra.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">I critici si affrettano a fare buchi nel caso dell’influenza della
Meloni sulla scena mondiale. Nonostante alcuni titoli ottimistici,
l’economia italiana è bloccata in seconda marcia, indebolendo la
credibilità di Roma sulle grandi decisioni politiche. E nonostante
l’attuale pessimo stato delle relazioni franco-tedesche, Parigi e
Berlino sono ancora, strutturalmente parlando, i precursori della
politica europea, con la Polonia sotto il primo ministro Donald Tusk un
attore sempre più cruciale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Gli oppositori in Italia avvertono anche che il governo Meloni sta
utilizzando una campagna contro le gravidanze surrogate per erodere
silenziosamente i diritti LGBTQ+. “Come ci si può aspettare da un
conservatore del genere ‘Dio, patria e famiglia’, Meloni e il suo
partito sono da tempo ostili al progresso dell’uguaglianza LGBTQ+ ,
opponendosi ardentemente alla genitorialità omosessuale”, Andrea Carlo,
un Ricercatore italo-britannico, <a class="external external_icon" href="https://www.politico.eu/article/italy-surrogacy-giorgia-meloni-erode-lgbtq-rights/" target="_blank">ha scritto in un editoriale</a> per POLITICO l’anno scorso.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">A novembre gli elettori statunitensi sceglieranno tra l’attuale
presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump. Se prevalesse la
prima ipotesi, la Meloni potrebbe portare avanti un rapporto che sia la
Casa Bianca che il suo stesso ufficio definiscono “positivo”. Se si
trattasse di Trump, potrebbe trarre profitto da mesi di sforzi discreti
per corteggiare la destra MAGA, diventando un alleato europeo meno
tossico dell’ungherese Viktor Orbán – una sorta di Maggie Thatcher per
il suo Ronald Reagan, per usare un’analogia altamente imperfetta.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Lei è di gran lunga in Italia il politico più vicino a Trump”, ha affermato <u>Marco Damilano</u>,
un analista politico italiano (sic: da L’Espresso a Rai3) . “E a
livello europeo, il suo governo sarebbe nella posizione migliore” per
costruire legami con l’amministrazione Trump”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“<b><i>Potrebbe”: sentite i brividi di paura? Prosegue il pezzo:</i></b></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“La Meloni continua a esercitare un’influenza silenziosa ma potente
sui massimi politici dell’UE come la presidente della Commissione
europea Ursula von der Leyen |</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">[…] l’indice di gradimento della Meloni – 41% – rimane
improbabilmente alto per un Primo Ministro italiano dopo due anni in
carica. La domanda ora è: cosa farà con il suo capitale politico e
rimarrà fedele al campo filo-Ucraina e filo-NATO nel caso in cui Trump
ritorni alla Casa Bianca e lei diventi Alta Sacerdotessa della Destra
europea?</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Per ora, la Meloni si sta dimostrando particolarmente abile nella
tradizione diplomatica italiana di giocare su entrambi i fronti. Invece
di diventare uno spauracchio europeo <i>alla</i> Orbán, la Meloni è
rimasta all’interno del sistema, esercitando al contempo una crescente
influenza sulla politica dell’UE negli ultimi due anni.</span></p>
<h3 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">Trump o Biden? Entrambi!</span></h3>
<p><span style="font-family: verdana;">Quando gli è stato chiesto di descrivere il suo risultato preferito
per le elezioni presidenziali americane, Nicola Procaccini, co-guida
della fazione di Meloni al Parlamento europeo, ha detto: “Speriamo che
Trump vinca”, anche se si è affrettato a far seguire a questa
affermazione una precisazione: ” Ma ovviamente Giorgia è anche la leader
del governo italiano e ha un ottimo rapporto con il presidente degli
Stati Uniti, Joe Biden”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il campo della Meloni sta cercando di avere entrambe le cose. Da un
lato, sta facendo molto per garantire che le sue credenziali pro-Ucraina
e pro-NATO siano in buon ordine, compreso il viaggio a Kiev in
occasione del secondo anniversario dell’invasione russa a febbraio e
l’ospitare uno speciale incontro incentrato sull’Ucraina dei paesi del
G7 che stesso mese.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Dall’altro, sta facendo del suo meglio per corteggiare i repubblicani
anti-ucraini MAGA costruendo legami con il campo di Trump grazie ai
membri con sede in Florida del suo partito di estrema destra Fratelli
d’Italia.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><img alt="New York Times: "Meloni alleata improbabile di Biden per difendere ..." class="alignnone size-full wp-image-95497" height="271" src="https://sp-ao.shortpixel.ai/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_900,h_460/https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2024/03/d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e-9928250.jpg" width="531" /></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La Meloni ha attirato folle quando ha partecipato al CPAC 2020 in
Florida. E il suo campo sta lavorando duramente per costruire legami con
l’entourage di Trump negli Stati Uniti. “In quanto leader di una grande
economia europea, lei sarebbe il punto di riferimento per Trump in
Europa”, ha sostenuto Andrea di Giuseppe, un parlamentare di Fratelli
d’Italia con sede in Nord America e responsabile dei rapporti con i
repubblicani statunitensi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’apertura della Meloni nei confronti di Trump non farà altro che
aumentare i sospetti tra i più fedeli alleati dell’Ucraina in Europa
riguardo alla sua posizione a lungo termine, soprattutto dopo che il
primo ministro italiano è stato sorpreso lo scorso novembre a lamentarsi
della “stanchezza dell’Ucraina” con un leader africano che si è
rivelato essere una beffa di comici russi. .</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ma nel mezzo di una situazione di stallo tra Bruxelles e Ungheria sugli aiuti all’Ucraina, è stata <a class="external external_icon" href="https://www.politico.eu/article/how-eu-leaders-pushed-hungary-orban-ukraine-aid-support-meloni-italy/" target="_blank">Meloni a contribuire a convincere Orbán</a> a
firmare un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per l’Ucraina – un
risultato radicato in un’offensiva di fascino durata mesi per
corteggiare il leader ribelle.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Meloni è stata l’ospite d’onore al raduno di esponenti conservatori
di Orbán a Budapest lo scorso settembre. I due leader hanno poi
condiviso una dichiarazione congiunta in cui condannano l’aggressione
della Russia in Ucraina, a testimonianza dell’influenza della Meloni.
[su Orban, nfr]</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Coloro che hanno avuto a che fare con la Meloni da vicino
sottolineano una differenza fondamentale tra lei e persone come Orbán o
l’ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. È scrupolosa nel non
superare le linee rosse del blocco sullo stato di diritto o apparire
sleale nei confronti dell’ordine NATO guidato dagli Stati Uniti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">A ciò si aggiunge la sua conoscenza delle lingue straniere –
superiore a quella di molti dei suoi predecessori – e il suo modo
informale e vincente negli incontri internazionali (è nota per
posizionare il suo astuccio, come se fosse uno studente, di fronte a sé
durante le riunioni dei leader), e hai un alto esempio della diplomazia
italiana.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Se von der Leyen dovesse ottenere la candidatura per un secondo
mandato, molto probabilmente avrà a che fare con un Parlamento europeo
dove<b><i><u>, secondo il sondaggio di POLITICO, i partiti di destra otterranno sostanzialmente più seggi che durante questa legislatura –</u></i></b> e dove la Meloni, una volta ancora una volta, è probabile che svolga un ruolo cruciale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Sembra che l’influenza della Meloni sugli affari europei sia destinata a crescere, e non a diminuire, nei prossimi mesi. .. <b><u>von der Leyen avrà bisogno del sostegno della Meloni</u></b> per ottenere una maggioranza qualificata tra gli altri 26 leader dell’UE a favore della concessione del suo secondo mandato.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">In quanto membro del gruppo più numeroso al Parlamento europeo, il
Partito popolare europeo, von der Leyen avrà probabilmente il sostegno
automatico di 12, forse 13 leader conservatori se Mariya Gabriel
diventerà primo ministro della Bulgaria prima delle elezioni. Ma per
raggiungere la soglia dei 15 paesi per ottenere la maggioranza
qualificata, avrà bisogno del sostegno di <b><u>almeno altri due leader non appartenenti al PPE.</u></b></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Secondo lo stesso agente del PPE che ha parlato in condizione di
anonimato, i due leader su cui molto probabilmente von der Leyen farà
affidamento per superare il limite sono Petr Fiala, primo ministro ceco,
e Meloni.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Da qui il fitto programma di viaggi di von der Leyen in Italia. È
stata a Roma due volte nel 2023 e una all’inizio del 2024, due volte in
Emilia Romagna e una volta a Lampedusa, un punto caldo per i migranti
che arrivano in barca al largo della Sicilia, oltre a diversi incontri
individuali a margine di conferenze internazionali.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“La Meloni è inevitabile se von der Leyen vuole essere certa di avere
la maggioranza qualificata in Consiglio”, ha detto l’agente. “I
continui viaggi in Italia dicono tutto.” [<i>ancorché inconcludenti… ndr+</i></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Anche se il gruppo del partito di destra della Meloni non sarà di
gran lunga il più numeroso al Parlamento europeo (questo onore
probabilmente rimarrà al PPE, che dovrebbe ottenere 177 seggi, secondo
il sondaggio di POLITICO), è sempre più visto come un partito motore
ideologico che spinge il PPE a destra. Come von der Leyen, il presidente
del PPE Manfred Weber ha corteggiato Meloni durante una serie di
incontri individuali, alimentando voci secondo cui il primo ministro
italiano potrebbe fare un tentativo per unirsi al gruppo conservatore.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Gli operatori del Ppe negano la possibilità che la Meloni si unisca
formalmente al loro gruppo. Ma non c’è alcun divieto contro alleanze ad
hoc con il blocco conservatore – un’idea che Procaccini, co-presidente
del gruppo, sembra abbracciare.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Ho un colloquio molto franco ogni giorno con Manfred Weber”, ha
detto. “Abbiamo molti punti in comune con il PPE. Abbiamo anche una
strategia in comune. Le maggioranze al Parlamento europeo non sono le
stesse che nei parlamenti nazionali: possono cambiare ad ogni voto”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Meloni potrebbe anche presiedere un gruppo europeo significativamente
più ampio di conservatori e riformisti, se il partito Fidesz di Orbán
si unisse, portando con sé almeno 12 parlamentari (Fidesz è stato
espulso dal PPE nel 2019). Anche se Procaccini ha affermato che è
“troppo presto per dire” se Fidesz potrà aderire all’ECR, ha affermato
che una decisione verrà presa dopo le elezioni se Fidesz presenterà
un’offerta formale per aderire.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Con Fidesz dalla sua parte, la Meloni – in quanto leader di un paese
del G7 – presiederebbe una fazione di destra allargata nel Parlamento
europeo che potrebbe formare alleanze ad hoc con il gruppo di estrema
destra ID.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Lei [Meloni] è stata esplicita su ciò che vuole fare”, ha detto Leo
Goretti, esperto di politica estera italiana presso l’Istituto per gli
affari internazionali di Roma. “Vuole riunire conservatori e
nazionalisti, rispecchiando le tendenze della sua stessa coalizione di
centrodestra”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Alla domanda su come Meloni potrebbe esercitare la sua ritrovata
influenza sulla scena europea e globale dopo le elezioni europee, un
funzionario del PPE ha detto, a condizione di anonimato: “Come primo
ministro e presidente dell’ECR, chiederà cose, probabilmente un
portafoglio molto grande”. per il commissario europeo italiano”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Resta da vedere se ciò accadrà nel frammentato miscuglio di partiti
di destra e di estrema destra che compongono il Parlamento europeo, ha
aggiunto il funzionario. Ma la Meloni ci proverà, ha detto il
funzionario.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Si presenterà come leader informale di tutta la destra del PPE: questo è il suo sogno”, ha aggiunto l’operativa.</span></p></div></article></main></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-4151712157916705042024-03-17T08:46:00.000-07:002024-03-17T08:46:00.520-07:00Benjamin Netanyahu ha approvato il piano che prevede un’operazione militare a Rafah, nonostante le istituzioni internazionali siano tutte contrarie<div class="tdc-row stretch_row_content td-stretch-content" id="tdi_49"><div class="vc_row tdi_50 wpb_row td-pb-row tdc-element-style"><div class="vc_column tdi_52 wpb_column vc_column_container tdc-column td-pb-span12"><div class="wpb_wrapper"><div class="vc_row_inner tdi_55 vc_row vc_inner wpb_row td-pb-row absolute_inner_1200 absolute_inner"><div class="vc_column_inner tdi_57 wpb_column vc_column_container tdc-inner-column td-pb-span12"><div class="vc_column-inner"><div class="wpb_wrapper"><span style="font-family: verdana;"><img alt="Netanyahu said to plan bill to override High Court, safeguard his ..." class="p9uUc _2XfGj" height="339" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x296/d/3/1567904176af4dddebde7faf67fc3678a412685ffde0fc1b3583c19b42b2e7/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.2iognv-zKoSL4NScsBAmpgHaEo%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="542" /></span><div class="td_block_wrap tdb_title tdi_59 tdb-single-title td-pb-border-top td_block_template_1" data-td-block-uid="tdi_59">
<div class="tdb-block-inner td-fix-index"><h1 class="tdb-title-text"><span style="font-family: verdana;">Israele approva il piano per invadere Rafah, l’ONU avvisa: “sarà una catastrofe”</span></h1></div></div><div class="td_block_wrap tdb_single_date tdi_61 td-pb-border-top td_block_template_1 tdb-post-meta" data-td-block-uid="tdi_61">
<div class="tdb-block-inner td-fix-index"><time class="entry-date updated td-module-date" datetime="2024-03-17T10:30:57+01:00" style="font-family: verdana;">17 Marzo 2024</time><div class="td_block_wrap tdb_single_content tdi_69 td-pb-border-top td_block_template_1 td-post-content tagdiv-type" data-td-block-uid="tdi_69"><span style="font-family: verdana;"> </span></div></div><div class="tdb-block-inner td-fix-index"><div class="td_block_wrap tdb_single_content tdi_69 td-pb-border-top td_block_template_1 td-post-content tagdiv-type" data-td-block-uid="tdi_69"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.lindipendente.online/2024/03/17/israele-approva-il-piano-per-invadere-rafah-lonu-avvisa-sara-una-catastrofe/"><b>https://www.lindipendente.online/2024/03/17/israele-approva-il-piano-per-invadere-rafah-lonu-avvisa-sara-una-catastrofe/</b></a> <br /></span><div class="tdb-block-inner td-fix-index"><p><span style="font-family: verdana;">Nonostante le ripetute <a href="https://www.lindipendente.online/2024/02/20/gli-usa-hanno-bocciato-ancora-una-volta-la-risoluzione-per-il-cessate-il-fuoco-a-gaza/" rel="noopener" target="_blank">richieste</a> di cessate il fuoco, l’allarme di molteplici<a href="https://www.lindipendente.online/2024/02/28/a-gaza-la-fame-e-usata-come-strumento-di-guerra/" rel="noopener" target="_blank"> organizzazioni umanitarie</a>,
i negoziati ancora in corso e persino il recente monito della Casa
Bianca che ha descritto l’operazione come un “potenziale disastro”, il
Primo Ministro israeliano<strong> Benjamin Netanyahu ha approvato il piano che prevede un’operazione militare a Rafah</strong>,
l’ultima grande città della Striscia di Gaza che Israele non ha ancora
attaccato via terra e che si ritiene sia popolata da oltre un milione di
persone. La zona, descritta come “zona sicura” dall’esercito israeliano
in precedenza, ospita tendopoli, scuole, strutture di soccorso e
centinaia di migliaia di civili che dal 7 ottobre si sono spostati nelle
zone meridionali della Striscia nella speranza di accedere agli aiuti.
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha spiegato che <strong>l’esercito intende dirigere una parte «significativa» della popolazione di Rafah verso «isole umanitarie»</strong>
nel centro di Gaza, le quali verrebbero create con la «comunità
internazionale». Il piano per l’invasione, del quale non si conoscono
ancora i dettagli, è stato commentato anche da Martin Griffiths,
Sottosegretario Generale dell’ONU per gli Affari Umanitari e
Coordinatore degli Aiuti di Emergenza, il quale ha rilasciato un
comunicato <strong>sottolineando che l’operazione militare potrebbe portare ad un ulteriore massacro</strong> e avvisando che «la storia non sarà clemente».</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ecco il comunicato completo che riprende le dichiarazioni di Griffiths, <a href="https://unric.org/it/le-operazioni-militari-a-rafah-potrebbero-portare-a-un-massacro-a-gaza-e-mettere-in-pericolo-di-vita-una-fragile-operazione-umanitaria-dichiarazione-di-martin-griffiths-sottosegretario-generale-onu/" rel="noopener" target="_blank">pubblicato</a>
sul sito delle Nazioni Unite: «Lo scenario che abbiamo a lungo temuto
si sta dipanando a una velocità allarmante. Più della metà della
popolazione di Gaza – ben oltre 1 milione di persone – è stipata a
Rafah, guardando in faccia la morte: Hanno poco da mangiare, quasi
nessun accesso alle cure mediche, nessun posto dove dormire, nessun
posto sicuro dove andare. Loro, come l’intera popolazione di Gaza, sono <strong>vittime di un assalto che non ha eguali per intensità, brutalità e portata</strong>.
Secondo il Ministero della Sanità, più di 28.000 persone – soprattutto
donne e bambini – sono state uccise in tutta Gaza. Per più di quattro
mesi, gli operatori umanitari hanno fatto il quasi impossibile per
assistere le persone bisognose, nonostante i rischi che essi stessi
affrontavano e i traumi che stavano subendo. Ma la dedizione e la buona
volontà non sono sufficienti a mantenere in vita, nutrire e proteggere
milioni di persone, mentre le bombe cadono e gli aiuti vengono bloccati.
A ciò si aggiungono la disperazione diffusa, il crollo dell’ordine
pubblico e il disimpegno dell’UNRWA. Le conseguenze sono gli <strong>operatori umanitari che vengono colpiti, tenuti sotto tiro, attaccati e uccisi</strong>.
Sono settimane che dico che la nostra risposta umanitaria è a pezzi.
Oggi lancio di nuovo l’allarme: Le operazioni militari a Rafah
potrebbero portare a un massacro a Gaza. Potrebbero anche lasciare
un’operazione umanitaria già fragile sulla soglia della morte. Mancano
le garanzie di sicurezza, le forniture di aiuti e la capacità del
personale per tenere a galla questa operazione. La comunità
internazionale ha messo in guardia dalle pericolose conseguenze di
un’eventuale invasione di terra a Rafah. <strong>Il governo di Israele non può continuare a ignorare questi appelli. La storia non sarà clemente</strong>. Questa guerra deve finire».</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La decisione di Netanyahu ha portato a <a href="https://www.washingtonpost.com/world/2024/03/16/israel-hamas-war-news-gaza-palestine/" rel="noopener" target="_blank">critiche</a> anche da parte di esponenti del governo degli Stati Uniti, i quali dal 7 ottobre hanno sostenuto Israele <a href="https://www.lindipendente.online/2024/02/19/gli-usa-a-fianco-del-massacro-di-gaza-nuove-armi-e-protezione-allonu-per-israele/" rel="noopener" target="_blank">inviando armi</a> e hanno posto <a href="https://www.lindipendente.online/2024/02/20/gli-usa-hanno-bocciato-ancora-una-volta-la-risoluzione-per-il-cessate-il-fuoco-a-gaza/" rel="noopener" target="_blank">ripetutamente</a> il <a href="https://www.lindipendente.online/2023/12/10/gli-stati-uniti-bloccano-di-nuovo-una-risoluzione-onu-per-il-cessate-il-fuoco-a-gaza/" rel="noopener" target="_blank">veto</a> sulle risoluzioni ONU per il cessate il fuoco in Palestina. Il segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato che <strong>l’amministrazione Biden non è mai stata informata su come verrebbero protetti i civili</strong>
se i militari si trasferissero nella città. Il portavoce del Consiglio
di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha aggiunto che
gli Stati Uniti non possono sostenere un’offensiva a Rafah che «non
includa anche un piano credibile, realizzabile ed eseguibile per
prendersi cura della sicurezza» della città. <strong>Ci sono gli abitanti di Gaza, e un’operazione senza un tale piano «sarebbe un disastro»</strong>,
ha concluso. Tali dichiarazioni si aggiungono al crescente attrito tra
Washington e Tel Aviv, che secondo i funzionari dell’amministrazione
Biden starebbe conducendo una guerra con “troppa poca attenzione ai
civili”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">D’altra parte, il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane Daniel Hagari ha dichiarato che <strong>l’esercito intende dirigere una parte «significativa» della popolazione di Rafah verso «isole umanitarie» nel centro di Gaza</strong>
che verrebbero create con la «comunità internazionale». Separatamente,
fonti israeliane hanno affermato che presto verrà inviata una
delegazione in Qatar per continuare i negoziati per il rilascio di
ostaggi detenuti da Hamas in cambio dei prigionieri detenuti in Israele.
Stando inoltre a quanto <a href="https://www.reuters.com/world/middle-east/aid-ship-reaches-gaza-coast-israel-rejects-hamas-truce-offer-2024-03-15/" rel="noopener" target="_blank">riferito</a> a <em>Reuters,</em>
Hamas ha già presentato una proposta di cessate il fuoco a Gaza che
include il rilascio di ostaggi israeliani in cambio della libertà di
prigionieri palestinesi, 100 dei quali stanno scontando l’ergastolo.
Tuttavia, secondo l’ufficio di Netanyahu le richieste verranno discusse a
Doha una volta che il gabinetto di sicurezza avrà discusso la sua
posizione <strong>ma sarebbero “rimaste irrealistiche”</strong>. «Non è
interessato a raggiungere un accordo», ha commentato Sami Abu Zuhri, un
alto funzionario di Hamas che ha accusato Netanyahu di «manovrare… per
commettere ulteriori crimini di genocidio».</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">[di Roberto Demaio]</span></p>
</div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-12211321047360378942024-03-17T08:37:00.000-07:002024-03-17T08:37:40.567-07:00Pepe Escobar - La strategia tedesco-americana sprofonda nella pagliacciata. I retroscena deile intercettazioni degli ufficiali tedeschi<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Entretien avec Pepe Escobar, journaliste indépendant" class="p9uUc _2XfGj" height="284" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x237/c/8/319ee74c6cbcc7258ab7b3e54604c8ddcbb979094e830f5bcef9c840b5fa05/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.XGATHgKTFSRMtKJl14msqQAAAA%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="567" /><a href="https://www.lantidiplomatico.it/news-oped/39602/" itemprop="item"><span itemprop="name"></span></a></span>
</p><div class="ts-grid-box content-wrapper single-post" itemscope="" itemtype="http://schema.org/NewsArticle">
<div class="post-content-area">
<div class="entry-header">
<ul class="post-meta-info mb-10"><li>
<span style="font-family: verdana;"><time datetime="2024-03-17" itemprop="datePublished">17 Marzo 2024</time></span>
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</div>
</li></ul>
<h1 class="post-title lg" itemprop="name"><span style="font-family: verdana;">Pepe Escobar - La strategia tedesco-americana sprofonda nella pagliacciata</span></h1></div><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-pepe_escobar__la_strategia_tedescoamericana_sprofonda_nella_pagliacciata/39602_53632/"><b>https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-pepe_escobar__la_strategia_tedescoamericana_sprofonda_nella_pagliacciata/39602_53632/</b></a><br /></span></div></div> <div class="entry-content" itemprop="articleBody">
<p><span style="font-family: verdana;"><br />di Pepe Escobar – <a href="https://strategic-culture.su/news/2024/03/15/the-german-american-strategic-depth-clown-show/">Strategic Culture</a></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La saga dei Quattro Marmittoni della Bundeswehr che complottano per
far saltare il ponte di Kerch con missili Taurus e per farla franca è un
dono che continua a dare e a dare.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il Presidente Putin, nella sua ampia intervista a Dmitry Kiselev per Russia 1/RIA Novosti, non ha mancato di parlarne:</span></p>
<p><em style="font-family: verdana;">"In primo luogo, stanno fantasticando, incoraggiando se stessi.
In secondo luogo, stanno cercando di intimidirci. Per quanto riguarda la
Repubblica Federale Tedesca, lì ci sono problemi costituzionali. Dicono
giustamente: se questi Taurus colpiscono quella parte del ponte di
Crimea, che, ovviamente, anche secondo i loro concetti, è territorio
russo, questa è una violazione della Costituzione della Repubblica
Federale di Germania."</em></p>
<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ma la cosa si fa sempre più losco.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.rt.com/news/593714-full-leaked-crimean-bridge-recording-germany/">Quando la trascrizione della fuga di notizie su Taurus</a>
è stata pubblicata da RT, tutti hanno potuto ascoltare il generale di
brigata Frank Gräfe – capo delle operazioni dell'Aeronautica militare
tedesca – parlare con il tenente colonnello Fenske delle operazioni
aeree del Comando spaziale tedesco sul piano di dispiegamento dei
sistemi Taurus in Ucraina.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Un punto chiave è che, durante la pianificazione, questi due
menzionano che i piani erano già stati discussi "quattro mesi fa" con
"Schneider", il successore di "Wilsbach".</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Si tratta di nomi tedeschi, ovviamente. Quindi a nessuno è venuto in
mente che (Kevin) Schneider e (Kenneth) Wilsbach potessero essere
invece... americani.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Tuttavia, questo ha fatto sollevare le sopracciglia del giornalista
investigativo tedesco Dirk Pohlmann – che ho avuto il piacere di
incontrare a Berlino anni fa – e del suo collega ricercatore Tobias
Augenbraun.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Hanno scoperto che i nomi dal suono tedesco identificavano
effettivamente degli americani. Non solo: nientemeno che l'ex e
l'attuale comandante delle Forze Aeree statunitensi del Pacifico.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L'elemento dei Quattro (in realtà Sei) Marmittoni riceve un'ulteriore
spinta quando si stabilisce che il Cancelliere Salsiccia di Fegato
Scholz e il suo Ministro della Totalenkrieg Pistorius sono venuti a
conoscenza del piano Taurus non meno di quattro mesi dopo.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quindi, a quanto pare, abbiamo un chiaro caso di alti ufficiali
militari tedeschi che prendono ordini diretti per un attacco alla Crimea
– che fa parte della Federazione Russa – direttamente da ufficiali
americani delle Forze Aeree del Pacifico.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo di per sé apre il dossier a un ampio spettro che va dal
tradimento nazionale (contro la Germania) al casus belli (dal punto di
vista della Russia).</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Naturalmente nulla di tutto ciò viene discusso dai media mainstream tedeschi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Perché, insomma, l'unica cosa che sembra preoccupare il generale di
brigata Gräfe è che i media tedeschi possano iniziare a indagare
seriamente sui metodi dei Molteplici Marmittoni della Bundeswehr.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Gli unici che hanno svolto un'indagine adeguata sono stati Pohlmann e Augenbraun.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Sarebbe troppo aspettarsi dai media tedeschi del tipo "Bild"
un'analisi di quella che sarebbe la risposta russa alle marachelle dei
Molteplici Marmittoni contro la Crimea: una devastante rappresaglia
contro i beni di Berlino.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">Fa così freddo in Alaska</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Durante l'allegra conversazione della Bundeswehr viene menzionato un altro "piano":</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><em>"Nee, nee. Ich mein wegen der anderen Sache."</em> ("No, no. Intendo l'altra cosa") Poi: <em>"Ähm ... meinst du Alaska jetzt?"</em> ("Ahm, ma intendi l'Alaska?").</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Tutto diventa più succoso quando si viene a sapere che l'ufficiale
del Centro operativo aereo del Comando spaziale tedesco Florstedt
incontrerà nientemeno che Schneider martedì prossimo, 19 marzo, in
Alaska.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">E anche Gräfe "dovrà tornare in Alaska" per spiegare tutto da capo a Schneider, visto che è "nuovo" nell'incarico.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Quindi la domanda è: perché l'Alaska?</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Si tratta di un gioco di ombre americano su molte "attività" in Alaska – che si dà il caso riguardino nientemeno che la Cina.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">E c'è di più: durante la conversazione emerge anche un altro "<em>Auftrag</em>" ("Auftrag" significa "missione"), con un nome in codice non chiaramente comprensibile che suona come "<em>Kumalatra</em>".</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Tutto questo ci dice che l'amministrazione di Crash Test Dummy alla
Casa Bianca, la CIA e il Pentagono sembrano puntare, per disperazione,
sulla Guerra Totale nel suolo nero della Novorossia.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">E ora lo dicono a voce alta, senza giochi di ombre, e direttamente
attraverso il capo della CIA, William Burns, che ovviamente fa schifo in
fatto di segretezza.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo è ciò che Burns ha detto ai membri della Commissione
Intelligence del Senato degli Stati Uniti all'inizio di questa
settimana:</span></p>
<p><em style="font-family: verdana;">"Penso che senza un'assistenza supplementare nel 2024, vedrete
altre Avdeevka, e questo – mi sembra – sarebbe un errore massiccio e
storico per gli Stati Uniti."</em></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Questo spiega quanto il trauma di Avdeevka sia impresso nella psiche dell'apparato di intelligence statunitense.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ma c'è di più: <em>"Con un'assistenza supplementare, l'Ucraina può
resistere in prima linea fino al 2024 e all'inizio del 2025. L'Ucraina
può continuare a far pagare i costi alla Russia, non solo con attacchi
di penetrazione profonda in Crimea, ma anche contro la Flotta russa del
Mar Nero."</em></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ci risiamo: La Crimea ancora una volta.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Burns crede davvero che l'enorme pacchetto di "aiuti" da 60 miliardi
di dollari che deve essere approvato dal Congresso degli Stati Uniti
consentirà a Kiev di lanciare un'"offensiva" entro la fine del 2024.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L'unica cosa che azzecca è che se non ci sarà un nuovo pacchetto, ci
saranno "significative perdite territoriali per l'Ucraina quest'anno".</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Burns potrebbe non essere la lampadina più brillante nella stanza
dell'intelligence. Molto tempo fa era un diplomatico/una risorsa della
CIA a Mosca, e sembra non aver imparato nulla.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">A parte il fatto di aver fatto uscire dal sacco gatti e gattini a
bizzeffe. Non si tratta solo di attaccare la Crimea. Questo viene letto
con immenso diletto a Pechino:</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">"Gli Stati Uniti forniscono assistenza all'Ucraina in parte perché queste attività aiutano a contenere la Cina."</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Burns ha fatto centro, vincendo l'Oscar per "Il miglior svuotamento
del sacco", quando ha detto che "se ci si accorge che stiamo
abbandonando il sostegno all'Ucraina, non solo si alimenteranno i dubbi
dei nostri alleati e partner nell'Indo-Pacifico, ma si alimenteranno le
ambizioni della leadership cinese in situazioni che vanno da Taiwan al
Mar Cinese Meridionale".</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L'inestimabile Andrei Martyanov ha riassunto perfettamente la
stupefacente incompetenza, condita da un pacchiano eccezionalismo, che
permea questa performance di Burns:</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">"Ci sono cose che non possono capire a causa del basso livello di
istruzione e cultura. Questo è un nuovo paradigma per loro – tutti loro
sono 'laureati' alla scuola di 'studi strategici' di fare il culo alle
nazioni indifese', e con il livello di 'scienza' economica
dell'Occidente non possono capire come si svolge tutto questo."</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ciò che rimane è quindi il panico, come espresso da Burns al Senato,
misto all'impotenza di comprendere una "diversa cultura guerriera" come
quella russa: "Semplicemente non hanno punti di riferimento."</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">E scelgono comunque la guerra, come <a href="https://globalsouth.co/2024/03/09/war-is-chosen/">magistralmente analizzato da Rostislav Ishchenko</a>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Anche se l'acronimo della CIA e di altre 17 agenzie di intelligence statunitensi ha concluso, in un <a href="https://www.dni.gov/files/ODNI/documents/assessments/ATA-2024-Unclassified-Report.pdf">rapporto</a> presentato al Congresso all'inizio di questa settimana, che la Russia sta "<em>quasi certamente</em>" cercando di evitare un conflitto militare diretto con la NATO e calibrerà le sue politiche per evitare una guerra globale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Dopotutto, l'Impero del Caos punta tutto sulle Guerre Eterne. E noi
tutti ci troviamo nel bel mezzo di una questione di "fare o morire".
L'Impero non può permettersi l'umiliazione cosmica della NATO in
Novorossia.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Eppure ogni "piano" – stile Taurus sulla Crimea – è un bluff. La
Russia è consapevole di un bluff dopo l'altro. Le carte occidentali sono
ora tutte sul tavolo. L'unica domanda è quando e quanto velocemente la
Russia smaschererà il bluff.</span></p></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-53035878701047539712024-03-17T08:25:00.000-07:002024-03-17T08:25:55.482-07:00 Mezzo paese non vota più e rifiuta il regime dei partiti!, lo confermano le amministrative in Sardegna e in Abruzzo l'astensionismo sfiora il 50%.<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Elezioni regionali Abruzzo | Meloni tira un sospiro di sollievo Le ..." class="p9uUc _2XfGj" height="487" src="https://s1.qwant.com/thumbr/300x300/2/9/723589e7e44dd6fc52e1a2ac994ea3ab266c3c39d90e3fb4bedd80a8be6105/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIF.Sw%252bZsiJgSfsSi0PEksZ2Hg%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="487" /></span>
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<h1 class="single-post-title">
<span class="post-title" itemprop="headline" style="font-family: verdana;">Mezzo paese non vota più e rifiuta il regime dei partiti!</span></h1>
<h2 class="post-subtitle"><span style="font-family: verdana;">Dopo le amministrative in Sardegna anche in
Abruzzo l'astensionismo sfiora il 50%. L'onda lunga di chi non crede più
a questi politici, originata dal terremoto degli anni 90', oggi è un
vero e proprio tsunami di gente che non si reca più alle urne.</span></h2> <div class="post-meta-wrap clearfix"><a class="post-author-a post-author-avatar" href="https://comedonchisciotte.org/author/megas-alexandros/" style="font-family: verdana;" title="Sfoglia Autore Articoli"><span class="post-author-name">By <b>Megas Alexandros</b></span> </a><span style="font-family: verdana;"> <span class="time"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-17T12:03:00+01:00">On <b>17 Marzo 2024</b></time></span></span></div><div class="post-meta-wrap clearfix"><span class="time" style="font-family: verdana;"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-17T12:03:00+01:00"><b> </b></time></span></div><div class="post-meta-wrap clearfix"><span class="time" style="font-family: verdana;"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-17T12:03:00+01:00"><b><a href="https://comedonchisciotte.org/mezzo-paese-non-vota-piu-e-rifiuta-il-regime-dei-partiti/">https://comedonchisciotte.org/mezzo-paese-non-vota-piu-e-rifiuta-il-regime-dei-partiti/</a> <br /></b></time></span></div></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span><div class="entry-content clearfix single-post-content"> <p><span style="font-family: verdana;"><em>di </em><strong>Megas Alexandros</strong><em> (alias Fabio Bonciani)</em></span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Se
tre indizi fanno una prova, qui di prove ne abbiamo già abbastanza. Le
ultime elezioni politiche del 2022 che hanno visto astenersi il 37% per
cento degli italiani e le recentissime amministrative svoltesi in
Sardegna ed Abruzzo, dove la percentuale di chi non si è recato alle
urne, è salita addirittura al 48% – sono solo tre indizi di quello che
invece è ormai un fenomeno di democrazia diretta ben definito che si sta
manifestando nel paese.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Gli aventi diritto al voto che ormai
rinunciano ad esercitare tale diritto, stanno raggiungendo la
maggioranza nel paese ed ora attendiamo solo di aggiornare il dato
tendenziale con le prossime elezioni europee alle porte.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Il
grafico qua sotto mostra chiaramente da quando è cominciata questa
disaffezione verso la partecipazione al voto, un fenomeno che negli anni
è cresciuto in modo esponenziale nei confronti del <em>Sistema </em>politico che guida il nostro paese, che di democratico pare ormai non avere più niente.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E’
negli eventi degli anni 80/90′, iniziati con le stragi e la consegna di
aziende e monopoli pubblici in mani private fino a privarci del bene
più prezioso per uno Stato sovrano, ovvero la propria moneta, con
l’entrata nell’euro – ognuno di essi funzionali a saccheggiare il paese e
ridurlo a pezzi, con la nostra classe politica complice – che vanno
ricercate le cause del fenomeno comunemente chiamato astensionismo.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="alignnone size-full wp-image-3539 b-loaded" height="196" src="https://megasalexandros.it/wp-content/uploads/2024/03/abastensionismo1.jpeg" width="606" /></span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Al contrario di quello che intenderebbe far passare la vulgata propagandistica, chi non si reca alle urne non è un <em>desaparecidos</em>
della politica o peggio ancora un anti-democratico, ma bensì un
elettore che non solo ha perso completamente la fiducia nel nostro
sistema politico, ma anche ogni speranza di poterlo cambiare attraverso
l’espressione democratica per eccellenza, ossia il voto.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E’ bene
essere chiari fin da subito, la speranza e di conseguenza il potere che
ogni elettore in quanto cittadino di una nazione, ha di poter cambiare
chi gestisce la cosa pubblica per suo conto, <strong>è il pane di cui si nutre la democrazia</strong>. Se questa speranza e questo potere vengono meno, la struttura istituzionale di un paese non può più dirsi democratica.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Vado
oltre, Il diritto di astenersi, ovvero di esprimere il sentimento di
non essere rappresentato da nessuna delle compagini partitiche presenti
in una nazione, dovrebbe essere addirittura previsto sulla scheda
elettorale, se volessimo onorare la democrazia fino in fondo.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Introdurre
per legge la possibilità di astenersi direttamente sulla scheda
elettorale dovrebbe essere una battaglia che ogni cittadino dovrebbe
combattere. Immaginate solo per in istante, se tutto questo fosse
effettivo, oggi la coalizione degli astenuti sarebbe di gran lunga il
primo partito in Italia.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Ed invece chi si astiene oltre allo <em>sbeffeggio</em>
da parte dei soliti sciocchi e degli asserviti, al massimo si deve
accontentare, come risultato per la propria manifestazione di
democrazia, di un numero statistico che oggi, stante le sue dimensioni,
anche i mezzi di informazione più vicini al regime non possono più
nascondere.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">La democrazia, questa bellissima parola di cui ogni
politico si riempie la bocca, etimologicamente ha un significato ben
preciso, ovvero:<strong> governo del popolo</strong> – e trae la sua origine dall’abbinamento di due parole provenienti dal greco antico: <i>démos</i>, “popolo” e <span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc">κράτος</span>, <i>krátos</i>, “potere”.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E’
da essa che viene alla luce la tanto desiderata forma di governo e di
valori sociali in cui la sovranità è esercitata, direttamente o
indirettamente, dal popolo, che generalmente è identificato come
l’insieme dei cittadini che ricorrono in senso lato a strumenti di
consultazione popolare (es. votazione, deliberazioni ecc.).</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Se a questa forma di governo così come definita, viene a mancare il così detto <em>demos</em>
(il popolo), ripeto elemento indispensabile per definire tale forma una
democrazia, è chiaro che non siamo più in presenza di essa, ma sono
stati varcati i confini verso tutt’altre forme di governo di fatto. Che
possono andare dalla monarchia alle varie forme di oligarchie più o meno
marcate, fino ad arrivare alle dittature più o meno dichiarate.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Di
questo i nostri politici e chi li ordina, ne sono ben consapevoli.
Soprattutto, la presenza e la partecipazione del popolo, è una necessità
non negoziabile per il sistema di potere occidentale, che, a differenza
dei paesi dove esistono dittature più o meno palesate, fondano la loro
legittimazione sull’illusione del popolo di vivere in democrazia.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E’ per questo che il mondo occidentale, quello che ad arte viene rappresentato dal nostro <em>main stream</em> dei<em> buoni e giusti</em>, non può nel modo più assoluto, rinunciare al popolo per mantenere intatto il proprio castello del Potere.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Un
astensione sopra il 50 percento, farebbe apparire immediatamente ogni
governo una vera e propria dittatura dichiarata, esattamente come in
quei paesi tipo la Bulgaria, tanto per dirne uno, dove si legittimano
governi con la sola partecipazione al voto del 30/35 percento degli
aventi diritto al voto.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Anche se questo punto di approdo, ossia
varcare la soglia della maggioranza di chi si astiene, realisticamente
non rappresenterebbe la fine della battaglia, ma bensì l’inizio per
provare a defenestrare questo sistema di potere che si è impossessato
delle nostre istituzioni, un risultato concreto sarebbe raggiunto.
Ossia, verrebbe reso chiaro a tutti che anche i poteri profondi che
guidano i governi del mondo occidentale, operano esattamente dentro i
medesimi sistemi dittatoriali, con cui la nostra stampa ogni giorno non
perde occasione di sciacquarsi la bocca, quando intende mostrarci quello
che accade nei paesi oggi considerati nemici, come la Russia ad
esempio. Dove, secondo le notizie dell’ultim’ora, nelle presidenziali in
corso, la partecipazione al voto pare addirittura superare quella delle
ultime elezioni politiche che hanno portato al governo attuale nel
nostro paese.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E’ chiaro che il nostro sistema dei partiti <span style="color: blue;">[1]</span>,
quello che secondo i dettami della Costituzione dovrebbe garantire la
partecipazione democratica, oggi è totalmente fuori da questo principio.
I partiti sono oggi il principale strumento di cui i <em>poteri profondi</em>
si servono per impossessarsi delle istituzioni e portate il paese fuori
dalla forma di governo democratica che la Costituzione stessa sancisce.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">I
partiti e gli uomini che li compongono, sono i principali attori di
questo perenne ed infinito colpo di stato in atto da decadi, poiché non
rispondo più ai loro elettori, ovvero al popolo, ma alle loro
fratellanze.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">E di questo mezzo paese se ne già accorto!</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">di Megas Alexandros</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"><strong>Fonte:</strong> <a href="https://megasalexandros.it/mezzo-paese-non-vota-piu-e-rifiuta-il-regime-dei-partiti/" rel="nofollow noopener" target="_blank">Mezzo paese non vota più e rifiuta il regime dei partiti! – Megas Alexandros</a></span></p> <p><strong style="font-family: verdana;">Note:</strong></p> <p><span style="color: blue; font-family: verdana;">[1]</span><span style="font-family: verdana;"> <a href="https://megasalexandros.it/gli-astensionisti-primo-partito-in-italia-riporteranno-la-democrazia-nei-partiti/" rel="nofollow noopener" target="_blank">Gli “astensionisti” (primo partito in Italia), riporteranno la democrazia nei partiti? – Megas Alexandros</a></span></p></div></article></div></div></div></div></main></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-8745302387796040362024-03-17T08:20:00.000-07:002024-03-17T08:20:52.390-07:00Elezioni presidenziali in Russia. Tutti gli osservatori internazionali confermano la correttezza e regolarità delle elezioni<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">Elezioni presidenziali in Russia. Testimonianza diretta</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">17 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/russia/" style="font-family: verdana;" title="View Russia posts">Russia</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/elezioni-presidenziali-in-russia-testimonianza-diretta/" style="font-family: verdana;"><b>https://www.controinformazione.info/elezioni-presidenziali-in-russia-testimonianza-diretta/</b></a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-103138" height="340" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/IMG-20240317-WA0000-scaled.jpg" width="586" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><span style="font-family: verdana;">di Eliseo Bertolasi</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>In
Russia dal 15 al 17 marzo si vota per l’elezione del presidente. Mi
trovo a Mosca, invitato come osservatore internazionale dalla
Commissione Centrale Elettorale. A capo della Commissione c’è Ella
Pamfilova.</strong><br /><strong>Ci sono altri italiani invitati da altre
istituzioni statali russe dislocati sia nella stessa Mosca, che in altre
regioni della Russia.</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Quattro i candidati al ruolo di presidente della Federazione Russa:<br />Vladimir Putin, l’attuale presidente in carica,<br />Vladislav Davankov del Partito “persone nuove”,<br />Leonid Slutskij del LDPR (Partito Liberal Democratico della Russia),<br />Kharitonov Nikolaj del KPRF (Partito Comunista della Federazione Russa).</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Come
descritto dal materiale disponibile, 112.309.947 sono gli aventi
diritto al voto sul territorio della Federazione Russa, ai quali vanno
aggiunti 11.924 votanti della città di Baikonur (Kazakistan) e 1.890.863
votanti fuori dalla Federazione Russa.</span></p><figure class="wp-block-image size-full is-resized"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></figure><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-103134" height="332" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/IMG-20240317-WA0004-scaled.jpg" width="589" /></span></figure><p><span style="font-family: verdana;">Candidati alle elezioni</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>Ho visitato alcuni seggi elettorali a Mosca. Tutto procede secondo la più assoluta normalità. </strong>È
stata inserita la novità, opzionale, del voto elettronico. Ogni seggio
elettorale è dotato di appositi terminali in grado di leggere il
passaporto per poi dar la possibilità al votante di passare alla scheda
elettronica per esprimere la propria preferenza. Ovviamente si può
votare anche nel modo tradizionale, mettendo la propria preferenza sulla
scheda cartacea che poi viene posta dal votante stesso in un’urna
trasparente.<br />Oltre a ciò, in 29 soggetti federali della Federazione Russa è possibile anche il voto elettronico a distanza.</span></p><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-103137" height="336" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/IMG-20240317-WA0001-scaled.jpg" width="596" /></span></figure><p><span style="font-family: verdana;">Commissione centrale elettorale, sede centrale</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Trovarsi
nella sede centrale della Commissione Elettorale è un’esperienza
interessante: l’affluenza al voto è monitorata in tempo reale, un’intera
parete è ricoperta di monitor ognuno corrispondente ad una unità
amministrative della Federazione Russa, inclusi i nuovi territori
acquisiti del Donbass.</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">Queste sono giornate d’importanza
storica. In Occidente si continua ad affermare che la Russia è isolata,
tuttavia, anche qui nella sede della Commissione Centrale Elettorale si
vedono osservatori provenienti letteralmente da tutto il mondo, da tutti
i continenti.</strong></p><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-103135" height="317" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/IMG-20240317-WA0003-scaled.jpg" width="562" /></span></figure><p><span style="font-family: verdana;">Terminali elettronici</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">L’affluenza al voto al secondo giorno ha già superato il 50% degli aventi diritto al voto.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Durante
la visita ai seggi, ho sempre avuto la più assoluta libertà di
osservare, muovermi, fotografare, parlare direttamente (parlo russo) sia
con gli addetti al voto, sia con le persone giunte per votare. Nessuno
mi ha mai posto impedimenti.</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">Ho osservato che le
operazione di voto si svolgono nella totale libertà, senza alcuna
costrizione, con tutti i canoni previsti di discrezione e segretezza
relativamente alla scelta.</strong></p><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-103141" height="280" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/IMG-20240317-WA0002-scaled.jpg" width="496" /></span></figure><p><span style="font-family: verdana;">Commissione centrale elettorale, monitor regioni</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Foto di Eliseo Bertolasi</span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-78093465088328389692024-03-17T08:14:00.000-07:002024-03-17T08:14:18.452-07:00Negli ultimi giorni circa 2.500 militanti ucraini hanno tentato incursioni nel territorio russo. La maggior parte di loro è stata colpita<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">PESKOV: 2,5MILA SABOTATORI HANNO TENTATO DI ATTACCARE LE REGIONI DI BELGOROD E KURSK</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">17 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/attacco-alla-russia/" style="font-family: verdana;" title="View Attacco alla Russia posts">Attacco alla Russia</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/peskov-25mila-sabotatori-hanno-tentato-di-attaccare-le-regioni-di-belgorod-e-kursk/" style="font-family: verdana;"><b>https://www.controinformazione.info/peskov-25mila-sabotatori-hanno-tentato-di-attaccare-le-regioni-di-belgorod-e-kursk/</b></a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-103147" height="303" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Peskov-Portavoce-17.jpg" width="539" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><strong style="font-family: verdana;">Nei loro attacchi alle regioni russe, i militanti ucraini hanno perso irrimediabilmente 550 persone</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">Negli
ultimi giorni circa 2.500 militanti dei DRG ucraini hanno tentato di
entrare nel territorio russo. La maggior parte di loro è stata colpita,
ha detto sabato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">Secondo
lui, l’esercito russo ha colpito 1.700 sabotatori. Allo stesso tempo,
le perdite irrecuperabili ammontavano a 550 militanti.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Peskov
ha detto che la scorsa notte gruppi di sabotaggio e ricognizione hanno
fatto diversi altri tentativi di invadere le regioni di Belgorod e
Kursk. Tuttavia, ogni volta sono stati contrastati con successo dalle
forze armate russe. I militanti non sono mai riusciti a raggiungere il
confine. Durante questi attacchi, le perdite irrecuperabili dei
sabotatori ammontavano al 60-70%.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">L’addetto stampa del presidente
ha sottolineato che Vladimir Putin riceve costantemente rapporti sugli
eventi che accadono ai confini del paese. E’ a conoscenza tutti gli
attacchi.</span></p><span style="font-family: verdana;"><strong>Uno
dei tentativi di irruzione nel territorio delle regioni di Belgorod e
Kursk è avvenuto sabato pomeriggio. Secondo il Ministero della Difesa
russo, le forze armate ucraine hanno perso fino a 30 militanti a causa
delle azioni di ritorsione da parte dell’aviazione e dell’artiglieria
delle forze armate russe.</strong></span><p><strong style="font-family: verdana;">Nota: Continua la
tattica ucraina di utilizzare la fanteria ucraina come carne da cannone,
rinforzata dalla presenza di mercenari stranieri. I tentativi di
attaccare sul territorio russo non hanno alcuna valenza militare ma
servono a convincere i patrocinatori occidentali che l’Ucraina deve
ricevere ancora armi e soldi, questi ultimi soprattutto che servono agli
oligarchi della giunta di Kiev per accumulare altre fortune con cui
garantirsi la fuga e l’esilio dorato, quando dovranno affrontare la
rabbia dei cittadini ucraini utilizzati come carne da macello. </strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Fonte: <a href="https://by.tsargrad.tv/news/peskov-belgorodskuju-i-kurskuju-oblast-pytalis-atakovat-25-tys-diversantov_974222">Tsargrad</a></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Traduzione: Mirko Vlobodic</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Nota: Luciano Lago</span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-8537224108788844592024-03-17T08:10:00.000-07:002024-03-17T08:10:06.124-07:00In alcuni villaggi ucraini non sono rimasti uomini, o sono già morti o recluati con la forza o sono fuggiti<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><div class="uicore-mobile-head-right"> </div> <div class="uicore-content" id="content"> <div class="content-area" id="primary"><div class="elementor elementor-97592" data-elementor-id="97592" data-elementor-post-type="uicore-tb" data-elementor-type="uicore-tb"><section class="elementor-section elementor-top-section elementor-element elementor-element-b27c237 elementor-section-boxed elementor-section-height-default elementor-section-height-default" data-element_type="section" data-id="b27c237"><div class="elementor-container elementor-column-gap-default"><div class="elementor-column elementor-col-100 elementor-top-column elementor-element elementor-element-0cb1b2f" data-element_type="column" data-id="0cb1b2f"><div class="elementor-widget-wrap elementor-element-populated"><div class="elementor-element elementor-element-5421f24 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-title" data-element_type="widget" data-id="5421f24" data-widget_type="uicore-the-title.default"><div class="elementor-widget-container"><h2 class="elementor-heading-title"><span style="font-family: verdana;">In alcuni villaggi ucraini non sono rimasti uomini – The Washington Post</span></h2></div></div><div class="elementor-element elementor-element-270f396 elementor-widget elementor-widget-uicore-post-meta" data-element_type="widget" data-id="270f396" data-widget_type="uicore-post-meta.default"><div class="elementor-widget-container"><div class="ui-e-post-meta ui-e-tb-meta"><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;">17 Marzo 2024</span></div><div class="ui-e-meta-item"><a href="https://www.controinformazione.info/category/conflitto-in-ucraina/" style="font-family: verdana;" title="View Conflitto in Ucraina posts">Conflitto in Ucraina</a></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.controinformazione.info/in-alcuni-villaggi-ucraini-non-sono-rimasti-uomini-the-washington-post/"><b>https://www.controinformazione.info/in-alcuni-villaggi-ucraini-non-sono-rimasti-uomini-the-washington-post/</b></a> <br /></span></div><div class="ui-e-meta-item"><span style="font-family: verdana;"> </span></div></div></div></div><div class="elementor-element elementor-element-b22d747 elementor-widget elementor-widget-theme-post-featured-image elementor-widget-image" data-element_type="widget" data-id="b22d747" data-widget_type="theme-post-featured-image.default"><div class="elementor-widget-container"> <span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-full size-full wp-image-102773" height="425" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/Cimitero-Ucraino-buca.webp" width="639" /></span></div></div><div class="elementor-element elementor-element-4a03f86 elementor-widget elementor-widget-uicore-the-content" data-element_type="widget" data-id="4a03f86" data-widget_type="uicore-the-content.default"><div class="elementor-widget-container"><p><strong style="font-family: verdana;">La
situazione in Ucraina è difficile: in alcuni villaggi non ci sono più
uomini. Tutti loro sono stati uccisi, mobilitati o fuggiti all’estero.
Lo riporta il quotidiano americano The Washington Post.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">L’Ucraina
ha un disperato bisogno di più truppe poiché le sue forze sono esaurite
da morti, feriti e logoramento. <…> Ciò significa che i
reclutatori militari stanno catturando chiunque possano”, ha affermato
il Washington Post.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Secondo il giornale, nell’Ucraina
occidentale, la campagna di mobilitazione semina costantemente panico e
risentimento nelle piccole città e nei villaggi del paese, come Makov,
dove i soldati che lavorano negli uffici di reclutamento militare
“vagano per le strade quasi vuote” alla ricerca degli uomini rimasti. .</span></p><p><span style="font-family: verdana;">La
gente del posto usa i feed di Telegram per avvisare dell’apparizione
dei soldati e condividere video dei militari che guidano gli uomini
nelle loro auto. Alcuni ucraini stanno scontando una pena in prigione
per essersi rifiutati di mobilitarsi.</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><strong>“Le persone vengono catturate per strada come cani”, </strong>ha
detto alla pubblicazione Olga Kametyuk, il cui marito, Valentin, è
stato arruolato a giugno dai soldati che si sono avvicinati a lui
chiedendogli i documenti dopo che si era fermato a prendere un caffè
sulla strada principale dietro Makov. .</span></p><figure class="wp-block-image size-full"><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="wp-image-103151" height="268" src="https://www.controinformazione.info/wp-content/uploads/2024/03/arruolamento-ucraini.jpeg" width="487" /></span></figure><p><span style="font-family: verdana;">Arruolamento ucraini</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Secondo
Olga, nonostante la diagnosi di osteocondrosi (una malattia
articolare), ha superato una visita medica in 10 minuti ed è stato
mandato al fronte, dove è rimasto ferito.</span></p><p><strong style="font-family: verdana;">“L’intero villaggio è stato preso in questo modo”, – ha precisato la madre di Valentino, Natalia Koshparenko.</strong></p><p><strong style="font-family: verdana;">Ricordiamo
che in precedenza il segretario del comitato per la sicurezza
nazionale, la difesa e l’intelligence della Verkhovna Rada, colonnello
Roman Kostenko dell’SBU, aveva affermato che l’Ucraina aveva rallentato
il processo di mobilitazione degli ucraini nelle file dell’AFU.</strong></p><p><span style="font-family: verdana;">Fonte: <a href="https://www.washingtonpost.com/world/2024/03/15/ukraine-village-mobilized-men-war/">Washington Post</a></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Traduzione e sintesi: Luciano Lago</span></p></div></div></div></div></div></section></div></div></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-20939479883272371592024-03-17T08:05:00.000-07:002024-03-17T08:05:10.368-07:00Orban: “Siamo Stati Fregati in Ue, è Tempo della Rivolta!”. EU vuol dire crimini contro l’Umanità, Finto Green, ecc., un incubo. Una schiavitù invisibile<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><h1 class="entry-title"><span style="font-family: verdana;">Orban: “Siamo Stati Fregati in Ue, è Tempo della Rivolta!”</span></h1>
<div class="entry-meta">
<span class="author vcard" style="font-family: verdana;">
<a class="url fn n" href="https://www.conoscenzealconfine.it/author/beatrice/" rel="author" title="Vedi tutti gli articoli di Conoscenze al Confine">Conoscenze al Confine</a></span><span style="font-family: verdana;"><span>
<time class="onDate date published" datetime="2024-03-17T08:09:33+01:00">
<a href="https://www.conoscenzealconfine.it/orban-siamo-stati-fregati-in-ue-e-tempo-della-rivolta/" rel="bookmark">17 Marzo 2024</a></time></span></span></div><div class="entry-meta"><span style="font-family: verdana;"><time class="onDate date published" datetime="2024-03-17T08:09:33+01:00"> </time></span></div><div class="entry-meta"><span style="font-family: verdana;"><time class="onDate date published" datetime="2024-03-17T08:09:33+01:00"><a href="https://www.conoscenzealconfine.it/orban-siamo-stati-fregati-in-ue-e-tempo-della-rivolta/"><b>https://www.conoscenzealconfine.it/orban-siamo-stati-fregati-in-ue-e-tempo-della-rivolta/</b></a>
</time>
</span> </div>
<h2><span style="font-family: verdana;">Nella Disunione Europea, meglio conosciuta come EU, iniziano a volare parole grosse: è l’inizio della fine!</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="aligncenter size-post-600 wp-image-54064" height="400" src="https://www.conoscenzealconfine.it/wp-content/uploads/2024/03/orban-600x400.jpg" width="600" /></span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">EU vuol dire crimini contro l’Umanità, Finto Green e quindi:
attacco all’agricoltura ed all’allevamento, pannelli fotovoltaici, pale
eoliche, insetti, vermi, OGM, auto elettriche, città 30, monopattini,
case green. Ed ancora: guerre, sieri all’ossido di grafene, malori e
morti improvvise, 5G, Green Pass, Identità e portafoglio digitale,
telecamere ovunque, vessazioni e multe in ogni dove, controllo a 360
gradi.</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Insomma: un incubo. Una schiavitù invisibile, inodore ed
impercettibile ai più. L’insider-massone Orwell non si era spinto così
avanti, tutto sommato, è stato morigerato.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">Il “Net Zero” entro il 2050 vuol dire che in realtà il loro
obiettivo è quello di ridurre pesantemente l’Umanità e rendere schiava
la restante.</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Mentre i nostri politici non hanno capito cosa sta succedendo nel
Mondo e stanno ancora abbracciati all’orsacchiotto che detta loro ordini
un po’ in inglese ed un po’ in ebraico, <strong>da qualche parte in
Europa c’è qualcuno che fa ancora gli interessi del suo popolo e che
pronuncia ancora due delle parole severamente vietate
dall’establishment: Libertà e Sovranità.</strong></span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><strong>Orban</strong> ha promesso che non permetterà all’Unione europea di <em>“intaccare la libertà: l’Ungheria rimarrà libera e sovrana. <strong>Le nazioni dell’Europa oggi temono per la loro libertà</strong>“</em> minacciata da Bruxelles. <em>“L’Ungheria rifiuta la guerra, è impegnata per la pace”</em> ma <strong><em>“dall’Ue riceviamo guerra, invece della pace”</em>. Annuncia poi <em>“una marcia su Bruxelles per realizzare un cambiamento”. </em></strong></span></p>
<p><em style="font-family: verdana;">Riferimenti:
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/03/15/orban-siamo-stati-fregati-in-ue-e-tempo-della-rivolta_59691ee2-1bf5-4497-8bdf-b5fa43297a1d.html</em></p>
<span style="font-family: verdana;"><em>Rivisto da <a href="https://www.conoscenzealconfine.it" target="_blank">Conoscenzealconfine.it</a></em><br /></span>
<p><em style="font-family: verdana;">Fonte: <a href="https://t.me/In_Telegram_Veritas" rel="noopener" target="_blank">https://t.me/In_Telegram_Veritas</a></em></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-19512182100982537612024-03-16T08:20:00.000-07:002024-03-16T08:20:26.462-07:00Ucraina: la discarica dei residuati bellici d'Occidente Come "buttare" equipaggiamenti obsoleti e costringere le nazioni europee a comprarne di nuovi.<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><h1><a href="https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-discarica-residuati-bellici" style="font-family: verdana;">Ucraina: la discarica dei residuati bellici d'Occidente</a></h1>
<div class="sottotitolo"><span style="font-family: verdana;">Come "buttare"
equipaggiamenti obsoleti e costringere le nazioni europee a spendere -
per lo più negli Usa - per acquistarne di nuovi. Il tutto sulla pelle
dell'Ucraina</span></div><div class="sottotitolo"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="sottotitolo"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-discarica-residuati-bellici"><b>https://www.piccolenote.it/mondo/ucraina-discarica-residuati-bellici</b></a> <br /></span></div><div class="sottotitolo"><span style="font-family: verdana;"> </span></div>
<span style="font-family: verdana;"><img alt="Ucraina: la discarica dei residuati bellici d'Occidente" class="featured-image wp-post-image" height="257" src="https://www.piccolenote.it/wp-content/uploads/A-NI-FOTO-copia-700x382.jpg" width="470" /></span>
<span class="rt-reading-time" style="display: block; font-family: verdana;"><span class="rt-label rt-prefix">Tempo di lettura: </span> <span class="rt-time">4</span> <span class="rt-label rt-postfix">minuti</span></span><p><span style="font-family: verdana;">“Uno
dei miti più ricorrenti nella stampa occidentale e [nei discorsi dei]
leader della NATO è che l’equipaggiamento che stanno inviando
all’Ucraina li aiuterà a proseguire la guerra contro la Russia. In
realtà, la maggior parte delle attrezzature fornite all’Ucraina sono
poco più che <a href="https://www.cbsnews.com/news/ukraine-us-funding-nato-says-investment-in-us-security/" rel="noopener noreferrer" target="_blank">spazzatura”</a>. Così Brandon Weichert sul <a href="https://nationalinterest.org/blog/buzz/nato-isnt-exactly-sending-its-best-weapons-ukraine-fight-russia-210035" rel="noopener noreferrer" target="_blank">National Interest</a>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’analisi di Weichert è impietosa, a iniziare dai carri armati di
fattura sovietica forniti all’inizio delle ostilità dai Paesi dell’Est,
sui quali i russi hanno imperversato facilmente.</span></p>
<p><a href="https://nationalinterest.org/blog/buzz/nato-isnt-exactly-sending-its-best-weapons-ukraine-fight-russia-210035" rel="noopener" style="font-family: verdana;" target="_blank"><img alt="NATO Isn't Exactly Sending Its Best Weapons to Ukraine to Fight Russia" class="alignnone size-large wp-image-66798" height="272" src="https://www.piccolenote.it/wp-content/uploads/A-NI-TITOLO-copia-1024x469.jpg" width="594" /></a></p>
<h2><span style="color: red; font-family: verdana;">I carri armati Nato</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Quindi, veniamo ai cosiddetti carri armati francesi, in realtà
veicoli blindati dalla corazzatura leggera. Così Weichert : “L’AMC-10RC.
L’AMC-10RC sono una rimanenza dei primi anni ’80. L’ultimo importante
aggiornamento di questo carro è stato fatto nel 2000. Per parte sua,
l’esercito francese nel 2021 ha iniziato a eliminare gradualmente questi
veicoli corazzati antiquati”. Inutile aggiungere che la loro
sopravvivenza sul campo di battaglia ucraino è stata breve.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Insieme ai carri francesi, quelli del Regno Unito e americani: “Gli
inglesi hanno inviato 14 MBT Challenger-2 ricondizionati che avrebbero
dovuto essere smantellati. Nel frattempo, gli americani avevano promesso
di inviare all’Ucraina ben <a href="https://www.voanews.com/a/all-31-abrams-tanks-in-ukraine-us-military-confirms-to-voa/7313918.html" rel="noopener noreferrer" target="_blank">trentuno</a> MBT M1 Abrams”.</span></p>
<p><a href="https://www.voanews.com/a/all-31-abrams-tanks-in-ukraine-us-military-confirms-to-voa/7313918.html" rel="noopener" style="font-family: verdana;" target="_blank"><img alt="All 31 Abrams Tanks in Ukraine, US Military Confirms to VOA" class="alignnone size-large wp-image-66801" height="359" src="https://www.piccolenote.it/wp-content/uploads/A-VOA-ABRAMS-copia-1024x651.jpg" width="564" /></a></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Tra l’euforia delle capitali occidentali e il senso di sollievo che
devono aver provato i militari ucraini, ben pochi si sono accorti del
successivo <a href="https://thehill.com/policy/defense/3832223-us-will-send-ukraine-more-modern-version-of-abrams-tank/" rel="noopener noreferrer" target="_blank">annuncio</a>
del Pentagono, che avvertiva come i moderni e più aggiornati Abrams non
fossero disponibili e che gli Stati Uniti stavano inviando Abrams
obsoleti”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Nella sua analisi, il cronista dimentica i precedenti Bradley, sempre
made in Usa, veri e propri residuati bellici inviati in Ucraina ancora
dipinti di un improbabile color avana, mimetizzazione studiata per il
deserto iracheno, ma controproducente nelle verdi lande ucraine.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Uno degli esempi più fulgidi della dismissione di armamenti obsoleti
per via ucraina resta quello delle micidiali bombe a grappolo da parte
degli States, bombe che hanno disseminato l’Ucraina di ordigni inesplosi
(infatti, non tutti gli ordigni innestati nel vettore principale
esplodono nell’impatto, perdurando come pericolo per i decenni
successivi, tanto che sono bandite da un’apposita convenzione
internazionale).</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’onorevole Mike Rogers, esponente dei repubblicani della Camera, nel sollecitarne la fornitura, <a href="https://www.piccolenote.it/mondo/pressioni-inviare-bombe-a-grappolo-kiev">spiegava</a>
che gli Usa avevano 3 milioni di bombe a grappolo nei propri magazzini e
che “inviarle in Ucraina consentirebbe di risparmiare sullo stoccaggio e
di smaltire esplosivi dell’era della Guerra Fredda, che altrimenti
dovrebbero essere distrutti con costi aggiuntivi”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Ma proseguiamo nell’analisi di Weichert e arriviamo alla fornitura di
carri armati più avanzati. Così Weichert: “Dopo molte esitazioni, la
Germania ha acconsentito alla richiesta di inviare in Ucraina” i suoi
prestigiosi Leopard 2. “Ne furono inviati circa 18. Nel gennaio 2024
l’Ucraina aveva già <a href="https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2023/10/29/as-ukraine-loses-more-and-more-of-its-best-leopard-2-tanks-its-turning-back-to-old-t-72s/?sh=7811afda2576" rel="noopener noreferrer" target="_blank">perso</a>
la maggior parte dei Leopard-2 ricevuta l’anno precedente. In realtà, a
stare alle notizie circolate sul tema, sembra che in molti casi le
forze ucraine non abbiano saputo usare in maniera adeguata i carri, da
cui tutta una serie di problemi tecnici”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Come mi ha detto un carrista dell’esercito americano in pensione –
prosegue Weichert, ‘Potremmo dare all’Ucraina i migliori carri armati
del mondo e loro li perderebbero comunque, perché non sanno come
usarli'”.</span></p>
<h2><span style="color: red; font-family: verdana;">La discarica ucraina</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">Dai carri agli aerei. Weichert ironizza sulla promessa dell’Olanda di
inviare a Kiev 12 F-16, osservando che difficilmente, per usare un
eufemismo, 12 jet cambieranno le sorti del conflitto.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Inoltre”, prosegue, “questi aerei sono di una generazione
precedente. Si tratta di modelli alla fine del loro ciclo vitale”,
facile preda della contraerea dei jet russi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Inoltre, “necessitano di infrastrutture adeguate e personale
specializzato in grado di assicurarne la manutenzione” e pilotarli è
molto impegnativo.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Un rapporto <a href="https://www.nytimes.com/2024/03/11/world/europe/ukraine-f16-pilots.html" rel="noopener noreferrer" target="_blank">suggerisce</a>
che a luglio i piloti ucraini non saranno nemmeno in grado di
manovrarli e che ne verranno schierati solo pochi alla volta. Inoltre,
va ricordato che gli F-16 sono antiquati rispetto agli <a href="https://defence-blog.com/russia-uses-newest-su-57-jet-to-strike-targets-in-ukraine/" rel="noopener noreferrer" target="_blank">aerei da guerra di quinta generazione</a> russi”.</span></p>
<p><a href="https://www.nytimes.com/2024/03/11/world/europe/ukraine-f16-pilots.html" rel="noopener" style="font-family: verdana;" target="_blank"><img alt="Ukraine Could Deploy F-16s as Soon as July, but Only a Few" class="alignnone size-large wp-image-66800" height="370" src="https://www.piccolenote.it/wp-content/uploads/A-NYT-F16-FOTO-copia-1024x619.jpg" width="613" /></a></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Gli aiuti della NATO all’Ucraina – prosegue Weichert – in realtà,
non sono stati molto utili. La guerra non sta volgendo a favore di Kiev
[anzi ndr]. I sistemi d’arma che vengono loro forniti sono troppo vecchi
e troppo pochi per poter fare la differenza. Infine, questi – in
particolare gli F-16 – richiedono così tanto addestramento che non è
possibile dare un supporto tempestivo allo sforzo bellico dell’Ucraina”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’analisi porta il cronista a due considerazioni. Questa la prima: un
cinico potrebbe concludere che l’invio di armamenti così inefficaci
“fosse intenzionale, cioè parte di una macchinazione volta a prosciugare
gli arsenali occidentali di armamenti obsoleti e costringere così i
Paesi [che si sono privati di mezzi di difesa] ad acquistare sistemi più
costosi e moderni dalle industrie della difesa dell’Occidente” (in
particolare dagli Usa).</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Molto più importante l’osservazione conclusiva: “Piuttosto che
incoraggiare l’Ucraina a negoziare una soluzione pacifica dopo il
successo conseguito nella difesa di Kiev di quasi due anni fa, i leader
statunitensi e britannici <a href="https://europeanconservative.com/articles/news/official-johnson-forced-kyiv-to-refuse-russian-peace-deal/" rel="noopener noreferrer" target="_blank">hanno chiesto</a> al governo di Kiev di continuare ad attaccare”.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">“Dopo due anni il conflitto sembra essere ormai prossimo alla fine, con la sconfitta ucraina ormai in vista. <strong>L’Occidente sta solo prolungando l’inevitabile</strong>, <strong>scaricando in Ucraina il suo antiquato armamentario bellico”.</strong></span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-11152959388593625522024-03-16T08:15:00.000-07:002024-03-16T08:15:58.586-07:00Nove storiche aziende tedesche, tra cui Bayer, VW e SAP, annunciano massicci tagli di posti di lavoro e delocalizzazioni<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="achtung: la germania tracolla – l’indice pmi tedesco dei servizi scende ..." class="p9uUc _2XfGj" height="355" src="https://s1.qwant.com/thumbr/474x316/0/0/61ad0e3dd91fbe72daf960f75268bc11a97bdd63b99e8aa35231653c69fbd7/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP._XA7NGOb14Di7FoMj--FGgHaE8%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="533" /><span class="trail-end"></span></span>
</p><div class="row">
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<h1 class="entry-title font-headlines" itemprop="headline"><span style="font-family: verdana;">Nove storiche imprese tedesche tagliano migliaia di posti</span></h1>
<div class="entry-byline font-secondary">
<span class="entry-author" itemprop="author" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/Person" style="font-family: verdana;"><a class="url fn n" href="https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/" itemprop="url" rel="author" title="Articoli scritti da Maurizio Blondet"><span itemprop="name">Maurizio Blondet</span></a></span><span style="font-family: verdana;">
<time class="entry-published updated" datetime="2024-03-15T21:04:22+01:00" title="venerdì, Marzo 15, 2024, 9:04 pm">15 Marzo 2024</time></span></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-15T21:04:22+01:00" style="font-family: verdana;" title="venerdì, Marzo 15, 2024, 9:04 pm"> </time></div><div class="entry-byline font-secondary"><time class="entry-published updated" datetime="2024-03-15T21:04:22+01:00" style="font-family: verdana;" title="venerdì, Marzo 15, 2024, 9:04 pm"><b>https://www.maurizioblondet.it/nove-storiche-imprese-tedesche-tagliano-migliaia-di-posti/</b> </time>
<span class="comments-link" style="font-family: verdana;"></span> </div>
</header>
<div class="entry-content" itemprop="articleBody">
<p><em style="font-family: verdana;">Blondet: a proposito lo spread perché oggi comprare il debito
pubblico tedesco è almeno tanto rischioso quanto comprare i BOT
italiani, e i “mercati” dovrebbero registrarlo. Chiedendo all’Italia
meno interessi, visto che la nostra economia va meglio della loro, o
esigendone di più da una Germania in pieno smantellamento industriale.</em></p>
<p><em style="font-family: verdana;">E’ la conferma che lo spread non ha nulla di “scientifico” né
“oggettivo”: è una valutazione fatta in base a pregiudizi ideologici.
Come dimostrato quando Mario Draghi fece aumentare lo spread di 500
punti, per far cadere Berlusconi, quando era ministro economico il
migliore che abbiamo, Tremonti. </em></p>
<h3 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">Da Epoch Times:</span></h3>
<p><span style="font-family: verdana;"><strong>Nove storiche aziende tedesche, tra cui Bayer, VW e SAP, annunciano massicci</strong>
tagli di posti di lavoro per affrontare sfide economiche come
l’espansione dell’intelligenza artificiale e il passaggio alla mobilità
elettrica. Questi tagli di posti di lavoro riflettono le attuali sfide
economiche</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Dall’ottobre dello scorso anno nove aziende tradizionali hanno reso pubblici i loro piani di risparmio.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Le aziende solitamente citano ragioni economiche come ragioni. Ad
esempio, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI), il passaggio
alla mobilità elettrica o le promesse di profitti agli azionisti hanno
portato alla decisione di rinunciare in futuro ai dipendenti. I tagli di
posti di lavoro mostrano le sfide economiche con cui le aziende
tedesche stanno attualmente lottando.</span></p>
<h3 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">Smantellamento per conversione alla mobilità elettrica (sic)</span></h3>
<p><span style="font-family: verdana;">Nei prossimi anni il fornitore automobilistico Bosch intende tagliare
complessivamente 1.500 posti di lavoro. Il completamento del progetto è
previsto entro la fine del 2025. A risentire della riduzione dei posti
di lavoro sono soprattutto i settori amministrazione, sviluppo e
vendita. Sono interessate le località del Baden-Württemberg,
Stoccarda-Feuerbach e Schwieberdingen. Secondo le proprie informazioni,
l’azienda vorrebbe evitare licenziamenti per motivi operativi.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">I dipendenti dovrebbero essere collocati in altre “aree di crescita”.
Si potrebbero prendere in considerazione anche altre opzioni, come
accordi di risoluzione del rapporto di lavoro e regolamenti sul
pensionamento anticipato</span></p>
<h2 class="font-headlines"><span style="font-family: verdana;">Bosch vuole tagliare almeno 1.500 posti di lavoro</span></h2>
<p><span style="font-family: verdana;">L’azienda giustifica la decisione con il passaggio alla mobilità
elettrica. Per lo sviluppo della propulsione è necessario meno personale
che per i motori a combustione. Si prevede che ulteriori posti di
lavoro nello sviluppo di software verranno eliminati in tutto il mondo
entro il 2026. In Germania, questa decisione interesserebbe le sedi di
Abstatt, Hildesheim, Leonberg, Renningen e Schwieberdingen.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">Si potrebbero perdere fino a 18.000 posti di lavoro</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il fornitore automobilistico ZF, che sta attraversando una vera
crisi, ha annunciato un notevole taglio di posti di lavoro. Il gruppo
vede il potenziale per salvare 12.000 posti di lavoro entro il 2030. Il
comitato aziendale teme addirittura che alla fine potrebbero andare
persi fino a 18.000 posti di lavoro. Il gruppo ZF è in difficoltà
economicamente. Sull’azienda gravano circa undici miliardi di debiti.
Inoltre, ZF sta lottando con la debolezza dell’economia mentre si
converte alla mobilità elettrica. Nelle sedi di Friedrichshafen e
Saarbrücken il gruppo punta su una maggiore flessibilità negli orari di
lavoro e di ferie. Il gruppo non vuole escludere una riduzione
dell’orario di lavoro.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">La produzione va nell’Europa sud-orientale</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Grandi cambiamenti sono in arrivo anche presso il fornitore
automobilistico Continental di Babenhausen, in Assia. La produzione
verrà trasferita nell’Europa sudorientale entro il 2028. Attualmente a
Babenhausen lavorano 1.080 dipendenti. Ben quattro anni fa c’erano 1.000
dipendenti in più. Continental vuole evitare i licenziamenti.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">L’azienda si affida a borse di lavoro, normative sull’età e
collocamenti interni. Tuttavia, come dimostrano i dati di Babenhausen,
solo pochi potranno lavorare internamente. Solo un buon quinto è
riuscito a restare con Continental. Come ha appena scritto
“Wirtschaftswoche”, dal 2020 a Babenhausen sono andati in pensione o
sono andati in pensione a tempo parziale 248 dipendenti, 280 sono stati
licenziati, 42 hanno potuto spostarsi all’interno del gruppo e 174
dipendenti sono stati riqualificati internamente. Altri 176 dipendenti
si sono trasferiti in un’azienda di trasferimento e entro dodici mesi
avrebbero dovuto essere collocati in un nuovo posto di lavoro.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Il risparmio sui costi è importante anche per il più grande
produttore automobilistico europeo. VW quindi non vuole escludere tagli
di posti di lavoro. “Dobbiamo ridurre i nostri costi e cavarcela con
meno personale per rimanere un datore di lavoro a prova di futuro”, ha
affermato il direttore delle risorse umane Gunnar Kilian dopo l’annuncio
dei piani a novembre. Dietro questa decisione c’è un programma di
risparmio da miliardi di dollari. Entro il 2026 si dovranno risparmiare
10 miliardi di euro, aumentando così il rendimento delle vendite dal 3,4
al 6,5%. L’anno scorso, su 100 euro di fatturato, rimanevano solo 3,40
euro di utile operativo. Nel 2022 era ancora 4,70 euro.</span></p>
<p><strong style="font-family: verdana;">Non sono escluse le cessazioni per motivi operativi</strong></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><strong>Il colosso chimico Bayer è in difficoltà.</strong> Con
l’acquisizione della Monsanto, azienda produttrice di glifosato, la
Bayer ha portato nelle proprie mani numerose cause legali, che ora
costano milioni di euro. L’azienda chimica di Leverkusen vuole quindi
tagliare massicciamente i posti di lavoro in Germania. Dal 2026 nel
gruppo DAX saranno possibili licenziamenti operativi. Quante posizioni
ci saranno non è ancora noto. “I tagli ai posti di lavoro dovrebbero
essere attuati rapidamente nei prossimi mesi e completati al più tardi
entro la fine del 2025”, ha affermato. Non è da escludere un’ondata di
licenziamenti in seguito.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;"><strong>Deutsche Telekom</strong> sta attualmente valutando la
possibilità di ridurre i posti di lavoro nella sede di Bonn. Secondo
l’“Handelsblatt” verranno tagliati circa 2.000 posti di lavoro. Il
gruppo non ha ancora fornito cifre specifiche. L’azienda afferma che il
progresso tecnologico è cambiato molto. Pertanto i processi a Bonn
dovrebbero essere ristrutturati. Presso il fornitore di servizi
Telekom.IT verranno tagliati altri 1.300 degli attuali 5.400 dipendenti.
Presso la filiale statunitense T-Mobile US circa 5.000 posti di lavoro
verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">La società madre della marca di giocattoli Playmobil, il gruppo Horst
Brandstätter, ha annunciato in ottobre che taglierà circa 700 posti di
lavoro in tutto il mondo. Un posto di lavoro su sei sarebbe quindi
interessato dai risparmi. Il gruppo ha citato come motivo il calo dei
profitti e delle vendite. Viene esternalizzata anche la cosiddetta
figure mould making, ovvero la produzione di stampi per parti in metallo
e plastica. Ciò influenzerebbe 74 posti di lavoro.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">In ottobre il produttore tedesco di giocattoli Haba ha dichiarato
fallimento. Il gruppo è attualmente in fase di ristrutturazione. In
questo contesto centinaia di dipendenti devono andarsene. Degli attuali
1.677 posti di lavoro, dopo la ristrutturazione ne rimarranno 1.000. Lo
stabilimento di Eisenberg verrà chiuso. In futuro, l’azienda vuole
concentrarsi maggiormente su giocattoli e giochi di alta qualità per
promuovere lo sviluppo del bambino</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Fonte: The Epoch Times</span></p>
<p><a class="external external_icon" href="https://www.epochtimes.de/wirtschaft/massiver-job-kahlschlag-deutsche-unternehmen-streichen-tausende-stellen-a4579442.html" style="font-family: verdana;" target="_blank">https://www.epochtimes.de/wirtschaft/massiver-job-kahlschlag-deutsche-unternehmen-streichen-tausende-stellen-a4579442.html</a></p></div></article></main></div>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-36840419120720547162024-03-16T08:10:00.000-07:002024-03-16T08:10:33.720-07:00Food for profit: il documentario che svela la crudele realtà e gli spregevoli interessi degli allevamenti intensivi<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Allevamento intensivo e (in)sostenibilità | lavialibera" class="p9uUc _2XfGj" height="326" src="https://s2.qwant.com/thumbr/474x308/c/0/d49a998a35706c722a6168be03715b29479bb27ed82a7ca953013c024b1f33/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.4QJBugp1PL8cJzAOrC4y4QHaE0%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="502" /></span></p><div class="tdb-block-inner td-fix-index"><h1 class="tdb-title-text"><span style="font-family: verdana;">Food for profit: il documentario che svela realtà e interessi degli allevamenti intensivi</span></h1></div><p><span style="font-family: verdana;">
15 Marzo 2024</span></p><p><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.lindipendente.online/2024/03/15/food-for-profit-il-documentario-che-svela-realta-e-interessi-degli-allevamenti-intensivi/"><b>https://www.lindipendente.online/2024/03/15/food-for-profit-il-documentario-che-svela-realta-e-interessi-degli-allevamenti-intensivi/</b></a> <br /></span></p><div class="tdb-block-inner td-fix-index"><p><span style="font-family: verdana;">Allevamenti intensivi dove
gli “scarti” vengono eliminati con pratiche violente, proliferazione di
malattie curate da personale non specializzato, liquami di risulta
scaricati all’aperto, inquinamento e persino rischi biologici, e il
tutto <strong>mentre a Bruxelles i politici mentono contraddetti dalle loro stesse parole</strong>
registrate in contesti diversi. È ciò che mostra Food for profit, il
nuovo documentario frutto del lavoro investigativo, durato 5 anni, di
Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi. Il docufilm inquadra – con
telecamere nascoste e non – le criticità di un tema che unisce
sensibilità etiche, preoccupazioni sanitarie e criticità ambientali: il
cibo e la sua produzione. L’inchiesta mostra che i problemi non
riguardano solo la gestione degli allevamenti intensivi, <strong>ma anche le istituzioni europee</strong>,
le quali si renderebbero complici dirette ed indirette attraverso i
collegamenti tra industria della carne, lobby e potere politico.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">«Nel film ci concentriamo sui 400 miliardi di euro in 7 anni che,
come Europa, destiniamo alla politica agricola comune, che dovrebbe
aiutare gli agricoltori a sostenere il loro reddito. Quello che succede
però con questi soldi, in realtà, è che la grande maggioranza va ai
grandi gruppi industriali e agli allevamenti intensivi», <a href="https://www.deejay.it/articoli/food-for-profit-documentario-giulia-innocenzi-dove-vederlo/" rel="noopener" target="_blank">ha dichiarato</a> la giornalista Giulia Innocenzi, sottolineando che tali allevamenti vengono<strong> finanziati dalle tasse dei cittadini e che spesso tengono gli animali in condizioni pessime</strong>,
sono causa di problemi ambientali tutt’altro che indifferenti e
costituiscono un pericolo di future pandemie. Attraverso alcuni
infiltrati, che sono riusciti a farsi assumere in Germania, Italia,
Spagna e Polonia, sono state filmate alcune scene che mostrano quello
che succede tutti i giorni all’interno di tali strutture. «Ogni volta
che esce un’inchiesta l’industria risponde: sono casi singoli, avete
trovato le mele marce. Noi invece con Food for profit <strong>vogliamo mostrare che questo è un sistema</strong>. Ed è un sistema finanziato con i soldi di noi contribuenti».</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">Poi le telecamere nascoste hanno viaggiato fino Bruxelles, dove un
finto lobbista con telecamera nascosta ha provato a convincere i
parlamentari ad approvare progetti controversi tra cui alcuni basati sul
<em>gene editing</em>, una tecnica che altera il DNA degli animali per
renderli più produttivi e ridurre i costi. Le proposte variavano da
super-mucche che a stento si reggono in piedi a polli senza piume che
farebbero così risparmiare tempo agli allevatori e persino a <strong>tubi da inserire nel retto delle vacche per trasformare gli escrementi in mangime</strong>.
Tra le risposte ci sono approvazioni, risate e persino contraddizioni:
un’eurodeputata chiave della commissione agricoltura, per esempio,
nell’intervista accordata ha dichiarato che modelli di allevamento
simili non vengono finanziati dalla Politica agricola comune (Pac)
aggiungendo di non essere d’accordo «con nessuna attività che maltratti
gli animali», ma a telecamere nascoste ha ammesso: «<strong>Non mi interessa la felicità del pollo, del coniglio o del gatto. </strong>Io
li mangio comunque». Il documentario è già stato mostrato all’interno
del Parlamento europeo e verrà proiettato in altre città italiane.
L’elenco delle proiezioni è disponibile <a href="https://www.foodforprofit.com/it/proiezioni/" rel="noopener" target="_blank">qui</a>.</span></p>
<p><span style="font-family: verdana;">[di Roberto Demaio]</span></p>
</div><p><span style="font-family: verdana;"> </span></p>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-76041737034647563312024-03-16T08:03:00.000-07:002024-03-16T08:03:51.941-07:00Dmitry Medvedev parla di “resa incondizionata”, con annullamento dello stato omonimo come entità indipendente<p><span style="font-family: verdana;"> </span></p><h1 class="entry-title post-title"><span style="font-family: verdana;">“RESA INCONDIZIONATA” – parla Medvedev, di Daniele Lanza</span></h1>
<div class="entry-meta postmeta clearfix"><span class="meta-date sep" style="font-family: verdana;"><a href="https://italiaeilmondo.com/2024/03/14/resa-incondizionata-parla-medvedev-di-daniele-lanza/" rel="bookmark" title="19:27"><time class="entry-date published updated" datetime="2024-03-14T19:27:21+00:00">14 Marzo 2024</time></a></span><span class="meta-author sep" style="font-family: verdana;"> <span class="author vcard"><a class="url fn n" href="https://italiaeilmondo.com/author/giuseppegerminario/" rel="author" title="Visualizza tutti gli articoli di giuseppegerminario">giuseppegerminario</a></span></span><span style="font-family: verdana;"> ITALIA E IL MONDO GEOPOLITICA E STORIA</span></div><div class="entry-meta postmeta clearfix"><span style="font-family: verdana;"> </span></div><div class="entry-meta postmeta clearfix"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://italiaeilmondo.com/2024/03/14/resa-incondizionata-parla-medvedev-di-daniele-lanza/"><b>https://italiaeilmondo.com/2024/03/14/resa-incondizionata-parla-medvedev-di-daniele-lanza/</b></a> <br /></span></div><div class="entry-meta postmeta clearfix"><span style="font-family: verdana;"> </span></div>
<span style="font-family: verdana;"><img alt="" class="attachment-featured_image size-featured_image wp-post-image" height="213" src="https://italiaeilmondo.com/wp-content/uploads/2024/03/431941747_10159907736721444_6247411994985449101_n-784x280.jpg" width="597" /></span>
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<div dir="auto"><strong style="font-family: verdana;">Giuseppe Germinario</strong></div>
<div dir="auto"><a href="https://www.facebook.com/daniele.conti.5203" style="font-family: verdana;"><strong>“RESA INCONDIZIONATA” – parla Medvedev</strong></a></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">14.03.2024</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">–</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">All’intervista del presidente l’altro ieri, segue rapida
quella del numero 2 del consiglio di guerra – Dmitry Medvedev – che va
ad implementare quanto lo stesso aveva già dichiarato una decina di
giorni orsono in studio televisivo, con tanto di nuove mappe politiche
alle sue spalle che ridefiniscono i connotati dell’est-europeo per la
prima volta dal 1992 (…).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">In breve, parla di “resa incondizionata”, come possibile
epilogo dello scacchiere ucraino con annullamento dello stato omonimo
come entità indipendente. Oppure di partizione (le cui varianti
sarebbero molteplici).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Vi è qualcosa di volutamente eccessivo, oserei dire,
nell’intervento: termini ed espressioni utilizzate sono radicali al
punto tale da coincidere in pieno con la narrativa caricaturale dei
media d’occidente in merito alla voracità imperiale del Cremlino (!).
Pare quasi che tenti deliberatamente di confermarla che giochi sulle
paure pregresse di ucraini e alleati in modo di scuoterli quanto serve e
portarli ad ascoltare di più l’ultima intervista del presidente. E
allora iniziamo proprio da questo: le uscite (volutamente) esagerate di
Medvedev e le sue cartine geografiche a colori vivaci, stridono con il
tono assai più calmo, severo e ponderato di Vladimir Putin, che esprime
un quadro meno estremo e più realistico……..e soprattutto le seguono a
ruota (cioè Medvedev si è espresso immediatamente dopo).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Ad occhio, sono portato a credere in una riedizione – a
livello di politica internazionale – della dinamica negli interrogatori
di polizia “POLIZIOTTO BUONO e POLIZIOTTO CATTIVO”, di antichissima
memoria.</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Per aiutare l’opinione pubblica ucraina e di chi li
“aiuta” a capire che vale la pena considerare la mano tesa di Putin ,
gli si presenta anche possibili alternative di carattere catastrofico,
su cui riflettere, arrivando alla conclusione logica che la proposta di
un paio di giorni fa è in fondo il minore dei mali. Al Cremlino non si
ipotizzano seriamente scenari del genere riportato sulla mappa (in
basso), non li si pianificano, non li si era mai pianificati….erano più
che altro negli incubi di UE-USA e Kiev. Ora si è deciso di usare tali
incubi per dare una scossa al nemico, per la serie “Volete che siamo dei
mostri ? Possiamo esserlo se vogliamo……” (ecco tutto).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">D’altro canto un rischio persiste eccome: che
l’oltranzismo di Kiev renda REALE qualcosa che si era solo immaginato
nella caricature più estreme. Anche una dozzina di anni fa non ci si
immaginava veramente un’operazione russa su larga scala in Ucraina,
eppure le circostanze hanno letteralmente obbligato il Cremlino a
reagire, dando vita ad un quadro come nessuno si sarebbe sognato.</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Come si è detto molte altre volte in passato, se a Kiev
vi fosse un governo NORMALE a questo punto si sarebbe già da tempo ai
negoziati, le ostilità sarebbero quantomeno state sospese: ma a Kiev è
stata messa al potere una giunta che NON rispecchia nemmeno la società
ucraina quanto la sua frangia più oltranzista (quella più disposta a
battersi fino alla morte), incapace di essere “interlocutore” in alcun
modo e forzando di conseguenza la controparte ad azioni sempre
maggiori……fino ad ottenere risultati maggiori di quanto avrebbe
pianificato.</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">–</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Volendo prendere analizzare la mappa in basso…..è
chiaramente uno spauracchio: gioca non soltanto sul timore ucraino di
essere fagocitata da est (dalla Russia), ma anche dal timore di essere
fagocitati da ovest (dalla Polonia). Si direbbe che l’intendo criptico
del disegno sia quello di dare una scossa proprio ai nazionalisti
ucraini, ricordandogli che l’occidente non è necessariamente così amico e
che sarebbe pronto ad annetterli al medesimo modo se il caso lo impone
(magari mettendosi d’accordo proprio con il Cremlino….), quanto il fatto
che vi sono anche altre componenti etniche NON ucraine pronte a
sganciarsi, dalle province prossime a Slovacchia ed Ungheria, sino alla
Romania (…).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Sì, forse si tratta di un quadro diretto agli ucraini
stessi – pur patrioti – invitandoli a riflettere sul fatto che devono
evitare di risultare parcellizzati e disgregati come mai prima.</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Il fatto è che se non lo capiscono………..quella che oggi è
una provocazione spaccona, rischia di ricalcare (e per davvero) una
qualche futura realtà, temo: lo stato di KIEV che si vede al centro,
come incarnazione del muro di Berlino per il secolo XXI in Europa (?).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Non so proprio dire.</span></div>
</div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;"> <img alt="" class="alignnone size-medium wp-image-19924" height="200" src="http://italiaeilmondo.com/wp-content/uploads/2024/03/430300663_10159906776551444_3709991305335127784_n-300x200.jpg" width="300" /></span></div>
</div>
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<div dir="auto"><strong style="font-family: verdana;">TRE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELLA DIFESA</strong></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">(per chiudere la giornata in modo idilliaco**)</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">–</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">1# “Oggi Putin ha detto chiaramente che lui la pace non la vuole, non vuole smettere di bombardare in Ucraina.”</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">(risposta mia)</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">?!…..ma l’onorevole Crosetto ha ascoltato o letto per
conto proprio l’intervista di Putin ? Integralmente ? A giudicare dalla
sua replica pare gli abbiano fornito il testo sbagliato o tradotto male i
dialoghi (?).</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">2# “Le provocazioni di Putin – ha aggiunto – sono
all’ordine del giorno. Finché spedisce le truppe ai confini (con la
Finlandia, ndr) per l’esercitazione va bene, ma il problema è quando
glieli fa scavalcare ai carri armati come in Ucraina”</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">(ris. mia)</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Dunque: la Finlandia dopo 80 anni di neutralità, nel
contesto criticissimo che osserviamo, decide di ADERIRE alla Nato (che
implicherà il posizionamento di armi pericolosissime contro San
Pietroburgo ed altri grandi centri della Russia nord-occidentale),
blocca il confine al transito usuale di russi e dichiara di costruire un
muro di acciaio per tutta la lunghezza del confine (1300 km).</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">La risposta russa di quale tipo dovrebbe essere ? Invitare a cena il ministro della difesa finlandese ?</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">3# “Così almeno anche a livello italiano quelli che
pensano sia facile dialogare con Putin si renderanno conto che non è
facile”.</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">(ris. mia)</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Gli italiani che siano un minimo informati e si
ritrovino a leggere cosa dichiara l’onorevole Crosetto…..si renderanno
conto che non è facile capire se il ministro della difesa ha la capacità
di leggere per conto proprio i comunicati internazionali (…)</span></div>
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Mi dispiace soprattutto per gli italiani, dato che per quanto mi riguarda, Guido Crosetto NON è il mio ministro della difesa.</span></div>
</div>
<div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a">
<div dir="auto"><span style="font-family: verdana;">Buon proseguimento di serata</span></div>
</div>
</div>
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</div>
</div>
<h3 class="sd-title"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></h3>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-974756174275033127.post-68629531527505435462024-03-16T07:57:00.000-07:002024-03-16T07:57:22.899-07:00l modello di sviluppo (fallito) della Commissione UE prevede necessariamente ll’estensione imperiale ad Est, a scapito della Russia<p><span style="font-family: verdana;"> <img alt="Il Presidente Della Commissione Europea Dal 2014 - leoeshan" class="p9uUc _2XfGj" height="323" src="https://s1.qwant.com/thumbr/474x278/1/b/c72ada30883631b75b2b170ecc62361387bc0da7913b4940376942b70ec4f0/th.jpg?u=https%3A%2F%2Ftse.mm.bing.net%2Fth%3Fid%3DOIP.fZs6wA9ZaDqs_h6_qLZvcwHaEW%26pid%3DApi&q=0&b=1&p=0&a=0" width="551" /></span></p><div class="post-header post-tp-1-header">
<h1 class="single-post-title">
<span class="post-title" itemprop="headline" style="font-family: verdana;">Se non parte la protesta popolare, l’Europa finirà distrutta dalla Terza Guerra Mondiale</span></h1>
<h2 class="post-subtitle"><span style="font-family: verdana;">Come nella Prima Guerra Mondiale, l’Europa vuole il conflitto.</span></h2> <div class="post-meta-wrap clearfix"><a class="post-author-a post-author-avatar" href="https://comedonchisciotte.org/author/redazione-cdc/" style="font-family: verdana;" title="Sfoglia Autore Articoli"><span class="post-author-name">By <b>Redazione CDC</b></span> </a><span style="font-family: verdana;"> <span class="time"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-16T08:03:01+01:00">On <b>16 Marzo 2024</b></time></span></span></div><div class="post-meta-wrap clearfix"><span class="time" style="font-family: verdana;"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-16T08:03:01+01:00"><b> </b></time></span></div><div class="post-meta-wrap clearfix"><span class="time" style="font-family: verdana;"><time class="post-published updated" datetime="2024-03-16T08:03:01+01:00"><b><a href="https://comedonchisciotte.org/se-non-parte-la-protesta-popolare-leuropa-finira-distrutta-dalla-terza-guerra-mondiale/">https://comedonchisciotte.org/se-non-parte-la-protesta-popolare-leuropa-finira-distrutta-dalla-terza-guerra-mondiale/</a> </b></time></span><span style="font-family: verdana;"> <br /></span></div></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span><p><span style="font-family: verdana;">Di Belisario per ComeDonChisciotte.org</span></p> <p><b style="font-family: verdana; font-size: 18px;">Ogn</b><b style="font-family: verdana; font-size: 16px;">i storia è storia contemporanea</b></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Secondo
il filosofo italiano Giovanni Gentile, l’interpretazione o la
reinterpretazione storica ha ben poco a che vedere con i fatti storici
interpretati o reinterpretati, e molto di più con gli interessi
dell’epoca in cui l’interpretazione o reinterpretazione viene
effettuata. </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Pertanto,</span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“ogni storia è storia contemporanea”.</span></i></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">L’intera storia dello scorso secolo che ci viene propinata dagli storici e dai media </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">mainstream</span></i><span style="font-weight: 400;">, e particolarmente </span><i><span style="font-weight: 400;">la storia nella versione dei vincitori della WW2</span></i><span style="font-weight: 400;">
– Russia inclusa – è un mix di verità, falsità e soprattutto di
gigantesche omissioni, ed il risultato finale è quello di una versione
in gran parte falsa ed unilaterale. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Gli
esempi delle falsità e delle omissioni sulla WW2 sono ormai molteplici e
noti, ma non sono entrati a far parte della conoscenza e coscienza
collettiva, perché erroneamente considerati come espressione della
volontà di rivalutare fascismo e nazismo, e pertanto rigettati </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">con sdegno socratico</span></i><span style="font-weight: 400;">. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Per esempio, è ormai storicamente accertato e provato </span><span style="font-family: verdana;"><b>(1)</b><span style="font-weight: 400;">
che Stalin – dopo Polonia, Finlandia e Paesi Baltici – stava per
invadere l’Europa, e che Hitler con l’invasione del giugno 1941 l’aveva
solamente anticipato di qualche mese, ma tale verità ormai inoppugnabile
non viene riconosciuta, perché erroneamente considerata come una
inaccettabile rivalutazione del dittatore tedesco. Ugualmente, si
continua a tacere sull’embargo totale dichiarato da USA, GB e Olanda nei
confronti del Giappone, che avrebbe condannato l’arcipelago asiatico a
fame e sottosviluppo, non lasciandogli altra chance che la guerra, ed
ugualmente si tace sulle ripetute e ragionevoli proposte negoziali del
Giappone, tutte rifiutate dagli USA prima dell’attacco di Pearl Harbour:
nessuno ha infatti voglia di rivalutare le ragioni del militarismo
giapponese.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Si
potrebbero fare moltissimi altri esempi, e sotto diversi profili –
dall’ordine di Hitler sulla ritirata a Dunkerque che risparmiò circa
300.000 soldati inglesi e francesi, ai massacri di centinaia di migliaia
di civili </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">bruciati vivi</span></i><span style="font-weight: 400;">
nei bombardamenti di Amburgo, Dresda e Tokyo – ma la morale è sempre la
stessa: ogni storia è storia contemporanea, e quindi ogni
interpretazione o reinterpretazione della storia viene filtrata secondo
gli interessi dell’epoca contemporanea. I fantasmi di Hitler e Mussolini
vengono alimentati costantemente e qualunque revisione storica che non
ne elimini, ma ne riduca le responsabilità viene rifiutata, a qualunque
costo. Non solo: chiunque la sostenga viene anche accusato di
neofascismo o neonazismo.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">I
taboos che si frappongono ad una reinterpretazione della WW2 appaiono
ancora oggi insuperabili, e siamo quindi costretti – 80 anni dopo la
fine della WW2 – a convivere con un mare di falsità e omissioni. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <h4><b style="font-family: verdana;">Lo scoppio della WW1</b></h4> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La
storia della WW1, nella versione dei vincitori, è similmente un altro
evidente mix di verità, falsità e soprattutto di gigantesche omissioni,
con il risultato finale di una versione in gran parte falsa e
unilaterale. Con una enorme differenza: la comprensione di tale mix non
è ostacolata da grandi taboos. Nessuno può essere facilmente accusato
di secondi fini, per esempio, nella riduzione delle responsabilità
prevalentemente attribuite dalla storiografia dei vincitori al Kaiser
tedesco Guglielmo II. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Attraverso
la storia della WW1, si giunge molto più agevolmente alle medesima,
identica conclusione, quella di una storia sempre sistematicamente
scritta dai vincitori, nel classico mix di verità, falsità e omissioni.
Si tratta pertanto di una riflessione storica preziosa, specialmente
nelle analogie tra lo scenario pre WW1 e quello attuale che stiamo
vivendo.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La
cronologia dei fatti che hanno portato alla WW1 è sostanzialmente nota,
ma come sempre alcuni fatti vengono arbitrariamente considerati
decisivi, ed altri, invece, altrettanto arbitrariamente come del tutto
secondari.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Come
noto, la scintilla iniziale fu l’attentato mortale all’ Arciduca
austriaco Francesco Ferdinando del 28 giugno 1914, da parte di un
esponente di un irredentismo serbo incoraggiato dagli storici successi
delle unificazioni tedesca e italiana. L’Impero Austro-Ungarico decise
che la deriva del nazionalismo etnico meritava di ricevere una lezione
definitiva, e il 29 luglio 1914 dichiarò guerra al Regno di Serbia. La
Russia il 30 luglio dichiarò la mobilitazione generale in supporto della
Serbia. </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La mobilitazione
generale da parte della Russia, nella logistica di quell’epoca fu
percepita come una grave minaccia dalla Germania, ma i Russi si
rifiutarono di smobilitare. Alla scadenza del brevissimo e frettoloso
ultimatum tedesco, il 1 agosto 1914, la Germania dichiarò guerra alla
Russia. Ma nello stesso giorno, il 1 agosto, la Francia ordinò la sua
mobilitazione generale! </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Il 3 agosto 1914 la Germania dichiarò guerra anche alla Francia.</span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Il 4 agosto la GB dichiarò guerra alla Germania, per via del rifiuto di ritirarsi dal Belgio inizialmente invaso dalla Germania.</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">E’ evidente a chiunque che il punto di svolta e degenerazione decisivo della </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">reazione a catena</span></i><span style="font-weight: 400;">
fu la mobilitazione, gratuitamente e gravemente ostile, della Francia
del 1 agosto 1914, contro una Germania già formalmente in guerra contro
la Russia. Mobilitazione che rese inevitabile la dichiarazione di guerra
alla Francia della Germania, presa tra due fronti, del 3 agosto 1914. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Quello
che è ancora più grave è che la mobilitazione generale della Francia fu
il risultato di una decisione personale del Presidente Raymond
Poincarè. Il 21 luglio 1914, in una visita ufficiale a San Pietroburgo
frettolosamente organizzata, Poincarè aveva promesso allo Zar Nicola II </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">il supporto incondizionato della Francia alla Russia contro Austria-Ungheria e Germania</span></i><span style="font-weight: 400;">. Non solo, Poincarè si era anche dichiarato convinto della possibilità di vincere l’imminente guerra </span><b>(2</b><span style="font-weight: 400;">). Nove giorni dopo la visita di Poincarè, lo Zar Nicola II ordinò la mobilitazione della Russia.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La
conclusione è evidente: anche la Francia ha voluto la WW1, e quanto
alla GB, nessuno storico onesto ha il coraggio di sostenere che senza la
violazione della neutralità del Belgio da parte della Germania, la GB
non sarebbe entrata in guerra. Tutti riconoscono che la GB avrebbe </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">comunque</span></i><span style="font-weight: 400;">
dichiarato guerra alla Germania, con la quale era da tempo in aperta
competizione per la supremazia globale, industriale e commerciale.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La reazione a catena sommariamente sopra descritta può certamente sollevare valutazioni diverse </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">sui</span></i> <i><span style="font-weight: 400;">rispettivi</span></i> <i><span style="font-weight: 400;">gradi di responsabilità</span></i><span style="font-weight: 400;">
nella deflagrazione della WW1 da parte di Austria-Ungheria, Russia,
Germania, Francia e GB. Ma quello che è certo è che lo scenario, al
tempo stesso, rende assolutamente improponibile la teoria della
responsabilità principale, se non esclusiva, di Austria-Ungheria e
Germania. </span><i><span style="font-weight: 400;">Eppure tale teoria –
o meglio, favola – è stata prima affermata come un dogma e poi imposta
dai vincitori della WW1 agli sconfitti, in particolare attraverso il
Trattato di Versailles contro la Germania. </span></i></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La
verità che emerge dalla genesi dello scoppio della WW1 è tutta
un’altra: la guerra è stata voluta dai Governi di tutti i Paesi europei
che vi hanno partecipato: Austria-Ungheria, Russia, Germania, Francia,
GB e, nel 1915, l’Italia. Non c’è alcuna maniera di girarci intorno. La
questione centrale da risolvere è perché i Governi di questi Paesi non
hanno esitato nell’inviare a morte certa milioni di giovani uomini,
esistenzialmente </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“colpevoli”</span></i><span style="font-weight: 400;"> solo di essere nati, o </span><i><span style="font-weight: 400;">gettati-nel mondo,</span></i><span style="font-weight: 400;"> in Europa alla fine del 1800.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Il
dibattito è tuttora in corso, ma solo tra gli storici del settore. I
teorici marxisti, per esempio, già in quel tempo affermavano che le
guerre decise dalla borghesia dominante altro non erano che un mezzo per
espandere e rafforzare il dominio sul proletariato: una prospettiva del
tutto diversa da quella dell’ </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“onore nazionale”</span></i><span style="font-weight: 400;">. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Ed in effetti, le società europee, già nella cd </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">Belle Epoque, </span></i><span style="font-weight: 400;">erano
tutte afflitte da un enorme problema: la gestione del crescente
scontento della massa del proletariato operaio generato dalla recente
rivoluzione industriale, e del pericolosissimo contagio in corso sulla
massa del proletariato contadino. In Europa, purtroppo, vigeva ancora la
teoria economica liberista di Adam Smith (morto nel 1790, pre
rivoluzione industriale), che trattava il proletariato industriale e
contadino come un </span><i><span style="font-weight: 400;">qualunque, spendibile fattore produttivo</span></i><span style="font-weight: 400;">:
in una crisi ciclica, si licenziano gli operai e si attende lo
spontaneo riequilibrio di domanda e offerta, ed il ritorno prima dell’
utilità marginale e dopo del profitto. Semplice, vero? Ma un pochino
difficile sotto il profilo morale quando gli operai sono milioni…</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Marxisti,
socialisti e perfino ampi settori del cattolicesimo e protestantesimo
sociale già dalla fine del 1800 invocavano, in un modo o nell’altro,
l’intervento dello Stato, ma la </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">teoria del Welfare State</span></i><span style="font-weight: 400;"> non era ancora nata, ed effettivamente le classi dominanti europee, ed i Governi che esprimevano via </span><i><span style="font-weight: 400;">suffragio per censo</span></i><span style="font-weight: 400;">, non avevano la più remota idea di come impostare un nuovo modello di sviluppo, o di contratto sociale. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">L’interventismo
statale nell’economia fu avviato solo dopo la WW1, alla fine degli anni
20 e l’inizio degli anni 30, dal regime fascista di Mussolini, seguito
dal regime nazista di Adolf Hitler e dal New Deal degli USA di
Roosevelt, fino alla tardiva comparsa, nel 1936, dell’opera madre di
John Maynard Keynes </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”. </span></i><span style="font-weight: 400;">Era ormai troppo tardi: nell’URSS si era nel frattempo ormai affermata la dottrina comunista.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Nel
1914, i Governi europei scelsero la guerra semplicemente perché non
erano in grado di affrontare il crescente scontento delle masse
proletarie industriali e contadine. Strasburgo, Trento e Trieste, la
neutralità del Belgio, etc furono effettivamente pretesti – non senza
qualche fondamento – delle elites dominanti, per non parlare delle
tensioni, sia etniche che sociali, che affliggevano l’Impero Austro
Ungarico e l’Impero Russo. </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Inviare
a morte certa qualche decina di milioni di disgraziati,
esistenzialmente “colpevoli” solo di essere nati in Europa alla fine del
1800, sembrò la scelta migliore. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Eppure, per oltre un intero decennio dopo la WW1, prevalse la </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">favola</span></i><span style="font-weight: 400;">
dell’integrale responsabilità di Germania e Austria-Ungheria. In tale
“ottica”, la visita ufficiale del Presidente francese Raymond Poincarè a
San Pietroburgo del 21 luglio 1914, durante la quale garantì allo Zar
Nicola II</span><i><span style="font-weight: 400;"> il supporto incondizionato della Francia alla Russia contro Austria – Ungheria e Germania, </span></i><span style="font-weight: 400;"> manifestando, inoltre, la </span><i><span style="font-weight: 400;">ferma convinzione della vittoria nell’imminente guerra – </span></i><span style="font-weight: 400;">nove giorni prima della mobilitazione russa</span><i><span style="font-weight: 400;"> –</span></i><span style="font-weight: 400;"> è stata trattata dalla storiografia favolistica dei vincitori della WW1 come, in sostanza, </span><i><span style="font-weight: 400;">una innocente scampagnata</span></i><span style="font-weight: 400;">.
E la decisione di mobilitare l’esercito francese nello stesso giorno,
il 1 agosto 1914, in cui la Germania aveva dichiarato guerra alla Russia
(per il rifiuto russo di smobilitare), sempre secondo la favolistica
dei vincitori della WW1 sarebbe stata </span><i><span style="font-weight: 400;">“una decisione essenzialmente difensiva”.</span></i></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Siamo nel più pieno ridicolo, a livello avanspettacolo, ma alla fine non c’è molto da ridere: infatti, nella presunta </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">coscienza della storiografia dominante</span></i><span style="font-weight: 400;">
– quella dei vincitori – il farabuttone guerrafondaio Raymond Poincarè
l’ha scampata alla grande: sono pochi gli storici che lo annoverano tra i
principali responsabili della WW1.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <h4><b style="font-family: verdana;">Lo scenario odierno</b></h4> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Le
analogie dello scenario pre WW1 con quello odierno sono più che
evidenti sotto diversi profili, ma grazie alla penetrazione pervasiva
dei </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">mass media</span></i> <i><span style="font-weight: 400;">mainstream,</span></i><span style="font-weight: 400;"> in Occidente siamo ormai nel regno della propaganda più ignorante, becera e disonesta.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Come
l’Europa pre WW1 era in crisi per via dell’incapacità del modello di
sviluppo liberista di gestire la massa del proletariato industriale e
contadino, così l’odierna UE non è in grado di gestire l’ assoluto e
completo fallimento del suo modello di sviluppo. </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Dopo
oltre 20 anni dall’adozione dell’Euro e dall’accessione dei Paesi dell’
Est, secondo tutte le statistiche l’UE ha perso oltre il 30% della
crescita, del reddito e del potere d’acquisto rispetto agli USA,
protagonisti insieme a Cina ed alcuni Paesi asiatici della seconda
rivoluzione industriale di internet, telecom e nuovi media. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Non
solo, è ormai evidente anche il deciso fallimento della politica di
integrazione dell’immigrazione di massa dal Terzo Mondo: in particolare
in Francia, Belgio, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svezia è sotto gli
occhi di tutti l’estrema difficoltà d’integrare in modo stabile e
produttivo i discendenti di immigrati alla seconda, terza e perfino
quarta generazione. In tutta l’Europa occidentale, l’assistenzialismo a
favore degli immigrati non integrati ha ridotto esponenzialmente il
welfare e l’assistenza sociale delle </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">popolazioni indigene</span></i><span style="font-weight: 400;">, mentre gli standard di sicurezza pubblica sono degenerati esponenzialmente (Svezia in testa). </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Il radicale e massiccio interventismo politico ed economico del </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">Governo eletto-da-nessuno</span></i> <i><span style="font-weight: 400;">della Commissione UE</span></i><span style="font-weight: 400;"> a favore di alcune aree (l’Est Europa) ed alcuni settori (l’economia </span><i><span style="font-weight: 400;">green</span></i><span style="font-weight: 400;">
e, con la guerra russo-ucraina, il settore militar-industriale), a
colpi di centinaia di miliardi di sussidi, agevolazioni e finanziamenti a
pioggia, indipendentemente dalle intenzioni ha condotto a risultati
catastrofici, quali appunto sintetizzati nella perdita netta di oltre il
30% della crescita, del reddito e del potere d’acquisto rispetto agli
USA. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Il progetto
politico ed economico della Commissione UE, a partire dall’alleanza con
gli USA di Obama, era ed è, molto semplicemente, l’estensione imperiale
ad Est a scapito della Russia: il nuovo </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">Drang nach Osten</span></i><span style="font-weight: 400;">.
I giganteschi sussidi a pioggia all’ Est Europa sono innanzitutto
un’arma politica, una vetrina del benessere europeo sbattuta in faccia
ai Russi. Ma il progetto è fallito miseramente: nonostante i miliardi
offerti, l’aut-aut imposto dall’UE all’ Ucraina nel negoziato per
l’accordo di associazione – o con l’UE, o con la Russia – ha portato
alla guerra civile ed al colpo di stato del 2014, e successivamente alla
guerra russo-ucraina. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Oggi
dovrebbe essere chiaro a tutti che l’Ucraina ha perso la guerra, e che
l’unica via d’uscita è la pace, attraverso la definitiva attribuzione
alla Russia dei territori occupati – da sempre popolati al 75-80% da
Russi – e la garanzia della non adesione alla Nato dell’Ucraina. E’ una
via d’uscita relativamente facile, ed è infatti quella che prospetta la
probabile Presidenza Trump.</span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Dovremmo esserne tutti felici: </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">tralaltro,</span></i><span style="font-weight: 400;"> la rinuncia al gas russo ha portato alla recessione industriale di Germania e Italia.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <h4><b style="font-family: verdana;">Ma l’Europa – Commissione UE e Francia in primis – vuole la guerra!</b></h4> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Ed
invece, di fronte alla prospettiva della vittoria di Donald Trump e
della pace nella guerra russo-ucraina, l’ Europa sta dimostrando di
volere la guerra. Si sentono ormai discorsi letteralmente deliranti,
dalla guerrafondaia cronica Albrecht VDL al Presidente francese Macron,
secondo il quale </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“se la Russia vincesse la guerra, in Europa non saremmo più tranquilli”.</span></i></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Eppure,
dopo la sconfitta della Francia nell’ignobile guerra contro l’Algeria
(1954-1962), reputata nemmeno una colonia, ma direttamente </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“territorio francese”</span></i><span style="font-weight: 400;">
(!!!), l’ Europa ed il Nord Africa sono rimasti tranquillissimi per
decenni. Idem dopo la fine della guerra civile jugoslava, grazie alla
separazione delle parti in conflitto attraverso frontiere definite
dall’appartenenza nazionale, soluzione peraltro comparativamente più
facile nel caso russo-ucraino. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Per non parlare dell’altrettanto ignobile guerra alla Libia, inizialmente scatenata sempre dalla Francia. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Se siamo rimasti </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“tranquilli”</span></i><span style="font-weight: 400;"> dopo quelle </span><i><span style="font-weight: 400;">guerre ignobili</span></i><span style="font-weight: 400;">,
non si vede perché lo stesso non dovrebbe accadere dopo la pace
russo-ucraina. In base a quale logica si attribuisce a Putin la volontà
dell’Armageddon nucleare? Chiunque, Putin incluso, afferra che la
Russia ne uscirebbe distrutta, tanto quanto l’Europa e gli USA.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Ma
non solo la Francia e la Commissione UE, anche GB, Germania e Italia,
più ovviamente Polonia e Baltici, si sono dichiarati fermamente
intenzionati a continuare ad armare e ad assistere l’Ucraina, firmando
accordi e stanziando miliardi di aiuti – in anticipo sulla probabile
vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali USA del prossimo
novembre. Come dire, mettere il carro davanti ai buoi……</span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">La spiegazione è una sola: il modello di sviluppo (fallito) della Commissione UE prevede necessariamente </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">il Risiko regressivo</span></i><span style="font-weight: 400;">
dell’estensione imperiale ad Est, a diretto scapito della Russia, e
l’UE non ha la minima intenzione di rinunciarci, anche se gli USA di
Donald Trump si chiamassero fuori. </span></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Dopo l’Ucraina, già </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">si sogna</span></i><span style="font-weight: 400;">
la Georgia e l’Armenia……questo è il risultato dell’aver creato un vero e
proprio mostro giuridico, dotato di immensi poteri, quale il </span><i><span style="font-weight: 400;">Governo-eletto-da-nessuno e non sfiduciabile, e pertanto irresponsabile, della Commissione UE.</span></i></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Come nel 1914 e nel 1939, l’Europa sta quindi andando dritta verso la Terza Guerra Mondiale. </span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">E’ esperienza comune, tra lettori e studiosi della storia dello scorso secolo, domandarsi con meraviglia </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">come mai</span></i><span style="font-weight: 400;"> i popoli europei non si accorsero di starsi dirigendo verso le catastrofi epocali della WW1 e della WW2</span><b>. </b></span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">Ieri come oggi, la risposta è una sola: perché i popoli europei hanno continuato a </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">credere, votare e sostenere</span></i><span style="font-weight: 400;"> le lobbies criminali ed i Governi che le hanno volute, ai quali oggi si aggiunge il mostro del </span><i><span style="font-weight: 400;">Governo-eletto-da-nessuno della Commissione UE</span></i><span style="font-weight: 400;">.</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;"> </span></p> <p><span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">C’è
solo una strada per evitare la Terza Guerra Mondiale: quella della
protesta generalizzata dei popoli europei contro la guerra, </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">senza distinzioni tra destra e sinistra tradizionali</span></i><span style="font-weight: 400;">. E purtroppo, non se ne vede ancora traccia.. .</span></span></p> <p><span style="font-family: verdana;">Di Belisario per ComeDonChisciotte.org</span></p> <p><span style="font-family: verdana;">16.03.2024</span></p> <p><strong style="font-family: verdana;">NOTE</strong></p> <span style="font-family: verdana; font-weight: 400;">(1) Vedasi le opere dello storico russo, ex Kgb, Viktor Suvorov, </span><span style="font-family: verdana;"><i><span style="font-weight: 400;">“Icebreaker: Who started the Second World War?”</span></i><span style="font-weight: 400;"> del 1988 e </span><i><span style="font-weight: 400;">“The Chief Culprit: Stalin’s Grand Design to Start WW2”</span></i><span style="font-weight: 400;"> del 2008. Per una sintesi dei contenuti, vedasi </span><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Icebreaker_(non-fiction_book)" rel="nofollow noopener" target="_blank"><span style="font-weight: 400;">Icebreaker (non-fiction book) – Wikipedia</span></a><span style="font-weight: 400;">.
Per inciso, nelle deposizioni nel processo di Norimberga, diversi
generali nazisti dichiararono che lo schieramento strategico delle
armate sovietiche nel giugno 1941 era disposto in modalità evidentemente
pre invasione dell’ Europa, assolutamente incompatibile con una ottica
meramente difensiva. <br /></span></span>Claudio Martinotti Doriahttp://www.blogger.com/profile/14978432396818669906noreply@blogger.com0