Donald Trump: Prospettive politiche
In un recente articolo vi abbiamo presentato il punto di vista di Caitlin Johnstone su Donald Trump, un punto di vista certamente condivisibile nel quadro generale della storia contemporanea e nella gestione di, forse, tutti i presidenti degli Stati Uniti. Dall’altra parte, per completezza di informazione, ci sembra doveroso proporvi anche un punto di vista più specificamente statunitense, anche questo, a nostro parere, perfettamente inserito nel contesto storico attuale, non solo statunitense. PCR aveva scritto un primo articolo, il 2 giugno, che ha poi ritenuto di dover brevemente integrare il 4 giugno. Data la brevità del testo, abbiamo ritenuto utile unire i due articoli. Buona lettura e buona discussione.
Paul Craig Roberts – Institute for Political Economy – 2 e 4 giugno 2023
Alcuni lettori mi hanno chiesto se il rapporto del Consulente Speciale (*) John Durham che assolve Trump dalle false accuse dell’FBI sul Russiagate e le critiche di Durham all’FBI per il suo comportamento non etico e criminale abbiano aumentato le possibilità di rielezione di Trump. I lettori vogliono anche sapere se la palese protezione dell’FBI nei confronti di Joe e Hunter Biden, rifiutando un mandato di comparizione della Camera per esibire un documento che incrimina i Biden in attività criminali, insieme alle infermità dell’età di Biden, faranno perdere le elezioni a Biden.
È chiaro che la grave interferenza dell’FBI nelle elezioni presidenziali è un dato di fatto. Ma per essere chiari, il mio forte non è la politica. Alcuni pensano che, essendo stato Assistente Segretario del Tesoro e membro dello staff del Congresso, io sappia tutto della politica. Avendo visto la politica in azione, ne so qualcosa, ma nei miei anni di governo ho avuto un ruolo politico, non una funzione politica.
Nello staff del Congresso il mio ruolo era quello di elaborare una politica dal lato dell’offerta che ponesse fine alla stagflazione e fosse accettabile sia per i democratici che per i repubblicani. Al Tesoro il mio ruolo era quello di far uscire la politica dell’offerta del Presidente Reagan dalla sua amministrazione senza che venisse annacquata da compromessi tali da renderla inefficace. In seguito ho avuto un ruolo nell’aiutare Reagan a porre fine alla guerra fredda.
Naturalmente, politica e le politiche non sono completamente indipendenti l’una dall’altra. Le buone politiche possono essere impedite dalla politica e possono essere attuate politiche sbagliate che servono interessi particolari. L’attuazione di una politica di successo richiede la consapevolezza della politica e argomenti politici forti.
Con questa premessa, risponderò alle domande.
Il rapporto di Durham aiuta chiaramente Trump. Rivela un’FBI chiaramente intenzionata ad accusare Trump. Il fatto che l’FBI si sia adoperata attivamente per privare gli elettori del diritto di voto, ribaltando un’elezione, suggerisce con forza che lo stesso movente sia la spiegazione della “insurrezione del 6 gennaio” e del “Documentsgate”, nella cui orchestrazione l’FBI ha notoriamente avuto un ruolo di primo piano. Queste note vendette contro Trump gettano discredito sui due tentativi di messa in stato d’accusa [da parte] dei Democratici e sull’incriminazione di Trump da parte dello Stato di New York [pur] con accuse vaghe.
In altre parole, l’FBI, i Democratici e i presidenti hanno confermato nella mente dei sostenitori di Trump e degli americani onesti che Trump aveva ragione nel definire queste persecuzioni “una caccia alle streghe”.
Il fatto che non ci sia stata ancora alcuna indagine dell’FBI sulle prove incriminanti contenute nel laptop di Hunter Biden e la brusca chiusura dell’indagine dell’IRS (l’Agenzia delle Entrate americana, N.d.T.) sulla frode fiscale di Hunter Biden confermano ai sostenitori di Trump e agli americani onesti che l’FBI funge da agenzia di protezione per i Biden.
La maggioranza del popolo americano si preoccupa di questo, ma non gli elementi Woke e certamente non le università, le facoltà di legge e i media. Questi ultimi considerano la legge e la Costituzione degli Stati Uniti come la difesa di un ingiusto “privilegio bianco” che impedisce l’equità, intendendo con ciò una società rivoluzionata con un diverso insieme di valori. I sostenitori di Trump sentono che la società americana è in fase di rovesciamento e che l’unico leader che hanno è Trump.
Forse Trump è apparso troppo tardi, dopo che le forze rivoluzionarie hanno preso il controllo di tutte le posizioni di comando. Questo spiegherebbe perché sei evidenti persecuzioni orchestrate contro Donald Trump sono state permesse senza alcuna possibilità di verifica fino al rapporto di Durham, 7 anni dopo l’inizio del “Russiagate” contro Trump.
I Democratici non hanno ancora valutato le conseguenze del rapporto di Durham. Sono incoraggiati dal fatto che [i risultati delle indagini di] Durham non ha portato a nessuna incriminazione per i crimini che ha denunciato. Questo ha permesso al direttore dell’FBI Wray, una delle tante sfortunate nomine del Presidente Trump, di spostare l’attenzione dal complotto dell’FBI contro un Presidente degli Stati Uniti in carica – un atto di alto tradimento – alle insufficienti “salvaguardie procedurali” dell’FBI contro l’apertura di indagini ingiustificate. Sembra che l’FBI, con l’aiuto dei media e dei repubblicani RINO, riuscirà a farla franca.
Poniamoci una domanda: in questo momento di cosa sarebbe composta la leadership repubblicana, seppure esistesse? Consiste forse nell’affermazione dei Repubblicani RINO che “Trump è troppo divisivo, è ora di andare avanti“? Consiste nel fatto che il governatore della Florida Ron DeSantis e altri soccombano all’ambizione e sfidino Trump per la nomination? Oppure si tratta di stringersi attorno a un uomo che ha subito 7 anni di persecuzioni solo perché si è schierato a favore del popolo americano contro un establishment governativo totalmente corrotto che da tempo ha voltato le spalle al popolo americano e all’interesse pubblico?
Credo che, indipendentemente da ciò che penso delle posizioni politiche di Trump, la risposta sia chiara: se il popolo americano e il Partito Repubblicano abbandonano Trump, non avranno mai un’altra possibilità di ripristinare le nostre garanzie costituzionali, uno stato di diritto e un governo responsabile. La distruzione di Trump servirà da monito a tutti i futuri candidati: gli unici candidati ammessi alla carica saranno quelli che servono l’establishment. È così semplice.
E che dire di DeSantis e Robert F. Kennedy, Jr?
DeSantis è un governatore eccezionale. Ha salvato la Florida dalle serrate, dalle vaccinazioni obbligatorie, dall’indottrinamento dei bambini bianchi nelle scuole con la Teoria Critica della Razza, secondo cui sono razzisti e oppressori delle persone di colore, dall’indottrinamento dei transgender e si è opposto alle multinazionali “Woke” come la Disney che sostengono la normalizzazione della perversione sessuale.
Ma DeSantis è un giovane la cui carriera non è sostenuta da un miliardo di dollari. Se è possibile eliminare Donald Trump dall’establishment al potere, DeSantis non ha alcuna possibilità. Potrebbe essere un presidente di successo solo se accettasse di accordarsi.
Per quanto riguarda Robert F. Kennedy Jr, forse non esiste un americano migliore. Ma è folle aspettarsi che la CIA accetti che diventi Presidente un uomo che sa, e ha detto, che la CIA ha ucciso suo padre e suo zio. Se RFK Jr. venisse eletto Presidente, sarebbe il terzo o quarto Kennedy ad essere assassinato.
Credo che l’assassinio sarà il destino di Donald Trump, se vincerà nuovamente le elezioni. La CIA, l’FBI, l’NSA e i Democratici, tutti noti a Trump come nemici che hanno cercato di distruggerlo, non tollereranno di esserne ritenuti responsabili. In effetti, non è chiaro se un Trump più saggio, la prossima volta, potrebbe trovare un numero sufficiente di persone oneste e consapevoli con cui formare un governo determinato a ripristinare la responsabilità nei confronti del popolo americano. Dove le troverebbe? Nelle aziende? Nei media? Nelle università? No, e certamente non a Washington.
La domanda di fondo è: il popolo americano ha abbastanza a cuore la libertà e la Costituzione da assumersi il compito di ripristinare un governo responsabile?
Donald Trump è perseguitato per essersi schierato a favore del popolo americano
Ripropongo la mia spiegazione di “Donald Trump: Prospettive politiche”. Ma prima vi spiego perché Trump è la nostra ultima possibilità, nonostante le sue posizioni sbagliate su alcune questioni, e nonostante la sua incompetenza nel primo mandato nell’assumere il personale della sua amministrazione e il fallimento nel sostenere il generale Flynn, facendo così scoppiare il Russiagate e segnando il proprio fallimento.
Come avevo previsto, Trump ha affrontato l’establishment di governo senza un’amministrazione impegnata in questo compito. Gli incaricati di Trump, tra cui l’attuale direttore dell’FBI, non avrebbero potuto essere peggiori. In effetti, Trump si è condannato al fallimento e alla persecuzione.
Trump si è lasciato “coglionare” da Fauci e dai media e ha approvato la vaccinazione con i micidiali e distruttivi “vaccini Covid mRNA”.
Trump ha incolpato la Cina per gli squilibri commerciali, non Wall Street e le società di offshoring che hanno imposto la chiusura della produzione americana e il suo spostamento in Cina e in altre parti dell’Asia. L’incomprensione e l’ostilità di Trump verso la Cina hanno fatto direttamente il gioco dei neoconservatori, che stanno mettendo a rischio tutte le nostre vite con i loro scontri con la Russia.
Potrei continuare, ma è chiaro che l’amministrazione di Trump gli ha consigliato politiche sbagliate.
Allora perché dico che è la nostra ultima possibilità?
La mia risposta è che Trump capisce che l’establishment americano gestisce le cose a proprio esclusivo beneficio, non per il popolo americano. Trump ha l’indipendenza, i mezzi e il coraggio di opporsi a coloro che hanno rubato il nostro Paese.
Trump è stato perseguitato per sette anni dall’establishment americano che ha usato i media e il Dipartimento di Giustizia (sic) per impedire a Trump di rappresentare gli americani, affrontando il “Russiagate” orchestrato, due messe in stato d’accusa della Camera orchestrate, una “insurrezione del 6 gennaio” orchestrata, un “documents gate” orchestrato, un’accusa di reato senza basi da parte del corrotto sistema di giustizia democratico di New York (sic), e con una seconda falsa accusa in corso da parte della contea democratica di Fulton, in Georgia.
Quando una persona si erge a difesa delle libertà e dei mezzi di sussistenza del popolo americano e riceve una punizione di questa portata, e il popolo americano non si mobilita per lui e non lo sostiene, quel popolo è condannato. Se il popolo americano accetta la narrazione ufficiale su Donald Trump, ha firmato una condanna a morte per la propria libertà.
Il messaggio che le accuse palesemente false contro un Presidente americano inviano a tutti i futuri candidati è che il loro successo dipende dal rappresentare l’establishment, non il popolo.
Nessun commento:
Posta un commento