Referendum contro il Green Pass. Giurista Mattei: Il potere ricatta i cittadini
“Il Green Pass obbliga a vaccinarsi con un consenso informato estorto con la minaccia di perdere il lavoro”, spiega Mattei. Parte raccolta firme per abrogarlo
Professor Mattei, cos'è questo referendum contro il Green Pass che avete promosso?
Ci sono 4 quesiti che riguardano tutta la normativa fin qui uscita, dal
decreto legge del 22 aprile che travolge tutto con l'introduzione del
Green Pass in Italia ai 3 decreti successivi che l'hanno via via
ampliato. La richiesta di procedere alla raccolta delle firme per il
referendum abrogativo è stata depositata ieri, presso gli uffici della
Corte di Cassazione, da alcuni rappresentanti della società civile e
dovrebbe essere in Gazzetta Ufficiale credo domani o a brevissimo
Poi che succede?
Si dovrebbe cominciare a raccogliere le firme subito. Come sa ci
vogliono 500.000 firme che verranno raccolte sia in via fisica che,
approfittando della nuova possibilità consentita, anche per via
informatica
I cittadini che volessero firmare cosa dovrebbero fare?
Avremmo un sito on line fra pochissimo, www.referendumnogreenpass.it, con tutte le informazioni per come si firma
Anche in digitale?
Sì, on line da casa. Dopo di che noi avvocati pubblicheremo sul sito le
sedi legali dove firmare. Così anche nei Comuni dove daremo i moduli e
in strada, se e dove si faranno i banchetti. E' un normalissimo
referendum solo che abbiamo metà del tempo normale per raccogliere le
firme, tenuto conto dei vincoli di legge e delle scadenze imposte dalla
fine della legislatura, vanno raccolte entro il 30 ottobre che è la
scadenza ultima per presentarli. Ci sono 6 settimane ma fino a poche ore
fa non c'era ancora la normativa da abrogare quindi...
Ma c'è molto malcontento nel Paese...
Sì, se è vero che ci sono almeno più di 15 milioni di persone infuriate
rispetto al Green Pass, speriamo che mezzo milioni possano fare in
fretta
Forse sono anche di più gli infuriati. Anche tanti vaccinati non
accettano un sistema che impone delle discriminazioni per accedere al
lavoro. Ma quali sono i principi violati dalla normativa italiana del
Green Pass, secondo lei che è un giurista?
Sì, è una normativa gravemente incostituzionale che a nostro modo di
vedere prima di tutto viola il principio per cui i governi si assumono
le loro responsabilità e non ricattano le persone. In secondo luogo
viola gravemente il diritto di uguaglianza su una base irrazionale
perché tra il vaccinato e il tamponato non c'è una situazione di parità
né dal punto di vista del contagio né dal punto di vista della
sicurezza. Introduce questa sorta di divisione tra vaccinati e tamponati
e poi tratta allo stesso modo vaccinati e tamponati e questa è una cosa
che non ha alcun senso, dal punto di vista medico e dal punto di vista
giuridico. E poi ha tutti gli aspetti di lesività dei diritti
fondamentali della persona, tra i quali i diritti di accesso, il diritto
a lavorare ed essere retribuito in modo dignitoso per il proprio
lavoro, i principi lavoristici che non consentono di utilizzare il
lavoro come arma di ricatto e come sanzione... insomma... c'è una
moltitudine di pezzi di costituzionalità che sono coinvolti in questa
vicenda
Che operazione è questa del Green Pass all'italiana?
E' un'operazione che ha come scopo dare nelle mani del datore di lavoro
un potere arbitrario nei confronti dei suoi lavoratori ed è anche un
pericoloso scivolamento rispetto allo stato di diritto che utilizza dei
sistemi di controllo tecnologici
Che io ricordi non c'è mai stato un meccanismo del genere nelle nostre società o un'idea anche lontanamente simile, sbaglio?
Questa è l'esportazione della logica della rete in cui noi siamo ormai
stati abituati a vivere sotto scacco, col prendere o lasciare, o accetti
o non ci vai, ed è uscita dalla rete ed è arrivata nella vita
ordinaria. E' il potere che ricatta i suoi cittadini invece di prendersi
le responsabilità delle proprie scelte: obbliga le persone a vaccinarsi
con un consenso informato estorto con la minaccia di perdere il lavoro
La mancanza di iscrizione alla tesi del governo comporta
l'impossibilità di accesso al lavoro. Sembra di essere tornati al
ventennio fascista o sbaglio?
Certo e chiaramente, visto che viene introdotto in modo del tutto
irragionevole, perché vengono introdotte distinzioni irragionevoli.
Sembra imposto come se si dovesse capire chi sono gli ubbidienti e chi i
disobbedienti, chi mette la testa a partito e chi no
Dopo la raccolta delle firme per il referendum che succede?
La procedura è questa. Ieri il quesito è stato presentato in Corte di
Cassazione, poi verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, verranno
raccolte le 500.000 firme che saranno poi portate in Corte di Cassazione
che ne controllerà la legalità formale. Fatto questo la palla passa
alla Corte Costituzionale che ne decide l'ammissibilità. Bisogna quindi
firmare e fare esprimere i cittadini
A coordinare e a garantire il funzionamento della macchina referendaria figurano docenti e professionisti di diversa formazione,
tra cui l'avv. Olga Milanese, il prof. Luca Marini, il prof. Francesco
Benozzo, il prof. Ugo Mattei, il Presidente Paolo Sceusa, il prof.
Alberto Contri e il dott. Carlo Freccero. Ugo Mattei è socio
ordinario della International Academy of Comparative Law e membro del
comitato esecutivo della American Society of Comparative Law di diritto
civile e di diritto internazionale e comparato all'Università
della California, professore di diritto internazionale e comparato
all'Hastings College of the Law dell'Università della California a San
Francisco, di diritto civile all'Università di Torino
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