Carlo Freccero, ex dirigente RAI
Le élite ci governano con la paura: la sovranità va ridata al Popolo
L’ultima volta che mi sono interessato di politica è stato 5 anni
fa (2016) durante il dibattito per la riforma della Costituzione, voluta
fortemente da Matteo Renzi.
Fu un’esperienza positiva e, per molti
versi, entusiasmante. La nostra Costituzione era sotto attacco da parte
delle élite economiche internazionali. In particolare J.P. Morgan aveva
espresso il suo dissenso nei confronti delle Costituzioni del sud
Europa, definendole socialiste e cioè non neutrali ma politicamente
orientate.
Il fronte del NO era compatto e attraversava i partiti
favorevoli alla riforma da destra a sinistra. Gli Italiani si
schierarono in maggioranza a difesa della Costituzione. Preso atto della
irriformabilità della Costituzione, le élite sembrano aver trovato la
soluzione nel metterla fuori gioco, nel bypassarla in nome
dell’emergenza. Per superare questo ostacolo si è ricorsi, fin
dall’inizio della pandemia Covid, a strumenti capaci di oltrepassare il
problema: D.P.C.M. e Decreti legge.
È vero che tali decreti per
diventare definitivi dovrebbero essere tradotti in legge dal Parlamento,
ma il trucco è stato presto aggirato: un D.P.C.M. o un Decreto legge
non convertito decadono, ma basta sostituirli con un nuovo decreto e,
alla scadenza un altro, sino a fare apparire questo sistema legittimo,
sino a far penetrare il popolo in una nuova normalità . Quest’uso
disinvolto è stato definito da giudici come Angelo Giorgianni uno
“stupro della Costituzione”.
Il movimento che si sta formando contro
il Green Pass ha preso le mosse dai ricatti subiti dai cittadini sui
luoghi di lavoro. Si tratta di violazioni gravissime dell’art. 3 della
Costituzione che vieta ogni discriminazione.
Perché di fronte a
questo provvedimento non c’è la stessa reazione attiva che c’è stata
contro la riforma della Costituzione? Ho tentato di darmi una risposta
ed essendo attivo nell’ambito della comunicazione questa risposta mi è
stata data dai media, ma è una risposta estrema.
Come veterano della
tv generalista non potevo non vedere come le reti RAI e commerciali ed i
giornali fossero impegnati in un massiccio sforzo di propaganda. Si
potrebbe rispondere che anche all’epoca di quel referendum la propaganda
per il potere era preponderante, ma fu inutile. Qui però c’è qualcosa
di diverso e questo qualcosa di diverso è la paura. Con la pandemia il
dibattito si è spostato in campo sanitario. È bastato trasferire dalla
politica alla sanità l’attenzione dell’elettorato, per ottenere quel
consenso che sul piano politico non era possibile conseguire. Per
l’essere umano, nella sua fragilità, la morte viene prima della
Costituzione che perde importanza di fronte alla malattia. Si è trattato
di un esperimento di ingegneria sociale basato su un movente
fortissimo: la paura della morte.
Goebbels, teorico della propaganda
nazista, interrogato sui metodi per conseguire il consenso popolare, è
stato in merito chiarissimo: non si tratta di contenuti specifici, non
si tratta di destra o di sinistra, in ogni caso il consenso si ottiene
con la paura. Se un governo è in grado di promuovere la paura, il popolo
obbedirà. Gli Italiani stanno obbedendo. Aderendo alle richieste del
governo ci spogliamo volontariamente di qualsiasi difesa nei confronti
di un potere sempre più pervasivo.
In realtà le élite transnazionali
stanno decidendo per noi e lo fanno ormai a carte scoperte, come se
ritenessero già conseguita la vittoria. Sta a noi decidere se le loro
scelte sono anche le nostre.
I documenti sono visibili a tutti.
Carlo Freccero
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