Il vero potere e la finzione della “democrazia”
Come dice un vecchio detto cinese; “stiamo vivendo tempi interessanti”, questo perché ci troviamo oggi in una fase storica che segna una svolta rispetto alla Storia degli ultimi 500 anni. In questo lungo periodo l’occidente ha mantenuto la supremazia indiscutibile sul resto del mondo per cui le potenze occidentali hanno dominato e controllato il commercio globale, la finanza internazionale, grazie al progresso industriale ed alla tecnologia di cui disponevano. Sappiamo che questa supremazia già esisteva, come noto dalla storia, fin dall’epoca dell’impero della Repubblica di Venezia, dal periodo del Ducato lombardo in Italia, in seguito con l’impero della Spagna e con la sua conquista dell’America e successivamente con l’Impero Britannico per i seguenti 300 anni circa.
Quando è venuta l’epoca degli Stati Uniti,
questi si agevolarono della loro ricchezza e della loro posizione
geografica per conquistare la supremazia nelle Americhe (dopo lo
sterminio dei nativi) e poi per conquistare l’Europa e sottomettere nel
corso delle due guerre mondiali ed estendere il loro dominio in buona
parte dell’Asia, del Pacifico e del Medio Oriente, grazie alla forza militare, economica e finanziaria di cui disponevano.
Tuttavia questa supremazia e questo dominio oggi stanno arrivando alla fine,
come è facile vedere dagli avvenimenti in corso, in particolare dalla
guerra in Ucraina, con gli Stati Uniti contro la Russia, come da quella
in Medio Oriente di Israele e gli USA contro palestinesi, libanesi,
siriani, iracheni e yemeniti, in generale contro il mondo arabo.Nello
stesso modo vediamo un conflitto latente tra gli Stati Uniti e la Cina
in Asia e l’India in contrasto con il Pakistan.
Sono tutte
linee di tensione che dimostrano il crollo graduale di un sistema di
governo che durava da molto tempo, quello delle democrazie occidentali
che si dichiarano in contrapposizione con le autocrazie come la Cina, la
Russia, l’Iran e altri paesi che non accettano più la supremazia e le
regole stabilite dagli Stati Uniti e dall’occidente.
I
teorici della supremazia occidentale, gli anglosassoni, affermano che si
tratta di uno scontro di civiltà che avviene tra le democrazie e le
autocrazie che si differenziano nel modo in cui trattano i loro
cittadini che sono teoricamente liberi nel primo caso e sudditi nel
secondo.
Questo è lo stesso concetto che ha enunciato George Soros nel Foro Economico mondiale di Davos, in Svizzera, nel 2021. Sostanzialmente
questa è una interpretazione corrente che poggia l’accento sulla
contrapposizione tra due sistemi di governo, un conflitto tra questi
piuttosto che un conflitto geopolitico tra gli USA e la Russia o gli USA
e la Cina. In realtà George Soros e Stoltz Volker vogliono far sembrare
che loro stessi, i sistemi occidentali siano i “buoni” mentre gli altri
sistemi, quelli della Russia, della Cina e degli altri paesi ostili al
dominio USA, siano i “tiranni”, quelli che bisogna abbattere perchè il
mondo vada verso il progresso.
In realtà non esiste questa
descrizione teorica delle democrazie come modello in quanto nella
realtà bisogna tenere in conto che il mondo è stato dominato per secoli
da oligarchie occulte che sono cresciute intorno al potere bancario,
quello del cartello bancario internazionale e alle corporazioni
multinazionali che appoggiano questo potere. In occidente siamo
tutti soggetti a questo potere oligarchico, in Europa come in Nord
America, in Giappone, e nel mondo occidentale in genere.
Dietro
la facciata della democrazia si nascondono delle oligarchie di potere
che sono quelle che influiscono sul potere politico, sui media e dettano
le decisioni essenziali ai governi, alle istituzioni sovranazionali ed
ai grandi organismi finanziari che gestiscono il sistema economico e le
regole del commercio e della finanza sovranazionale.
Conta
poco il voto dei cittadini che viene espresso ogni cinque o sette anni
per eleggere i rappresentanti nei parlamenti o il presidente di un
governo.
Questo spiega il fatto che tutto quello che i cittadini non
vorrebbero vedere, disuguaglianze, crisi economiche provocate,
arricchimenti illeciti, riduzione spese sociali, enormi spese per
armamenti, immigrazione incontrollata, speculazione finanziaria, tutto
si verifica nonostante le dichiarate buone intenzioni dei politici.
Quello che conta viene deciso alle spalle dei popoli e degli stessi
organismi di governo. La miseria che esiste ai margini delle
società occidentali, con l’aumento del numero delle famiglie senza un
tetto e sotto la soglia di povertà, potrebbe essere facilmente risolta
impiegando una minima parte delle spese destinate agli armamenti ma
questo non viene fatto.
“Difendere la democrazia ” lo slogan più ripetuto….
In
realtà la democrazia è solo una finzione di facciata per mascherare il
vero potere, quello costituito da una oligarchia occulta che governa il
mondo.
Un potere questo che dispone della forza e del potere
di ricatto (finanziario) per obbligare i cittadini alla obbedienza al
suo interno ma oggi la forza non è sufficiente per contrastare
all’esterno quelle potenze che contrastano la sua supremazia.
Questo è quanto accade con la Russia in Ucraina, dove la Russia sta vincendo sul campo e si dimostra come un contropotere molto solido che non può essere demolito, come avvenuto in passato con l’Iraq, con la ex Jugoslavia, con la Libia, l’Afghanistan o altri paesi deboli. Lo stesso problema avviene con la Cina che sfida la supremazia americana e anglosassone e dispone di un contropotere militare, industriale e tecnologico impossibile da fronteggiare per l’occidente. Inoltre queste due superpotenze si sono associate tra di loro e rendono ancora più difficile per l’occidente a guida USA rovesciare i loro regimi e neutralizzare il loro potere. Queste nazioni sono protagoniste nella creazione di un nuovo blocco, i BRICS, che competono e contrastano con gli interessi del blocco occidentale e detengono oltre la metà delle risorse energetiche, industriali e buona parte di quelle tecnologiche, tali da mettere all’angolo le potenze occidentali. In più queste nazioni hanno una crescita veloce nel potere di acquisto di larghe fasce della loro popolazione, centinaia di milioni di persone che possono acquistare i beni di consumo prodotti in occidente e in tutto il mondo.
Il
blocco dei paesi emergenti in poco tempo sarà in grado di sostituirsi
alla egemonia delle potenze occidentali e mettere fine al potere di
ricatto che gli Stati Uniti e i loro alleati/vassalli hanno fino ad oggi
esercitato quando erano gli unici a detenere il monopolio della forza e
delle risorse finanziarie e tecnologiche di cui il sud del mondo aveva
bisogno.
Questo significa che il percorso verso un mondo multipolare è
ormai già avviato e si trova ad un buon punto, che questo piaccia o no
ai vecchi detentori del potere oligarchico. La Storia sta facendo il suo
corso e non sarà più possibile fermarlo.
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