Massacro ospedale di Gaza. Tutto quello che non torna del video pubblicato da Israele
In queste ore è probabile che non solo si scavi per cercare i corpi ancora sommersi dalle macerie nell’ospedale di Al Ahli di Gaza, colpita ieri sera da un attacco israeliano, provocando la morte di 500 persone. È probabile anche si scavi a mani nude perché, con l’assedio di Israele, a Gaza ormai manca, cibo, acqua e carburante per permettere il funzionamento di qualsiasi cosa, come le scavatrici per rimuover i resti dell’ospedale distrutto.
Si parte dal presupposto che quello compiuto a Gaza da Israele è un crimine di guerra.
L'articolo 18 delle Convenzioni di Ginevra n. IV recita:
“Gli ospedali civili organizzati per prestare assistenza ai feriti e ai malati, agli infermi e ai pazienti in maternità, non potranno in nessun caso essere oggetto di attacco, ma saranno in ogni momento rispettati e protetti dalle Parti in conflitto”.
Nell’immediato è partito un coro di condanna contro questo crimine efferato. Ma con delle differenze, neanche tanto sottili. I paesi fuori orbita occidentale e anche quelli che un tempo lo erano come Arabia Saudita, Bahrein, Marocco, i quali avevano anche avviato la normalizzazione con Tel Aviv, hanno condannato senza mezzi termini Israele per il massacro. Mentre da Canada, Francia e altri paesi occidentali sono arrivate condanne generiche senza fare il nome dell’esecutore dell’eccidio.
Oltre a negare l’evidenza, Israele, con le spalle al muro ha ribaltato la verità replicando che l’eccidio è stato perpetrato dalla formazione palestinese Jihad islamica nel tentativo di lanciare un razzo verso i territori occupati.
I media occidentali, basta guardare un po’ sul web, non hanno perso tempo per mettere nei titoli, anche la versione israeliana dell’errore palestinese.
Eppure, poche ore dopo gli account dei social media appartenenti allo Stato di Israele e l'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti entrambi hanno cancellato un video di un post in cui si sosteneva che un razzo lanciato dall'interno di Gaza aveva causato l'esplosione mortale all'ospedale arabo al-Ahli nella città di Gaza.
Il video mostrava una raffica di razzi lanciati, uno dei quali sembrava andare fuori rotta con una traiettoria verso il basso, seguito dal lampo di un'apparente esplosione.
Entrambi gli account hanno modificato i loro post dopo che Aric
Toler, un giornalista della squadra di indagini visive del New York
Times, ha messo in dubbio la cronologia del video.
Dalla cronologia è emerso che il video era stato registrato almeno 40 minuti dopo la prima notizia pubblica dell'esplosione in ospedale, ha spiegato Toler.
Non è chiaro se il video sia stato rimosso dagli account israeliani su X, , a seguito proprio dell'analisi di Toler.
Il giornalista del NYT ha fatto, comunque, una precisazione importante su X: “Il video in diretta streaming di Al Jazeera dalle 19:00 ora locale è quello a cui la gente dovrebbe prestare attenzione per analizzare l'esplosione dell'ospedale”.
Nonostante tutto, entrambi i resoconti israeliani hanno mantenuto il testo originale nei loro post dopo la modifica, che ripeteva, probabilmente come un mantra, la precedente dichiarazione dell'esercito israeliano secondo cui l'attacco all'ospedale era il risultato di un razzo fuori rotta lanciato dal gruppo della Jihad islamica.
Negli stessi momenti, anche l’inviato della MSNBC ha respinto le affermazioni di ritenendo che i razzi palestinesi non fossero abbastanza grandi da causare così tanti danni.
Insomma, l’occidente e dei suoi accoliti come Israele sembrano insistere sul manipolare la realtà per realizzarele i loro disegni criminali.
Dopo questo attacco la rabbia sta esplodendo in Nord Africa come in
Asia e in tutti i paesi musulmani. Le tregue e le sedicenti
normalizzazioni non sembrano trovare più spazio.
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