(Gli ultimi aggiornamenti riferiscono di 40 civili morti e 750 feriti tra gli iscraeliani ndr).
Hamas attacca Israele: un terremoto geopolitico
di Enrico Tomaselli - 07/10/2023
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/hamas-attacca-israele-un-terremoto-geopolitico
Fonte: Giubbe Rosse
L'attacco delle formazioni armate di Hamas contro Israele
segna molto più che una ripresa dell'eterno conflitto palestinese.
Intanto, è la prima volta che formazioni armate attaccano così
massicciamente Israele, prendendo di sorpresa l'IDF. E questo significa
che le capacità di intelligence di Tel Aviv sono fortemente degradate e,
soprattutto, che Hamas ha raggiunto una capacità militare elevata,
quasi come quella di Hezbollah in Libano (che sconfisse gli israeliani
nell'ultima guerra libanese). Ovviamente sono preparati ad una risposta,
che devono aver messo in conto, e che sta già prevedibilmente arrivando
con bombardamenti aerei su Gaza. Ma con questa mossa - di cui vedremo
gli sviluppi - è chiaro che ottengono uno straordinario successo
politico: rilanciano la lotta per la liberazione della Palestina (in un
momento in cui Israele è estremamente debole e circondato da forze
sempre più forti) e ne assumono di fatto l'indiscutibile leadership.
Il
fatto che un movimento di guerriglia, a partire da una piccolissima
striscia di territorio completamente circondata dal nemico, sia stato in
grado di attaccare uno stato - come quello israeliano - che si vanta di
avere uno dei migliori eserciti al mondo, una intelligence
efficientissima, ed il miglior sistema antimissile disponibile, è un
evento di portata straordinaria. Non solo il sistema Iron Dome è stato
battuto, saturando le difese con un uso massiccio di razzi (5.000 lanci
in un ora) e raggiungendo numerose città ed insediamenti coloniali,
compresa Tel Aviv, ma le formazioni armate delle Brigate Al-Qassam hanno
sorpreso l'intelligence e le forze dell'IDF, penetrando in profondità
in territorio israeliano, uccidendo e catturando soldati e mezzi
blindati e portando i combattimenti in più di una città. Ma l'elemento
di assoluta novità è l'impiego da parte dei palestinesi di droni, che
(come risulta da alcuni video che girano in rete) hanno già colpito
diversi obiettivi israeliani, tra cui carri armati. Uno scenario senza
precedenti.
Se anche Hamas dovesse rimanere sola in questa
operazione, senza che vi si uniscano anche le altre formazioni
palestinesi (l'FPLP lo ha già fatto), cosa peraltro difficile, anche
dopo la inevitabile ritirata avrà segnato un successo senza precedenti
ed avrà inferto un colpo durissimo alla credibilità della potenza
israeliana, nonché alla stabilità del governo Netanyahu.
È a tutti
gli effetti un terremoto politico. Che sia o meno destinata ad essere
seguita immediatamente da altre di eguale portata, l'attacco di
stamattina è una scossa di magnitudo elevatissima e cambia il quadro
politico-militare del Medio Oriente.
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