Uno studio sui miocardiociti umani e di ratto svela un ulteriore meccanismo con cui i vaccini COVID danneggiano il cuore
Esperimenti sui ratti che avrebbero dovuto essere fatti prima di vaccinare gli esseri umani.
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Igor Chudov
igor-chudov.com
In una recente lettera di ricerca di laboratorio, gli scienziati dell’Istituto di Fisiologia di Giessen (Germania) e del Laboratorio Nazionale del Cuore dell’Università Semmelweis (Ungheria) sono finalmente riusciti ad individuare alcuni dei meccanismi con cui i vaccini Covid danneggiano il cuore.
Lo studio già sottoposto a revisione paritaria e a pagamento è qui:
… Questo studio ha analizzato l’effetto di mRNA-1273 (Spikevax Moderna) e BNT162b2 (Comirnaty Pfizer/Biontech) sulla funzione, la struttura e la vitalità dei cardiomiociti di ratto adulto isolati per un periodo di 72 ore.
Risultati principali
Nelle prime 24 ore dopo l’applicazione, sia mRNA-1273 che BNT162b2 non hanno causato né disturbi funzionali né anomalie morfologiche. Dopo 48 ore, nei cardiomiociti ventricolari è stata rilevata l’espressione della proteina spike codificata per entrambi gli mRNA. A questo punto, mRNA-1273 ha indotto contrazioni aritmiche e completamente irregolari, associate a transienti di calcio irregolari e localizzati, che forniscono indicazioni di una disfunzione significativa del recettore cardiaco della rianodina (RyR2).
Al contrario, BNT162b2 ha aumentato la contrazione dei cardiomiociti attraverso un significativo aumento dell’attività della protein chinasi A (PKA) a livello cellulare.
Conclusioni e implicazioni
Abbiamo dimostrato per la prima volta che, nei cardiomiociti isolati, sia mRNA-1273 che BNT162b2 inducono disfunzioni specifiche che si correlano patofisiologicamente alla cardiomiopatia. Sia la compromissione di RyR2 che la sostenuta attivazione della PKA possono aumentare significativamente il rischio di eventi cardiaci acuti.
Cosa aggiunge questo studio
Sappiamo già [Tradotto su CDC], sulla base dei marcatori di danno cardiaco negli esseri umani, che i vaccini COVID causano danni cardiaci, talvolta nascosti e tutt’altro che rari.
Quello che non è altrettanto chiaro è: cos’è che fa veramente aumentare i biomarcatori di danno a livello cardiaco?
Poiché gli scienziati non possono rimuovere e fare a fettine i cuori di esseri umani vivi, il meccanismo di questo danno rimane misterioso. Non aiuta il fatto che la FDA, Pfizer e Moderna si siano rifiutate di rendere noti i dati degli studi di follow-up sulla miocardite.
Lo studio tedesco/ungherese che stiamo esaminando fornisce un’analisi dettagliata in vitro di ciò che accade esattamente alle cellule del muscolo cardiaco (cardiomiociti) nelle condizioni tipiche di un ricevente di un vaccino COVID.
Gli autori, Schreckerberg et al., rimandano innanzitutto ad uno studio di biodistribuzione in cui era stata misurata la concentrazione dei vaccini COVID nel miocardio dei topi di laboratorio Wistar dopo la vaccinazione. I ricercatori [nel loro studio] hanno quindi usato la stessa concentrazione [di mRNA] in cardiomiociti umani e in cardiomiociti di giovani ratti maschi.
In questo studio, la quantità di mRNA utilizzata è stata calcolata in base alla concentrazione di lipidi rilevata nel cuore di ratto 2 ore dopo la somministrazione di 50μg di mRNA di LNP [3H]-marcato
Gli scienziati hanno utilizzato colture cellulari per condurre un esperimento che non risentisse delle numerose complicazioni legate ai test cardiaci su organismi viventi. Avevano anche dei veri e propri gruppi di controllo – capsule Petri con cardiomiociti a cui non era stato somministrato l’mRNA.
Linea cellulare di cardiomiociti umani AC16
I cardiomiociti umani AC16 sono stati coltivati su piatti da 100 mm (Falcon, tipo 3003, Corning Inc., USA) in terreno Dulbecco’s Modified Eagle’s Medium (D6429, EMD Millipore Corp., USA) integrato con FBS inattivato al calore al 12,5% (35-079-CV, Corning Inc., USA) e sotto copertura antibiotico-antimicotica all’1%. antibiotico-antifungino (30-004-Cl, Corning Inc., USA) secondo il protocollo (#SCC109, EMD Millipore Corp., USA). Tutti gli esperimenti basati su AC16 in questo studio sono stati eseguiti su cellule precedentemente trasferite in piastre di coltura da 60 mm (Falcon, tipo 3002, Corning Inc., USA). La conferma indipendente di tutti i risultati dei test per la proteina spike è stata eseguita utilizzando il kit di rilevamento dell’antigene Vazyme (#C8602C, regioni di riconoscimento della proteina spike: aa345-410 e 2a420-450, Nanjing Vazyme Medical Technology Co., Ltd., Cina).
Le cellule cardiache, chiamate cardiomiociti, hanno subito cambiamenti deleteri dopo la “vaccinazione” in vitro. Rispetto al gruppo di controllo, le cellule cardiache vaccinate sono andate incontro a vari malfunzionamenti:
Il nostro modello di cardiomiociti isolati di ratto consente una quantificazione accurata dei parametri di contrazione del miocita fino a 48 ore dopo l’isolamento. Dopo 72 ore (vedi Fig. 3 C), lo “stato funzionale” è stato quindi valutato solo in modo qualitativo. Rispetto ai piatti di controllo, che presentavano ancora una quota del 41% di cardiomiociti in contrazione, le cellule avevano cessato quasi completamente di funzionare dopo l’incubazione con mRNA-1273. Dopo l’applicazione di BNT162b2, la proporzione di miociti pulsanti si è ridotta al 27%; entrambi gli mRNA hanno inoltre determinato un aumento significativo della percentuale di cellule arrotondate o ipercontratte.
La riduzione della dose di mRNA-1273 a 1,0 μg di RNA per ml non ha migliorato nel tempo la sintomatologia precedentemente descritta. Inoltre, un’ulteriore riduzione a 0,3 μg/ml ha aumentato significativamente la percentuale di cellule miocardiche che si contraevano regolarmente, ma solo transitoriamente nelle prime 48 ore (vedi Fig. 3 D).
Gli autori spiegano come entrambi i vaccini danneggino le cellule del muscolo cardiaco:
Discussione
Dal punto di vista funzionale, nei cardiomiociti ventricolari sia mRNA-1273 che BNT162b2 causano sintomi caratteristici, ciascuno dei quali si basa su pato-meccanismi indipendenti e altamente specifici. Mentre mRNA-1273 induce sia contrazioni aritmiche che irregolari attraverso l’interruzione del rilascio di calcio sarcoplasmatico, BNT162b2 porta ad un aumento sproporzionato dei parametri funzionali dei cardiomiociti attraverso l’attivazione cronica della PKA.
Nelle prime 24 ore dopo la somministrazione degli mRNA, non sono stati riscontrati né disturbi funzionali né anomalie morfologiche. Al contrario, dopo 48 ore, una sintomatologia specifica è stata chiaramente diagnosticata sia per mRNA-1273 che per BNT162b2. Come agente causale, la cinetica temporale in entrambi i casi indica la proteina spike, che deve prima essere tradotta e poi raggiungere nel citoplasma una concentrazione sufficiente. Le reazioni immunologiche crociate possono essere escluse dal modello di coltura cellulare utilizzato; il danno diretto alla membrana cellulare da parte dei complessi LNP-mRNA sarebbe sintomatico già dopo 24 ore (Tsili tal, 2022).
La rapida ed efficiente captazione dei complessi LNP-mRNA è stata dimostrata in modo affidabile sia in cuori di Langendorff perfusi ex vivo sia in cardiomiociti umani AC16. Mentre i nostri sistemi di coltura a due cellule non consentono di trarre conclusioni concrete circa la durata o l’entità della produzione di proteine spike, tutti i risultati relativi alle cellule AC16 indicano una traduzione altamente efficiente e forse duratura.
Lo studio era stato progettato per non tenere conto della reazione immunitaria
Gran parte della discussione sulla “miocardite” riguarda l’ipotesi che i miocardiociti vengano danneggiati da nostro sistema immunitario.
Lo studio di Schreckerberg di cui stiamo parlando ha volutamente escluso simili reazioni immunitarie perché ha utilizzato colture cellulari prive di cellule immunitarie. Eppure, ha ugualmente rilevato effetti deleteri sulle cellule cardiache (cardiomiociti). Gli autori, escludendo qualsiasi fattore legato al sistema immunitario, hanno dimostrato che esistono più cause di danno cardiaco di quante ne possano spiegare le reazioni immunitarie.
Dobbiamo apprezzare l’intenzione degli autori di concentrarsi su un aspetto particolare della vaccinazione.
Gli autori giungono ad una netta conclusione anti-vaccino!
I tempi stanno cambiando! Ecco la parte più sorprendente, raramente vista negli studi sottoposti a revisione paritaria e pubblicati su riviste ufficiali. Gli autori non usano mezzi termini e dicono che dobbiamo rivalutare la somministrazione dei vaccini a base di mRNA a causa dei loro effetti cardiotossici!
In conclusione, i vaccini attualmente approvati per il SARS-CoV-2 si sono dimostrati efficaci nel prevenire la COVID-19 e le sue sequele, ma i nostri dati attuali suggeriscono che il rapporto rischio-beneficio dei vaccini a base di mRNA dovrebbe essere rivalutato tenendo conto degli attuali dati preclinici sulla sicurezza cardiaca che hanno rivelato un effetto cardiotossico nascosto dei vaccini. Inoltre, i presenti risultati dovrebbero essere presi in considerazione nella futura diagnosi e terapia dei sintomi cardiaci temporalmente coincidenti con la vaccinazione COVID a base di mRNA.
Come ho detto più volte, questo blog Substack non è antiscientifico. È una pubblicazione a favore della buona scienza, sempre pronta ad evidenziare ricerche oneste, che spesso mettono a rischio la carriera di autori che hanno solo detto la verità.
Apprezzo l’elegante studio degli scienziati tedeschi e ungheresi, anche se vorrei che questa ricerca fosse stata fatta prima che miliardi di persone venissero avvelenate. Purtroppo ora cambierà poco, ma la verità sta finalmente venendo a galla.
Igor Chudov
Fonte: igor-chudov.com
Link: https://www.igor-chudov.com/p/vaccinated-rat-and-human-heart-cell?utm_source=profile&utm_medium=reader2
18.10.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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