“Ma Macron è legittimo?”, si chiede un generale

Nella decisione espressa di  Le Kul  di inviare truppe francesi in Ucraina a sostenere  il regime di Zelenski, ecco un intervento di cruciale importanza.  Ricordiamo che l’Armée è nata dalla Rivoluzione francese, è un esercito altamente politico..

Il generale André Coustou, figura rispettata dell’esercito francese in pensione, interviene per valutare lo stato attuale della Francia sotto la presidenza di Emmanuel Macron. Mentre il mondo tiene gli occhi puntati su conflitti come la guerra in Ucraina, che coinvolge attori importanti come la Russia e la NATO, la situazione interna in Francia solleva questioni cruciali sulla legittimità e sulla direzione del suo governo.

Un generale in pensione decide di parlare apertamente adesso,certo esprimendo  la valutazione   degli alti comandi in servizio.

Dall’intervista si scopre  che i generali hanno posto silenziosamente a se stessi la domanda sulla “legittimità”  fin  dagli ordini dati ai militari durante le proteste dei Gilet Gialli, dove è  ai soldati era stato ordinato di proteggere edifici chiave come l’Eliseo, usando la forza se necessario. Queste azioni sollevano la questione dell’uso dell’esercito nel mantenimento dell’ordine pubblico e dei diritti civili in Francia.

L’Armé du Peuple può sparare contro il popolo insorto, se lo ordina Macron?

Il regime di Macron è ancora legittimo? Legittimato a ordinare l’intervento dell’Armée in Ucraina sotto il comando della (odiata) NATO? Fra parentesi il generale si domanda: va rovesciato?

Emmanuel Macron deve affrontare forti critiche per la sua gestione delle crisi, compresa la sua risposta agli attacchi e al terrorismo, nonché per la sua politica estera con paesi come Cina e Israele.

Viene inoltre sottolineata la posizione della Francia nella geopolitica globale, in particolare le sue relazioni con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Joe Biden e il suo ruolo nella guerra Ucraina-Russia. La diplomazia francese, sotto la guida di Macron, oscilla tra cooperazione e confronto, in particolare per quanto riguarda le discussioni sulla NATO e le sue interazioni con leader come Vladimir Putin e Volodymyr Zelenskyj.

La domanda scottante che bisogna porsi è se la Francia si trova in un periodo pre-rivoluzionario. Le azioni militari interne, combinate con una politica sempre più contestata, potrebbero portare a un cambiamento radicale?

La testimonianza del generale Coustou  sollecita una riflessione urgente sulla situazione attuale in Francia. Tra la gestione della sicurezza interna e il suo ruolo sulla scena internazionale, è imperativo che cittadini e leader riconsiderino le strategie adottate per navigare in questo panorama complesso e interconnesso. È tempo di un rinnovamento politico? I prossimi mesi potrebbero determinare il corso della storia francese moderna.