Stati Uniti e Regno Unito non fermano il genocidio in Palestina ma attaccano un altro paese arabo: lo Yemen
di Luciano Lago
Lo si poteva aspettare è sta accadendo in queste ore: il Mar Rosso e lo Yemen sono in fiamme.
Washington
e Londra hanno rifiutato qualsiasi trattativa e qualsiasi forma di
accordo per fermare la strage di palestinesi che ha provocato la
reazione degli Houthi dello Yemen con il blocco delle navi dirette a
Israele ed hanno agito con il loro solito modo: bombardando.
Un nuovo conflitto si è aperto in Medio Oriente e questo porterà gravi conseguenze.
Poco
dopo gli attacchi, Hussein al-Azzi, vice ministro degli Esteri del
governo di Sanaa, ha avvertito che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna
devono essere “pronti a pagare un prezzo elevato e a sopportare le gravi
conseguenze della loro palese aggressione”.
Da parte sua, Mohammad
al-Bukhaiti, membro dell’ufficio politico di Ansar Allah, ha affermato
che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna “hanno commesso un errore nel
dichiarare guerra allo Yemen e non hanno tratto beneficio dalle loro
precedenti esperienze”.
Al-Bukhaiti ha affermato che “gli Stati
Uniti e la Gran Bretagna senza dubbio si rammaricano oggi della loro
precedente follia” (riferendosi al coinvolgimento dei due paesi
nell’aggressione contro lo Yemen nel 2004 e nel 2015), sottolineando che
“presto si renderanno conto che l’aggressione diretta allo Yemen è
stata la più grande follia della loro storia “(Al Mayadeen).
Abu
Taleb, dell’ufficio politico di Ansarullah, ha sottolineato che l’ultima
aggressione è avvenuta “nel contesto della posizione di sostegno dello
Yemen al popolo palestinese di fronte all’aggressione israeliana”
Yemen Missili Houthi
La
motivazione ufficiale degli attacchi anglo USA allo Yemen è quella di
assicurare la libertà di navigazione ma, la vera motivazione, è quella
di permettere agli USA e a Israele la libertà di massacro della
popolazione palestinese. Lo Yemen disturbava con la pretesa di bloccare
le navi dirette in Israele.
La propaganda di Washingtone
Londra, tra non molto, ci racconterà che gli yemeniti, disponevano anche
di “armi di distruzione di massa”, una minaccia per il “mondo libero”.
Possiamo aspettarci questo ulteriore pretesto.
La realtà è quella che
bastava una telefonata del pres. Biden a Netanyahu, per chiedere di
fermare la strage a Gaza e in Cisgiordania, minacciando di sospendere
l’invio di bombe ed armi USA. In quel caso si sarebbero fermati gli
attacchi alle navi e la circolazione nel Mar Rosso sarebbe tornata
normale.
Gli anglo americani preferiscono passare alla guerra
ed ai bombardamenti, il loro sistema preferito. Lo hanno fatto in tanti
paesi e non si vede perché non dovrebbero farlo anche in questo caso.
Si
aspettano adesso le reazioni degli altri paesi, in particolare
dell’Iran, alleato dello Yemen e dell’asse della resistenza che include
tutti i gruppi, dagli Hezbollah alle forze sciite in Iraq ed allo stesso
Iran.
Il conflitto si è già allargato, come avevamo predetto, e non sarà una passeggiata per chi lo ha provocato.
La
motivazione ufficiale degli attacchi anglo USA allo Yemen è quella di
assicurare la libertà di navigazione ma, la vera motivazione, è quella
di permettere agli USA e a Israele la libertà di massacro della
popolazione palestinese. Lo Yemen disturbava con la pretesa di bloccare
le navi dirette in Israele.
La propaganda di Washingtone Londra, tra
non molto, ci racconterà che gli yemeniti, disponevano anche di “armi di
distruzione di massa”, una minaccia per il “mondo libero”. Possiamo
aspettarci questo ulteriore pretesto.
La realtà è quella che bastava
una telefonata del pres. Biden a Netanyahu, per chiedere di fermare la
strage a Gaza e in Cisgiordania, minacciando di sospendere l’invio di
bombe ed armi USA. In quel caso si sarebbero fermati gli attacchi alle
navi e la circolazione nel Mar Rosso sarebbe tornata normale.
Gli
anglo americani preferiscono passare alla guerra ed ai bombardamenti, il
loro sistema preferito. Lo hanno fatto in tanti paesi e non si vede
perché non dovrebbero farlo anche in questo caso.
Si aspettano adesso
le reazioni degli altri paesi, in particolare dell’Iran, alleato dello
Yemen e dell’asse della resistenza che include tutti i gruppi, dagli
Hezbollah alle forze sciite in Iraq ed allo stesso Iran.
Il conflitto si è già allargato, come avevamo predetto, e non sarà una passeggiata per chi lo ha provocato.
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