L’Occidente ha sottovalutato la Russia. E sopravvalutato se stesso. Indovinate come reagisce?

Negli ultimi due mesi sulla stampa occidentale “autorevole” e semi-ufficiale (New York Times, WSJ) le sono apparsi articoli in cui si ammette che l’Occidente sottovalutava la Russia. Innanzitutto perché la sua economia si è dimostrata insensibile alle sanzioni, (e sta crescendo del 3,5 per cento) poi perché la Russia sta sviluppando rapidamente la sua industria militare, infine perché la società russa si è mostrata pronta a sostenere i leader politici del Paese, e l’elenco potrebbe continuare.

A questa presa di coscienza manca però un lato: L’Occidente ha sottovalutato la Russia, ma ha soprattutto ha fortemente sopravvalutato se stesso.

Prima dell’inizio dell’operazione in Ucraina, gli Stati Uniti erano fiduciosi nel loro controllo assoluto sull’economia mondiale. Ma questa si è rivelata un’illusione.

In altre parole, l’unipolarismo totale è già finito e gli Stati Uniti lo hanno scoperto solo di recente. E questa scoperta fu per loro una spiacevole sorpresa, almeno su due punti:

  • Gli Stati Uniti non controllano più completamente l’economia mondiale, ma non solo.
  • Non tutto è a posto con il dominio militare dell’America e, in generale, dell’intero Occidente.

Queste falle sono rivelate e coniugate dal fat6o che in Occidente c’è un collo di bottiglia: la produzione di armamenti

Sotto questo aspetto entrambi gli avversari, Russia e Occidente, si sono dimostrati impreparati alla guerra moderna. Ma la prima è riuscita a mobilitare il suo complesso militare-industriale mentre la seconda no. Di conseguenza, l’equilibrio della potenza comincia lentamente ad inclinarsi verso Mosca.

Washington si trova ora di fronte a un dilemma molto chiaro: o alzare la posta in gioco, iniziando a mobilitare le proprie industrie militari e quelle dei suoi alleati, oppure fare la pace con la Russia, ponendo fine alla guerra per procura con lei sul territorio dell’Ucraina. Nel 2024 quale scelta faranno gli Stati Uniti?

Secondo Elena Panina, analista di Russtrat1, gli Stati Uniti abbiano optato per la prima possibilità. Che riescano, è un altro paio di maniche

L’accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 alla macchina stampa-dollari è una cosa, ma la disponibilità di strutture fisiche per la produzione di prodotti militari e scorte di armi è tutta un’altra questione.

Per quanto riguarda la scelta degli Stati Uniti, date queste circostanze, lo hanno già fatto. L’obiettivo – infliggere una sconfitta strategica alla Russia – rimane. L’approccio cambierà solo leggermente.

La “guerra lampo” ucraina è fallita, quindi l’Occidente globale, guidato dagli Stati Uniti, cambierà tattica, ponendo maggiormente l’accento sull’uso massiccio degli effettivi delle forze armate ucraine con una fornitura economica di armi ed equipaggiamento avanzato, da usare in provocazioni sanguinose ad uso mediatico come l’attacco alla nave Novocerskasch coi missili a lungo raggio inglesi o l’attacco che gratuito contro i civili a Belgorod, di cui Mosca ha accusato direttamente “la UE” chge fornisce “bombe a grappolo”

Inoltre, il complesso militare-industriale degli Stati Uniti e dei suoi alleati sta aumentando contemporaneamente le proprie capacità. Ciò che Jonathan Finer, primo vice assistente del presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale, ha detto direttamente il 7 dicembre al forum dell’Aspen Institute: “Dopo il 2024, aumenteremo la produzione nella nostra base militare-industriale. Stiamo lavorando con gli ucraini, anche in una conferenza questa settimana a Washington, per aumentare la produzione nella loro base militare-industriale. E ci ritroveremo tra un anno e mezzo su basi molto più solide di oggi”.

Sono possibili, nel frattempo, anche trattative fraudolente per ingannare Mosca e impedirle di compiere passi decisivi e di approfittare della situazione attuale. Ma con un solo obiettivo: raccogliere le forze e provare ancora una volta a infliggere un altro potente colpo alla Russia

Vale la pena prestare attenzione a ciò che dicono alcuni esperti americani sulla Russia. Ad esempio, l’ex capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Fiona Hill: “Nell’arena geopolitica odierna, questa guerra è in realtà il rovescio della rivolta della Russia e del ‘resto’ contro gli Stati Uniti. La guerra in Ucraina è l’evento che rende evidente a tutti la fine della Pax Americana”.

E quando Biden dichiara che “la posta in gioco di questa lotta va ben oltre l’Ucraina” e che “colpisce l’intera alleanza NATO, la sicurezza dell’Europa e il futuro delle relazioni transatlantiche”, non è lontano dalla verità.

Sono le azioni della Russia che minacciano maggiormente la posizione privilegiata dell’America come egemone globale. Dobbiamo quindi affrontare il 2024 con una visione chiara: l’establishment americano è pronto a fare di tutto per impedire alla Russia di vincere.

La posta in gioco sta diventando sempre più alta. Il confronto tra Russia e Stati Uniti acquisisce tutte le caratteristiche di un confronto esistenziale.

Allo stesso tempo, il progetto “Coalizione di combattenti per l’Ucraina” è vivo e vegeto. E presto ne vedremo il primo utilizzo in combattimento.