SIERI GENICI mRNA COVID IN AEROSOL PER VACCINARE TUTTI. Ricerca Shock di Yale promossa da Science
Da una parte un articolo della famosa rivista Science nella sezione Traslational Medicine celebra con toni trionfali la scoperta tecnologica che consentirebbe di innescare una risposta anticorpale al SARS-Cov-2 specifica nei polmoni e di evitare l’inoculazione tramite iniezione con le reazioni avverse nel sito corporale di somministrazione.
Dall’altra il giornale di contro-informazione Nature News “vede oltre” e lancia l’allarme sul fatto che questo vaccino per aerosol potrebbe consentire ai governi e alle autorità sanitarie una “vaccinazione forzata“ in quanto veicolatile anche all’insaputa del vaccinando…
La questione assume rilevanza enorme per il fatto che il principio di questo nuovo “air vax” è analogo a quello dei sieri genici Comirnaty (Pfizer-Biontech) e Spikevax (Moderna) che introducono nell’organismo un patrimonio genetico RNA in grado di indurre l’organismo a produrre la spike tossica che, secondo ormai molteplici ricerche, non permane nel sangue solo le 24-48 ore previste ma può restarvi anche fino a 2 anni.
Essa infatti si può annidare negli organi vitali grazie alla replicazioni di miliardi di plasmidi (piccole molecole) del DNA di questa proteina che è stata identificata come causa di molteplici effetti indesiderati anche gravissimi e letali.
Infatti uno scienziato francese ha addirittura coniato il neologismo di spike-patia per definire le centinaia di pericolose reazioni avverse che essa può determinare negli esseri umani.
Nature News: “Vaccini mRNA Aerosol da Spruzzare a piacimento”
«I ricercatori dell’Università di Yale stanno lavorando a un nuovo modo di vaccinare gli esseri umani utilizzando gli aerosol: non sono necessari ago e siringa» scrive Ethan Huff su Nature News
L’affermazione è che il cosiddetto “Air Vax” è già stato sviluppato, consentendo agli scienziati pazzi di fornire mRNA nel corpo delle persone attraverso i polmoni anziché attraverso le braccia.
L’mRNA dell’Air Vax è incapsulato in nanoparticelle polimeriche che, a seguito di uno studio sui topi, hanno portato i ricercatori a dichiarare che questo “nuovo metodo di somministrazione potrebbe ‘cambiare radicalmente il modo in cui le persone vengono vaccinate’”.
«Nelle aree remote del mondo, così come nelle persone che hanno paura degli aghi, Air Vax può svolgere il lavoro senza ago e siringa, consentendo una maggiore copertura vaccinale» aggiunge l’autore dell’articolo.
«Il fisiologo cellulare e molecolare Mark Saltzman ha guidato la ricerca, che molti temono possa consentire la spruzzatura aerea di vaccini sulle popolazioni senza il loro consenso» rimarca Huff.
«Mentre il metodo tradizionale con ago e siringa richiede che una persona si rimbocchi la manica e si punga, i vaccini mRNA aerosol possono essere semplicemente spruzzati a piacimento. Chiunque nelle vicinanze lo inspirerà, forse inconsapevolmente» scrive Nature News.
L’articolo di Science: “Solo una Lieve Infiammazione nei Topi”
Di tutt’altro avviso il parere di Science Traslational Medicine che ha un articolo sulla ricerca degli scienziati della Yale School of Medicine (New Haven, Connecticut, US) che vede come prima firmataria la giovane Alexandra “Lexi” Suberi.
«Gli attuali vaccini a mRNA utilizzano piccoli grassi per racchiudere e proteggere gli mRNA dalla distruzione prima che raggiungano le cellule giuste. Ma l’inalazione di queste nanoparticelle può causare una risposta immunitaria eccessiva nei polmoni, quindi i vaccini non funzionano bene quando non vengono iniettati» scrive Science.
Per realizzare una versione inalabile, i ricercatori avevano bisogno di un rivestimento diverso per gli RNA. Quindi, hanno avvolto gli mRNA per la proteina spike della SARS-CoV-2, la parte principale del virus presa di mira dai vaccini mRNA, in un «polimero biodegradabile che causa solo una lieve infiammazione nei polmoni dei topi».
«Quando i topi progettati per essere sensibili alla SARS-CoV-2 hanno ricevuto questo nuovo tipo di vaccino mRNA, sono stati in grado di sopravvivere a quella che altrimenti sarebbe stata un’infezione letale da COVID» rileva la rivista scientifica.
«Questo perché il vaccino ha preparato le loro cellule immunitarie polmonari come previsto, hanno rivelato le analisi dei loro tessuti polmonari – evidenzia Science – Sebbene tali vaccini debbano ancora essere sottoposti a test clinici, potrebbero portare a vaccini ancora più efficaci per una varietà di agenti patogeni respiratori, aumentando la risposta immunitaria nel sito dell’infezione. Inoltre, sarebbero utili per le persone allergiche agli attuali materiali nanoparticellari o anche semplicemente avverse agli aghi».
A breve, quindi, potranno essere le cavie umane a sperimentare se anche in loro questi “Air vax” causeranno solo “una lieve infiammazione” come nei topi o qualcosa di peggio.
Science sembra già essersi dimenticata del precedente articolo in cui ha ammesso le reazioni avverse anche gravi da sieri genici mRNA confermando l’ipotesi che siano essi a poter generare il Long Covid.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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