Mago Bibi
di Pierluigi Fagan - 21/10/2023
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Fonte: Pierluigi Fagan
Netanyahu, un paio di settimane prima degli eventi dello
scorso 7 ottobre, si è presentato con cartina ed evidenziatore
all’Assemblea generale dell’ONU, dicendo che si stava ridisegnando
l’ordine geopolitico del Medio Oriente tramite l’accordo con l’Arabia
Saudita promosso da Biden al recente G20, a seguire gli “Accordi Abramo”
di Trump. Quegli accordi lasciavano imprecisata la questione
palestinese che pure è il nodo dei nodi dell’ordine delle relazioni
arabo-israeliane nella zona. Finalmente ha chiarito le idee della
strategia sulla delicata questione il 9 ottobre, due giorni dopo
l’attacco di Hamas. Ad un incontro con sindaci di paesi circostanti Gaza
ha dichiarato: “La risposta di Israele all'attacco di Hamas da Gaza
-cambierà il Medio Oriente-“.
Ho visto che molti hanno avuto un
senso di estraneità al post che ho pubblicato su Netanyahu i primi
giorni. Comprendo, se la mente è ordinata dai neurotrasmettitori che
attivano le aree dell’emozione profonda, la ragione risulta blasfema.
Una domanda semplice: perché Netanyahu è ancora lì? non che è quelli di
Gaza scappano, tra un mese stanno ancora lì, in gabbia. Visto che
Israele è una democrazia ci sarà pur qualcuno di quel diavolo di governo
in grado di supplire alle necessità operative e diplomatiche della
nazione. Dalle mie parti una cosa così chiama il governo di unità
nazionale a pura logica di base. No, lui ha i poteri di guerra, lui ha
in mano “lo stato d’eccezione”. Un sondaggio israeliano ieri, dà l’80%
dei cittadini che lo ritiene colpevole del non aver evitato o
prontamente minimizzato l’operazione di Hamas. Gli alti gradi dei
servizi egiziani hanno detto di averlo personalmente avvertito anche se
non nei particolari e sono rimasti a dir poco colpiti dalla
minimizzazione che ne ha fatto Bibi. E tu che fai? Gli dai pieni poteri!
Scusate se insisto non voglio urtare nessuno e non sono preso d
sindromi complottiste che in quanto studioso di complessità sono
l'antitesi della mia forma mentale che comunque prevede l'esistenza di
strategie, in questi anni non ho quai mai trattato la questione
israelo-palestinese poiché troppo complessa per dire cose in poco spazio
o forse per dire cose e basta visto che la faccenda è di una
complessità tale da non far intravedere soluzioni. Tale storia che si
dipana da settanta anni ha generato risposte sbagliate da una parte e
dall’altra anche se è oggettivo dire anche della storica sproporzione di
forza tra le due parti in causa. La mia è solo logica abduttiva, quella
investigativa per la quale dieci indizi non fanno una prova certa, però
vi puntano.
Da subito si è voluto far credere che Hamas e Jihad
islamica stavano preparando da mesi e mesi quel po'-po' di roba e Bibi
non ne sapeva una beata ……a. Il giorno stesso o quello dopo l’intera
stampa occidentale è stata invasa da contrite autoconfessioni di membri
dei servizi israeliani che straparlavano in mondovisione. Chissà allora
perché li chiamano servizi “segreti”? Tutti a darsi la croce addosso, ma
che disdetta! Accidenti! Che enorme fallimento di massa dell’intera
organizzazione di difesa in uno di paesi meglio difesi al mondo!
Da
allora ad oggi, però, hanno bombardato Gaza sapendo con precisione dove,
quanti e cosa nascondano i palestinesi di Hamas nella Striscia,
riescono anche a dirti dopo pochi minuti che hanno ucciso tizio o caio.
Ma tutta questa conoscenza dal di dentro di Gaza, non c’era due
settimane fa? Lo hanno fatto per anni, non ci vuole alcuna fantasia in
libera uscita per immaginare che Israele sappia chi e cosa fa in un’area
grande come il comune di Spoleto con dentro 2,4 milioni di persone, di
cui controlla entrate ed uscite.
Lo ha dimostrato più volte nelle
almeno sei grandi operazioni militari con nomi espliciti, da Scudo
difensivo a Piombo Fuso, da Piogge estive ad Inverno caldo, da Pilastro
di difesa a Margini di protezione. Oggi siamo a Spada di ferro. Ogni
volta colpendo con estrema e chirurgica precisione. Lo sanno tutti gli
addetti ai lavori che è così, perché è ovvio e normale sia così.
Il
punto della questione è che ci sono solo due strade per risolvere la
questione israelo-palestinese. Una è molto lunga, tortuosa ed altamente
improbabile come abbiamo evidenziato nell’articolo “Pace in Medio
Oriente” pubblicato i primi giorni ed il successivo “Pace e Guerra” di
pochi giorni fa. L’altra è disarticolare Gaza, ridurne drasticamente la
popolazione, l’acquitrino che alimenta Hamas. Per il momento, i
palestinesi che lamentano 4130 morti e 13.000 feriti a Gaza con 1300
dispersi, altri 81 con almeno altri 1300 feriti e più di 800 arrestati
in Cisgiordania e dall’altra gli israeliani che lamentano 1400 morti e
4600 feriti, circa 200 rapiti e circa 100 dispersi. Ma soprattutto,
700.000 palestinesi di Gaza sono sfollati nella metà occidentale della
Striscia e le loro abitazioni sono per lo più rase al suolo. Vengono
bombardati ospedali e chiese, sono terrorizzati, stanchi, affamati,
scoraggiati, sta arrivando il colera. Diventeranno profughi. L’intero
Occidente appoggia Israele e l’operazione è ancora tutta da svilupparsi
ulteriormente. Coprendo con tornado di chiacchiere i fatti, sono passate
due settimane e nulla cambia, l’operazione va avanti.
Israele ha
prontamente bombardato Libano e Siria, Hezbollah, ucciso ed incarcerato
le proteste in Cisgiordania e si appresta alla soluzione finale in quel
di Gaza. Del resto, ha stimate 90 testate nucleari, ed ha un gran bel
pezzo di flotta americana in mare.
Quindi abbiamo il generale Bibi a
capo dell’operazione, l’entità Biden con gli occhi sempre più piccoli
che garantisce di aver l’arsenale per le democrazie pronto, l’intero
complesso mediatico occidentale alacremente all’opera per creare realtà
parallela per genti che non sanno e capiscono nulla della intricatissima
vicenda ed all’altra 1,9 miliardi di musulmani sempre più di traverso
per l’ingiustizia delle ingiustizie. I palestinesi sono il nuovo popolo
senza terra un ovvio catalizzatore dell’indignazione musulmana. Cosa mai
può andare storto?
Il problema Gaza-Hamas era la sabbia nella
vasellina del nuovo Medio Oriente disegnato tra Washington e Tel Aviv,
lo sapevano tutti e tutti fanno finta di niente ora che Bibi ha il pieno
mandato a risolvere il problema una volta per tutte. Ha “diritto di
vendetta” e la sua risposta è proporzionata come hanno garantito ieri i
britannici che stanno al VAR della giustizia nelle Relazioni
Internazionali. Al momento siamo a 3 palestinesi per un israeliano,
anche se si prende il conflitto intero, siamo a proporzioni da via
Rasella.
Ecco perché il “mago” come lo appellano in Israele da anni,
dopo mesi di moti interni di piazza che gridavano al colpo di stato
strisciante ed il più clamoroso fallimento di un capo sicuritario di un
governo ultra-sicuritario di un paese che ha la sicurezza come sua
ragione ontologica prima da settanta e passa anni sta lì con il pieno e
silenzioso mandato a ridisegnare l’intera ed annosa questione
israelo-palestinese. Non aspettava altro, ora, finalmente, potrà passare
alla storia e visto che per ragioni giudiziarie rischiava di finire in
carcere, ecco che “dal carcere ad eroe della storia” lo fa decisamente
molto, ma molto mago.
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