“Danni collaterali”, scoop sull’autista del bus precipitato: “La scoperta che potrebbe cambiare tutto”

Pubblicato il 08/10/2023 12:50 - Aggiornato il 08/10/2023 13:02

Dopo i primi giorni in cui sono emersi diversi spunti degni di nota, la narrativa dominante in merito alla terribile tragedia di Mestre ha deciso che sia tutta colpa del guard rail del cavalcavia della Libertà: oramai i principali giornali e i telegiornali trattano questa come l’unica ipotesi possibile. Se, invece, venisse confermata l’ipotesi del malore improvviso del conducente Alberto Rizzotto, che pare invero la più fondata, si creerebbe un certo imbarazzo. Ma il giornalista deve mettere in fila i fatti: l’autista era iscritto al gruppo di Facebook dell’associazione “Danni collaterali”, che riunisce coloro che hanno patito effetti avversi o disturbi vari a seguito della vaccinazione contro il Covid-19, e fornisce loro supporto. Ora, speriamo sia chiaro, noi non stiamo asserendo di conoscere la verità, anche perché allo stato attuale è davvero difficile dimostrare il nesso causale, ma almeno sollevare il dubbio ci sembra legittimo, perché sono molte le cose stranamente omesse dai professionisti dell’informazione.

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Il segreto sull’autopsia

La notizia è confermata dalla dottoressa Maria Grazia Spalluto, presidente della associazione Danni Collaterali, e dall’avvocato Andrea Perillo, vice presidente, che appunto confermano l’iscrizione di Alberto Rizzotto, altresì aggiungendo che: “Considerato che l’autista del pullman potrebbe aver avuto un malore improvviso, sarebbe opportuno che la Procura che indaga sulle cause dell’incidente prendesse in considerazione anche questa ipotesi. È chiaro che la questione della sicurezza dei trasporti, se fosse accertato un malore del conducente dovuto alla vaccinazione, si porrebbe in maniera molto pesante.” Posto che il bus andava in salita a una velocità molto bassa, bassissima, e che ha sbandato senza alcun segno di frenata – una circostanza che da sé escluderebbe le altre ipotesi che non siano quella del malore – viene da chiedersi perché l’esito dell’autopsia sulla salma di Alberto Rizzotto, deceduto assieme a 20 passeggeri, sia coperto da “segreto investigativo”, come apprendiamo dal portale locale di informazione Nordest24. L’esame autoptico è stato assegnato all’istituto di Medicina legale dell’Università di Padova. La procura ha chiesto che “tutte le perizie vengano eseguite contemporaneamente, nei limiti del possibile, senza privilegiare un indirizzo rispetto ad altri”. Un altro punto oscuro di tutta la vicenda è che il profilo personale su Facebook di Alberto Rizzotto appaia come “svuotato”, nel senso che non compare nemmeno un post, nonostante avesse una intensa attività sul social network. Infine, il pullman è caduto da 11 metri, non c’è nessun cavo elettrico nella zona e pare assolutamente evidente che, essendo il veicolo totalmente elettrico, l’incendio sia stato cagionato da ciò: per capirci, tra le auto che sono precipitate dal ponte Morandi di Genova nessuna era green e nessuna si è incendiata. Anche di questo non vi è più traccia nelle fantasiose ricostruzioni di giornali e televisioni.