"No vax e filo Putin". La Stampa attacca Elon Musk e compie un ingenuo autogol
di Alessandro Bianchi
In "No vax, filo-Putin e xenofobo il lato oscuro di Elon Musk", Annalisa Cuzzocrea su La Stampa di oggi ci offre un compendio molto illuminante di come funziona il sistema del "filtro" delle informazioni nell'autoproclamato mondo libero.
Inaccettabile per la giornalista del gruppo della famiglia
Elkann-Agnelli la posizione dell'oligarca statunitense sui migranti,
alcuni meme indirizzati a Zelensky e sulla questione Covid, rilanciati
dalla piattaforma di cui è divenuto proprietario e che ha nominato X.
Dopo aver ricordato che Musk possiede Twitter (ora X), Tesla, Space X e
Starlink, la Cuzzocrea domanda infastidita e inorridita: "Davanti a
una tale concentrazione di influenza mediatica, interessi economici,
altissima tecnologia, com'è possibile che nessuno batta ciglio?".
Per
la Cuzzocrea - che chissà quali ritorsioni immagina contro il tycoon
reo anche, per la giornalista, di non aver permesso il pieno
bombardamento della Crimea da parte del regime di Kiev con il sistema
Starlink - è inaccettabile che Elon Musk utilizzi il suo social per
divenire il paladino "dell'estrema destra americana" e sostituirsi a
Trump come futuro candidato presidenziale visti i problemi giudiziari
dell'ex presidente degli Stati Uniti.
Elon Musk da quando è
divenuto proprietario di Twitter (ora X) ha riammesso account in
precedenza bannati dalla vecchia "allineata" gestione. Una scelta che
inorridisce la giornalista che preferiva la via "democratica"
precedente. La nostra visione del mondo è totalmente agli antipodi da
quella del proprietario di Tesla, che ha addirittura fatto un endorsment
neanche troppo velato all'ultimo mostro prodotto dal neo-liberismo
estremista: Milei in Argentina. Ma è del tutto libero di utilizzare la
sua piattaforma come crede nello scontro tra oligarchi nel sistema
decadente Usa. Il problema è quando tutto questo incide sul nostro paese
e, per questo, molto più rilevante è il passaggio in cui la Cuzzocrea
si rivolge ai suoi lettori con questa domanda: "Davvero vogliamo un mondo in cui una sola persona può concetrare nelle sue mani una tale quantità di potere?"
Una sola persona?
Nella sua ingenua domanda per demonizzare Elon Musk, la Cuzzocrea ha
il merito di scoperchiare il vaso di Pandora dell'informazione. Perché,
lasciando da parte la guerra tra oligarchi negli Stati Uniti e venendo
all'Italia che è quello che ci interessa, se Twitter (X) ha un impatto
del tutto marginale sull'informazione ("I media delle crisi"
Rapporto Censis dicembre 2022 ), lo stesso non può dirsi di Google (più
Youtube) e Facebook (più Instagram e what's up), che hanno superato per
importanza e rilevanza giornali e Telegiornali (Censis, 2022). Questi
giganti in mano ad oligarchi a stelle e strisce che hanno una visione
del mondo affine al gruppo Elkann proprietario de La Stampa, controllano
realmente il filtro delle informazioni in Italia attraverso "fact checker indipendenti" o agenzie Usa che censurano attraverso bollini rossi testate regolarmente registrate come l'AntiDiplomatico.
Ma
di tutto questo alla Cuzzocrea non interessa, anzi rappresenta il
sistema ideale a cui aspira. Il problema non è che ci sia un oligarca
statunitense a controllare un mezzo (marginale) di filtro
dell'informazione, ma che non sia di proprietà di un altro oligarca
affine a quelli (rilevanti) che già controllano il flusso di notizie in
Italia.
Il massimo dell'ipocrisia.
Cara signora Cuzzocrea, l'aiutiamo a riformulare in modo corretto la
domanda che doveva porre ai suoi lettori: "Davvero vogliamo vivere in un
paese in cui pochi oligarchi statunitensi possono concetrare nelle loro
mani una tale quantità di potere nel filtrare le informazioni?".
E
la riposta è no, qualunque sia la visione del mondo o linea editoriale
che il giornale persegue. Che siano Elon Musk (irrilevante per gli
ultimi dati Censis), Zuckerberg o Sundar Pichai (molto rilevanti), la
risposta è no. Non ci devono essere oligarchi statunitensi a decidere
quello che i cittadini italiani possono o non possono leggere. Vogliamo
vivere, cara signora Cuzzocrea, in un paese che rispetti la nostra
Costituzione che sancisce un'informazione libera, pluralista e che non
passi da algoritmi alterati. Ma per questo - come lei sa meglio di noi -
servirebbe una classe politica e dirigente che spezzi le catene
coloniali che ci attanagliano ogni giorno di più.
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