Obbligo vaccinale, condannati ministero della Salute e Agenzie delle Entrate: la storica sentenza
Il ministero della Salute e l’Agenzia delle Entrate sono stati condannati dal giudice di Pace di Ivrea Giampiero Caliendo,
che ha dato ragione ad alcuni cittadini non vaccinati che si erano
visti recapitare a casa delle sanzioni proprio per il mancato rispetto
dell’obbligo di somministrazione dei farmaci anti-Covid. Una decisione
che potrebbe trasformarsi in un vero e proprio spartiacque e che ha
visto il giudice, come riportato dalla testata locale La Voce,
accogliere i ricorsi presentati da alcuni abitanti di Ivrea che avevano
deciso di opporsi alle imposizioni del governo, rifiutando le iniezioni
di vaccino. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nell’ambito del processo, il ministero della Salute e l’Agenzia delle Entrate sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. I ricorrenti, circa una decina di persone, sono stati assistiti dall’avvocato di Ivrea, Valerio Donato, che ha contestato le multe arrivate ai propri assistiti per non essersi sottoposti alla vaccinazione nei tempi e nei modi disposi nel corso dell’emergenza sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)
Obbligo vaccinale, condannato il ministero della Salute
In tutti i casi seguiti dal legale eporediese, il giudice di Pace di Ivrea ha accolto l’opposizione e annullato il provvedimento impugnato, condannando le parti resistenti (ovvero proprio il ministero e l’Agenzia delle Entrate) al pagamento delle spese di lite, per un totale che sfiora i 2mila euro. (Continua a leggere dopo la foto)
Tre in totale le sentenze, che sono state accolte con soddisfazione dall’avvocato Donato: “Il giudice ha accolto i ricorsi, perché i ricorrenti non avevano ricevuto la contestazione della violazione e alcuni avevano, peraltro, contratto il Covid di recente. Quindi sarebbero dovuti essere esentati per 6 mesi. La lettera era arrivata a marzo, ma poi il termine per adempiere era stato prorogato a giugno e quindi sarebbe stata necessaria una nuova diffida ad adempiere”.
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