Germania ha nascosto il suo deficit per danneggiare l’Italia
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Non puo’ esservi altra spiegazione. Naturalmente i primi ingannati sono i cittadini tedeschi, che amano credere che il loro governo non spende denaro pubblico, che è tirchio come loro….Ma nel momento in cui il governo Meloni avrebbe bisogno di sforare un po’…“Visto noi come siamo austeri? Applicate il rigore sul deficit di bilancio come facciamo noi! Non più del 3% del PIL!, voi”
“il deficit reale del Paese è schizzato dai 16,6 miliardi di euro preventivati agli 85,7 miliardi, ovvero una cifra cinque volte superiore rispetto al dichiarato. Un’altra cifra nel mirino degli analisti è il disavanzo del pil, che raggiungerà il 2,4% e non lo 0,4%.
Il paese-guida della moralità finanziaria ha commesso frode in Bilancio come un qualunque mascalzone. Frode in bilancio pubblico, precisiamo. Loro fanno investimenti pubblici giganteschi (E in deficit), mentre a noi lo vietano perché “dovete rientrare dal debito”
Il governo Meloni non reagisce. Pensate solo se i conti li avesse falsificati l’Italia: sarebbero partite da Bruxelles procedure d’infrazione su richiesta di Berlino, i media germanici sarebbero pieni di indignazione per il nostro scandaloso comportamento. Ma ovviamente Berlino può contare su Gentiloni:
E’ un’altra prova, se ce ne fosse bisogno, che il nemico dell’Italia non è la Russia, ma la Germania UE .
Qui il titolo di 24 Ore:
Germania, debito nascosto: deficit doppio del dichiarato.
[…]
Artifici contabili
L’accusa proviene dalla Corte dei Conti tedesca (Bundesrechnungshof), secondo cui il governo di Olaf Scholz avrebbe nascosto le reali condizioni finanziarie del Paese trasferendo impegni finanziari pluriennali in veicoli finanziari speciali (Sondervermoegen), ossia all’interno di società create con il preciso scopo di redistribuire una massa di crediti tra un’ampia gamma di investitori. Una mossa in totale contrasto con le regole europee, sostiene la Bundesrechnungshof, che afferma come questi fondi debbano essere invece contabilizzati nelle finanze pubbliche e che, al momento, starebbero accumulando la massiccia cifra di 869 miliardi di euro.
Nel corso del tempo, infatti, il governo a guida Scholz ha sempre più attinto a fondi esterni al bilancio federale, tra cui un fondo speciale per potenziare le Forze armate (Bundeswehr) di 100 miliardi, 60 miliardi per raggiungere gli obiettivi climatici, 200 miliardi per la riconversione energetica. Nell’occhio del ciclone proprio la Bundeswehr. Nato l’anno scorso per fronteggiare l’emergenza in Ucraina e raggiungere l’obiettivo Nato di spendere almeno il 2% della produzione economica per la difesa a partire dal 2024, il fondo possiede una dotazione finanziaria di 100 miliardi di euro e dovrebbe essere destinato solo all’acquisto di armamenti e materiali. E non sembrerebbe essere andata così, visto che la Bundesrechnungshof contesta il progetto del governo di estenderne la destinazione d’uso, definendo la manovra “una violazione del diritto” e, pertanto, “inammissibile”.
Portavoce Ue: «Vietato usare fondi speciali per tagliare deficit»
Una mossa, quella di Berlino, che non è passata inosservata a Bruxelles. Sulla scia di quanto già precisato dalla Corte dei Conti tedesca, un portavoce della Commissione Europea ha sottolineato all’Adnkronos come ai Paesi membri dell’Ue non è consentito escludere «alcuna particolare spesa» dal deficit pubblico utilizzando «fondi speciali». «È un concetto statistico – ha proseguito – che viene calcolato dalle autorità statistiche nazionali ed europee, in linea con una metodologia concordata da tutti, conosciuta come Esa 2010 – prosegue – in accordo con questa metodologia, e allo scopo della nostra valutazione del rispetto delle regole di bilancio da parte degli Stati membri, non è possibile per alcun Paese membro escludere qualsivoglia particolare spesa dal deficit utilizzando metodi ad hoc, per esempio attraverso l’uso di fondi speciali».
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