Quale contro-potere?
di Andrea Zhok - 17/07/2023
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Fonte: Andrea Zhok
Nella teoria delle élite elaborata da Gaetano Mosca e poi
rielaborata da Vilfredo Pareto la differenza essenziale tra gruppi
sociali è fornita dall'organizzazione. Le élite sono i gruppi che
riescono ad organizzarsi e questo gli consente di esercitare il potere
sui gruppi incapaci di organizzazione.
La capacità di organizzazione
non è strettamente legata a virtù particolari. In ogni sistema
economico-sociale ci sono gruppi che hanno evidenti facilitazioni ad
organizzarsi, facilitazioni determinate dalla comunanza di ambiente, di
appartenenza, di cultura, di ceto o di interessi. E parimenti ci sono
strati sociali che hanno evidenti ostacoli a organizzarsi: esemplarmente
i lavoratori subordinati e gli schiavi. Qui la condizione di dipendenza
dalle decisioni altrui, l'eteronomia e la mancanza di mezzi economici
sono spesso determinanti.
Nella storia gli eventi che consentono un
capovolgimento dei rapporti di forza tra governanti e governati sono di
solito eventi catastrofici, guerre, carestie, cataclismi naturali che da
un lato rompono l'equilibrio del gruppo dominante, organizzato, e
dall'altro chiama i disorganizzati a unire le forze di fronte al comune
debordante pericolo.
In mancanza di queste cause di turbativa esogena
le migliori alternative storiche che consentono una
"contro-organizzazione" sono le forme claniche del familismo esteso, le
forme di comunità religiose radicali (spesso apocalittiche), e le forme
partito (in verità l'unico esempio noto di forma partito capace di
divenire un'effettiva contro-organizzazione è rappresentata dai partiti
socialisti di fine '800).
Nel primo caso a fornire la base per la
fiducia reciproca, indispensabile nell'edificazione di un'organizzazione
dal basso, è il vincolo degli affetti e delle lealtà tradizionali
interni ad un gruppo famigliare esteso (molte forme di criminalità
organizzata si muovono su questa base).
Nel secondo caso a fornire il
fondamento per la fiducia reciproca è la condivisione di una fede
trascendente di una minoranza in posizione difensiva. Ciò ha il doppio
vantaggio di chiedere la pari subordinazione di tutti a ciò che
trascende (e con ciò genera una parificazione tra i fedeli) e di non
essere un'appartenenza che promette prebende, essendo condivisa da una
minoranza che gioca in difesa (il cristianesimo delle origini era un
questa posizione).
Nel terzo caso a fornire il fondamento per la
fiducia reciproca è la condivisione di un'ideologia rivoluzionaria con
toni escatologici, che gioca un ruolo affine alla fede trascendente, pur
con alcuni limiti.
A parte queste opzioni vi possono essere
combinazioni parziali tra di esse. Ad esempio, nella Rivoluzione russa
vediamo l'efficace combinazione dello sconvolgimento bellico e di una
forma partito guidata da un'ideologia rivoluzionaria.
In mancanza di
queste condizioni nessuna organizzazione nuova viene alla luce, e in
mancanza di organizzazione nessun contro-potere può emergere.
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