La sua performance ha confuso gli investitori ormai da diversi anni. Dopo aver stabilito un nuovo massimo storico contro il dollaro USA in quei primi mesi della psico pandemia, da allora è passato in secondo piano rispetto alla fervida speculazione sugli asset di rischio (in particolare le crypto) per tutto il 2021 e non ha performato come pubblicizzato durante la peggiore inflazione che abbiamo sperimentato a livello globale nel 2022.
Come vi avevo anticipato a Settembre 2021 in un mio articolo riferito al QFS , l’oro ha visto un ritracciamento significativo in quel periodo ( 2021 ) e non solo per le manipolazioni di mercato o la conversione di molti capitali di dubbia origine in cripto monete, ma anche per fattori legati all’aumento dei tassi di interesse etc.
Ora, con l’inflazione che sembra raggiungere il picco e la Fed presumibilmente più vicina alla fine del suo ciclo di inasprimento dei tassi di interesse, ci troviamo nel bel mezzo di un rally dell’oro che ha visto il metallo giallo apprezzarsi di quasi il 20% rispetto al dollaro statunitense dal novembre dello scorso anno. Quindi, giustamente, la domanda che molti traders, ma anche molti nostri lettori si pongono in questo momento è: cosa sta succedendo con l’oro?
Il trend è ovviamente rialzista, e una analisi interessante viene proprio da Zoltan Pozsar, Head of Short-Term Interest Rate Strategy presso Credit Suisse, che ha pubblicato l’altr’anno una nota in cui affermava che la crisi “non assomiglia a nulla di ciò che abbiamo visto da quando il presidente Nixon ha tolto la convertibilità del dollaro USA in oro nel 1971.”
Ha paragonato le conseguenze dei massicci eventi globali in atto, a Bretton Woods III. Se Bretton Woods I descriveva un’era sostenuta dai lingotti d’oro, e Bretton Woods II era l’era sostenuta dal “denaro interno” dei Treasuries Bonds, con rischi di confisca per gli stati che si riteneva agissero oltre il limite degli ideali occidentali, allora Bretton Woods III sarebbe stata ancora una volta sostenuta dal “denaro esterno” di lingotti d’oro e altre materie prime che non possono essere soggette a sequestri come nel caso del G7 e delle riserve valutarie della Russia.
Nel dicembre dello scorso anno, il presidente Xi Jinping ha incontrato i leader dell’Arabia Saudita e del Consiglio di cooperazione del Golfo per negoziare un accordo che avrebbe visto il secondo maggior paese produttore ed esportatore di petrolio al mondo, vendere questo asset alla Cina, il più grande consumatore mondiale di energia, in renminbi anziché in dollari USA.
Questa nuova alleanza sarà enormemente strategica e contrapposta a quella fatta dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt quando incontrò il re saudita Abdul Aziz Ibn Saud nel 1945 sulla USS Quincy per garantire la sicurezza dell’Arabia Saudita in cambio di greggio quotato in dollari USA ( il grande ricatto ). Quel precedente incontro è stato la nascita di quello che è diventato noto come il petrodollaro ed è uno dei cardini dello status di valuta di riserva del dollaro USA.
Stessa strategia del Rublo. La moneta cinese è ormai Gold Backed !
In un recente articolo di Chi Lo, Senior Market Strategist APAC di BNP Paribas Asset Management, sottolinea come le riserve auree della Cina siano cruciali per le sue ambizioni di fornire un’alternativa sui mercati globali, al dollaro USA.
“Certo, il petro/yuan non rimpiazzerà da un giorno all’altro il petrodollaro e il sistema di pagamento basato sul dollaro. Tuttavia, la strategia cinese di sostenere il commercio di petrolio in renminbi con l’oro è fondamentale per costruire il sistema petro-yuan. Rendere il renminbi convertibile in oro trasforma effettivamente la valuta in un asset investibile a livello globale per i proprietari di renminbi stranieri, aumentando la loro fiducia e la domanda per la valuta cinese. Continua affermando che: “Sostenere e far crescere la rete petro-yuan significa anche che la Cina dovrebbe accumulare più oro per un renminbi garantito dall’oro”.
A novembre, il World Gold Council ha riferito che le banche centrali avevano acquistato quattro volte la quantità di oro nel terzo trimestre del 2022 rispetto all’anno precedente. Secondo i loro dati, fino a settembre le banche centrali avevano acquistato più oro nel 2022 che in qualsiasi anno precedente a partire dal 1967, quando il dollaro USA era ancora sostenuto dall’oro.
La Cina, sebbene raramente trasparente sui suoi acquisti di oro, avrebbe acquistato 902 tonnellate fino a settembre, battendo i totali del 2021 e del 2020 a tre mesi dalla fine. Molti stanno associando l’aumento degli acquisti di oro da parte della banca centrale con una corsa a fare scorta di alternative alle riserve in dollari USA, in particolare dopo che gli Stati Uniti hanno dimostrato la loro capacità di sanzionare le riserve della banca centrale.
Un Mercato dell’Oro rialzista per i prossimi anni ?
È facile per le generazioni più giovani dimenticare che il denaro era sostenuto da beni tangibili. E che dopo che questo non lo era più, nell’era del denaro fiat la valuta di riserva mondiale era sostenuta dalla piena fiducia e credito del governo degli Stati Uniti, sostenuta dalle sue alleanze strategiche che mantenevano il sistema del petrodollaro.
Mentre invece adesso la piena fiducia e il credito vengono messi in discussione in un mondo multipolare di alleanze mutevoli, l’oro potrebbe emergere ancora una volta come la merce sottostante che sostiene il denaro di una nuova era ( Golden Age ). L’ultima volta che l’economia globale ha attraversato un cambiamento come questo, l’oro veniva scambiato sotto i $ 50 l’oncia, poi dopo lo shock di Nixon è salito a un massimo di oltre $ 650 l’oncia. È certamente un pensiero che fa riflettere, soprattutto dopo che così tanti analisti hanno indicato la recente performance dell’oro, come prova della fine del denaro di carta senza più alcun valore e convertibilità.
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