Le liste di proscrizione del COPASIR: il colpo di coda dello stato profondo italiano
di Cesare Sacchetti Stamane apro il Corriere e apprendo che il COPASIR, presieduto da Adolfo Urso FDI, ha compilato una sorta di lista di proscrizione dei giornalisti considerati "agenti di Mosca". Tra i nomi indicati nel rapporto c'è il mio e vengo rappresentato come un "noto giornalista e diffusore di disinformazione". Ora ci sono alcuni gravi fatti da far notare riguardo a questo rapporto. Il primo, e il più clamoroso, è che il COPASIR ha violato espressamente il mandato che gli è stato assegnato. Il compito del COPASIR non è quello di stabilire chi fa, secondo i loro standard alla rovescia, chi fa informazione corretta e chi no. Il compito del COPASIR è quello di vigilare sull'attività dei servizi segreti italiani così come prevede la legge con il quale questo comitato è stato istituito, la 124 del 2007. Se, ad esempio, il comitato avesse fatto il suo mestiere avrebbe dovuto fare luce sul ruolo avuto dai servizi nello Spygate nell'ottobre del 2016 e nell'Italiagate nel novembre del 2020. Non sembra che il COPASIR si stia dedicando a ciò che dovrebbe fare dal momento che l'attuale presidente, Urso, ha autorizzato questo rapporto che viola le prerogative del comitato. Il secondo fatto, non meno grave del primo, è che un organismo parlamentare metta nel mirino dei giornalisti liberi e indipendenti accusandoli di "essere agenti russi", non solo senza avere una minima prova al riguardo ma di fatto lanciando un gravissimo attacco alla stampa libera, non quella mainstream ovviamente. Ci si chiede dove sia in tutto questo l'ordine dei giornalisti che non dice nulla di fronte a questa inaudita e grave violazione che il COPASIR ha appena commesso nei confronti di diversi giornalisti, messi in delle liste di proscrizione da questo organo parlamentare. Ci si chiede ovviamente anche dove siano il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio e il Parlamento stesso che dovrebbero vigilare per impedire che il COPASIR vada oltre i limiti del suo mandato. Quando poi si dà uno sguardo alla composizione del COPASIR si nota che sono tutti lì. I controllori sono i controllati e viceversa. Considero questo atto del COPASIR come il colpo di coda di un sistema politico giunto al suo ultimo stadio. La legislatura volge al termine. Il governo Draghi non si sa nemmeno se supererà l'estate. Ci sarà occasione in futuro di approfondire le numerose violazioni alle leggi e alla Costituzione che sono state fatte nel corso di questi ultimi due anni, tra le quali c'è da registrare anche questa ultima commessa dal COPASIR. |
Nessun commento:
Posta un commento