29 Giu 2022
La potenziale espansione dei BRICS determina la formazione di una nuova realtà internazionale
Fonte: ControInformazione
di Luciano Lago
La
partecipazione di Putin al vertice dei BRICS è suonata come un
campanello d’allarme per gli USA – Lo ha riportato anche la stessa
stampa americana.
L’apparizione come protagonista
del presidente russo Vladimir Putin al 14° vertice BRICS ha inviato un
messaggio inquietante agli Stati Uniti. Gli analisti
internazionali hanno sottolineato che il presidente cinese Xi Jinping ha
fornito al capo della Federazione Russa “il palcoscenico internazionale
più fragoroso” dall’inizio dell’operazione speciale in Ucraina”. Il
gesto dovrebbe essere visto come un “severo promemoria” per gli Stati
Uniti della loro fallita campagna anti-russa, come riportano diversi
media indipendenti.
La presenza diretta del presidente Putin ha
dimostrato l’importanza strategica della Russia in diverse parti del
mondo e il desiderio di alcuni paesi chiave di non aderire al
boicottaggio commerciale occidentale, questo in sostanza hanno affermato
altri osservatori.
Il rafforzamento dei BRICS è stato messo in risalto dall’ammissione di nuovi soci, fra cui Argentina e Iran e si parla del ruolo crescente dell’associazione su scala globale e tale sviluppo indica che è in atto una significativa riformattazione del sistema delle relazioni internazionali, basato in precedenza sull’idea di dominio totale degli USA e dei paesi occidentali. Questa non è soltanto una opinione ma è anche una constatazione che si deve al fatto che il gruppo dei BRICS rappresenta oggi il 25 % circa del PIL mondiale e, in termini demografici, il 43% circa della popolazione mondiale.
Rispetto
all’Occidente che, nel suo complesso, rappresenta l’11% della
popolazione (incluse Canada e Australia) questa realtà dimostra la
crescente influenza economica e politica di questo gruppo di paesi.
Il 27 giugno, il Ministero degli Esteri russo ha riferito che Teheran e Buenos Aires avevano
presentato domanda di inclusione nei BRICS. Il giorno successivo, il
ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che la decisione di
accettare nuovi membri sarà presa sulla base del consenso. Un consenso
che appare scontato nell’ambito del gruppo.
Tale
ampliamento del gruppo dei BRICS è una risposta molto effettiva al G7
occidentale dovuta al fatto che l’organizzazione ha un grande futuro.
Questi sono paesi con un’economia reale, e non gonfiati con tutti i tipi
di derivati in uso nelle economie occidentali .
Facile prevedere
che i BRICS diventeranno un centro di attrazione per quei paesi che
vorranno mantenere la propria sovranità statale. E l’ingresso di queste
nuove economie sarà, ovviamente, una tappa nello sviluppo del blocco.
Inoltre, si conferma la tendenza in aumento nel mondo multipolare. Questo
comporta un cambiamento nella sfera della struttura economica
internazionale che, fino ad ora, era sbilanciata a favore del dominio
economico e finanziario occidentale, anglo USA in particolare.
Proprio in questo periodo si sta formando una nuova realtà politica ed
economica mondiale, come vari esperti economici iniziano a notare.
Tramonta
il vecchio sistema delle regole dettate dai globalisti anglo USA che,
fino a ieri, predicavano la divisione produttiva del lavoro sulla base
dei parametri di costo e applicavano lo sfruttamento delle risorse dei
paesi in via di sviluppo . I paesi emergenti del gruppo lavorano per
migliorare ed incrementare la loro base produttiva, per investire sulle
infrastrutture (vedi la Belton Road promossa dalla Cina) e valorizzare
le proprie risorse.
In
prospettiva sarà modificato il nuovo scenario internazionale che andrà a
capovolgere tutti i dogmi del sistema economico dominato dalla finanza
occidentale di impronta neoliberale e sottoposto al dominio del grande
capitale anglo USA. Una prospettiva che sconvolgerà i vecchi
equilibri nel giro di pochi anni grazie anche al crescente peso politico
delle potenze emergenti come Cina, India e Brasile, oltre alla Russia
impegnata in una lotta esistenziale con l’Occidente.
Il
messaggio è quidi molto chiaro e rappresenta una opportunità per quei
paesi che vorranno affrancarsi dalla vecchia dominazione USA occidentale
e trovare nuovi poli di sviluppo. Rimangono le vecchie province
dell’impero USA che poco a poco, come sta accadendo all’Europa, sospinte
dalle crisi energetiche e sociali, già da oggi iniziano a perdere peso
ed influenza a scapito degli emergenti.
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