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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi
Transizione ecologica? Una macchinazione per riscuotere tasse e saccheggiare i cittadini
L’Europa non riuscirà a realizzare una transizione energetica in modo competitivo con le sue attuali politiche interventiste. L’Europa non dipende dal gas russo per una coincidenza, ma a causa di una catena di politiche sbagliate: vietare il nucleare in Germania, proibire lo sviluppo delle risorse interne di gas naturale in tutta l’Unione europea, in aggiunta ad un massiccio e costoso roll-out delle rinnovabili senza costruire un backup affidabile.
Il solare e l’eolico non riducono la dipendenza dal gas naturale russo. Sono necessari ma volatili e intermittenti. Hanno bisogno di un backup dal nucleare, dall’idroelettrico e dal gas naturale per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. La dipendenza da queste fonti di backup aumenta nei periodi di poco vento e poco sole, proprio quando i prezzi sono più alti.
“Il solare va a zero per dodici ore al giorno, e questo è garantito. Il vento soffia a volte sì e a volte no, anche questo è garantito. Entrambi dipendono dal tempo, che è al 100% fuori dal controllo umano. Sono nel loro giorno migliore un supplemento”, ha scritto un seguace pilota della Marina.
Anche le batterie non sono un’opzione. È impossibile costruire una rete di dimensioni industriali di enormi batterie; il costo sarebbe proibitivo e la dipendenza dalla Cina (per il litio, ecc.) per costruirle sarebbe un problema ancora maggiore. Ai prezzi attuali, un sistema di stoccaggio dell’energia a batterie delle dimensioni dell’Europa costerebbe più di 2,5 trilioni di dollari, secondo un documento del MIT Technology Review, molto più costoso di qualsiasi altra alternativa. Il costo di una rete di batterie aggiunto a quello della rete di distribuzione e trasmissione farebbe salire ulteriormente le bollette delle famiglie.
L’inflazione era già fuori controllo in Europa prima ancora che l’invasione dell’Ucraina fosse un rischio. L’inflazione dei prezzi al consumo in Spagna era del 7,6%, in Portogallo del 4,2% e in Germania del 5,1%. L’inflazione dei prezzi al consumo nella zona euro era del 5,8%. Di fronte all’impatto sui prezzi e sull’energia dell’invasione dell’Ucraina, dobbiamo ricordare che:
- L’Europa era già in una crisi energetica nel 2020 e 2021, con il costo dei permessi per la CO2 che si impennava e i prezzi dell’elettricità all’ingrosso che raggiungevano livelli record a dicembre 2021.
- L’Europa non “dipende dal gas russo”. Si tratta di codipendenza. La Russia ha bisogno dell’Europa per esportare, e l’Europa non ha alternative più economiche. Ricordiamoci che il gas russo è molto più economico di qualsiasi altra alternativa realistica.
I contratti a lungo termine firmati con Gazprom sono chiusi a prezzi che possono essere fino a dieci volte più bassi di alcune delle alternative attuali. I 150 miliardi di metri cubi che l’Europa importa dalla Russia possono essere sostituiti con gas naturale liquefatto proveniente dalla Norvegia e dal Mare del Nord, dagli Stati Uniti, dall’Algeria, dal Qatar o da Israele, ma sarebbe molto più caro.
L’unica alternativa alla Russia è dimostrare che i paesi europei hanno fonti di approvvigionamento diversificate ed economiche. Se la Russia vede che i governi europei vietano il nucleare, proibiscono lo sviluppo di riserve di gas indigene, intervengono nelle importazioni e aggiungono massicce tasse sulla CO2, le autorità russe sapranno che non c’è un’alternativa competitiva e che l’industria e i consumatori europei crolleranno a causa dell’aumento del costo dell’energia
I governi europei dovrebbero riflettere bene sulle politiche sbagliate considerando che il continente è stato salvato questo inverno dal gas naturale importato dagli Stati Uniti prodotto con il fracking, una tecnologia che è stata vietata in Europa.
L’Europa vuole energia economica e abbondante, ma i politici demonizzano il nucleare, il gas e il petrolio. Tutte le proposte interventiste presentate dai politici europei comportano un costo maggiore per i consumatori che soffrono da tempo.
Il gas naturale scorre continuamente ed è economico e abbondante. Non può essere sostituito da fonti rinnovabili che sono intermittenti, volatili e imprevedibili. L’esempio della Germania è chiaro. Dopo aver investito massicciamente nelle rinnovabili e aver raddoppiato le bollette per i consumatori, dipende maggiormente dal carbone di lignite e dal gas russo per garantire la fornitura. La Germania ha dovuto riattivare le centrali a carbone dopo aver speso più di 200 miliardi di dollari in sussidi e rinnovabili!
Tutte le tecnologie sono necessarie, e le rinnovabili sono fondamentali, ma non sono l’alternativa perché hanno bisogno di un backup di gas naturale mentre la tecnologia si sviluppa, essendo che è ancora agli inizi. Non dimentichiamo che l’installazione delle rinnovabili comporta un costo enorme sulle reti. Chi abbasserà le bollette se il costo fisso delle reti dovesse aumentare dei 150 miliardi di dollari che stimiamo siano necessari per rafforzare le reti di distribuzione e trasmissione?
Tutte le alternative “magiche” che gli interventisti vendono significano passare dalla dipendenza dalla Russia alla dipendenza dalla Cina. Dove andremo a prendere il silicio, l’alluminio, le terre rare, il rame, il litio, ecc. necessari per quei massicci investimenti magici annunciati?
Demonizzare l’energia nucleare ha lasciato l’Europa nelle mani di alternative costose e volatili. La transizione energetica deve essere considerata con la comprensione dell’importanza della sicurezza dell’approvvigionamento e della competitività. Abbiamo bisogno di tutte le tecnologie, senza pregiudizi ideologici. Abbiamo bisogno di solare, eolico, gas naturale, idroelettrico, petrolio e nucleare, o andremo di crisi in crisi e pagheremo sempre di più.
È assurdo mantenere uno schema di tassazione nascosta delle emissioni di CO2 durante una crisi senza precedenti. I governi devono usare questi soldi per ridurre le bollette dei cittadini. Le tasse alla frontiera sui prodotti petroliferi e sul gas naturale non stanno tassando i produttori, ma i consumatori dei paesi europei. Chiunque creda che le tasse che sono state annunciate saranno pagate dal Qatar, dalla Nigeria o dal Brasile ha un serio problema di comprensione economica.
Una vera transizione energetica deve essere competitiva, affidabile ed economica, non una macchinazione per riscuotere tasse e saccheggiare i cittadini. Deve considerare tutte le tecnologie. Più industria e meno politica. Più concorrenza e meno ideologia.
QUI IL Link all’originale – TRADUZIONE DI PIETRO AGRIESTI
https://mises.org/wire/european-environmentalists-have-made-energy-independence-impossible
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