FONTE: METALLI RARI
https://www.metallirari.com/caro-energia-milioni-britannici-costretti-scegliere-cibo-bollette/
Più di cinque milioni di persone nel Regno Unito si trovano di fronte a una scelta: acquistare cibo o pagare le bollette della corrente e del riscaldamento.
Gli enormi aumenti dei prezzi dell’elettricità hanno avuto ricadute pesanti sulle spalle di molti cittadini.
Un sondaggio che fotografa una situazione drammatica
Come riferito dal Daily Mirror, il sondaggio della società Deltapoll ha coinvolto 1.600 britannici con risultati che fotografano una situazione che sta diventando drammatica. In particolare, il 10% degli intervistati ha ammesso di dover scegliere tra cibo e riscaldamento domestico, il 9% degli intervistati non è più in grado di pagare le bollette, un altro 12% non potrà farlo tra poche settimane e il 31% entro pochi mesi.
Inoltre, circa il 41% degli intervistati prevede di trascorrere più tempo a casa, il 34% ha deciso di acquistare meno cibo da asporto, il 30% ridurrà i viaggi in auto per risparmiare carburante e il 27% cercherà di ridurre le spese non essenziali, come per esempio gli abbonamenti TV. Un altro 16% ha cancellato i propri piani per le vacanze.
Milioni di famiglie in sofferenza
Dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, l’Occidente (Regno Unito compreso) ha progressivamente intensificato le sanzioni economiche contro la Russia. Anche se non sono state ancora abbandonate le fonti energetiche russe, l’interruzione delle catene di approvvigionamento ha fatto aumentare i prezzi del carburante e dei generi alimentari in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Nel Regno Unito, gli aumenti delle bollette hanno colpito milioni di famiglie, il che ha contribuito ad un tasso di inflazione che non si vedeva da 30 anni (6,2% a febbraio). Secondo un’indagine del National Statistical Service, i britannici si trovano costretti a ridurre seriamente tutte le spese. Più della metà di questi intervistati ha dichiarato che sta risparmiando su molti beni non essenziali, il 34% su gas o elettricità, il 31% su cibo e beni di prima necessità.
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