Clamoroso alla Procura di Roma: in data 28 marzo, gli inquirenti
hanno iscritto nel registro degli indagati gli ancora ministri della
Salute Roberto Speranza e degli Esteri, Luigi Di Maio, dell’Interno
Luciana Lamorgese e della Difesa Lorenzo Guerini, e gli ex titolari
dell’Economia Roberto Gualtieri, della Giustizia Alfonso Bonafede, delle
Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, dell’Istruzione Lucia
Azzolina e dell’Ambiente Sergio Costa. Mezzo governo Conte bis è dunque
al momento sotto inchiesta, accusato di fatti criminosi legati
all’emergenza Covid e ai vari lockdown. Come riporta Patrizia Floder
Reitter su La Verità,
“le ipotesi di reato vanno dall’usurpazione di potere politico
all’abuso di ufficio aggravato, dal sequestro di persona al procurato
allarme, dalla violenza privata alla pubblicazione o diffusione di
notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine
pubblico”. Roba pesantissima. Roba che anche noi denunciamo fin dallo
scoppio di questa emergenza. Una sfilza impressionante di condotte di cui dovranno rispondere alla
magistratura, e di fronte ai cittadini, per come hanno gestito la
pandemia. “L’atto formale, è la conseguenza di una denuncia presentata
il 12 marzo dello scorso anno da un gruppo di professionisti, tra i
quali medici, avvocati e un maresciallo della Guardia di finanza, che si
rivolsero alla Procura di Catania dopo aver raccolto una corposa
documentazione contro diversi politici che ritengono responsabili dei
reati ipotizzati. Da Catania, la denuncia è finita a Roma, sembra si sia
raccolto un faldone con centinaia di atti formali attraverso i quali
cittadini e associazioni di tutta Italia hanno messo a conoscenza
dell’autorità giudiziaria fatti che possono costituire notizie di reato a
carico” dei vari ministri coinvolti nell’inchiesta.
Quelle avanzate nella denuncia di marzo 2021, sono state quasi tutte
accolte e sono pesantissime. “I denuncianti chiesero che venissero
avviate 33 indagini e che fosse accertata «l’effettiva sussistenza dei
plurimi profili di falsità, arbitrarietà nell’esercizio da parte del
governo del potere politico attribuito per legge al Parlamento, di
strumentalizzazione di notizie scientificamente e/o sanitariamente e/o
epidemiologicamente false, ovvero manipolazione in malafede di notizie
scientificamente vere al fine di imporre all’opinione pubblica (e quindi
anche agli eletti in Parlamento […] con conseguente lesione del diritto
di elettorato passivo rilevante […] un racconto pandemico falso e volto
alla coartazione dei diritti costituzionali e politici dei cittadini”.
La denuncia punta il dito non solo verso i ministri ma anche contro
“Walter Ricciardi e la sua ossessione per il lockdown” e i principali
virologi televisivi che hanno insistito per mesi “per imporre misure
drastiche di isolamento sociale”. Tra le indagini sollecitate, quella
volta a conoscere “i criteri tecnico scientifici adottati per la
creazione delle proiezioni a breve, medio e lungo termine elaborate dai
cosiddetti esperti” e la motivazione scientifica “della decisione di
ricoverare, nel periodo estivo/autunnale del 2020 e in tutto il
territorio nazionale numerosissimi soggetti asintomatici, per il solo
fatto di essere risultati positivi al tampone”.
Viene infine chiesto l’elenco di tutti coloro che hanno eseguito il
test “al fine di verificare se la cifra era reale”, quando vennero
dichiarati aumenti record di positivi nelle 24 ore. E di verificare il
perché della «costante, pervicace e ostinata marginalizzazione, da parte
dell’autorità sanitaria nazionale, di pressoché tutte le cure,
spregiativamente definite ‘alternative’». I denuncianti chiedono anche
di sapere «chi sono, quali titoli accademici, tecnici e quali competenze
possiedono i sedicenti esperti che hanno suggerito al ministero della
Salute di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale
anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre 2020″. Si
attendono sviluppi, restando fiduciosi affinché venga fatta giustizia.
Anche perché diversi ministri sono ancora in carica a perpetuare il
danno.
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