La Russia sull’attacco mortale agli Stati Uniti in Giordania: deve rispondere, ma…
La portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo, Maria Zakharova, tiene una conferenza stampa a Mosca.
La Russia reagisce all’attacco mortale alla base americana in Siria (confine con la Giordania) e sottolinea che Washington dovrebbe “rispondere”, ovviamente, dei propri “crimini”.
La portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Russia, María Zajárova, ha risposto mercoledì ai commenti del presidente americano Joe Biden, il quale aveva affermato che il suo Paese “risponderà” all’attacco di droni contro la base di Al Tanf, sul Confine siriano Giordania, che ha provocato la morte di tre soldati americani e il ferimento di oltre 40.
A 3 giorni dall’attentato in Giordania, continua a salire il numero dei feriti; supera i 40
“ (Joe Biden) ha detto una frase, ma non l’ha finita: Washington ‘risponderà’, ma solo al popolo per i suoi crimini. Per
qualche ragione, lui non è ritenuto responsabile davanti alla legge per
le azioni terribili, criminali e illegali che ha intrapreso contro così
tanti paesi e popoli “, ha detto Zakharova ai giornalisti in una
conferenza stampa a Mosca, la capitale della Russia.
La diplomatica russa ha poi alzato i toni per sollecitare la comunità internazionale a ritenere responsabili gli Stati Uniti: “È tempo che Washington risponda dei suoi crimini”,
ha sottolineato, per poi denunciare che gli americani “sanno rispondere
solo con la forza (. ..) che non porta a risolvere le situazioni, ma
solo ad aggravarle.”
Per la prima volta, dopo quasi quattro mesi di
attacchi contro le basi americane nell’Asia occidentale, l’offensiva dei
droni contro la base Torre 22 ha causato tre vittime tra le fila
dell’esercito nordamericano. Il Pentagono (Dipartimento della Difesa) ha
aumentato due volte il numero dei feriti, arrivando a oltre 40, secondo
l’ultimo aggiornamento offerto martedì.
L’Asse della Resistenza conduce le operazioni in risposta al sostegno incondizionato degli Stati Uniti alla guerra genocida del regime israeliano contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di circa 27.000 palestinesi negli ultimi 117 giorni. Per questi combattenti, le installazioni militari nordamericane sono considerate “basi di occupazione”.
Da Washington, senza avere prove, puntano il dito accusatore contro l’Iran per questi attacchi. Da parte sua Teheran, respingendo le ripetute bugie, denuncia che gli Stati Uniti sono soliti cercare un capro espiatorio per distogliere l’attenzione dalla realtà.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione: Luciano Lago
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