Segreti e silenzi del governo. Vittime Covid-19, la denuncia dell’associazione arriva in Senato: “Ora una commissione d’inchiesta”
Tema della conferenza è stata la denuncia della violazione del
principio dell’accountability da parte delle istituzioni rispetto agli
atti ed alle decisioni in particolare del Ministero, ma non solo lui,
che tutti i cittadini italiani hanno subito con gli atti ed i vari
provvedimenti emanati durante l’emergenza pandemica.
A partire dalla
secretazione di atti (pensiamo ai documenti relativi all’invio dei
militari nella bergamasca il 05 marzo 2020 ed al successivo loro ritiro
dopo 3 giorni, su cui il Consiglio di Stato ha messo il veto definitivo
alla desecretazione) al mancato riscontro degli accessi agli atti che
abbiamo effettuato nel corso di questi ultimi due anni (per esempio il
numero di prescrizioni mediche e pediatriche per polmoniti anomale – e
non solo – dei mesi di ottobre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio 2020 o
il numero di passeggeri in transito anche con voli indiretti negli
aeroporti lombardi nei mesi di gennaio-febbraio 2020), a partire dalla
mancata consegna da parte della maggioranza di Regione Lombardia dei
verbali delle riunioni del Cts lombardo, sulla scorta dei quali vennero
emanate delibere e provvedimenti o non ne vennero emanati a partire da
domande ancora senza risposta (chi diede l’ordine di riaprire l’ospedale
di alzano per esempio).
Tutto ciò per continuare a nascondere responsabilità immani che ormai non si possono più negare.
Abbiamo rilevato che la nostra volontà di scoprire la verità e di
renderla evidente a tutti i cittadini è stata ed è incrollabile
nonostante Robert Lingard, durante il suo intervento, abbia comunicato
di essere venuto a conoscenza di attività di dossieraggio su di noi.
Il
dato certo e documentato è che noi non solo non avevamo nulla (a
partire da tamponi e dpi per medici e sanitari) ma il Ministero della
Salute ha mentito all’OMS ed all’Unione Europea nei questionari di
autovalutaizone (l’ultimo dei quali inviato il 04 febbraio 2020)
affermando che eravamo preparati ad affrontare una pandemia, abbiamo
dichiarato di aver attuato tutto quanto previsto nel Regolamento
Sanitario Internazionale del 2005 (peraltro mai pubblicato in Italia pur
essendo stato ratificato). Oggi abbiamo la conferma altresì, anche
attraverso l’analisi del gen. Lunelli sulle autovalutazioni inviate
all’OMS l’anno passato (articolo “La Verità” 01.06.2022), che l’Italia
ha sempre inviati dati “gonfiati” negli anni precedenti. Un dato
per tutti: nel questionario inviato all’OMS il 04 febbraio 2020
(relativo all’anno 2019) sulla prima capacità (quella che di fatto
riassume l’impalcatura della preparazione ad un evento pandemico per
intenderci) il ministero si era attribuito una preparazione del 95%. Nel
questionario autovalutativo inviato nel 2021 sulla stessa capacità n. 1
il ministero si è attribuito una preparazione del 20%: da ottimo ad
insufficiente, in un anno e dopo un anno di interventi in ambito di
“preparazione” sanitaria ad emergenze epidemiche e pandemiche. Curioso,
no?
Tutto questo per ribadire la necessità di una commissione di
inchiesta bicamerale parlamentare e, considerata l’evidenza di
responsabilità istituzionali, politiche e rilevanti in sede civile, ci
aspettiamo che l’avvocatura e la regione Lombardia chiedano una
transazione, anche per evitare ulteriore danno erariale (quanto al
ministero) per aver proseguito in una causa che ben a questo punto
potrebbe chiudersi.
Da due anni la Pubblica Amministrazione sta
violando il principio della trasparenza, il principio del buona
governance che impone che le istituzioni rendano conto delle proprie
azioni ai cittadini, che sono elettori di chi li dovrebbe rappresentare
ed in cui dovrebbero porre la loro fiducia. E’ ora di cambiare marcia.
(Avv. Consuelo Locati)
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