Il magistrato argentino Carlos Insaurralde
VACCINI & GRAFENE – 5. MAGISTRATO SVELA NANOPARTICELLE NEI SIERI COVID! Ma viene messo sotto Inchiesta dal Procuratore Generale
di Carlo Domenico Cristofori
I sieri genici a base di RNA (Pfizer e Moderna) o DNA (AstraZeneca e Johnson&Johnson) messaggero contengono il pericoloso ossido di grafene che, secondo molteplici ricerche può tagliare le membrane cellulari provocando gravi infiammazioni e chissà quali reazioni avverse a questo allotropo del carbonio?
Le quattro inchieste di Gospa News sull’argomento hanno dimostrato che questa innovativa sostanza chimica monoatomica di carbonio ottenuta dalla grafite in laboratorio, quindi anche da una semplice matita da disegno, al 99,9 % è davvero stata inserita nei sieri genici antiCovid quale stabilizzatore dei vettori RNA/DNA.
La comunità scientifica ancora si interroga in Italia e in Europa dopo la ricerca pubblicata da Pablo Campra, docente di chimica dell’Università di Ameria di Madrid, Spagna, e dopo le effettive sperimentazioni effettuate su ipotetici vaccini antiCovid con questa nanoparticella sintetica grazie al progetto Graphene Flagship finanziato dall’Unione Europea.
Ma in Argentina sta accadendo di peggio. Il magistrato Carlos Insaurralde ha fatto della questione la sua battaglia giudiziaria e sociale diventando famoso su tutti gli organi di contro-informazione ma anche su quelli di mainstream. Purtroppo, però, né gli uni, né gli altri hanno descritto in modo completo la sua vicenda a causa di un approccio fazioso.
I blog No-Vax hanno infatti esaltato le denunce del magistrato sul grafene all’interno dei sieri genici sperimentali, in particolare in quello di AstraZeneca Vaxzevria, rivelatosi letale in vari casi giudiziari e brevettato dallo Jenner Institute della Oxford University (Regno Unito) con il fondamentale supporto dell’azienda italiana Advent srl del Parco Scientifico IRBM di Pomezia (Roma) che ha fornito il vettore adenovirale dello scimpanzè, mentre i media Pro-Vax hanno sminuito la sua inchiesta evidenziando invece che è stato messo sotto inchiesta dalla magistratura stessa.
Poiché le notizie rimbalzano dal paese sudamericano senza documentazioni ufficiali, essendo entrambe le indagini giudiziarie in fase preliminare, diviene difficile capire da che parte penda la ragione. Pertanto vi riportiamo entrambe cominciando dal caso di cui abbiamo già scritto sulla conferma e successiva smentita della presenza dell’ossido di grafene nel vaccino AstraZeneca che è diventata il cavallo di battaglia del pugnace magistrato argentino.
LA CLAMOROSA RETTIFICA A UN DOCUMENTO UFFICIALE
Vediamo nel dettaglio le affermazioni e la successiva sospetta smentita, giunta mentre mezzo mondo ormai stava parlando del caso. Tutto comincia quando alcuni siti di contro-informazione argentini riportano le dichiarazioni del dott. Eduardo Ángel Yahbes (noto pediatra che sconsiglia l’inoculazione): «ANMAT, nel documento n. IF 2021 120912800 – APN – DECBR # ANMAT fa riferimento al rapporto di estensione ex2021-45862892, in relazione alla causa dell’indagine di cause di morte n. ipp015787 di UFI 3 San Martín, la dott.ssa Patricia Inés Aprea, capo 1, risponde alle richieste e alle domande avanzate dalla procura, che il grafene è uno degli elementi costitutivi di questi composti».
Ma cosa succede il 17 gennaio? Ecco una comunicazione di ANMAT pubblicata con estremo risalto sul suo sito ufficiale. «L’informazione sul contenuto di grafene deriva da un errore involontario nella relazione allegata alla causa e che in essa era già stata chiarita» si legge.
«Questa Amministrazione Nazionale chiarisce alla popolazione che il vaccino COVID 19 AstraZeneca non contiene grafene tra i suoi componenti. L’informazione sul contenuto di grafene deriva da un errore di battitura nel Rapporto IF-2021-120912800-APN-DECBR#ANMAT allegato al fascicolo giudiziario e che è stato chiarito nella dichiarazione resa martedì 11 gennaio del corrente anno, nella corrispondente causa giudiziale, dal responsabile di zona. In questo modo, al punto 4 della relazione dove si dice “Il grafene si trova nei suoi componenti” deve dire “Il grafene NON si trova nei suoi componenti”».
La smentita è ufficiale e pertanto incontestabile ma viene da chiedersi come sia possibile che un’autorità sanitaria commetta un errore così clamoroso che non può essere attribuito ad un semplice svarione di battitura perché è stato completamente OMESSO l’avverbio di negazione NON nella documentazione fornita ad un’autorità giudiziaria.
LE PESANTI ACCUSE DEL MAGISTRATO ARGENTINO
Il magistrato di San Martin titolare dell’inchiesta, Carlo Insaurralde, però, non si è accontentato di questa smentita ed ha cominciato a denunciare tramite i social e manifestazioni di piazza la presenza del grafene nei vaccini.
In un‘intervista video con Diario de Vallarta, Insaurralde riferisce che dopo tutti i colpi di scena (che prima hanno confermato l’esistenza del grafene nei vaccini e poi l’hanno smentita), il ministero della Salute argentino lo ha confermato ancora. Ma lo annuncia senza stridore, come uno che sa che queste contraddizioni fanno parte di una strategia deliberata per confondere e dividere. «Non mi fido più delle statistiche e dei rapporti ufficiali su determinati argomenti; sono travisati; sono bugiardi; non sono interessati a rispondere».
In più ha sostenuto queste gravissime accuse: «Nessuno ha risposto alle affermazioni sul magnetismo e sulle emissioni di MAC nelle persone vaccinate. Lo stato di diritto governa fintanto che non intacca i piani del potere mondiale. Il silenzio circonda la questione nella società argentina: molte persone si sono accorte di aver commesso un errore vaccinandosi, ma si rifiutano di parlarne» avrebbe detto il magistrato secondo quanto riportato dal sito argentino (che non ci è possibile verificare per la nostra scarsa conoscenza dello spagnolo).
«Fortunatamente, la vaccinazione infantile in Argentina non ha avuto il “successo” di quella degli adulti. I vaccinati non possono essere donatori di sangue perché “il sangue coagula nell’ago”. La gente ha comprato un antidoto alla paura. E ora ci sono persone che vogliono anche vaccinare i propri figli contro ciò che non esiste» ha aggiunto Insaurralde in un’intervista rilanciata da vari siti italiani nonostante il magistrato non abbia fornito alcuna prova aggiuntiva rispetto al documento AMAT poi smentito dallo stesso ente regolatore farmaceutico.
L’INCHIESTA SUL PROCURATORE INSAURRALDE
«La polemica iniziata sui social dove si sosteneva che il vaccino AstraZeneca Covid-19 conteneva grafene ha avuto una conseguenza in Tribunale. Il procuratore generale di San Martin gli ha avviato una sintesi amministrativa al pm Carlos Insaurralde, un funzionario che fino ad oggi era incaricato di un fascicolo che indagava sulla morte di una donna morta dopo essere stata immunizzata contro il coronavirus» ha scritto il portale argentino AsrTechNews, secondo quanto riferito alle fonti giudiziarie di The Nation.
«Insaurralde è un attivista anti-vaccino, come si evince da un video in cui è stata registrata la sua partecipazione a una mobilitazione contro la droga e da un audio WhatsApp, in cui assicurava di aver verificato “da fonti ufficiali” che il siero conteneva grafene» aggiunge il sito ovviamente in tono polemico.
La decisione di aprire un’indagine amministrativa nei confronti del pm di Insaurralde è stata presa perché il funzionario ha reso pubbliche le informazioni di cui era oggetto di indagine e perché il fascicolo doveva essere trattato presso l’Unità di istruzione funzionale (UFI) di Culpable Homicides.
“Se la morte del paziente che ha dato luogo alle indagini fosse causata da una controindicazione al vaccino, ci troveremmo di fronte all’ipotesi criminale di omicidio colposo ed è presente una Procura specializzata nel Dipartimento di Giustizia di San Martín. Inoltre, un medico ha dichiarato che il paziente è morto di morte naturale. Inoltre, se si presumeva che ci fosse qualche responsabilità nel rimproverare qualsiasi autorità sanitaria del governo nazionale, è il giudice della giurisdizione federale che ha giurisdizione per indagare “, ha detto a The Nation una fonte legale.
Sebbene in un primo momento l’Amministrazione nazionale dei medicinali, degli alimenti e delle tecnologie mediche (Anmat) avesse informato per iscritto il procuratore di Insaurralde che il vaccino AstraZeneca conteneva grafene, a metà gennaio ci fu la deposizione quale testimone, ovvero sotto giuramento con l’obbligo di dire il vero, della dottoressa Patricia Aprea, che lavora come direttore di un’area di valutazione e controllo dell’ente pubblico e ha sostenuto che il farmaco non contiene grafene e che l’errore era nato in un “errore di battitura”.
“La procura di Insaurralde sapeva che il vaccino non conteneva grafene e non ha chiarito il suo errore dopo aver inviato degli audio dove sosteneva di averlo confermato”, avrebbe detto una fonte giudiziaria.
In un audio WhatsApp, i cui membri sarebbero militanti anti-vaccino, il rappresentante del Pubblico Ministero aveva affermato di sapere che c’erano “più morti per coronavirus vaccinati che non vaccinati”.
Quest’ultima affermazione è a prova di smentita. Anche i dati dell’Istitituto Superiore della Sanità di Roma, in Italia, hanno confermato che ormai da mesi i deceduti per Covid-19 vaccinati hanno superato i non vaccinati.
Alcuni giudici tedeschi, inoltre, hanno denunciato le gravissime reazioni avverse come “omicidio di stato” al parlamento nazionale Bundestag, quando stava valutando di imporre l’obbligo di somministrazione dei sieri genici sperimentali (nell’Unione Europea ma non più negli USA) agli over 50 come avvenuto in Italia (con scarsissimo successo di adesione tra chi rifiuta di sottoporsi ad un esperimento genico nonostante le sanzioni pecuniarie).
Infine resta l’inquietante esperimento sul grafene condotto in campo biomedico dall’agenzia militare DARPA del Pentagono Usa per l’utilizzo di tale nanoparticella quale stimolatore neuro-cerebrale e. pertanto, quale eventuale strumento di controllo della mente umana attraverso le proprietà elettromagnetiche e fotoniche di questi montatomici carbonio prodotti sinteticamente in laboratorio da una semplice matita (grafite).
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