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La Cruna dell'Ago di Cesare Sacchetti |
La lista del COPASIR: prove tecniche di una nuova falsa opposizione
di Cesare Sacchetti Inizialmente il primo pensiero era corso immediatamente a quello delle liste di proscrizione. Quando la scorsa domenica il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo a firma di Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni, nel quale si elencava una lista di nomi di giornalisti e altre figure pubbliche redatta presumibilmente dal COPASIR, si è appunto pensato di trovarsi di fronte ad una sorta di schedatura. La parola presumibilmente non è stata utilizzata incidentalmente perché l’indomani della pubblicazione di tale lista, il presidente del comitato parlamentare che dovrebbe solo e soltanto vigilare sull’operato dei servizi segreti, Adolfo Urso, smentisce che tale lista sia stata redatta dal COPASIR. Urso pubblica un tweet nel quale afferma che al COPASIR è stato sottoposto un “report” ma non ha precisato quale sia il contenuto di questo documento né chi lo abbia fatto su commissione di chi. È tutto molto fumoso, e piuttosto anomalo. Urso è stato molto evasivo al riguardo e non ha smentito nettamente e categoricamente il fatto che il comitato da lui presieduto stia in qualche modo indagando su alcuni personaggi considerati potenziali “minacce” da parte delle istituzioni politiche per le loro presunte simpatie “putiniane”. C’è però qualcosa che non torna nella redazione di quella lista. Se si dà uno sguardo ai nomi inseriti nel rapporto si incontra, ad esempio, il nome di Alessandro Orsini, già docente della LUISS. Orsini è cresciuto all’ombra degli ambienti liberali e atlantisti senza i quali probabilmente mai sarebbe riuscito a mettere piede in una università, che assieme alla Bocconi, è considerata la casa delle élite liberali italiane. Cosa ci fa dunque un tale personaggio in una lista di presunti “agenti di Putin”? Orsini negli ultimi tempi ha ricevuto una enorme esposizione mediatica specialmente nei talk show più noti del mainstream su mediatico LA7. Lo schema è più o meno sempre lo stesso. L’ex docente universitario viene invitato sui salotti televisivi dove viene “accolto” da una muta di opinionisti che sbavano per il loro odio nei confronti della Russia. Non appena l’ospite, l’unico, prova ad esprimere una opinione diversa e a considerare le ragioni della Russia, Orsini viene aggredito dalla muta che si scaglia ferocemente contro di lui. Lo spettatore da casa è portato istintivamente a provare una empatia per “l’intruso” che si trova in netta inferiorità numerica. Il talk show televisivo serve sostanzialmente a questo ormai. È un gioco delle parti. Ognuno riveste il ruolo assegnato dagli architetti che hanno in mano gli organi mediatici che sono poi gli stessi che tirano le fila dello stato profondo italiano. Ad Orsini è stato affidato il ruolo di uomo pro-Putin perché questi ambienti sono perfettamente consapevoli che in Italia c’è la più matura e spiccata opinione pubblica critica nei confronti della NATO e aperta ad abbracciare il punto di vista della Russia. Le persone che sono ai vertici di tali poteri vedono i sondaggi e sono preoccupati. Vedono che in Italia c’è il rischio che possa crearsi un soggetto politico non controllato e non manovrato dal potere finanziario e tale prospettiva per loro rappresenta il peggiore degli incubi. Il potere è ossessionato dal controllo della opposizione. Il principio sul quale si regge la democrazia liberale è questo. Le forze che sono dietro le quinte rappresentate dal capitale finanziario devono controllare entrambi i rami del sistema: maggioranza e opposizione. Qualora uno dei due dovesse sfuggire al loro controllo, la condizione sulla quale si fonda la democrazia liberale viene meno e verrebbe meno così il potere che le élite esercitano sulla società. In Italia, questo principio è stato applicato in maniera costante e reiterata negli ultimi dieci anni attraverso la creazione del M5S prima, fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, socio d’affari dei Sassoon, e dalla Lega salviniana che ha preso il posto del primo. Adesso però sussiste un grave problema nell’ottica di questi poteri. Il consenso enorme che questi due soggetti politici detenevano si è completamente disperso. Il limite del cosiddetto gatekeeper, termine che in inglese sta a significare guardiano dei cancelli, è proprio questo. Il suo ruolo è limitato nel tempo. Prima o poi, l’oppositore controllato è costretto a rivelare la sua vera identità e a eseguire le stesse identiche politiche praticate dai suoi avversari. Gli esempi del M5S e delle Lega sono di nuovo perfettamente calzanti. Il primo ha stabilito un’alleanza politica con il PD quando fino a pochi anni fa giurava di non andare mai con il partito del Nazareno. La seconda prometteva l’uscita dalla moneta unica per poi essersi ritrovata a srotolare il tappeto rosso di palazzo Chigi a Mario Draghi, il tecnocrate che preservò l’esistenza in vita della moneta unica condannando all’austerità Italia e Grecia. Ora tutto questo enorme consenso naviga indisturbato nel mare dell’astensionismo. Lo stato profondo italiano ha quindi l'esigenza, legata alla sua stessa sopravvivenza, di impedire che tale consenso sbocchi laddove questo potere non vuole. L'elettore però è sfiduciato e guarda con sospetto alla politica che più volte l'ha inganato. Occorreva quindi una situazione per riconquistare la fiducia di quelle persone che ormai si sono allontanate dalla politica e dai partiti che avevano promesso loro di portarle fuori dalla gabbia dell’euro e dell’UE. Occorreva un evento “shock” tale da raffigurare i nuovi personaggi prescelti dal sistema come “perseguitati” dal potere. Ed ecco quindi giungere la lista del COPASIR che sta, non a caso, ricevendo una incredibile esposizione mediatica. E a darci la conferma che questa lista possa essere servita al lancio di un nuovo ipotetico partito politico è indirettamente Michele Santoro, giornalista militante della sinistra progressista e convinto sostenitore dell’Unione europea, l’organizzazione probabilmente più nemica della Russia di Putin. All’indomani dall’uscita dell’articolo del Corriere, Santoro pubblica un video nel quale si indigna per il fatto che il COPASIR stia presumibilmente monitorando le attività di alcuni personaggi considerati vicini alla Russia. Al minuto 2:30 del video in questione, Santoro commenta anche l’uscita di un articolo de “Il Giornale” di Berlusconi nel quale si parla della possibile costituzione di un partito chiamato “Forza Russia” nel quale ci sarebbero lo stesso Santoro assieme a Orsini. Si badi bene che il giornalista già conduttore di Annozero non smentisce tale ipotesi. Si limita a riaffermare il diritto a fare “il cavolo che si vuole” per ciò che riguarda l’attività politica. A questo punto, appare tutto più chiaro. La lista in questione serviva a creare la “vittimizzazione” di questi personaggi che ora, nella loro ottica, potranno dire di essere stati ostracizzati dal sistema. E questa iniziativa del COPASIR si è rivelata essere il trampolino di lancio di questo nuovo partito politico nel quale ci sono degli uomini che in nessun modo possono definirsi vicini alla Russia, dal momento che ognuno di loro è cresciuto sotto l’ombrello del blocco Euro-Atlantico. Il fatto che il mio nome sia stato inserito in quella lista serve ad associare la mia attività a quella di quei personaggi, ma sarà meglio dirlo sin da ora. Se i nomi che sono riportati in quella lista dovessero dare vita ad un nuovo soggetto politico chiamato “Forza Russia”, io non ho e non avrò nulla a che fare con essi. I lettori devono tenere molto allenati i loro riflessi perché in questa fase stiamo vedendo proliferare moltissimi aspiranti lupi che sono pronti ad indossare le vesti dell’agnello. C’è un vantaggio che però i lettori hanno. Non è la prima volta che il potere crea degli oppositori di comodo. Le persone sono molto più diffidenti ora. Qualsiasi prestigiatore non ripete mai il suo trucco più di una volta perché sa che il pubblico potrebbe scoprire il suo segreto. Gli architetti della democrazia liberale hanno violato tale regola e hanno ormai svelato il loro segreto. Il pubblico ormai è sempre più difficile da ingannare. Questo blog si sostiene con le donazioni dei lettori. Se vuoi aiutare anche tu la libera informazione, clicca qui sotto. |
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