È ARRIVATA LA DIMOSTRAZIONE SPERIMENTALE CHE L’EFFETTO SERRA DELLA CO2 NON ESISTE!
Del Professore Domenico Salimbeni – 7 Settembre 2023
Mi ha fatto veramente piacere scoprire che l’8 luglio 2023 Science of Climate Change, rivista scientifica indipendente senza scopo di lucro dedicata alla pubblicazione e alla discussione di articoli di ricerca, brevi comunicazioni, e articoli di revisione su tutti gli aspetti del cambiamento climatico, ha accettato, dopo la revisione, l’articolo del membro dell’Accademia delle Scienza ungherese Ferenc Miskolczi “Greenhouse Gas Theories and Observed Radiative Properties on the Earth’s Atmosphere” (Teorie sui gas serra e sulle proprietà infrarosse osservate dell’atmosfera terrestre).
L’articolo è il risultato di una lunga ricerca che analizza lo stato di equilibrio radiativo medio globale del sistema Terra-atmosfera già approfondito nell’ultimo decennio anche con lo sviluppo di equazioni teoriche fondamentali. E ha dimostrato che, utilizzando le leggi consolidate della fisica delle radiazioni, i parametri climatici chiave del pianeta possono essere dedotti teoricamente, da considerazioni puramente astrofisiche che sfruttano anche plausibili ipotesi sulla composizione materiale della superficie planetaria e sulla struttura dell’atmosfera. È stato inoltre dimostrato che il sistema Terra-atmosfera è in equilibrio radiativo con una costante solare teorica, e che tutte le componenti globali della densità di flusso media soddisfano le aspettative teoriche. Ma soprattutto mi fa veramente piacere la dimostrazione scientifica che la teoria dell’effetto serra di Arrhenius sulla quale si basa la teoria del riscaldamento globale non è coerente con l’esistenza di questo equilibrio radiativo. Un risultato importantissimo, perché dimostra che l’effetto serra provocato dalla CO2 sul quale si basa l’ipotesi del riscaldamento globale è fisicamente irreale. E questo risultato sperimentale supporta e conferma quanto ho recentemente scritto io nei seguenti tre post:
✓ SCOMODA VERITÀ n° 23 su GW/CC (Global Warming/Climate Change): IL RISCALDAMENTO GLOBALE È “FISICAMENTE” IMPOSSIBILE! (15 aprile);
✓ SCOMODA VERITÀ n° 23bis su GW/CC (Global Warming/Climate Change): IL RISCALDAMENTO GLOBALE DESCRITTO DALL’IPCC È “FISICAMENTE” IMPOSSIBILE! (6 maggio);
✓ SCOMODA VERITÀ n° 27 su GW/CC (Global Warming/Climate Change): I CALCOLI CHE UTILIZZA L’IPCC PER VALUTARE GLI EFFETTI DEL GLOBAL WARMING SONO SMENTITI DALLA TERMODINAMICA! (15 maggio);
Ma basandomi esclusivamente sulle cognizioni elementari della Fisica, e in particolare della Termodinamica, e forse facendo sorgere in qualche amico il dubbio che avessi “bevuto”, nonostante gli avvertimenti di Antonella Viola (ma sono totalmente astemio), e che stessi scrivendo “sciocchezze” in contrasto con un “principio ormai assodato e non più discutibile”. Cognizioni di cui, evidentemente, gli “esperti del clima” non sono in possesso, pertanto non sono in grado di capire che: l’effetto serra di per sé, e l’effetto serra della CO2 con l’ipotesi del riscaldamento globale basata sui suoi effetti, sono un pericoloso artefatto, politicamente ben motivato ma totalmente privo di qualsiasi base teorica o empirica. Il nostro Pianeta, infatti, “obbedisce” alle leggi fondamentali della fisica delle radiazioni, e dimostra in questo modo di conoscere dette leggi, quindi di essere molto più “colto” degli “esperti del clima”.
L’articolo che ho citato ignora completamente il problema dell’eventuale cambiamento della temperatura superficiale della Terra, perché focalizza l’attenzione sulle questioni teoriche e sperimentali dell’effetto serra ottenendo, e dimostrando, un risultato importantissimo: il fondamento teorico della struttura radiativa osservata dell’atmosfera terrestre.
Il nostro pianeta “gode di un clima globale stabile” perché il ciclo idrologico obbliga il sistema climatico a mantenere l’umidità caotica dell’alta troposfera e il campo dei venti, l’equilibrio della copertura nuvolosa e delle precipitazioni, e sposta il calore latente fra i diversi serbatoi geologici, come richiesto dal sistema planetario energetico. Il ruolo dei gas serra non condensanti deriva dal fatto che non partecipando al ciclo idrologico non possono contribuire alla produzione di entropia (misura del disordine presente in un sistema fisico), ma possono regolare la densità del flusso trasmesso al livello richiesto dalle equazioni di Milne-Eddington. La terminologia dell’effetto serra dei climatologi si riferisce alla differenza di temperatura, in regime stazionario, fra la temperatura radiativa Ts della superficie del suolo e la temperatura Ta di assorbimento del flusso solare (SW) planetario. Tuttavia, la temperatura di cielo sereno e la relativa densità di flusso sono costanti, perché non possono violare l’equilibrio radiativo planetario e i principi di conservazione dell’energia: qualsiasi perturbazione dello spessore ottico del flusso da parte dei gas serra non condensanti forzerà il ciclo idrologico ripristinando lo stato di equilibrio teorico.
Qualsiasi perturbazione dello spessore ottico del flusso da parte dei gas serra non condensanti forzerà il ciclo idrologico ripristinando lo stato di equilibrio teorico. Qualsiasi fenomeno fisico previsto dalla teoria di Arrhenius dell’effetto serra riferito alla concentrazione della CO2 è quindi incoerente con l’esistenza del CRE (Equilibrio radiativo di tipo Chandrasekhar). Pertanto, l’effetto serra della CO2 utilizzato nell’attuale ipotesi del riscaldamento globale è impossibile! Dunque anche l’ipotesi del riscaldamento globale basata sull’effetto serra determinato dalla concentrazione della CO2 è un artefatto senza alcuna base teorica o empirica (come lo schema allegato della NASA).
L’articolo dimostra dunque che Michael Mann, il famoso autore principale del grafico “Hockey Stick”, aveva ragione quando all’inizio di quest’anno si è scagliato con veemenza contro i ricercatori (veri) Gianluca Alimonti, Luigi Mariani, Franco Prodi e Renato Angelo Ricci con l’intento di supportare la richiesta di cancellazione di un loro articolo pubblicato da Springer Nature affermando: sono un esempio di scienziati provenienti da “campi totalmente estranei” che applicano ingenuamente metodi inappropriati a dati che non capiscono: lui conosce bene il significato di quell’affermazione, infatti è uno dei primi esempi di scienziahti provenienti da campi totalmente estranei alla Fisica (di cui la climatologia è innegabilmente una branca) che hanno applicato ingenuamente (io però sono convinto “in malafede”, come dimostra il Climategate) metodi inappropriati (la teoria dell’effetto serra) a dati (la concentrazione della CO2) che non capiscono! Seguito purtroppo negli ultimi 25 anni da scienziahti del medesimo stampo che, pensando di farsi credere all’avanguardia scientificah, continuano a trattare, loro probabilmente davvero ingenuamente e per ignoranza, argomenti che non capiscono.
Sarebbe opportuno pertanto che i Governi occidentali prescrivessero per tutti coloro che si definiscono scienziahti climatologi l’integrazione del ciclo di studi con almeno due anni di Fisica e Termodinamica insegnate da professori certificati non climatologi.
Invito quindi il ministro Giuseppe Valditara, che sembra voglia rovinare la scuola tecnica professionale con direttive copiate da quelle disastrose del ministro Luigi Berlinguer del 1996÷1999 il quale è riuscito a declassare le Facoltà di ingegneria italiane dalla “serie A” in cui erano state classificate da una ricerca europea sino alla “serie C” in cui erano state classificate le Facoltà di ingegneria di Francia e Germania, nazioni che sono riuscite a bloccare la pubblicazione ufficiale della ricerca per evitare la figuraccia che meritavano, a non perdere tempo con le berlinguerate e prevedere l’istituzione di un corso di studi di “recupero” per climatologi di natura ovina.
Nessun commento:
Posta un commento