Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ritiene che l’occupazione e il saccheggio che gli Stati Uniti stanno portando avanti in Siria costituiscano un ritorno al colonialismo diretto.
In un’intervista per il progetto documentario Neft (Petroleum), il ministro degli Esteri russo ha sottolineato che l’invio illegale di forze da parte degli Stati Uniti nel nord-est della Siria, lo stabilimento in aree agricole e ricche di petrolio e il saccheggio di queste ricchezze sono tipici di colonialismo.
“Nelle
stesse zone occupate dagli Stati Uniti nel nord-est della Siria, la
Casa Bianca mantiene campi profughi, dove vengono addestrati banditi,
tra cui i terroristi Hayat Tahrir al-Sham e altre organizzazioni
estremiste bandite dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per compiere
azioni sovversive. agisce a favore di Washington nella maggior parte del
mondo, anche contro di noi in Ucraina ”, ha detto Lavrov.
Inoltre,
il capo della diplomazia russa ha spiegato che, da tutto quanto sopra,
emerge uno stretto legame tra petrolio e geopolitica nelle politiche
praticate dagli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti, che hanno schierato
truppe in Siria nel 2014 con il pretesto di combattere il gruppo
terroristico Daesh, attualmente hanno più di venti siti militari
dichiarati nel paese arabo, distribuiti in tre province, principalmente
Al-Hasakah, Deir Ezzor e Homs.
A quale scopo gli Stati Uniti occupano il territorio siriano?
La
disposizione delle basi illegali di Washington ricorda il cordone che
circonda i pozzi di petrolio e gas situati a est del fiume Eufrate, che
rappresentano la maggior parte della ricchezza sotterranea della Siria.
Come previsto, l’occupazione militare è proporzionale alla ricchezza
energetica. Ecco perché le basi militari più strategiche si trovano
nella zona rurale orientale di Deir Ezzor.
Nonostante il netto rifiuto del governo di Damasco alla presenza illegale degli Stati Uniti in Siria, Washington ha ampliato il suo contingente nell’est e nel nord-est del paese, con il pretesto di “proteggere” le aree petrolifere dai gruppi terroristici . il suo obiettivo è estrarre petrolio greggio, gas e risorse naturali.
Base USA nei campi peroliferi siriani
Le truppe statunitensi mantengono illegalmente il controllo dei principali giacimenti di petrolio e gas con l’aiuto dei loro alleati locali, le cosiddette Forze Democratiche Siriane (SDF), che stanno combattendo, anche se senza successo, per rovesciare il governo del presidente Bashar al-Assad.
A settembre, il Ministero degli Esteri siriano ha riferito alle Nazioni Unite che, dal 2011 alla fine della prima metà del 2023, l’entità dei danni causati al settore petrolifero e minerario siriano a seguito delle aggressioni, saccheggi e sabotaggi commessi da parte degli Stati Uniti, ammontano complessivamente a 115,2 miliardi di dollari. Egli ha inoltre sottolineato che le perdite dirette nel settore petrolifero siriano ammontano a 27,5 miliardi di dollari.
Il governo siriano ha sottolineato che quanto sopra dimostrato dimostra la responsabilità degli Stati Uniti e dei loro alleati per la sofferenza e il peggioramento della situazione umanitaria dei siriani.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione: Luciano Lago
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