Nessuno sia lasciato solo!
Di Paolo Borgognone
Sono per principio contrario a qualunque logica epurativa, censoria, discriminatoria e punitiva in ambito associativo, culturale, politico, mediatico. Il mondo del dissenso non deve limitarsi a essere un mainstream che dice cose diverse dal mainstream. Dev’essere diverso dal mainstream nel merito e, ebbene sì, anche nel metodo.
Per questo da anni mi batto affinché nel dissenso possa affermarsi la logica della coesistenza pacifica tra diversi. Che non significa che dobbiamo per forza esserci tutti simpatici ma che, anche tra chi simpatico non si è, prevalgano lealtà e franchezza.
Ovvero che ci si rispetti, e si rispettino libertà e lavoro altrui, senza per questo evitare di dirsi, possibilmente vis à vis, le cose su cui non si è d’accordo o su cui si ritiene possano esserci dei punti divergenti. SENZA MAI ARRIVARE ALLA ROTTURA.
Si può e si deve coesistere anche e soprattutto tra persone che hanno sensibilità e opinioni, su alcuni temi, differenti. PS epurare, cacciare e isolare le persone che si sono largamente esposte, con il loro lavoro e le loro idee, in questi 4 anni terribili, significa creare dei facili bersagli per invasati ed esaltati di ogni sorta.
Significa, altresì, creare dei marginali, degli isolati, dei dispersi, perché nessuno di coloro i quali si è esposto in prima persona uscendo definitivamente dalla precedente comfort zone liberale, in quella comfort zone potrebbe né, sottolineo, vorrebbe mai essere riaccolto.
Lo dico come principio generale e astratto che, mi auguro, possa trovare applicazione concreta nella realtà di ogni giorno: NESSUNO SIA LASCIATO SOLO!
Una comunità solidale, identitaria, coesa e leale costituisce, in sé, la più grande vittoria che possiamo ottenere, qui e ora, contro il sistema.
Un abbraccio affettuoso a ognuno di voi.
Di Paolo Borgognone
16.03.2024
Paolo Borgognone. Storico e saggista, collabora dal 2012 con il “Centro Iniziative per la Verità e la Giustizia” di Torino. È inoltre autore dei seguenti volumi: “Il fallimento della sinistra «radicale»” (Zambon, 2013); “La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media” (3 voll., Zambon, 2013); “Capire la Russia. Correnti politiche e dinamiche sociali nella Russia e nell’Ucraina postsovietiche” (Zambon, 2015); “Covid 19. A cosa serve, come ce lo raccontano, a chi giova” (Iniziative Editoriali Il Cerchio, 2020).
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