Il discorso post-elezioni di Putin: dagli obiettivi in Ucraina alla possibilità di una tregua
19 Marzo 2024
L’unità e la compattezza del popolo russo, i risultati e gli obiettivi della guerra in Ucraina, i rapporti con l’Occidente, la morte di Alexei Navalny, l’opposizione interna, la possibilità di una trattativa di pace e della creazione di una zona cuscinetto in Ucraina: sono i punti cardine toccati dal presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso presso il quartier generale della sua campagna elettorale nel Gostiny Dvor di Mosca, tenuto domenica sera dopo i risultati delle elezioni che, come prevedibile, lo hanno visto ottenere un nuovo mandato presidenziale. Un discorso che, pur all’interno della ovvia retorica politica, pone alcuni spunti interessanti, aprendo ad un cessate il fuoco in vista delle prossime Olimpiadi che si svolgeranno a Parigi dal 26 luglio, ma a patto che non servano solo per dare la possibilità all’Ucraina di «guadagnare tempo e rinforzarsi».
Il capo del Cremlino – che rimarrà in carica fino al 2030 – ha ringraziato i cittadini che sono andati a votare, affermando che «la fonte del potere della nazione è la popolazione russa e che i voti di tutti i cittadini russi esprimono la volontà unita della Federazione russa». Subito dopo ha ringraziato i soldati che stanno combattendo in Ucraina, i quali «stanno assicurando le condizioni per la nostra nazione per esistere in futuro» rischiando la vita «per difendere i territori storici della Russia». Il presidente ha poi aggiunto che ci sono molte cose da risolvere spiegando però che con l’unione «chiunque voglia minacciarci o dominarci, chiunque voglia sopprimere la nostra volontà fallirà. Non hanno avuto successo in passato e non lo avranno in futuro», ha affermato tra gli applausi del numero ristretto di sostenitori ammessi all’appuntamento.
La parte maggiormente retorica del discorso è stata incentrata sulla forte coesione e coscienza collettiva del popolo russo, espressa dalla metafora della «famiglia russa» volta anche a sottolineare la profonda integrazione e unità nonostante la Russia sia uno Stato multietnico dove sono presenti molte religioni diverse. Allo stesso tempo, Putin ha sottolineato come il tentativo, da parte dell’opposizione interna, di «disturbare» le elezioni non abbia avuto alcun effetto. Con un certo sarcasmo, anzi, ha sostenuto che l’opposizione andrebbe lodata per i suoi inviti a recarsi a votare a mezzogiorno, con riferimento alla protesta denominata «Mezzogiorno contro Putin» che incoraggiava gli oppositori a ritrovarsi a quell’ora dell’ultimo giorno delle elezioni, in modo da formare una fila che avrebbe dovuto rallentare l’accesso ai seggi: «Se l’opposizione pensasse che tutti dovrebbero venire a votare, non importa chi sostengono, sarebbe un bene. Per quanto ne so, non c’è stato alcun effetto particolare», ha affermato.
Passando ai contenuti. Il capo della Federazione russa ha quindi spiegato le priorità del prossimo mandato che riguardano il raggiungimento degli obiettivi dell’operazione militare speciale, il rafforzamento delle capacità di difesa e delle forze armate. «Tutti gli obiettivi principali per lo sviluppo del Paese sono stati delineati di recente nel discorso all’Assemblea federale. E, avendo la fiducia del popolo russo, il nostro obiettivo è fare del nostro meglio per portare a termine tutti i compiti e raggiungere tutti gli obiettivi prefissati», ha affermato. Parlando dei risultati sul campo di battaglia, invece, ha detto che l’esercito russo avanza giorno dopo giorno, applicando una strategia che è superiore a quella della semplice difesa attiva: «In generale, le forze armate russe hanno preso completamente l’iniziativa. In alcune zone, le nostre truppe stanno letteralmente facendo a pezzi il nemico», ha detto.
Quanto alla possibilità di creare una zona di sicurezza al confine con l’Ucraina, Putin ha detto di non escluderlo, considerati i recenti attacchi di Kiev in territorio russo, ma non ha fornito dettagli ulteriori sull’ampiezza della zona cuscinetto, limitandosi a dire che dovrà essere abbastanza grande da impedire alle armi di fabbricazione straniera di colpire il territorio russo. Per quanto riguarda, invece, la proposta di Macron per un cessate il fuoco durante le Olimpiadi, il capo del Cremlino ha detto di non aver sentito l’esternazione del presidente francese, ma che il suo Paese è comunque pronto a «negoziati pacifici», a patto però che non siano un modo da parte del nemico per guadagnare tempo e riarmarsi. Lo zar, come viene definito in Occidente, ha anche toccato la questione della morte di Alexei Navalny, affermando che erano in corso trattative per scambiarlo con cittadini russi detenuti in Occidente a condizione però che non tornasse in Russia. Volevamo scambiarlo in modo che non tornasse, ma è avvenuta questa morte, così è la vita». Discolpandosi da ogni possibile accusa di un coinvolgimento nel suo decesso, ha affermato che la morte è sempre un evento triste aggiungendo però che «ne abbiamo avute altre nelle nostre carceri. E questo non è mai successo negli Stati Uniti?»
Rispetto alle reazioni occidentali sul voto in Russia, Putin ha detto che non sorprendono: «Cosa vi aspettavate da loro, un’ovazione? Stanno combattendo contro di noi, combattendo militarmente». Ha quindi aggiunto che il voto in Russia è democratico, al contrario che negli Stati Uniti dove le risorse amministrative vengono utilizzate per attaccare uno dei candidati. «Un disastro, ma non la democrazia: ecco di cosa si tratta», ha tagliato corto il capo del Cremlino. Omettendo il fatto che in Russia la corsa alla presidenza sia stata permessa solo ad “avversari” di facciata. Putin ha poi spiegato che non si può escludere un conflitto su vasta scala tra Russia e NATO, ma che questo non è nell’interesse di nessuno perché porterebbe a una Terza guerra mondiale. Ha poi aggiunto che Mosca non ha alcuna preferenza per nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti, poiché lavorerà con chiunque venga eletto.
Il principale obiettivo dichiarato di Putin è accrescere la forza e l’indipendenza di Mosca attraverso il suo quinto mandato: «Sognavo una Russia forte, indipendente e sovrana. E spero che i risultati elettorali ci consentiranno di raggiungere tutti questi obiettivi insieme al popolo russo» ha concluso.
[di Giorgia Audiello]
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