L'Occidente paranoico la guerra l'ha persa trentatre anni fa
di Silvano Danesi - 18/03/2024
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Fonte: Silvano Danesi
Savino Di Scanno, ieri, sul Nuovo Giornale Nazionale, ha
scritto che non è vero che noi stiamo perdendo la guerra perché i russi
la stanno vincendo, in quanto è più corretto dire che i russi la stanno
vincendo perché noi l’avevamo già persa.
Quando l’abbiamo persa?
Quando dopo il crollo dell’Unione Sovietica qualche intelligente
paranoico ha pensato di avere in mano il mondo e di poterlo modificare a
piacimento.
L’Unione Sovietica è crollata nel 1991. Sono trentatre
anni che l’Occidente è diventato un manicomio gestito da paranoici che
producono pazzie.
Ha ragione Savino Di Scanno quando dice che i russi
fanno i russi, così, aggiungo, come i cinesi fanno i cinesi, gli
indiani fanno gli indiani, gli arabi fanno gli arabi.
A nessuno di
questi viene in mente di voler fare gli occidentali, così come vorrebbe
la follia americana, che ritiene il suo modello di vita come l’unico da
attuare sul pianeta.
E poi, quale modello di vita, dal momento che ci
sputiamo in faccia ogni momento, ritenendo la civiltà occidentale
talmente putrida e impresentabile da volerla cancellare? (Cancel
culture).
Siamo noi che non facciamo gli occidentali, perché siamo
entrati nel manicomio che va dalla Silicon Valley a Palo Alto, ai
radical chic della sinistra Usa e che ha il suo corrispondente europeo a
Davos, dove si tiene il World Economic Forum.
L’Occidente si è
trasformato in un manicomio green, woke, autolesionista, masochista,
animato da cupio dissolvi, corroso da ideologie demenziali, perché, dopo
la fine dell’Unione Sovietica, un mondo di paranoici si è impadronito
della politica, della finanza e dei media nell’illusione manicomiale di
governare il mondo.
Quando il mondo dice : “No”, i paranoici “danno da matti”, come si diceva un tempo.
Solo
che i paranoici, che istericamente si ribellano sui loro giornaloni
all’idea che tre quarti del mondo non ne voglia sapere di loro, anziché
rafforzare l’Occidente, essendo folli fino all’estremo, demotivano le
masse occidentali, in particolare europee, con manovre da rapina,
inducendo paura e rassegnazione.
Per i paranoici e i loro lacchè
tutto deve confluire in una sola direzione: la Grande Scimmia, la
finanza, custode della nuova religione di Mammona.
Va così, come
scriveva ieri Il Tempo, che “sono ben 40, anche prestigiosi, i fondi
sovrani di Paesi esteri che da anni guardano all’Italia come terra di
conquista e oggi, in concomitanza con il varo della Direttiva Casa Green
votata dal Parlamento Ue, hanno sferrato il loro piano d’attacco. Il
potenziale di fuoco di questi attori è devastante: si parla di 4500
miliardi di euro, qualcosa come 2,8 volte il Pil italiano. Il tutto
investito nell’immobiliare. Ma non più, attenzione, il patrimonio di
beni statali, che pure è stato adeguatamente saccheggiato, ma proprio il
mattone di proprietà individuale. La casa degli italiani, che per lo
più l’hanno costruita a prezzo di enormi sacrifici”.
E’ questo
l’Occidente che proponiamo? Un mondo dedito al furto con destrezza? Un
Occidente che avvia i propri cittadini alla povertà, ad essere senza
casa, senza un’automobile, nullatenenti in quanto la nullatenenza è la
base della felicità, come ci hanno spiegato le follie di Davos?
Il
fatto è che ce lo dicono e la fanno. Sono matti, autolesionisti,
affossatori di una civiltà, ma agiscono avendo come unica logica la
verticalizzazione del denaro e del potere all’interno del recinto
occidentale, mentre gli altri li mandano a quel paese e si attrezzano a
fare senza di loro. Anche con la guerra.
Prendiamo ad esempio i Brics?
Prendiamo un altro esempio: la sanità.
Da
quando i globalisti occidentali (leggi Big Pharma e Bill Gates) hanno
inteso sviluppare un Trattato Pandemico che permetterebbe all’OMS di
dettare le emergenze “potenziali”, controllando i lockdown, le
vaccinazioni e le restrizioni alla mobilità, alcune nazioni guidate
dalla Russia, hanno detto no.
A settembre 2013, 11 Nazioni (per lo
più africane) guidate dalla Russia, si sono opposte con una lettera
formale alla risoluzione per l’approvazione del Trattato Pandemico.
L’opposizione a un Trattato che elimini la sovranità nazionale è
crescente.
Prendiamo un altro esempio attualissimo.
Mercoledì
Vladimir Putin ha detto che la Russia rimane in uno stato di prontezza
al combattimento ed è pienamente pronta per una guerra nucleare.
Nell’intervista
ai media statali, Putin, che evidentemente pensava più che
all’Occidente agli elettori russi che si recheranno alle urne da oggi a
domenica, ha affermato che la Russia sarebbe pronta ad usare armi
nucleari se la sua sovranità fosse minacciata.
“Da un punto di vista
tecnico-militare siamo, ovviamente, pronti”, ha detto Putin alla
televisione Rossiya-1 e all’agenzia di stampa RIA Novosti in risposta
alla domanda se il Paese fosse davvero pronto per una guerra nucleare.
Il
leader russo ha ribadito che l’uso delle armi nucleari è esplicitato
nella dottrina nucleare del Cremlino, la cui politica stabilisce le
circostanze in cui la Russia potrebbe usare le sue armi.
Putin ha
però affermato che la Russia non ha mai avuto la necessità di utilizzare
armi nucleari in Ucraina, dove il conflitto infuria dal febbraio 2022.
Che non ci sia un immediato pericolo di uso della armi nucleari lo affermano anche gli Usa.
"Non
c'è nessuna indicazione che la Russia voglia usare l'arma nucleare
contro l'Ucraina". Lo ha detto ieri la portavoce della Casa Bianca
Karine Jean-Pierre a bordo dell'Air Force One che stava portando ieri
Joe Biden a Milwaukee”.
Al di là della propaganda, che è roboante da ambo le parti, qual è il messaggio di Putin?
Ai
russi Putin dice che nessuno può permettersi di attaccare la Russia, in
quanto, anche se mette la Nato nei Paesi Baltici, se l’Occidente osasse
andare oltre si troverebbe coinvolto in una guerra nucleare.
All’Occidente Putin dice che la Russia non accetterà mai di essere
sottomessa ed è disposta anche ad arrivare ad uno scontro nucleare. Più
chiaro di così.
Oggi siamo ben lontani da Hiroshima e Nagasaki,
quando l’atomica era monopolio degli Usa e gli Usa la usarono senza
alcun problema morale per incenerire due intere città giapponesi.
Oggi
l’arma nucleare è un deterrente. Il suo uso significherebbe
l’estinzione del genere umano e il ritorno alle caverne per pochi
sopravvissuti.
L’Occidente come risponde? Sollevando condanne contro
il dispotico zar di tutte le Russie, come se le condanne dei media
occidentali avessero qualche potere sul Cremlino. L’Occidente ha
incriminato, tramite la Corte dell’Aja, Putin per crimini di guerra e lo
ha indicato come ricercato da catturare. La logica è sempre la stessa:
l’Occidente è tutto e le sue istituzioni comandano il mondo. Non è così.
Putin se ne fa un baffo della Corte dell’Aia, così come se ne fa un
baffo dell’Onu uno che dell’Occidente è parte ed è stretto alleato degli
Usa: Nethanyahu.
Il rapporto dell'intelligence americana noto come
Valutazione annuale delle minacce di 2024 che l’Ufficio del Direttore
dell’Intelligence Nazionale ha pubblicato lunedì, afferma che “la
sfiducia nella capacità di governo di Netanyahu si è approfondita e
ampliata tra l'opinione pubblica rispetto ai livelli già elevati prima
della guerra, e ci aspettiamo grandi proteste che chiedono le sue
dimissioni e nuove elezioni".
Nel testo si afferma "un governo diverso e più moderato è una possibilità".
C’è
un piccolo particolare. Queste sono le speranze dell’Amministrazione
Biden e anche la propaganda della stessa, che sa benissimo che Biden
deve prendere i voti degli islamici americani.
Nella realtà Netanyahu
ha detto che andrà fino in fondo e gli Usa sanno bene che non possono
staccarsi da Israele, in quanto è il loro riferimento essenziale
nell’area mediorientale ed è l’attore che, a guerra di Gaza finita, darà
ombrello atomico ai Paesi arabi sunniti che, non a caso, protestano
debolmente per quanto avviene a Gaza.
Ombrello atomico contro l’Iran. Deterrenza.
I
russi fanno i russi, gli arabi fanno gli arabi e Israele fa Israele,
nonostante le lamentazioni, le minacce, le disapprovazioni di un
Occidente manicomiale che, mentre cresce nel mondo l’opposizione alle
sue strategie, si indebolisce indebolendo le proprie popolazioni,
sfiduciandole e opprimendole.
Ecco perché la guerra l’abbiamo persa trentatre anni fa. Perché al potere è arrivato il manicomio.
Possibile
cambiare. Sì. Alla svelta, di corsa, mandando a casa i matti e
ricostituendo il governo dei sani di mente. Sostituendo all’ideologia la
realpolitik.
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