Escobar: La farsa ucraina rivisitata
Anche se il Paese 404 sarà completamente sconfitto nel 2024, ancora una volta è imperativo sottolinearlo: tutto questo è lungi dall’essere finito…
Attori selezionati sparsi nei silos di potere della Beltway, lavorando diligentemente come messaggeri per le persone che realmente gestiscono lo spettacolo dell’egemone, hanno concluso che uno scontro senza esclusione di colpi con la Russia porterebbe al collasso dell’intera NATO, annullando decenni di presa ferrea degli Stati Uniti sull’Europa che alla fine causerà la caduta dell’Impero.
Giocare a giochi di rischio calcolato prima o poi porterebbe ad incrociare le indistruttibili linee rosse integrate nell’immobile oggetto russo.
Le élite statunitensi sono più intelligenti di così e possono eccellere nel rischio calcolato e quando la posta in gioco è così alta, sanno che è meglio coprirsi e ripiegare.
La “perdita” dell’Ucraina – ora un imperativo grafico – non vale la perdita dell’intera europa, sarebbe una perdita troppo grande per l’Impero.
Quindi, anche se diventano sempre più disperati a causa del rapido tuffo dell’impero in un abisso geopolitico e geoeconomico sempre più profondo, stanno freneticamente cambiando la narrativa (un ambito in cui eccellono tra l’altro).
Questo cambio di rotta spiega perché i vassalli europei sono ora nel panico totale. Davos questa settimana ha offerto secchiate di insalata orwelliana con messaggi chiave: la guerra è pace. L’Ucraina non sta perdendo (il corsivo è mio) e la Russia non sta vincendo, quindi l’Ucraina ha bisogno di molte più armi.
Eppure al norvegese Stoltenberg è stato detto di seguire la nuova linea che dice che: “La NATO non si muoverà in Asia. È la Cina che si avvicina a noi”.
Ciò certamente aggiunge un nuovo stravagante significato al concetto di movimento delle placche tettoniche.
Mantieni acceso il motore di Forever Wars
C’è un totale vuoto di “leadership” a Washington tanto che non esiste un “Biden”, c’è solo il Team Biden: un’accoppiata aziendale con messaggeri di bassa lega come come il neoconservatore di fatto Little Blinkie che fanno quello che gli viene detto dai ricchi “donatori” e dagli interessi finanziario-militari che realmente gestiscono lo spettacolo.
L’egemone non viene indotto a combattere in Asia occidentale, per quanto l’accordo genocida di Tel Aviv, in tandem con i sionisti americani, voglia trascinarlo in una guerra contro l’Iran.
Tuttavia, la macchina imperiale viene guidata per mantenere il motore delle guerre per sempre acceso, senza sosta, a velocità variabili.
Le élite al comando sanno che non vinceranno in quello che presto sarà il Paese 404, ma nonostante questo la vittoria tattica, finora, è stata enorme: enormi profitti derivanti dal frenetico utilizzo delle armi, distruzione totalmente l’industria e della sovranità europea che hanno portato il continente ad un sub-status di un umile vassallo. Nuovo tempo per trovare nuovi guerrieri per procura contro la Russia.
Da Platone alla NATO , forse è troppo presto per affermare che per l’Occidente è tutto finito. Ciò che è quasi finito è la battaglia nel Paese 404.
Come sottolinea lo stesso Andrei Martyanov, spetta alla Russia, ancora una volta, “iniziare a smantellare quella che oggi è diventata la casa dei demoni e dell’orrore in Occidente e da parte dell’Occidente , e lo sta facendo di nuovo alla maniera russa, sconfiggendolo sul campo di battaglia”.
Ciò si integra con l’analisi dettagliata espressa sulla nuova bomba a mano in un libro dello storico francese Emmanuel Todd.
Eppure la guerra è lungi dall’essere finita perchè come Davos ha chiarito ancora una volta, non si arrenderanno.
La saggezza cinese dice che “quando vuoi colpire un uomo con una freccia, colpisci prima il suo cavallo. Quando vuoi catturare tutti i banditi, cattura prima il loro capo”.
Il “capo” – o i capi – sono certamente lontani dall’essere catturati. BRICS+ e la de-dollarizzazione potrebbero avere una possibilità, a partire da quest’anno.
Il finale plutocratico
In questo quadro, anche la massiccia corruzione USA-Ucraina, che coinvolge interessi milionari derivanti dai generosi “aiuti” statunitensi, è un mero dettaglio.
Non è stato fatto né sarà fatto nulla al riguardo, dopotutto, è il Pentagono stesso a fallire ogni audit. Questi controlli, tra l’altro, non includevano nemmeno le entrate derivanti dalla massiccia operazione multimiliardaria di eroina in Afghanistan – con Camp Bondsteel in Kosovo istituito come centro di distribuzione per l’Europa.
I profitti furono intascati in nero dagli agenti dell’intelligence statunitense e quando il fentanil ha sostituito l’eroina come piaga interna degli Stati Uniti, è stato inutile continuare a occupare l’Afghanistan che infatti è stato successivamente abbandonato dopo due decenni in pura modalità Helter Skelter che hanno lasciato dietro di sé oltre 7 miliardi di dollari in armi.
È impossibile descrivere tutti questi anelli concentrici di corruzione e criminalità organizzata istituzionale che hanno fatto all’Occidente il lavaggio del cervello, ma i cinesi, ancora una volta ci vengono in soccorso.
Il taoista Zhuangzi (369 – 286 a.C.): “Non puoi parlare dell’oceano a una rana che vive in un pozzo, non puoi descrivere il ghiaccio a un moscerino estivo e non puoi ragionare con un ignorante”.
Nonostante l’umiliazione cosmica della NATO in Ucraina, questa guerra per procura contro la Russia, contro l’Europa e contro la Cina rimane la miccia che potrebbe accendere una Terza Guerra Mondiale prima della fine di questo decennio.
Chi lo deciderà sarà una plutocrazia estremamente rarefatta. No, non Davos: questi sono solo i loro clowneschi portavoce.
La Russia ha riattivato un sistema di fabbriche militari alla velocità della luce, che ora ha circa 15 volte la capacità che aveva a gennaio 2022.
Lungo la linea del fronte ci sono circa 300.000 soldati e in più nella parte posteriore due eserciti a tenaglia con centinaia di migliaia di truppe mobili in ciascuna tenaglia pronte per creare un doppio accerchiamento dell’esercito ucraino.
Anche se il Paese 404 sarà completamente sconfitto nel 2024, sarà imperativo sottolinearlo ed è per questo che questa situazione è lungi dall’essere finita.
La leadership di Pechino comprende pienamente che il paese egemone è un tale relitto in via di disintegrazione il cui unico modo per sopravvivere è una guerra mondiale.
È tempo di rileggere TS Eliot in più di un modo: “Abbiamo avuto l’esperienza ma abbiamo mancato il significato, / e l’approccio al significato ripristina l’esperienza”.
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