Sono gli USA a voler punzecchiare l’orso o è l’Ucraina ad essere impazzita o entrambe le cose?
Larry Johnson
sonar21.com
Ieri tre battelli-drone forniti dall’Occidente hanno attaccato una nave da guerra russa che sorvegliava il gasdotto Turkstream. La Russia sostiene di averli distrutti tutti, ma alcuni video suggeriscono che uno di essi potrebbe aver colpito la nave russa. Nelle ultime tre settimane questo è l’ultimo di una serie di attacchi portati dall’Ucraina contro obiettivi russi con armi fornite dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Oltre a questo attacco marittimo con droni, l’Ucraina ha effettuato le seguenti operazioni:
– Un’incursione
transfrontaliera nella regione di Belgorod con veicoli e armi forniti
dagli Stati Uniti. L’attacco è stato respinto con gravi perdite da parte
ucraina.
– Sporadici attacchi di artiglieria e lanci di missili himar contro città russe lungo il confine.
– Un attacco con droni al Cremlino.
– L’uso di missili da crociera britannici Storm Shadow per colpire obiettivi in Russia.
Nessuno di essi è un “game changer” dal punto di vista strategico, ma questi attacchi all’interno della Russia stanno alimentando una marea crescente di rabbia che, probabilmente, aumenterà la pressione per una risposta militare più forte. L’attacco alla nave russa che sorvegliava il gasdotto Turkstream è particolarmente sconcertante perché indirettamente è un attacco contro un membro della NATO (la Turchia). Proprio quello di cui la NATO ha bisogno, alienarsi il membro della NATO con il secondo esercito più grande di tutta l’Alleanza.
I media non danno molta fede alla possibilità che l’azione sia stata portata a termine con l’approvazione degli Stati Uniti o del Regno Unito e suggeriscono che sia stata effettuata dall’Ucraina senza consultare i partner della NATO. Tuttavia, il mio nuovo amico, Steve Bryen, ha pubblicato su Asia Times un eccellente articolo su questo incidente in prossimità del gasdotto Turkstream, dove spiega perché non si è trattato di un’operazione unilaterale dell’Ucraina:
Ci sono una serie di fatti inquietanti in questa operazione.
Il primo è che gli ucraini si stavano preparando ad attaccare il gasdotto Turkstream e avevano bisogno di mettere fuori uso la nave russa che lo sorvegliava. Il Turkstream trasporta gas naturale per una capacità annua di 31,5 miliardi di metri cubi ed è costituito da due linee offshore di 930 chilometri e da due linee onshore separate, lunghe rispettivamente 142 e 70 chilometri.
Uno dei clienti del gas russo proveniente da questo gasdotto è l’Ungheria. Se il Turkstream venisse distrutto, l’Ungheria subirebbe un duro colpo, che potrebbe portare ad uno sconvolgimento del governo del Paese. L’Ungheria, governata da Viktor Orbán, è considerata da Washington come filo-russa. . ..
Gli ucraini hanno condotto questa operazione nel Bosforo, a circa 80 miglia dalla terraferma turca. È ragionevole affermare che questo attacco non era diretto solo contro i russi, ma costituiva la prima parte di un attacco contro un alleato della NATO, la Turchia, ed altri consumatori di gas, in particolare l’Ungheria, anch’essa alleata della NATO.
La grande distanza dall’Ucraina suggerisce che l’Ucraina avrebbe avuto bisogno di informazioni in tempo reale per localizzare la nave russa e colpirla.
E qui arriva la parte inquietante. Secondo quanto riferito, nelle vicinanze dell’incidente si trovava un velivolo di sorveglianza a pilotaggio remoto RQ-4 degli Stati Uniti. L’RQ-4 avrebbe potuto fornire informazioni di puntamento in tempo reale e trasmettere le stesse informazioni ai battelli-drone ucraini. Sebbene non vi siano prove concrete che l’RQ-4 abbia avuto un ruolo, in quale altro modo l’Ucraina avrebbe potuto gestire questa operazione?
Anche se gli Stati Uniti e il resto della NATO fingono di ignorare l’attacco, il fatto fondamentale è che l’Ucraina aveva bisogno di dati di puntamento che solo le fonti di intelligence della NATO potevano fornire. Ciò significa che gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo diretto in questo attacco. Se a questo incidente si aggiunge l’incursione transfrontaliera nella regione di Belgorod, dove a rendere possibile l’attacco sono stati veicoli forniti dagli Stati Uniti, la Russia può solo concludere che gli Stati Uniti sono sempre più coinvolti nella guerra contro la Russia.
Questo segna una pericolosa escalation del conflitto ed è improbabile che la Russia se ne faccia una ragione, come se la cosa fosse insignificante. Oltre all’attacco marittimo con i droni, due bombardieri americani B-1 nel Baltico hanno volato nei pressi dello spazio aereo russo e sono stati intercettati da aerei da combattimento russi. A ciò si aggiunga la recente retromarcia di Biden, che ha dato il via libera all’invio di caccia F-16 in Ucraina; lo stesso presidente, alla fine del 2022, aveva acconsentito al dispiegamento di elementi della 101esima e dell’82esima unità aviotrasportata rispettivamente in Polonia e Romania. Quelle truppe sono ancora lì.
La Russia sta anche osservando con attenzione la prossima esercitazione della NATO, Air Defender 23:
Air Defender 23 sarà la più importante esercitazione militare mai svolta nei cieli europei. L’evento si terrà dal 12 al 23 giugno e coinvolgerà le forze aeree di 25 nazioni.
In particolare, Air Defender 23 rappresenterà la più vasta esercitazione di dispiegamento di forze aeree nella storia dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, comunemente nota come NATO. All’evento, senza precedenti, parteciperanno 10.000 persone, che affineranno le loro capacità aviatorie utilizzando circa 220 velivoli. L’esercitazione militare si svolgerà nello spazio aereo europeo e sotto il comando dell’aeronautica tedesca, o Luftwaffe.
Anche se per la NATO si tratterebbe solo di un’esercitazione di routine, un’operazione di “addestramento” di queste dimensioni e su questa scala, sullo sfondo dell’acuirsi delle tensioni nella regione, è simile all’accensione di un fiammifero in un serbatoio di benzina. Aumenta la possibilità che la guerra in Ucraina si espanda in un conflitto totale con la NATO.
Sembra che gli Stati Uniti, sulla scia della sconfitta ucraina a Bakhmut, siano pronti ad intraprendere azioni ancora più disperate e sconsiderate. Non ci sono gesti di conciliazione da parte di Washington. Al contrario, la retorica e le azioni diventano sempre più bellicose.
La Russia, da parte sua, non se ne sta con le mani in mano. Nelle prime ore di venerdì, i canali TG ucraini hanno riferito di attacchi con UAV e bombardamenti aerei nelle regioni di Sumy, Chernigov e Zapozhye, nonché nella regione di Dnepropetrovsk. Questa sera sono state segnalate esplosioni anche nel distretto di Kupyanskiy, nella regione di Kharkov. Ieri la Russia aveva colpito la diga del bacino di Karlovskoye, che si trova a 40 km a nord-ovest di Donetsk, una via di rifornimento fondamentale per le forze armate ucraine nella regione di Donetsk.
Questo rende più difficile per l’Ucraina rifornire le proprie forze sul lato est del fiume Volcha e crea ulteriori ostacoli che l’Ucraina deve superare se spera di lanciare una controffensiva di successo.
Sembra che la campagna di bombardamenti della Russia, durata tre settimane, anche con l’impiego di bombardieri strategici, stia avendo ripercussioni sulle forze che l’Ucraina dovrebbe concentrare per la tanto attesa controffensiva. Le perdite ucraine stanno rendendo difficile mettere insieme gli uomini e la potenza di fuoco necessaria per lanciare e sostenere un’operazione offensiva che vada oltre qualche giorno. Lo sapremo con certezza nelle prossime settimane.
In parole povere, stiamo vivendo il periodo più pericoloso della storia dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti non mostrano alcun segno di cedimento nel tentativo di mantenere la guerra in Ucraina nella futile speranza di indebolire la Russia. E la Russia sta intensificando le sue operazioni per degradare le capacità militari dell’Ucraina. Questa sembra essere una ricetta tossica per una orrenda collisione. Spero di sbagliarmi.
Larry Johnson
Fonte: sonar21.comLink: https://sonar21.com/is-the-united-states-poking-the-bear-or-is-ukraine-going-rogue-or-is-it-both/
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