L'AIFA, l'Agenzia Italia per il Farmaco ha rivelato tramite il suo direttore quello che probabilmente erano le loro intenzioni fin dall'inizio e fingono di esserci arrivati solo ora a causa delle circostanze, cioé sottoporre a vaccinazioni mRNA (cioé sieri genici sperimentali), farmaci OGM e non vaccini) tuttal a popolazione ogni sei mesi e il green pass si adeguerà all'inoculazione, chi non si sottoporrà lo perderà. Che questo sarebbe stato il futuro prevedibile l'avevo scritto già parecchi mesi fa e non sono certo un profeta, sono solo uno che ragiona, diffida degli oligarchi al potere, e ama la libertà e non tollera prepotenze, ricatti, vessazioni e propaganda mediatica. Claudio
Terza dose da fare subito, ma non è finita qui con le somministrazioni del vaccino. La dose booster protegge dalla variante Omicron, ma gli italiani devono sapere già che «ne servirà un’altra nel 2022, magari tra sei mesi». A parlare in un’intervista La Stampa è Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, l’Aifa. Magrini non aspetta con particolare trepidazione l’aggiornamento dei vaccini contro le nuove varianti, annunciato da Pfizer e Moderna: “Non è detto sia necessario e comunque dovrà superare tutte i passaggi per arrivare all’autorizzazione”. Il direttore dell’Aifa non è particolarmente preoccupato per la variante Omicron: “Non scombina i piani più di tanto, ma rafforza l’evidenza della necessità di continuare a vaccinare rapidamente con i richiami. Una cosa è certa, più sostenuta è la circolazione del virus, più alto è il rischio dell’insorgere di nuove varianti. Incrementare i livelli di copertura vaccinale, non solo nel nostro Paese e in Europa, ma anche nel Sud del mondo, rimane la strategia chiave per uscire dall’emergenza pandemica”.
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Alla domanda su quanto durerà la protezione dell’infezione dopo il booster e se servirà un’altra iniezione, Magrini risponde con franchezza, annunciando continue inoculazioni: “Sappiamo che servirà, dobbiamo solo decidere quando. È noto che diversi vaccini si giovano della terza dose, con un importante consolidamento dell’efficacia. Per questo all’inizio pensavamo che saremmo andati verso un richiamo annuale, ma, con questo scenario epidemiologico, è probabile che le iniezioni saranno più frequenti, magari una ogni 6 mesi. Del resto, ora abbiamo quantitativi e capacità di somministrazione per garantire a tutti le dosi necessarie”.
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L’ipotesi di ridurre da 9 a 6 mesi la validità del green pass per renderlo più coerente con la durata della copertura vaccinale potrebbe essere “razionale” secondo Magrini, anche se non è una decisione che spetta all’Aifa: “Per evitare discrepanze con i tempi previsti per la terza dose andrebbe accorciato. In Francia, ad esempio, hanno fissato a 7 mesi la validità del green pass e mi sembra un periodo ragionevole. I cittadini hanno tutto il tempo per prenotare e ricevere il booster, prima che il certificato arrivi a scadenza”. Una doccia fredda su chi sperava di aver concluso il ciclo vaccinale con la terza puntura.
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