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1.223 MORTI CELATE DA PFIZER NEI PRIMI 3 MESI DI VACCINI COVID. Dossier Esplosivo ottenuto da Medici e Giornalisti Americani
E’ un dossier esplosivo quello ottenuto da un gruppo di medici e giornalisti americani dalla Food and Drug Administration. Esso aiuta a capire perché la stessa FDA americana a fine agosto non convocò il Comitato Consultivo per esaminare i dati forniti da Pfizer. Perché dentro quei documenti confidenziali c’erano numeri da far raggelare il sangue nelle vene.
Basta citarne tre: 160mila tipi di sospette reazioni avverse, 1.223 fatali e 9 pagine per menzionare tutte le patologie da presunti effetti indesiderati del vaccino BNT162n2, meglio noto col nome commerciale di Comirnaty, registrate in soli 3 mesi.
Il documento ha solo 38 pagine, tutte con il marchio “confidential”, ma pare destinato a suscitare forte sconcerto sulla sicurezza del siero genico sperimentale a base di RNA messaggero prodotto dalla multinazionale americana Pfizer e dalla tedesca Biontech.
«Le informazioni contenute in questo documento di proprietà e riservate. Qualsiasi divulgazione, riproduzione, distribuzione o altra diffusione di queste informazioni al di fuori di Pfizer, delle sue affiliate, dei suoi licenziatari o agenzie di regolamentazione è severamente vietata. Salvo quanto diversamente concordato per iscritto, accettando o esaminando questi materiali, l’utente accetta di mantenere tali informazioni riservate e di non divulgarle ad altri (salvo ove richiesto dalla legge applicabile), né di utilizzarle per scopi non autorizzati» recita minaccioso l’incipit della relazione.
«Si stima che circa (b) (4) dosi di BNT162b2 siano state spedite in tutto il mondo dalla ricezione della prima autorizzazione temporanea per la fornitura di emergenza dal 1° dicembre 2020 al 28 febbraio 2021. Cumulativamente, fino al 28 febbraio 2021, c’è stato un totale di 42.086 casi segnalati (25.379 confermati da medici e 16.707 non confermati da medici) contenenti 158.893 eventi. La maggior parte dei casi (34.762) sono stati ricevuti da Stati Uniti (13.739), Regno Unito (13.404) Italia (2.578), Germania (1913), Francia (1506), Portogallo (866) e Spagna (756); i restanti 7.324 sono stati distribuiti tra 56 altri paesi» si legge nella relazione di farmacovigilanza inviata dalla Pfizer alla FDA.
«I documenti rilasciati dalla Food and Drug Administration (FDA) rivelano che il produttore di farmaci Pfizer ha registrato quasi 160.000 reazioni avverse al suo vaccino contro il Covid-19 nei primi mesi del suo lancio. I documenti sono stati ottenuti da un gruppo di medici, professori e giornalisti che si fanno chiamare Public Health and Medical Professionals for Transparency, che hanno presentato una richiesta di Freedom of Information Act (FOIA) alla FDA per il loro rilascio» spiega Russia Today che è stato il primo network a far circolare il dossier.
La prima tranche di documenti rivela che a partire dal febbraio 2021, quando l’iniezione di Pfizer è stata lanciata in tutto il mondo su base di emergenza, il produttore di farmaci aveva compilato più di 42.000 segnalazioni che dettagliavano quasi 160.000 reazioni avverse all’iniezione. Queste reazioni variavano da lievi a gravi e 1.223 sono state fatali. La maggior parte di questi casi segnalati ha coinvolto persone di età compresa tra 31 e 50 anni negli Stati Uniti.
Sono stati segnalati più di 25.000 disturbi del sistema nervoso, insieme a 17.000 disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo e 14.000 disturbi gastrointestinali. È stata segnalata una serie di diverse condizioni autoimmuni, insieme ad alcune malattie peculiari, tra cui 270 “aborti spontanei” e incidenze di herpes, epilessia, insufficienza cardiaca e ictus, tra migliaia di altre.
«Come mostrato nella Figura 1, le classi per sistemi e organi (SOC) che contenevano il maggior numero (≥2%) di eventi, nel set di dati complessivo, erano Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione (51.335 AE), Patologie del sistema nervoso (25.957), Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo (17.283), Patologie gastrointestinali (14.096), Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo (8.476), Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche (8.848), Infezioni ed infestazioni (4.610), Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura (5.590) , e Indagini (3.693)» scrive la stessa Pfizer nel documento.
«Questi effetti collaterali erano noti in precedenza e sono stati tutti registrati nel database VAERS (Centers for Disease Control and Prevention’s Vaccine Adverse Event Reporting System), che a partire da domenica ha registrato 3.300 decessi in seguito alla vaccinazione con il vaccino di Pfizer, una cifra ampiamente in linea con i dati della società stessa. I critici affermano che alcuni di questi decessi non possono essere collegati in modo definitivo alla vaccinazione, mentre altri sostengono che il numero reale di decessi e di effetti avversi è sottostimato» rimarca ancora RT.
In modo critico, i documenti di Pfizer sono stati utilizzati dalla FDA per dichiarare la sicurezza del vaccino dell’azienda, cosa che ha fatto per gli americani di età pari o superiore a 16 anni ad agosto. Da allora è stato approvato per i bambini di cinque anni e le dosi di richiamo per le persone dai 16 anni in su sono state approvate la scorsa settimana.
Come ha svelato l’inchiesta di Gospa News su un altro documento riservato di Pfizer, il Comirnaty è stato autorizzato per i più piccoli sebbene la Big Pharma americana avesse ammesso di non aver dati sufficienti in merito alle infiammazioni cardiache negli under 12, facendoli così diventare di fatto cavie di una sperimentazione internazionale, dopo l’approvazione di FDA e CDC, avvenuta in mezzo allo scandalo di un medico del comitato di valutazione finanziato in precedenza dall’altro colosso dei vaccini Glaxo Smith Kline di Londra, che dal 2019 è partner di Pfizer in una Joint Venture sulla Salute dei Consumatori.
La FDA afferma che potrebbe essere necessario fino al 2096 per rilasciare tutte le 451.000 pagine utilizzate per approvare il siero genico di Pfizer. Nel frattempo però ci sono già medici nel mondo e in Italia che ne auspicano l’uso anche per i neonati: ovviamente sono quegli esperti che in passato hanno ricevuto contributi dalle multinazionali dei vaccini.
Di fronte al ceppo Omicron del coronavirus più trasmissibile e apparentemente più resistente ai vaccini, il governo degli Stati Uniti ha continuato a promuovere la vaccinazione come la chiave per sconfiggere il Covid-19. Lo stesso vale per il CEO di Pfizer Albert Bourla, che mercoledì ha affermato che potrebbe essere necessario un quarto vaccino della sua azienda per mantenere alti i livelli di immunità. Su questo si stanno già confrontando le autorità sanitarie di Israele, come abbiamo riportato nei giorni scorsi nella sezione internazionale in inglese di Gospa News.
«Con uno studio sudafricano che mostra il vaccino di Pfizer fino a 40 volte meno efficace contro Omicron rispetto alle varianti precedenti, la società afferma che potrebbe avere un vaccino specifico per Omicron sul mercato entro marzo 2022» aggiunge ancora Russia Today mentre la nuova variante ha allarmato gli ospedali del Sud Africa per i numerosi casi di ospedalizzazione di bambini.
La corsa verso i vaccini antiCovid, che vari virologi e biochimici ritengono pericolosissima durante una pandemia, prosegue come un treno lanciato a velocità folle su due binari: il primo è quello dei clamorosi intrighi finanziari dietro la Pfizer svelati nella nostra ultima inchiesta, il secondo è quello sull’origine di un virus SARS-Cov-2 che autorevoli scienziati ed esperti di intelligence ritengono creato in laboratorio come un’arma batteriologica, creata in un’affare CINA-USA tra Comunisti di Pechino e Democratici di Washington.
Lo ha sostenuto in una perizia giurata il virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008; lo ha ribadito nei giorni scorsi Lawrence Sellin, colonnello dell’esercito americano in pensione, che in precedenza ha lavorato presso l’Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’Esercito Usa (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases) e ha condotto ricerche di base e cliniche nell’industria farmaceutica.
Basta per aprire un’inchiesta seria su pericolosi esperimenti batteriologici internazionali finanziati da Bill Gates proprio come ha fatto dopo con le Big Pharma dei vaccini antiCovid?
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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