"Basta con il ricatto del Green Pass". Vigili del fuoco iniziano sciopero della fame davanti la sede Rai di Napoli
Segnali di allarme nei comparti Sanità e Sicurezza dove i lavoratori (nel vergognoso silenzio di quasi tutti i sindacati) dal 15 dicembre saranno costretti – pena la sospensione del lavoro e dello stipendio – a vaccinarsi non potendo più utilizzare il tampone per potere andare a lavorare.
A Padova il dott. Avruscio (primario dell’ospedale e presidente della sezione padovana dell'Anpo, il sindacato che rappresenta i primari ospedalieri) fa presente (suggerendo il ripristino dei tamponi) che, senza i ben 500 operatori sanitari che continuano a rifiutare la vaccinazione (e che sono stati in prima linea nell’affrontare l’emergenza Covid) dal 15 dicembre rischiano di collassare i servizi sanitari. Nel Comparto sicurezza, poi, sono ben 50.000 i poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco che potrebbero non potere più lavorare; uno scenario allarmante che ha spinto i ministri della Difesa e degli Interni a convocare alcuni sindacati. Più in generale, di fronte a quello che potrebbe succedere il 15 dicembre e considerato che, a oggi, ancora non c’è stata nessuna “corsa al vaccino”, anche se i media non ne parlano, si starebbe timidamente prospettando, così com’è per altri comparti, il protrarsi dell’uso del tampone nei comparti Sicurezza e Sanità.
Su questo abbiamo parlato con Antonino Musco segretario nazionale del sindacato Fisi-Vigili del fuoco, da giorni con altri Vigili del Fuoco, in sit-in e sciopero della fame davanti la sede Rai di Napoli.
<< Il tampone, è stato difatti un ulteriore inganno, perché ha contribuito all’inserimento di dati per altro non attendibili ed oltretutto fatti pagare dall’ utente. Le persone , si sono trovate a scegliere tra il mantenimento del lavoro oppure ad cedere al ricatto per ottenere il green pass che si conferma sempre più strumento di controllo sociale, piuttosto che di controllo e contenimento del contagio.>>
Quali sono le ragioni della vostra protesta?
<<Fisi scende in campo per la difesa della libertà e di tutti i diritti fondamentali e io, come Segretario di categoria, non voglio alimentare la narrativa che abbiamo dovuto subire. Anche per questo, dal 15 ottobre, non essendomi vaccinato e non essendomi sottoposto al tampone, non sono andato a lavorare. Una scelta, purtroppo, seguita da non molti miei colleghi che sono ricorsi al tampone. Oggi questi sono un 25% dell’intero Corpo e se questa percentuale non scende voglio proprio vedere come, con un organico già ridotto all’osso, come dal 15 dicembre si riuscirà a far funzionare il Paese.>>
E avete scelto la sede Rai per iniziare il vostro sciopero della fame...
<<So che questo farà imbestialire i media padronali, prezzolati per alimentare la narrativa e sostenere che i “free vax” metterebbero a repentaglio la salute della popolazione. Ma, come Vigile del Fuoco e, quindi, come lavoratore che rischia ogni giorno per la salvaguardia della pubblica sicurezza, non posso tollerare la mancanza di informazione corretta, usata per ostacolare una reale scelta coscienziosa. Come me milioni di lavoratori che vorrebbero fare scelte libere e consapevoli invece vengono attaccati ed etichettati come non vax, subendo la discriminazione attuale. Ai fini del sostentamento familiare questa pressione ha fortemente condizionato molti cittadini a cedere a questo inaccettabile ‘ricatto’. È inconcepibile che ancora oggi, si continui a negare l’evidenza delle cure domiciliari precoci, dimostratesi efficaci per un vero contrasto alla Covid e si prosegua ad ogni “costo” a vendere la via vaccinale come unica soluzione al problema.>>
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