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Fonte: GOSPA NEWS INFORMAZIONE GIURNALISTICA CRISTIANA
PFIZER: AFFARI CON GOLDMAN SACHS, INTRIGHI CON GLI EX MANAGER DRAGHI & MONTI. Nel Cda della Big Pharma anche ex vicepresidente della Banca
«Bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione, in una situazione di guerra si devono accettare delle limitazioni alle libertà». E’ quanto ha detto l’ex premier italiano Mario Monti in diretta a La7, ospite del programma In onda.
Il suo monito appare un mandato di censura verso tutti i giornalisti investigativi (pochi), opinionisti e blogger (tanti) perché siano costretti a smettere di raccontare ciò che scoprono, perché siano indotti a cessare di scavare nel mondo dorato e sotterraneo dei conflitti d’interessi globali da dove giungono mefitici miasmi di una cloaca d’immensa corruzione perpetrata sulla pelle degli abitanti della terra.
Questo suo appello ad una diabolica inquisizione giunge da lui proprio perché è uno degli spettri che aleggia dietro una pandemia da bio-arma e la colossale speculazione sanitaria delle Big Pharma nel nome di una millantata emergenza mondiale architettata con virus da laboratorio SARS-Cov-2 (gli indizi probatori sono ormai centinaia), tamponi taroccati, restrizioni asfissianti e retorica del terrore di memoria comunista.
PRODI, MONTI E GLI ESPERIMENTI DI WUHAN
Monti fu infatti nella Commissione Europea presieduta da Romano Prodi che nel 2004, attraverso il progetto EPISARS, finanziò con quasi 2 milioni di euro le pericolose ricerche nel laboratorio del Wuhan Institute of Virology.
Lì si costruirono virus chimerici ricombinanti di SARS del 2003 infettato con HIV di cui l’Università della North Carolina potenziò la carica virale con il Guadagno di Funzione grazie alla collaborazione tra la bat-woman Shi Zhengli e il microbiologo Ralph Baric che, sotto l’egida di Anthony Fauci, cominciò a creare agenti patogeni artificiali ottenuti dalla famiglia dei coronavirus fin dal 1999. Tanto da legittimare l’accusa del dottor David E. Martin secondo il quale SARS del 2003 e MERS del 2012 furono anch’essi costruiti in laboratorio.
In merito il virologo Luc Montagnier, vincitore del Nobel per la Medicina nel 2008, non solo confermò la presenza di sequenze di HIV nel SARS-Cov-2 ma sottoscrisse una perizia giurata certificando che il virus dell’odierna pandemia è “un’arma batteriologica”.
Nell’ultimo reportage del ciclo WuhanGates, il n. 43, abbiamo dimostrato come questa criminale “pandemia pianificata da decenni (secondo l’avvocato Robert F. Jennedy jr)” avrebbe avuto due occulti registi: Jiang Zemin, noto come boia della Tienanmen per aver ordinato la strage inaugurando così la sua carriera di segretario generale del Partito Comunista Cinese e di presidente della Repubblica Popolare poi, e Bill Clinton del Democratic Party negli USA.
PFIZER, GOLDMAN SACHS E POLITICI DEM
Ecco perché oggi assume notevole rilevanza il fatto che tutti gli ex premier sostenuti dal Partito Democratico in Italia abbiano avuto intrighi diretti o indiretti con le Big Pharma dei vaccini.
Tutto ciò viene portato a galla dal Bilancio Annuale 2020 della Pfizer nel quale si trova un maxi-affare azionario con la famosa banca Goldman Sachs di New York perpetrato dalla multinazionale americana produttrice del Comirnaty (insieme alla tedesca Biontech).
Ad oggi questo è l’unico siero genico antiCovid che ha ottenuto l’autorizzazione all’uso di emergenza anche per i bambini da 5 anni in sù dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA, ente governativo), dall’European Medicines Agency (EMA), dalla Food and Drug Administration (FDA) e dagli americani Centers of Diseases Control and Prevention (CDC), finiti nell’occhio del ciclone per un medico del comitato di valutazione finanziato da una partner di Pfizer: la londinese Glaxo Smith Kline (GSK), la Big Pharma promossa dall’ex premier e segretario PD Matteo Renzi.
Ciò avvenne sulla base di un accordo internazionale con la Global Health Security Agenda creata dal Dem Barack Obama per sostenere il progetto del suo megadonor Bill Gates, finanziatore attraverso la sua fondazione anche degli esperimenti di Wuhan come delle multinazionali dei vaccini GSK, Biontech, Moderna e “supervisore” delle altre attraverso un accordo di cartello del settembre 2020.
Come ricordato in uno splendido articolo di geopolitica economica scritto dal giornalista Francesco Mercadante sul Sole 24 Ore nel febbraio 2021 e intitolato “DRAGHI E GNOMI. Banche e politica: i grandi nella lista Goldman Sachs delle porte girevoli”, Prodi e Monti come Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio dei Ministri e propugnatore di draconiane misure PRO-VAX, e Gianni Letta, zio dell’ex premier Enrico ed attuale segretario nazionale del Partito Democratico che sostiene il governo, hanno avuto importantissimi incarichi nella Goldman Sachs.
Monti nell’agosto 2020 è stato nominato a capo della commissione pan-europea per la Salute e lo sviluppo sostenibile dell’OMS, focalizzata anche sulla gestione dei vaccini.
Certamente hanno tutti profili manageriali di altissimo livello e curriculum inappuntabili. Ovviamente la Pfizer può fare affari con qualsiasi banca del mondo desideri. Ma il ruolo in politica dei premier scelti dai Democratici dalle ricerche sui virus SARS fino alla gestione dell’emergenza COVID-19 solleva non solo inquietanti sospetti ma lapalissiani conflitti d’interessi anche perché nel Consiglio di Amministrazione di Pfizer siede un’ex CEO della Goldman Sachs…
GIRANDOLA DI MILIARDI TRA PFIZER E GOLDMAN SACHS
Vediamo prima di tutto la girandola di miliardi avvenuta nel 2019 secondo quanto risulta dal bilancio ufficiale Pfizer.
Alla voce “Equity – Acquisti di azioni ordinarie” della nota 12 la multinazionale farmaceutica americana descrive le operazioni di riacquisto delle proprie azioni che si sono incrementate dal 2015 al 2019 in modo vertiginoso, come se già sapesse che di lì a qualche anno il valore nominale sarebbe esploso a causa di una pandemia profetizzata da Bill Gates proprio nel 2015 e poi dall’ex vice direttrice della Central Intelligence Agency, l’avvocatessa Avril Haines (da giovane portaborse di Joseph Biden al Congresso ma successivamente esperta di armi batteriologiche), quando invocò la necessità di un nuovo Ordine Mondiale per contrastarla, durante una conferenza a Camdem del 2018.
«Acquistiamo le nostre azioni ordinarie tramite transazioni negoziate privatamente o sul mercato aperto, come giustificano le circostanze e i prezzi. Le azioni acquistate nell’ambito di ciascuno dei piani di acquisto di azioni, che sono autorizzati dal nostro CdA, sono disponibili per scopi aziendali generali. A dicembre 2015, il CdA ha autorizzato un programma di riacquisto di azioni da $ 11 miliardi, che si è concluso nel terzo trimestre del 2018. A dicembre 2017, il CdA ha autorizzato un ulteriore programma di riacquisto di azioni da $ 10 miliardi, esaurito nel primo trimestre del 2019. In Nel dicembre 2018, il CdA ha autorizzato un altro programma di riacquisto di azioni da $ 10 miliardi da utilizzare nel tempo e i riacquisti di azioni sono iniziati nel primo trimestre del 2019».
Si tratta di un’operazione perfettamente legittima (soggetta al vaglio della SEC – US Securities and Exchange Commission, la Consob americana) ma molto sospetta alla luce di un evento successivo.
Il 12 settembre 2019, infatti, la Pfizer fu l’unica Big Pharma che partecipò ad un summit della Commissione Europea sull’immunizzazione globale alla presenza di vari politici, autorità sanitarie, del direttore dell’OMS Tedro Adhanom Gebreyesus, ritenuto pupazzo di Bill Gates, e di ben quattro rappresentanti delle ONG fondate dal tycoon di Microsoft, tra cui la Gavi Alliance che oggi gestisce il piano dell’OMS per la vaccinazione antiCovid nei paesi poveri denominato COVAX ed amministrato da una ex manager GSK, partner di Pfizer.
«Nel marzo 2018, abbiamo stipulato un contratto di Riacquisto Accelerato di Azioni (ASR) con Citibank, N.A. per riacquistare $ 4 miliardi di azioni ordinarie in base alla nostra autorizzazione al riacquisto di azioni precedentemente annunciata. Abbiamo pagato $ 4 miliardi e ricevuto una consegna iniziale di 87 milioni di azioni al prezzo di $ 36,61 per azione, che rappresentava circa l’80% dell’importo nozionale dell’ASR. Nel settembre 2018, l’ASR è stato completato con il risultato che Citibank ci deve ulteriori 21 milioni di azioni delle nostre azioni ordinarie. Il prezzo medio pagato per tutte le azioni consegnate ai sensi dell’ASR è stato di $ 36,86 per azione. Le azioni ordinarie ricevute sono incluse nelle azioni proprie» si legge sempre nel bilancio di Pfizer che ad oggi, secondo Market Screener, risulta controllata, tra gli altri, da due famosi fondi d’investimento americani come The Vanguard di Los Angeles e Black Rock di New York, ma anche dalla Banca di Norvegia (vedi tabella sotto).
Nell’anno successivo ecco l’operazione miliardaria con la banca di New York che in precedenza aveva investito sulla multinazionale farmaceutica acquistando una marea di azioni.
«A febbraio 2019, abbiamo stipulato un ASR con Goldman Sachs & Co. LLC per riacquistare $ 6,8 miliardi di nostre azioni ordinarie in base alla nostra autorizzazione al riacquisto di azioni precedentemente annunciata. Abbiamo pagato 6,8 miliardi di dollari e ricevuto una consegna iniziale di 130 milioni di azioni ordinarie, che rappresentavano circa l’80% dell’importo nozionale dell’ASR. Nell’agosto 2019, l’ASR con Goldman Sachs & Co. LLC è stata completata con conseguente Goldman Sachs & Co. LLC che ci deve ulteriori 33,5 milioni di azioni delle nostre azioni ordinarie. Il prezzo medio pagato per tutte le azioni consegnate ai sensi dell’ASR è stato di 41,42 dollari per azione. Le azioni ordinarie ricevute sono incluse nelle azioni proprie».
IN PFIZER L’EX VICEPRESIDENTE DELLA BANCA DI NEW YORK
Prima di rammentare il ruolo importante avuto dai politici italiani e americani nella Goldman Sachs di New York vediamo il curriculum eccezionale di uno dei componenti del Board of Directors (Consiglio di Amministrazione) dalla Pfizer, come riportato da Wikipedia.
Suzanne Nora Johnson (nata il 14 giugno 1957) è un avvocato e dirigente aziendale americano. Fino al 2007, è stata vicepresidente di Goldman Sachs, presidente del Global Markets Institute, capo della divisione Global Investment Research dell’azienda e membro del comitato di gestione dell’azienda Johnson è entrata in Goldman Sachs nel 1985 ed è diventata partner nel 1992. Mentre era in Goldman Sachs, ha presieduto il consiglio di amministrazione della Pine Street/Goldman Sachs University ed è stata membro del consiglio di amministrazione della Goldman Sachs Foundation. Prima di entrare a far parte dello studio, Johnson era un avvocato con Simpson, Thacher & Bartlett e ha lavorato come impiegato legale presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti.
Nel luglio 2008, Nora Johnson è stata nominata nel consiglio di amministrazione dell’American International Group (AIG). La signora Nora Johnson è direttore indipendente principale di Intuit Inc. e fa parte del consiglio di amministrazione di Pfizer, e VISA Inc.
La signora Nora Johnson è co-presidente della Brookings Institution e fa parte dei consigli di amministrazione di diverse altre istituzioni senza scopo di lucro, tra cui The Broad Museum, The Broad Foundation, the Carnegie Institution for Science, the Markle Foundation e la University of Southern California. È membro del comitato consultivo dell’Iniziativa sulla sicurezza finanziaria presso l’Aspen Institute. La signora Nora Johnson è anche membro del Global Agenda Council for the Future of Financial and Monetary Systems per il World Economic Forum.
Dunque, dalla Goldman Sachs l’avvocatessa ha fatto una carriera fulminea approdando non solo alla Big Pharma americana ma anche alla VISA, all’influente circolo Aspen Institute e al World
Non solo. E’ anche nel CDA di una delle tante attività della Carnegie Corporation, la fondazione di cui è membro anche Lloyd Austin, il Segretario del Dipartimento della Difesa che ha imposto i vaccini obbligatori a tutti i militari suscitando energiche contestazioni per obbedire alle disposizioni del presidente americano Joe Biden, che ha premiato la fedelissima profetessa della pandemia Avril Haines nominandola a Direttore Nazionale dell’Intelligence di tutti gli USA.
LE PORTE GIREVOLI TRA BANCA E POLITICA
«Le porte girevoli sono le porte girevoli e costituiscono – bisogna dirlo – una bella e feconda metafora, una di quelle che sta su tutto. (…) Consiste nello scambio, intenso e continuo, di risorse umane tra il settore pubblico e quello privato: il fenomeno, pur avendo origini prettamente statunitensi, non è di certo mancato dai nostri palazzi. Le porte revolving rappresentano, dunque, una tecnica, una pratica, una strategia e chissà cos’altro: alcuni uomini illustri e potenti – quasi inutile sottolinearlo – passare, per esempio, da una banca a un governo e viceversa». Ha scritto Francesco Mercadante sul Sole 24 Ore in una dettagliata inchiesta sulla Goldman Sachs: una delle più grandi banche d’affari del mondo, con più di 35 miliardi di dollari di fatturato e circa 2.000 miliardi di patrimonio gestito.
A suo dire la banca newyorkese «rappresenta verosimilmente il modello per eccellenza delle revolving doors». «Di per sé, l’interscambiabilità, per così dire, non è scandalosa in quanto proprietà del sistema. Più che altro, è un fatto inevitabile. È del tutto logico che un profilo eccellente conquista gli onori della cronaca, meritando di conseguenza degli incarichi istituzionali. Il fenomeno desta sempre qualche sospetto perché il conflitto d’interesse, spesso, è altrettanto inevitabile».
Vediamo quindi l’elenco di personalità politiche omettendo per brevità le molteplici considerazioni del giornalista che meritano una lettura di approfondimento per i più curiosi.
I POLITICI PARTORITI DALLA GOLDMAN SACHS
Il primo personaggio della ‘lista Goldman Sachs’ è il nostro attuale Presidente del Consiglio, al mondo noto per essere stato il presidente della BCE. Prima di diventare presidente della BCE, nel 2011, Mario Draghi era presidente del Financial Stability Board (2006-2009) e, ancor prima, presidente del Financial Stability Forum (sostituito dal FSB), due organismi col compito di monitorare l’andamento dei mercati finanziati e valutare il rischio sistemico. Dal 2006 al 2011, è stato anche Governatore della Banca d’Italia.
Prima di ricevere questi incarichi ‘pubblici’, tuttavia, Draghi è stato advisor, managing director e vicepresidente di Goldman Sachs (2002-2005). Dal 1999 al 2001, era già stato Direttore Generale del Tesoro.
«Nessuno può permettersi di revocare in dubbio il curriculum e le competenze di Mario Draghi, intendiamoci! Laurea alla Sapienza, specializzazione al MIT, professore ordinario di economia e politica monetaria, il Presidente è uno che non teme confronti. Dal punto di vista dello scrivente, un Presidente del Consiglio con questi crediti è un pregio per il paese. La questione è un’altra» afferma Mercadante alludendo ai conflitti d’interessi che divengono macroscopici alla luce degli affari tra Pfizer e Goldman Sachs.
Sull’altra sponda dell’oceano Atlantico, compare la figura di Henry Paulson, Sottosegretario al Tesoro durante il periodo dell’amministrazione Bush (2006-2009). Paulson, in pratica, è stato l’artefice del salvataggio dei colossi bancari americani, per i quali impose l’acquisto dei titoli da parte del Governo. L’intero sistema bancario mondiale era a un passo dal precipizio. Qualcuno ha sicuramente memoria della chiusura di Wall Street in quei giorni. Tra le banche a rischio di crollo figurava pure la Goldman Sachs.
«Henry Paulson è stato il CEO di Goldman Sachs (2000-2006). Potrebbe trattarsi solo di una coincidenza o di una naturale evoluzione di carriera, se non fossimo costretti a ricordare che la Security and Exchange Commission aveva già multato la Goldman Sachs per frode e proprio per un’operazione condotta da Paulson, operazione in seguito alla quale gl’investitori avevano perduto circa 1 miliardo di dollari» si legge ancora sul quotidiano di Confindustria.
Un altro statunitense che ha trascorso una ventina d’anni ai piani alti della Goldman Sachs è Robert Rubin, Sottosegretario al Tesoro durante la presidenza Clinton (1995-1999).
Romano Prodi, Presidente del Consiglio per due brevi mandati (1996-1998 e 2006-2008), nonché Presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, è stato – anche lui – nei ranghi della plurinominata banca d’affari in qualità di consulente: tra le altre cose, proprio nel periodo in cui era Presidente dell’IRI. Va rammentato che Prodi è uno dei principali referenti in Italia di George Soros, il plutarca ungaro-americano finanziatore del Democratic Party come Gates e come lui speculatore sulle Big Pharma, in particolare nella Gilead che nel gennaio 2020, appena scoppiata la pandemia in Cina, aveva miracolosamente già pronto l’antivirale Remdesivir contro il Covid-19.
Mario Monti, contestatissimo Presidente del Consiglio dal 2011 al 2013, costretto a fronteggiare una delle tante crisi economiche cui il nostro paese sembra andare ciclicamente incontro e, per ciò stesso, giudicato con troppa fretta e faciloneria, poco prima di varcare la soglia di Palazzo Chigi, era l’international advisor di Goldman Sachs (2005-2011). In precedenza, dal 1999 al 2004, era stato Commissario Europeo per la Concorrenza mentre Prodi era il Presidente della Commissione Europea.
Gianni Letta, tre volte sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (1994-1995, 2001-2006 e 2008-2011) sotto la Presidenza Berlusconi, nel 2007 è diventato membro dell’advisory board della banca d’affari newyorkese. Va ricordato che Gianni è zio di Enrico Letta, attuale segretario nazionale del Partito Democratico che, proprio con i berlusconiani di Forza Italia, sostiene il governo Draghi.
«È doveroso precisare che i soggetti citati possiedono tutti un curriculum inappuntabile; la maggior parte di loro proviene dal mondo accademico e ha una produzione scientifica invidiabile. Resta tuttavia un insuperabile e mastodontico conflitto d’interessi che si dovrebbe per lo meno discutere, in specie se una sola banca è stata ed è una premessa curriculare per l’accesso ai vertici della politica mondiale» chiosa il giornalista del Sole 24 Ore.
«Draghi, nel 2008, era Governatore della Banca d’Italia e Presidente del Forum per la Stabilità Finanziaria: era appena uscito da Goldman Sachs. Paulson era al Tesoro degli Stati Uniti: appena uscito anche lui da Goldman Sachs. Carney era Governatore della Banca del Canada, di cui era già stato vicegovernatore: appena uscito anche lui da Goldman Sachs. Che cosa vuol dire? Non lo sappiamo. Ci limitiamo a raccontare dei fatti».
Un altro fatto è la girandola di azioni per quasi 7 miliardi di dollari avvenuta tra la Goldman Sachs e la Pfizer prima della pandemia da COVID 19, prima che Monti fosse nominato a capo della commissione pan-europea per la Salute e lo sviluppo sostenibile dell’OMS (agosto 2020) e prima che il premier Draghi imponesse i vaccini antiCovid obbligatori a varie categorie professionali in Italia. E prima che l’agenzia governativa AIFA approvasse l’uso del Comirnaty anche per i bambini di 5 anni, occultando i rischi miocarditi evidenziati dal dossier della stessa multinazionale farmaceutica per prevenire eventuali azioni di rivalsa in casi di effetti indesiderati gravi o letali, come già avvenuto negli USA.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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