È passato esattamente un anno dal “glorioso” V-Day, il
giorno in cui sono iniziate le vaccinazioni di massa in Italia. Quelle
famose vaccinazioni che “entro l’estate ci permetteranno di sconfiggere
il covid e di tornare alla normalità”.
Invece siamo a dicembre, il covid non è affatto stato sconfitto, e la normalità ormai non ci ricordiamo nemmeno che cosa sia.
Durante questi 12 mesi abbiamo visto cambiare la
narrazione ufficiale sul vaccino in maniera imbarazzante: Il vaccino
immunizza al 94% ed è per sempre. No anzi, immunizza al 70%, ma ci
vogliono due dosi. No scusate, immunizza poco più del 50%. In realtà
solo il 39%, quindi ci vuole la terza dose; e poi la quarta e la quinta.
In verità il vaccino non immunizza, ma riduce il contagio. Non riduce
il contagio, ma almeno non ti ammali. Ti ammali, ma non finisci
intubato. Finisci intubato, ma non muori. OK, puoi anche morire, ma
molto meno di prima.
Parallelamente, anche la narrazione sulla famosa
“immunità di gregge” è cambiata nel corso dell’anno. Prima “la scienza”
ci parlava di raggiungere un 65-70% di vaccinati per sconfiggere il
virus. Poi siamo passati all’80%. Una volta raggiunto quello – visto che
il virus continuava a circolare - l’asticella è stata spostata al 90%. E
ora che stiamo arrivando al 90%, e il virus circola esattamente come
prima, si comincia a dire che “solo vaccinando il 100% della popolazione
vinceremo questa battaglia”.
Di converso, nel corso del tempo abbiamo avuto una
escalation delle restrizioni uguale e contraria: ovvero, man mano che
l’efficacia del vaccino mostrava di calare, venivano aumentate le
restrizioni per quelli che il vaccino non se lo vogliono fare. Prima il
greenpass semplice, per andare al cinema o in pizzeria. Poi lo stesso
greenpass esteso a tutti i lavoratori. Poi il super greenpass (che
equivale a vaccinazione obbligatoria) per chi lavora nella scuola,
oppure per cinema ristoranti eccetera. Oggi siamo arrivati al punto che
il cittadino non vaccinato, CHE NON HA MAI VIOLATO NESSUNA LEGGE, non
possa nemmeno andare al bar a bersi un caffè in santa pace.
Per la prima volta nella storia la colpa di un medicinale che non funziona è stata data a quelli che non lo usano.
Nel contempo, abbiamo assistito ad una campagna di
criminalizzazione del non vaccinato da fare invidia alle leggi razziali
del secolo scorso: ormai non c’è trasmissione televisiva o radiofonica
in cui il non vaccinato venga additato come un untore, un essere indegno
di vivere nella società, un paria, una persona da cui è indispensabile
tenersi alla larga.
Naturalmente, questa criminalizzazione è ciò che serve
per giustificare agli occhi del pubblico le restrizioni ai non
vaccinati. E le restrizioni ai non vaccinati servono a mantenere in uso
il greenpass, che è il vero scopo ultimo di tutta questa operazione:
renderlo permanente, con modalità ed usi ancora tutti da scoprire.
Ma non c’è soltanto la bugia del “vaccino salvifico” ad
aver dominato le cronache di quest’anno. C’è anche un’altra bugia, molto
più grave e strisciante, che avviene per omissione: ovvero tutto quello
che NON ci è stato detto sulle reazioni avverse.
La regola generale, sui media mainstream, è stata fin
dall’inizio quella di negare categoricamente le reazioni avverse gravi
(morte o danni permanenti). Le reazioni avverse gravi comparivano
soltanto sui giornali locali, ma sui media nazionali venivano ignorate
sistematicamente. Ricordiamo tutti l’imbarazzo di Mentana & company
nel negare disperatamente “una qualunque correlazione” durante il
periodo dei trombi di AstraZeneca. Solo per riassestarsi più tardi su un
più mite “sì, ma i benefici superano comunque i rischi”, quando
finalmente la correlazione divenne innegabile per tutti.
Ma i danneggiati da vaccino sono rimasti comunque un
argomento tabù su tutte le televisioni italiane. Naturalmente, se i dati
reali dei danni da vaccino venissero diffusi sui media nazionali con la
stessa insistenza e precisione con cui vengono diffusi ogni giorno i
dati dei “nuovi contagiati”, la campagna vaccinale sarebbe morta e
sepolta ormai da molti mesi.
Tutto ciò non si può avere, perchè è Big Pharma che
comanda. Per cui da un lato si continua a magnificare come “salvifico”
un vaccino che, nella migliore delle ipotesi, riduce appena l’impatto
della malattia, mentre dall’altro si continuano a nascondere sotto il
tappeto le centinaia di migliaia di morti o danneggiati permanenti in
tutto il mondo.
Il massacro continua. E fra poco toccherà ai bambini,
che saranno sacrificati sull’altare del dio vaccino esattamente come
venivano sacrificati gli innocenti agli dei migliaia di anni fa.
Ma verrà un giorno in cui verrà scritta la vera storia
di questo covid. E in quel giorno noi ci ricorderemo di tutti coloro
che, per menzogna o per omissione, per compiacenza o per interesse
personale, si sono resi complici di questa operazione criminale su scala
globale.
Nessuno sarà perdonato. Nessuno sarà risparmiato.
*Post Facebok del 27 dicembre 2021
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