LA NUOVA CRISI PIANIFICATA IN ARRIVO. SIATE PRONTI
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Ormai
la scusa della Crisi sanitaria non regge più, e lo sapevano. Il Covid è
stato solo il trampolino di lancio per il loro progetto globalista e
repressivo in stile cinese.
L’Agenda Mondialista infatti ha
sempre previsto la seconda fase del conflitto ovvero la crisi energetica
e delle risorse, ben pianificata ovviamente per continuare nel loro
programma di Grande Reset dell’Economia globale.
Dalla crisi dei mercati innescata dalla virulenta pantomima, per arrivare a quella economica e sociale in poche mosse.
1) Crisi sulla produzione dei fertilizzanti (Fertilizzanti, allarme in agricoltura: così il gas record ferma la produzione )
Fertilizzanti,
allarme in agricoltura: così il gas record ferma la produ…Dalla
bolletta al carrello della spesa. Il caro energia minaccia di infiammare
anche i prezzi dei prodotti agric…
Dalla bolletta al carrello della spesa. Il caro energia minaccia di infiammare anche i prezzi dei prodotti agricoli: si temono carenze di nutrienti ora che anche il colosso Yara rallenta gli impianti, con un taglio del 40% e altri grandi produttori che chiudono i battenti.«Ci sarà scarsa disponibilità di nutrienti e quel poco che si troverà sarà estremamente costoso», avverte Julia Meehan, esperta di Icis. Il periodo della concimazione si avvicina: per alcune colture… 18 settembre 2021.
2) Numerosi tagli al personale in tutte le strutture estrattive in giro per il Mondo per creare volutamente la scarsità delle risorse energetiche, Italia compresa. Ci giunge voce controllata e verificata che le piattaforme ENI nel Mediterraneo stanno avendo ormai da tempo tagli del personale e non per causa dell’imposizione del Green Pass. Agli addetti è stato comunicato che molte piattaforme verranno addirittura chiuse senza ulteriori spiegazioni.
3) Il prezzo del Brent è a 85 dollari a barile e si dirige verso i 200 dollari. Se dalla Russia non arriva abbastanza gas, dall’Opec non arriva abbastanza petrolio. È una scarsità di offerta sempre più evidente (e assecondata, se non creata in modo deliberato, da alcuni produttori) ad alimentare la corsa dei prezzi. Anche per il greggio, che continua ad aumentare di prezzo (https://www.ilsole24ore.com/art/petrolio-brent-85-dollari-scorte-crollate-ma-l-opec-non-interviene-AEmoxEq ).4) Crisi dei trasporti in tutto il Mondo, dagli USA alla Gran Bretagna. La strozzatura nelle catene di approvvigionamento e i problemi locali legati alla carenza di manodopera congestionano le infrastrutture. A Los Angeles e Long Beach, dove attracca circa il 40% dei container diretti negli Stati Uniti, sono migliaia i container che attendono di essere scaricati a causa dell’ingolfamento a terra legato alla mancanza di manodopera e Una strozzatura che ha spinto le autorità portuali a chiedere un’intensificazione dei ritmi di lavoro, con turni anche di 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e analoghi rallentamenti si registrano nel porto di New York.
5)
I fornitori della GDO hanno già comunicato la diminuzione degli ordini
ai coltivatori dei latifondi più importanti, apparentemente senza un
motivo logico.6) Lo scatto dei prezzi su spesa e servizi locali, sommata
all’emergenza sociale scaturita dall’obbligo del certificato verde farà
infiammare il mondo del lavoro accelerando di fatto la prossima nuova
crisi post Covid, quella energetica e climatica di cui ormai si parla da
mesi con tanto di sponsor con le treccine e chiacchiera isterica.
L’IEA
(International Energy Agency, agenzia internazionale per l’energia) ha
pubblicato un’analisi secondo la quale, in sostanza, la responsabilità
sarebbe di un insieme di circostanze magari di per sé non terribili, ma
che diventano tali perchè produzione e consumo globali hanno smesso di
marciare felicemente a braccetto in seguito ai lockdown e all’epidemia: e
ora stentano a sincronizzarsi di nuovo.Perfino in Germania una centrale
elettrica si è fermata per qualche giorno per il prezzo troppo alto del
carbone e del suo trasporto (https://www.reuters.com/business/energy/short-coal-barge-supply-germanys-bergkamen-shutters-2021-10-01/#:~:text=FRANKFURT,%20Oct%201%20(Reuters),fallout%20from%20global%20coal%20tightness. )
Nelle ultime settimane si sono già verificati brevi e limitati blackout in Lombardia e in Toscana, ma niente a confronto di ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi e non solo in Italia.
Tutto voluto, pianificato e anticipato ovviamente, in perfetto stile Davos.
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